28. Soffocare

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-=Introduzione=-

 

29 settembre 2007: la seguente invece è del 25 agosto scorso scritta a seguito di una cena da mio padre. Mi riesce difficile parlare con lui, sono molto aggressivo e intransigente. Un’altra persona rispetto a come sono di solito. E sono echi di ciò che è stato a complicare le cose, dinamiche che, dentro, ancora non accetto.

 

 

-= Soffocare =-

 

Ancora non ci riesco:

muore bambina ogni voce,

è il rifiuto

tacita difesa

subconscio che urge

e nega ogni presente.

 

E la vedo la delusione

la sconfitta, ancora,

nei tuoi occhi.

 

E non l'accetto

la voce di te che parli

e mi racconti

un'altra immagine di quel che sei.

 

Soffoco e non ci riesco

 

E' paura, forse,

il ricordo ed il presente

come se fossimo

altro.

 

Nessun vincolo, né sangue o passato

 

Eppure non mi rifletto

negli occhi tuoi di padre

guardo altrove

temendo

di non saper chi sei.

 

Dentro non combaciano

le anime che ho di te.

 

 

Leonardo Colombi

 

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Opera proposta sotto una Licenza Creative Commons.

 

 

-=Commenti ricevuti=-

 

Commenti ricevuti su Poetika:

da matreus (11 novembre 2007):

Bello il modo in cui si rappresenta questo rapporto conflittuale. Il rifiuto e vibrante e teso, e si avverte tutta la paura fra le parole tremanti; paura forse di scoprire diversa la realtà che circonda l'essere, diffidente del confronto con ciò che è differente dalle nostre aspettative, delle speranze che ci animano. Incoerenti maschere non reali si avvicendano nel suono di se stessi divenendo timore d'incertezza. complimenti.

da narcisa (11 novembre 2007):

Un soffocare di sensazioni che però fa comprendere il non potere coglierle, quasi un altalena fra i versi che scendono e salgono fra amarezza e certezza. Negare e constatare, poesia che rimanda alle oscure e fragili emozioni di legame.

da fioravanti (11 novembre 2007):

Cristalli infranti, contatti persi nel vuoto intorno, ponti caduti nel fragore dei giorni: dentro hai radici che non s'attorcigliano all'invadenza del tuo presente. Lui come un bastimento in disarmo va affondando la poppa nel suo nebbioso passato. Una lirica molto espressiva!.. Vittorio Fioravanti ***

da giulia (11 novembre 2007):

piena di elettricità =)

da maddy66(11 novembre 2007):

Introspettiva, esprime una dolorosa riflessione su quella frattura che spesso divide padri e figli. Molto ben resa.

da angela (11 novembre 2007):

Molto ben descritta la conflittualità interiore,con un linguaggio scarno, secco, eppure colmo di sentimento. Bellissima la chiusa.

da ugomas (11 novembre 2007):

Versi che si distinguono per intensità di sentimento e finitezza formale.

da vaeronicaph (11 novembre 2007):

i figli spesso ci deludono per loro colpa o per colpa di altri ma sono sempre i nostri figli e dobbiamo accettare tutto di loro facendogli sentire il nostro amore , anche quando pensiamo che non lo meritino , loro hanno solo noi .ciao un abbraccio veronica.

 

Commenti ricevuti su Francamente:

da PietroSassi (13 novembre 2007):

Padri e figli, spesso un rapporto difficile, eppure così diverso per ognuno..
Lati oscuri, le parole non dette o dette in modo sbagliato, l'incapacità di stabilire un dialogo vero, di riconoscersi come persone, prima ancora che come padre e figlio, a volte la paura di comunicare con semplicità i sentimenti più autentici.
Tutto queste cose e altro ritrovo nella tua poesia, espresse con un'intensità e una verità umana che colpiscono.
Mi sono piaciuti molto gli ultimi due versi che riassumono con un'immagine incisiva ed efficace il senso della poesia.
Ciao! ;-)

 

 

Commenti ricevuti su Ewriters:

da Sb57 (02 gennaio 2008):

Bravo complimenti davvero uuna bella poesia ; grazie d'avere commentato uno dei miei lavori spero che verrai a rileggermi presto .

 

 

 

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