Nascono senza vagiti né dolore,
creature di metallo lucido
escono piano, dolcemente,
non hanno sangue
nulla di vivo addosso.
Splendide,
nemmeno salutano il giorno degli umani.
Avanzano lente,
languide star in passerella,
si fanno attendere
e poi cullare dai parassiti,
servi fedeli che le popolano,
intenti
a lisciarne i dettagli,
a controllare occhi e zampe,
che tutto sia in ordine
per il primo giorno d'asfalto.
Sono esseri di metallo,
muti e prepotenti
cuccioli impazienti
pronti
a condizionare il mondo.
La regina
partorisce di continuo
ed essi
escono a frotte, uno
dietro l'altro in attesa
di quella strada che
da sempre
la loro esistenza pretende.
Leonardo Colombi
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