|
-=L'autore=- |
L'autore: Nato l'11 luglio 1966 a Chiba, Kentaro Miura, comincia a disegnare ai tempi della scuola realizzando dojinshi , le fanzine giapponesi. Passato attraverso la consueta gavetta dei concorsi e dei racconti brevi, nel 1989 realizza la sua prima storia lunga (su testi di Bronson, lo sceneggiatore di Ken Shiro) per la casa editrice Hakushensha: si tratta di OHROH (Il Re Lupo), seguita l'anno successivo da OHROHDEN (La Leggenda del Re Lupo). A portare Miura al successo è però BERSERK. Nata nel 1988 come racconto per un concorso, viene trasformata, riscritta e ridisegnata come una lunga serie per il quindicinale Young Animal, su cui è serializzata dal 1989. Inizialmente Miura trova anche il tempo per disegnare JAPAN (1992), un postolocausto scritto da Bronson, ma la popolarità sempre maggiore di Berserk lo spinge a concentrarsi solo sulla sua creatura prediletta, che viene anche trasformata in serie animata. Lo stesso Miura ha curato la grafica del videogioco per DreamCast uscito a fine 1999.
|
|
-=Storia e Recensione=- |
Storia e Recensione : Sintetizzare in poche righe la storia di questo manga non è cosa facile: a parte la lunghezza e il fatto che non è ancora terminato, per complessità della trama e dei personaggi lo si potrebbe considerare un vero e proprio romanzo.
La storia si può comunque suddividere in più parti, anche se la narrazione è pressoché continua.
Inizialmente abbiamo a che fare con un fantasy cupo e violento. Seguiamo la vicende di Gatsu, il Guerriero Nero , un guerriero formidabile, privo di un occhio e di un braccio (rimpiazzato da un arto metallico) che si muove in un mondo gotico alla ricerca di demoni. Da segnalare che, a differenza di molti altri manga, in Berserk il mondo rappresentato ricorda molto l'Europa Medievale. L'arma di Gatsu, simbolo della sua forza inumana, forza fisica e non ovviamente, è una spada enorme, l'ammazza draghi, molto spesso citata con perifrasi degne di un'opera epicai ( "Era un oggetto troppo grande per chiamarlo spada. Troppo spesso, troppo pesante e grezzo. Un enorme blocco di ferro." ). E' un uomo solitario, di poche parole, costantemente perseguitato da demoni e creature infernali, che lo braccano e seguono richiamati da uno strano marchio sacrificale che ha sul collo. Apparentemente insensibile, rude, vive sulla propria pelle un presente infernale fatto di violenza e combattimenti senza sosta contro esseri mostruosi e inumani.
(Gatsu)
I primi capitoli della storia vedono un frenetico susseguirsi di scontri tra Gatsu e alcuni demoni (apostoli) a cui egli dà la caccia per poter raggiungere la Mano di Dio, ovvero cinque creature ultraterrene il cui ruolo appare oscuro, creature di un altro piano dimensionale che è possibile invocare tramite degli strani oggetti viventi chiamati Bejelit. In particolare il guerriero nero mira a vendicarsi di uno di loro: Grifis, alias Phemt . L'immagine del protagonista, in questa prima parte, è quella del guerriero solitario e spietato: ha ben poco di umano e non rivela nulla di sé. L'odio e la rabbia sembrano sono gli unici sentimenti che lo animano. Sono presenti tuttavia numerosi indizi (a volte solo una fugace espressione, uno sguardo appena): dietro la facciata dell'odio, dietro la sua rabbia, dietro al suo comportamento si cela un atroce passato. Soprattutto si può capire questo dal confronto con Vargas, un personaggio secondario che incontriamo nei capitoli in cui Gatsu dà la caccia al Conte: un personaggio che per certi versi ha avuto un'esperienza simile a quella del protagonista ma che ad essa ha reagito in modo diametralmente opposto. Dopo l'ennesimo scontro, tuttavia, dobbiamo ricrederci sull'umanità del Guerriero Nero: lo vediamo piangere per una ragazzina a cui ha ucciso il padre (il Conte, divenuto un apostolo del male).
