Se dalla costellazione della Vergine ci si sposta verso Bootes, continuando nella stessa direzione, si trovano due costellazioni. La prima è la Corona Boreale, che ha proprio la
forma di un diadema con, quasi al centro, una stella luminosa che porta un nome appropriato: Gemma. Secondo la mitologia, si tratta del diadema che cingeva la fronte di Arianna, figlia del re di
Creta, Minosse, il giorno delle nozze con Dioniso. Sempre continuando a percorrere il cielo nella stessa direzione, dopo la Corona Boreale si incontra la costellazione di Ercole. La Corona Boreale è
una costellazione piccola ma facilmente riconoscibile; al contrario, Ercole è molto più estesa, ma la sua forma è più difficile da individuare. Bisogna cercare una specie di rettangolo, in realtà
piuttosto deformato, dai cui vertici partono quattro "braccia" che si dirigono verso l'esterno.
La stella più luminosa della costellazione di Ercole si chiama Rutilicus (o Beta Erculis, di magnitudine 2,78) Il suo nome significa "rosso acceso", ma secondo un'altra
interpretazione deriverebbe da rutellum, diminutivo di rutrum, ovvero "zappa, marra", strumento con il quale Ercole appare in antiche mappe stellari. Questa costellazione si chiamava
anticamente L'Inginocchiato, come testimoniava Arato nel II secolo a.C.: "In ginocchio, spossato, assomiglia a un uomo genuflesso. Da entrambe le spalle gli si levano alte le mani e il piede
destro poggia sulla testa del Drago che si svolge in cielo a spirali". Fu Eratostene a proporre il nome di Ercole ispirando ai cartografi l'immagine dell'eroe che, tenendo nella mano sinistra una
pelle di leone e nella destra una clava, sembra in procinto di uccidere il drago Ladone. Quel drago si trovava nel giardino delle Esperidi: ve lo aveva posto Hera perché, arrotolato intorno al melo
delle Esperidi, custodisse le mele d'oro di cui riuscì a impossessarsi Ercole durante l'undicesima fatica. Probabilmente la figura originaria si ritrova nell'astronomia babilonese ed è quella del
dio supremo Marduk che, dopo aver affrontato e ucciso la dea Tiamat, simbolo del caos, l'aveva divisa in due parti, creando così il cosmo. Nel firmamento le due parti erano simboleggiate a nord dalla
costellazione che noi chiamiamo Drago e dall'Idra a sud. Marduk a sua volta era raffigurato in posizione rovesciata rispetto a quella attuale, nell'atto di schiacciare la testa della costellazione del
Drago.
Col sorgere della costellazione delle Pleiadi, a maggio, iniziava il periodo dell'anno propizio alla navigazione, che si chiudeva al loro tramonto, quando soffia un gelido vento del
Nord. Plinio nel XVIII Libro della Storia Naturale mette in relazione l'arrivo delle lucciole con il sorgere della costellazione delle Pleiadi: "arrivano i giorni determinati e durano quanto
quelle del cielo" .
Le Iadi, figlie di Atlante e di Etra (o di Pleione), erano le sorelle delle Pleiadi e il loro numero variava da due a sette. Secondo quest’ultima versione, i
loro nomi erano: Fesile, Eudora, Ambrosia, Polisso, Dione, Coronide e Flo. Secondo una leggenda, le Iadi furono le nutrici di Dioniso che, temendo l'ira di Hera, affidarono alle cure di Ino, per poi
rifugiarsi presso Tetide; questa pregò Zeus di far loro un dono per ciò che avevano compiuto e furono così mutate nelle stelle che formano la fronte della costellazione del Toro. Secondo un'altra
leggenda, invece, furono mutate in stelle per l'insopportabile dolore che provarono alla morte del fratello Iante, ucciso in Libia da un cinghiale (o da un serpente) durante la caccia.
Etimologicamente, il loro nome significa "le piovose"; infatti la loro apparizione nel cielo di maggio preannuncia il periodo delle piogge.
cosa è di stagione
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asparagi, bietole, bietole, broccoli, carote, cavolfiori, cavoli cappuccio, cicorie e cicorini, cipolle, coste, crescione, erbette, fagioli, fagiolini, finocchi, fave, indivie,
lattughe e lattughini, patate, piselli, pomodori, porri, rape, rapanelli, sedano, spinaci, taccole, valerianella; arance ovali, banane, ciliege, fragole, nespole. Erbe selvatiche: borragine,
crescione, malva, ortica, tarassaco. La fragola è depurativa e ricca di sali minerali. Contiene ferro, sodio, calcio e vitamina C. I radicchi amari fanno bene al fegato, la lattuga, l'indivia e la
cicoria sono disintossicanti e ricche di sali minerali. fragola (piena stagione = p.s.); albicocca inizio stagione = i.s.); ciliegia i.s.; kiwi p.s.; melone i.s.; taccola i.s.; piselli i.s.; asparagi
i.s.; lattughino p.s.; fiori di zucca i.s.; spinaci p.s.; zucchine p.s.; scalogno i.s.; crescione p.s., rabarbaro i.s., peperoni i.s.
