96. Diagnosi

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[02 marzo 2005: eccomi! E' da molto che non trascrivo qualcosa e, rispetto all'anno scorso, devo dire di aver scritto molto meno. Certo, dipende anche dal fatto che il tempo a mia disposizione è quel che è; il lavoro di ingegneria del software, poi, mi assorbe totalmente. Comunque eccomi qui. Riporto una poesia che ho scritto il 19 dicembre scorso. E' breve e vuole descrivere l'effetto che può avere l'esito di una diagnosi su di una persona. In questi anni si parla spesso di tumori e malattie incurabili. Mi chiedo quanto sia difficile, nel caso delle persone a cui vengono diagnosticate simili malattie, accettare questo fatto. Sono momenti difficili, intensi, da cui non vi è scampo. Dedico questa poesia a tutte le persone a cui è capitata un'esperienza simile. Io credo che serva una forza non indifferente per affrontare tali esperienze. Prima di lasciarvi alla poesia, vorrei citare delle frasi e dei dialoghi che mi è capitato di leggere nel fumetto Real di Takehiko Inoue. Nella scena parlano un ragazzo ed il suo maestro di basket: in realtà la scena è un ricordo di quando il maestro cercava di consolare il suo allievo, allora bambino, distrutto dalla separazione dei suoi genitori. Nella realtà, il maestro rievocava questo ricordo per dare un insegnamento di vita al suo allievo, ormai diciannovenne, divenuto paraplegico a causa di un incidente: “Queste cose non succedono a tutti. Così ti chiedi perché sia capitato proprio a te. Quando Magic Johnson dichiarò di essere sieropositivo io mi chiesi perché successe proprio a lui. Da quella volta penso spesso che se esiste un dio, un Buddha o qualcosa di simile, quel dio ha scelto Magic perché ha pensato che lui sarebbe stato capace di superare quella prova. E' solo una mia considerazione, ma forse quel dio osserva anche te, Hisanobu. Ti ha scelto perché sa che tu sei capace di uscirne a testa alta.”]

 

 

-=Diagnosi=-

 

Basta poco

Per deturpare la vita.

 

Basta poco

Per cambiare il mondo.

 

Un sorriso,

un bacio

oppure un incidente,

lo sfregio

ed una cicatrice,

un saluto

e un dono inaspettato,

una rivelazione,

un sogno..

oppure una diagnosi

da cui non vi è scampo.

 

Dopo quelle parole

Il mondo precipita

E tutto si oscura:

non esiste il futuro,

il presente si scolora.

 

Il vuoto

E la disperazione

Pian piano si fanno strada

si insinuano nell'anima.

La solitudine ed il terrore,

la paura tutta umana.

Un conto alla rovescia

Verso lo spegnimento.

 

Tuttavia,

al di là del dolore,

oltre la sofferenza

dell'anima e del corpo,

oltre la paura del futuro,

vi è dell'altro.

 

La vita

Ci accompagna sempre,

ci cammina a fianco.

Forse,

nel poco tempo che resta

capiterà qualcosa di grande,

forse

lasceremo un messaggio

a coloro

che abbiamo incontrato

o che ancora non conosciamo.

 

Fino a ieri

La vita sapeva sorprenderci sempre.

Ora

Cambia la strada, è vero,

Si fa più dura e insidiosa,

eppure sapevamo

che la meta era la stessa

e che il vero tesoro

risiede nel percorso

alla scoperta

della vita.

Così era ieri

Così sarà domani.

 

I tumori

e le malattie incurabili

non devono farci dimenticare

chi siamo veramente.

 

La nostra storia

Ha sempre un senso.

Viviamo

soltanto per scoprirlo.

 

 

Leonardo Colombi

 

 

-=Commenti ricevuti=-

 

Commenti ricevuti dal sito scrivendo.it

da dany (13 mag 05):

Un tema difficile trattato con grande delicatezza e grande sensibilità, che sanno comprendere la disperazione e lo smarrimento di certi momenti ma non rinunciano ad un messaggio di speranza.

La nostra storia
Ha sempre un senso.
Viviamo
soltanto per scoprirlo.
La vita
Ci accompagna sempre,
ci cammina a fianco.
Forse,
nel poco tempo che resta
capiterà qualcosa di grande,
forse
lasceremo un messaggio
a coloro
che abbiamo incontrato
o che ancora non conosciamo.
Si, il senso sta nella strada, ciao, daniela

da Anonimo (13 mag 05):

Leonardo...
...grazie.

simone

da parvarosa (14 mag 05):

Quando il cammino è più duro, continuare a camminare..."la nostra storia ha sempre un senso"...
Anch'io voglio ringraziarti per quello che scrivi.
Ciao,
parvarosa

 

Commenti dal sito liberodiscrivere.it :

da Elena :

Belle e sofferte parole.

da ossidiana :

Anche nelle malattie più spietate c'è sempre un margine perché la vita possa sorprenderci e riservarci un'altro scorcio di futuro. Sperimentato. Anche se indirettamente

da membro eletto :

...Un conto alla rovescia
Verso lo spegnimento.

La composizione io l'avrei interrotta qui per poi aggiungere solo la quartina finale:

(Ma) ...La nostra storia
Ha sempre un senso.
Viviamo
soltanto per scoprirlo.

Lunghezza a parte, si tratta di riflessioni che condivido. Vorrei solo aggiungere che, normalmente, dopo la fase della disperazione, subentra quella della speranza, seguita, quando è chiaro che non c'è nulla da fare, da quella della contrattazione e da quella della rassegnazione o accettazione.
Un percorso accidentato ma battuto.

 

 

 

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