Successivamente vengono dedicati numerosi capitoli per descrivere la vita di Gatsu, dalla sua nascita fino al suo presente. E proprio grazie a questo lungo flashback scopriamo che il Guerriero Nero è in realtà una figura molto complessa e tormentata. Scopriamo l'origine della sua caccia ai demoni, e numerosi particolari legati alla sua vita. Incontriamo inoltre numerosi personaggi fondamentali per la storia del manga: Grifis (Phemt) e Caska, Farnese e Serpico, Isidoro e l'elfo Pak, Zodd l'immortale e Il Cavaliere del Teschio. Personaggi molto caratterizzati, ben tratteggiati e complessi, a tratti misteriosi, di cui l'autore ci concede di conoscere parte del passato per meglio poterli relazionare con il mondo da lui creato.
(Gatsu e Grifis)
Terminato il flashback la narrazione torna a concentrarsi sulle vicende del Guerriero Nero, sulla sua caccia agli apostoli e ai Cinque della Mano di Dio. Ma il protagonista ora ha una connotazione differente: conoscendone il passato e la personalità, riusciamo a capire e a spiegare la sua furia, la sua determinazione, la sua forza e la sua rabbia. E' un personaggio tormentato costretto ad affrontare forze a lui superiori. Un personaggio che ha visto il proprio amico e comandante ( Grifis , capitano della Squadra dei Falchi, un esercito di mercenari nei quali Gatsu militava in qualità di comandante della squdra d'assalto) divenire un demone e sacrificare il proprio esercito alle creature infernali per poter salvarsi e inseguire i propri sogni, divenendo di conseguenza uno della Mano di Dio. Phemt. Un uomo che vede la propria amata ( Caska ) perdere la memoria a seguito delle violenze subite dai demoni durante la trasformazione di Grifis in Phemt. Ed è egli stesso una vittima sacrificale scampata all'inferno e condannato ad essere tormentato dai mostri, tra i quali anche suo figlio (che Caska portava in grembo) morto subito dopo l'eclisse che ha sancito la nascita di Phemt.
Gatsu è un guerriero che sfida il destino, il suo destino di mortale e di vittima sacrificata. E proprio a causa di questa sua lotta, lentamente, sta divenendo simile a loro: abbiamo coscienza di questo attraverso le parole della piccola maga Shilke che scorge qualcosa di malvagio e oscuro agitarsi nella spada di Gatsu e, ancor meglio, nelle scene di lotta, in cui visivamente il nostro appare simile ad una belva. Sensazione acuita dall'armatura del berserk che poi inizierà a portare, un'arma e una difesa contro gli apostoli, una condanna per la sua anima in realtà.
Le vicende procedono quindi per lunghi episodi (scelta talvolta criticata dai lettori) che ci portano a conoscere sempre più a fondo i personaggi e il mondo creato da Miura, sviluppando la trama superbamente, introducendo nuovi personaggi e scontri contro creature infernali e demoniache. Ma anche battaglie personali e scontri tra persone che, a tutti gli effetti, sembrano umano, con le loro debolezze, le proprie contraddizioni e la voglia di vivere e sopravvivere.
Abbiamo quindi un lungo capitolo che porta Gatsu alla ricerca di Caska verso il santuario di Albione, luogo in cui le masse cercano rifugio dall'opprimente miseria che li perseguita e teatro di una nuova eclisse che sancisce, questa volta, una nuova reincarnazione di Grifis. Successivamente Gatsu viene braccato da alcuni rappresentanti della Santa Sede che considerano il Guerriero Nero una sorta di eretico. Infine, negli ultimi (in senso temporale) capitoli, vi è il viaggio verso la terra degli elfi, luogo in cui poter vivere al sicuro dal male, in pace. Un lungo viaggio che si svolge in parallelo con quello del Falco Bianco, la reincarnazione di Grifis che con il proprio esercito e i propri poteri si muove alla conquista di un proprio regno.
(Caska)
Per quanto riguarda i personaggi, il vero punto forte di questo fumetto, abbiamo la presenza di misteriose creature quali Zodd l'immortale che diviene un sottoposto di Grifis, il Cavaliere del Teschio, un'inquietante figura dal volto di teschio che dà la caccia ai Cinque della Mano di Dio, e poi tutta una serie di apostoli (tra cui uno a forma di Bejelit che, fagocitando lo spirito del figlio di Gatsu, permette a Grifis di materializzarsi stabilmente nel mondo umano).