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idee verdi
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Piante d’appartamento. Anche alle piante in vaso fa bene prendere un po' d'aria perciò, quando la temperatura lo consentirà, portarle sul balcone e lasciarle per
qualche giorno. Inoltre, nei giorni di pioggia non troppo forte, all'aperto fare in modo che vengano annaffiate e lavate direttamente dalla pioggia. I vasi, all'aperto, è meglio che siano posti al
riparo dai raggi diretti del sole, che possono provocare scottature alle foglie, con graticci di canne o tendaggi, oppure sotto grandi cespugli in giardino. Alle piante rimaste in casa, per aumentare
l'umidità, si consiglia di riempire i sottovasi con della ghiaia umida.
Spolverare spesso le foglie delle piante da appartamento da ambo le parti con ovatta umida.
In terrazzo, annaffiare spesso le rose in piena fioritura; concimarle e, per difenderle dagli afidi, trattarle con macerato d'ortica. E' il momento di piantare, a Luna
crescente, le bulbose a fioritura estiva come la dalia e la tuberosa. In Luna calante concimare le rose. In Luna discendente piantare tuberosa, dalia e concimare le rose.
Alloro, altea o biancospno sono profumate piante medicinali ed ornamentali che converrà comprare già adulte e che staranno benissimo vicino alle altre piante da fiore.
In giardino, l'alternanza di sole e acquazzoni favorisce la crescita rapida dell’erba nei prati, per cui occorre tagliarla una volta a settimana. Sorge allora il problema
di eliminare quella tagliata: ammucchiate i vari sfalci in strati di 30 cm di altezza, larghi 1,5 m, lunghi a piacere e inframmezzati da uno strato di terra di 5 cm; ad ogni aggiunta d'erba tagliata,
rivoltare la parte sottostante, mescolandola ben bene. Da questo cumulo, la prossima primavera si otterrà un buon terriccio per vasi.
Cimare le punte sfiorite di lillà e di prunus, potare le camelie che hanno terminato le fioritura, dando loro una forma armonica ed evitando i grossi tagli, lenti da
cicatrizzare. Verso metà maggio portare all'esterno e all'ombra le gardenie.
Continuare il diradamento e il trapianto in aiuola delle piantine dei semenzai. Seminare amaranti, verbene, betulle. Nelle aiuole le piantine vanno protette dai raggi cocenti del
sole. Trapiantare i crisantemi, poi spuntarli a 15 cm da terra, lasciando uno o due steli.
Alberi, arbusti e siepi, piantatati da poco, devono avere la base ricoperta con pacciamatura di torba, paglia o corteccia spezzettata, per limitare la crescita delle infestanti;
mantenere poi umido il terreno e arricchirlo con humus creato dalla decomposizione dei prodotti della pacciamatura.
In Luna calante, cimare lillà e prunus; potare le camelie. In Luna discendente, cimare lillà e prunus e potare le camelie.
Terminata la fioritura di tulipani e giacinti, si estraggono con cautela i bulbi dal terreno; con le forbici si eliminano le corolle appassite con tutto il loro gambo, lasciando
intere le foglie e le radici. In un angolo semiombroso si interrano quindi i bulbi, ravvicinati fra loro, alla profondità di 8-10 cm circa. Quando le foglie saranno completamente ingiallite, si
tolgono nuovamente i bulbi dalla terra, si ripuliscono dal seccume e dalle radici e si conservano in cantina, al fresco e all'asciutto (mesglio se in sacchetti di carta forata o in cassette riempite
di sabbia).
Le coccinelle mangiano a migliaia i pidocchi delle piante e... portano fortuna.
Nell'orto, continuare le semine di ravanello e carota, trapiantare pomodori, melanzane, peperoni, zucchine, anguria e melone; seminare poi le insalate come lattuga, scariola,
indivia e rucola. Effettuare rincalzature sulle piante delle patate per eliminare le infestanti; lo stesso per le erbacce intorno a cipolla e aglio, che si può raccogliere per il consumo fresco.
Nelle zone più calde inizia la raccolta delle varietà precoci di piselli.
In Luna crescente, trapiantare pomodori, melanzane, peperoni, zucchine, anguria e melone; seminare ravanelli e carote; raccogliere l'aglio per il consumo fresco.