E poi tutti i comprimari che accompagnano il Guerriero Nero nel suo vagabondare: Farnese , la nobildonna a capo della spedizione della Santa Sede tesa a catturare il Guerriero Nero; Serpico , amico, confidente e guardia del corpo di Lady Farnese; Isidoro , un ragazzino orfano che prende Gatsu come modello da seguire; Shilke , una giovane maga e Pak , un elfo (gli elfi sono l'unica forma di creatura non umana che in qualche modo rappresentano il bene. Elfi intesi come folletti, però, quindi creature piccole e fragili, in linea con la tradizione nipponica).
Da sottolineare anche la bravura dell'autore (oltre che nel realizzare tavole stupende) a descrivere un mondo intero: quello che è descritto è, per certi aspetti, il MedioEvo europeo. Abbiamo le guerre tra i vari Regni, intrighi politici (almeno durante la scalata al potere ad opera di Grifis, che non rinuncia ad utilizzare Gatsu come sicario per eliminare i nobili che potevano essere d'intralcio alla realizzazione dei suoi piani), carestie ed epidemie, l'inquisizione contro gli eretici, l'invasione dei Kushan (che, abbigliati come gli arabi, ricordano l'espansione del popolo ottomano nel tardo MedioEvo) (credo)...
Le tavole sono ben realizzate e, confrontando i primi numeri con quelli più recenti, è possibile notare l'evoluzione dello stile. Sinceramente non so se siano migliori le tavole in cui sono rappresentate le scene di lotta (di una potenza inaudita) o quelle dell'eclissi e del mondo infernale (inquietanti). Memorabile quella della caduta della Torre del Santuario di Albione e quelle in cui fanno la loro comparsa gli apostoli (vedi Zodd, vedi Wiald...di cui c'è un'immagine verso la fine di questa mia recensione). Oppure quando Zodd ammazza Wiald: quest'ultimo, morente, tenta di costringere Grifis ad invocare i 4 della mano di Dio. Grifis, che ancora non fa parte della Mano di Dio, è appena stato liberato dalla sua prigione: è un essere gracile, mutilato, un vegetale che rischia di venir ucciso dalla disperazione del mostro. Dal cielo giunge Zodd, infuriato per il comportamento dell'apostolo, incorna Wiald, lo solleva da terra e lo spezza a metà!!!
A grandi linee credo di esser riuscito a descrivere dignitosamente la storia ma, credetemi, nulla di quanto scritto è lontanamente paragonabile all'esperienza di leggere questo manga. E' un autentico capolavoro!
Oltre ad essere disegnato molto bene, Berserk ha dalla sua personaggi molto forti e tridimensionali, un'ambientazione ben resa e una trama molto articolata. Inoltre, nonostante la narrazione si protragga per anni, ci sono moltissimi elementi ancora in sospeso. Soprattutto il ruolo di molti personaggi: i Cinque della Mano di Dio, il Cavaliere del Teschio che, come Gatsu, dà loro la caccia, i bejelit...In Internet è poi possibile trovare un capitolo (mai pubblicato) in cui avviene l'incontro tra Grifis e lo Spirito del Male.
Inoltre sono numerosissime le riflessioni che scaturiscono dall'analisi dei personaggi: tra i tanti fumetti che ho avuto occasione di leggere, vi confesso, Berserk vanta un angolo della posta molto interessante e ricco, a cui hanno talvolta preso parte anche scrittori professionisti. I personaggi creati da Miura hanno infatti una potenza ed un carisma incredibile.
(Grifis - Phemt)
Gatsu, ad esempio. Nelle scene di lotta è straordinario: è un demone, una creatura che trascende i limiti umani e per forza e per velocità. Infaticabile e implacabile non si arrende: la sua è una battaglia disumana contro i demoni (ma in realtà, cosa sono i demoni? Cosa possono rappresntare per ciascuno di noi? Forse una spiegazione la si potrebbe trovare nel considerare i 5 della Mano di Dio e ciò che essi potrebbero simboleggiare). Ma non è la sua forza fisica il suo punto di forza. Il suo passato, la sua dimensione umana fanno di lui una persona completa. E' un uomo che non si arrende, costretto ad affrontare prove più grandi di lui. Un uomo che combatte il destino anche per chi, come Caska, non è in grado di farcela da solo. Un uomo che utilizza il proprio dolore e la propria paura come leva per cambiare il presente, per combattere forze a lui superirori. Non è immune al dolore, né alla paura: è un uomo votato al sacrificio di se stesso e che nella lotta, lentamente, perde brandelli di umanità. Significativo è il nome dell'arma che lo accompagna: ammazzadraghi. Godor, il fabbro che l'ha forgiata, dice:" ..i draghi sono draghi proprio perchè gli esseri umani non possono nulla contro di loro ." Ma forse, per certi aspetti, Gatsu non è più da considerarsi un essere umano...