In Luna calante seminare lattuga, scariola, indivia e rucola. Raccogliere i piselli.
Trapiantare all'aperto, a dimora (A Luna crescente), interrrando le pianticelle (di anguria, cetriolo, indivia, melanzana, melone…) ormai pronte.
A Luna calante: pulire dalle infestanti le aiuole in cui stanno crescendo gli ortaggi, ricorrendo a periodiche zappettature o scerbature. Sistemare i tutori accanto alle piante che
ne hanno necessità.
Fare attenzione all'irrigazione che con i primi caldi non deve mai mancare, aumentando frequenza e quantità delle annaffiature.
Eseguire la sfemminellatura dei pomodori, eliminando i getti che si formano alla biforcazione dei rami con il fusto principale.
In questo mese l’orto somiglia a un giardino. Piantando anche ciuffi di fiori annuali (tageti, astri, girasoli), in estate l’orto assumerà un aspetto gioioso e colorato. Non
solo, alcuni fiori come menta, lavanda e tageti non piacciono agli insetti, che si terranno lontani anche dagli ortaggi. Le piantine da seme cresciute (cetrioli, angurie, meloni) vanno diradate, per
ottenere una crescita più robusta.
Nel frutteto, sfalciare l'erba intorno alle piante e accumularla a mo’ di pacciamatura; se si devono fare innesti su melo e pero si è ancora in tempo sino alla fine del
mese. In Luna calante, effettuare la potatura verde su pesco, albicocco, susino. Se si desiderano piante di actinidia (kiwi), è questo il momento di piantarle (in Luna crescente): ricordarsi però
che, per consentire l’impollinazione, occorre mettere almeno una pianta maschile insieme ad altre sette femminili.
Si cominciano a raccogliere fragole e ciliegie
In Luna ascendente raccogliere fragole e ciliegie. In Luna discendente piantare l'actinidia; effettuare la potatura verde di pesco, albicocca, susino e vite.
Nel campo, effettuare il primo taglio dell'erba medica e dei prati primaverili. L'erba medica dopo l'appassimento va girata e accumulata in file; dopo l'essiccazione in
campo, il fieno ottenuto viene imballato. In Luna calante, falciare l'erba medica e i prati primaverili. In Luna discendente falciare l'erba medica e i prati primaverili. L'agricoltura biologica
prevede arature molto leggere (15-20 cm di profondità) per non alterare l'equilibrio del suolo, mentre nell'agricoltura convenzionale l'aratura arriva fino a 70 cm di profondità, stravolgendo i
delicati equilibri del terreno.
Nei campi continuate la semina di mais e soia e tagliate i prati quando le graminacee sono in spigature e le leguminose in fioritura per garantirvi un foraggio di buona qualità.
Nell'uliveto potate i rami che hanno già prodotto ed asportate i polloni nati alla base della pianta.
Nella vigna devono essere asportati polloni e germogli sviluppatisi sul fusto e sul ceppo. Si potrà fare una concimatura fogliare a base di alghe (Ascophyllum, Fucus,
Laminaria) per rafforzare il vigneto e va tenuto sott'occhio lo sviluppo di funghi ed insetti. Si iniziano i trattamenti anticrittogamici con solfato di rame, preparati acuprici e zolfo. Le solfature
vanno eseguite con tempo asciutto e aria calda. Eeguire la solfature a tempo asciutto e aria calda: fate i trattamenti contro la peronospora.
In cantina, in questo mese, colmare i recipienti; sorvegliare sempre i vini, perché non prendano cattivi sapori; è necessario, ad esempio, non tenere in cantina vasi con
l'aceto perché le spore potrebbero attaccare il vino. Chiarificate il vino. Per l’imbottigliamento, bisogna fare attenzione a che le bottiglie siano perfettamente pulite e asciutte; inoltre, è
bene evitare le giornate piovose, e controllare al barometro la pressione: se è alta tutto andrà bene.
Per chiarificare il vino si usa la "itticolla", che va diluita per 12 ore in acqua calda, e poi aggiunta al vino nella dose di 10-20 g per ettaro. E' una gelatina innocua
che si ricava dalla vescica di alcuni pesci.
I recipienti nuovi di vetro o di legno vanno trattati anche con una soluzione calda di sale da cucina (500 g in 10 litri di acqua) oppure con acqua di mare riscaldata. Il travaso è
dannoso per i vini dei paesi caldi, perché diventano "marsalati". Per imbottigliare il vino, non usare recipienti chiari, ma bottiglie UVAG (che impediscono il passaggio dei raggi
ultravioletti) per evitare l'insorgere di alterazioni organolettiche. Tenere le bottiglie in luogo poco illuminato.