Anche Grifis è un personaggio straordinario. Bello, carismatico, abile combattente e stratega, insegue un sogno: pur di raggiungere quell'obbiettivo è disposto a qualunque cosa. Utilizzare il proprio amico come sicario per eliminare avversari scomodi, concedere il proprio corpo a nobili e sovrani, sacrificare i propri amici e sottoposti ai demoni e alle creature infernali... Un essere inumano, privo di sentimenti ad un primo impatto, freddo calcolatore... Eppure, quando Gatsu decide di abbandonare la Squadra dei Falchi qualcosa cambia in lui: commette un imprudenza, un gesto irrazionale certamente non da lui, e per questo viene imprigionato e torturato fino a divenire un cadavere vivente, un infermo, un vegetale. Ma al contempo è un predestinato: diverrà una creatura sovrannaturale perdendo ogni traccia di umanità, una creatura al di là del mondo umano.
E dal confronto di questi due personaggi nascono domande e riflessioni: chi tra di loro è veramente umano? Chi il perdente e chi il vincitore? Entrambi hanno perso tutto, ma hanno reagito in maniera differente. Ad esempio Grifis ha sacrificato gli altri per realizzare se stesso mentre Gatsu si sacrifica per proteggere se stesso e chi gli sta attorno. Ma ancora, Gatsu è prevalentemente una persona passionale, istintiva mentre Grifis è freddo, calcolatore, uno stratega. Uno i demoni li combatte, mentre i demoni sono sottoposti al potere della Mano di Dio di cui Phemt (Grifis) è parte. Anche il fascino che esercitano è differente: Grifis possiede il carisma e il fascino di chi può tutto, di chi è destinato ad avere tutto, ha un grande potere ed è luminoso (il Falco di Luce). Gatsu invece è associato al nero e al sangue, la sua forza nasce dalla sua rabbia, dalla sua capacità di reagire e di combattere. Tra l'altro, fa riflettere il fatto che entrambi siano segnati, predestinati. Grifis possiede il bejelit cremisi (l'uovo del re conquistatore stando alle parole di Zodd) il bejelit che ha il potere di renderlo uno della mano di Dio. E' destinato a qualcosa di grande e di fronte alla sua presenza i demoni si piegano (vedi il primo incontro con Zodd: riconosciuto il bejelit cremisi, il mostro abbandona lo scontro). Anche Gatsu d'altronde appare come un predestinato, ma in un'altra ottica. Possiede il marchio dei sacrificati: è quindi destinato ad attirare i demoni, a combatterli, a divenire una sorta di demone (certo, non al pari di Phemt..).
(Gatsu contro Wiald)
Bene, mi fermo qui. Spero di essere riuscito almeno ad incuriosirvi. Si potrebbe parlare all'infinito di questo straordinario fumetto, descrivendo i vari episodi e le sfide affrontate. Alcuni lamentano all'autore di essersi dilungato troppo nella descrizione di certi episodi, altri del fatto che l'attenzione per i personaggi ha preso il sopravvento sulla descrizione e la resa del mondo in cui vivono. Io, dal canto mio, trovo che manchi una qualche sorta di divinità benevola (certo ci sono gli elfi e la magia di Shilke) che controbilanci la presenza del Male. Ma confido nell'autore e nella sua creatività: ci sono ancora molte cose da spiegare e chiarire, e i colpi di scena certamente non mancano (come la strana somiglianza tra l'armatura del Berserk di Gatsu e quella del Cavaliere del Teschio...). Confido nell'autore, nelle sue capacità e nella sua continuità.
In definitiva: leggetelo!!! Magari non sono riuscito a descrivere appieno la potenza di quest'opera ma, vi assicuro, leggerlo è davvero un'esperienza grandiosa!!!
|
|
-=Invia un commento oppure una critica=- |
|
|
|