Sia la costellazione del Cigno che quella dell'Aquila sono immerse in un "nastro" luminoso che attraversa tutto il cielo: la Via Lattea. Essa è visibile per quasi tutto
l'anno, ma è d'estate che le condizioni di osservazione sono più favorevoli. Secondo la mitologia greca, mentre Giunone era intenta ad allattare Ercole, un fiotto di latte le sfuggì, generando quel
chiarore biancastro che prese, per l'appunto, il nome di Via Lattea. La vera natura della Via Lattea fu riconosciuta soltanto nel 1609, quando Galileo, esaminandola con il suo telescopio, scoprì che
era formata da miriadi di stelle, troppo deboli e troppo vicine fra loro per essere distinte le une dalle altre. La nostra Galassia ha la forma, grosso modo, di un disco molto schiacciato. Quando si
guarda verso l'esterno di questo disco, si vedono poche stelle sullo sfondo nero del cielo, ma quando guardiamo nel piano del disco, le stelle che vediamo sono così tante da non poterle più
distinguere. Verso la metà di ago c'è una ragione in più per guardare il cielo: in quel periodo, infatti, è possibile riuscire a vedere delle bellissime meteore; anche se sono dette "stelle
cadenti", le meteore non hanno nulla a che vedere con esse: si tratta soltanto di frammenti di roccia che, cadendo, per attrito con l'atmosfera, si scaldano e bruciano. Le meteore sono visibili
durante tutto l'anno, ma di solito sono piuttosto rare. In alcuni periodi, però, la Terra, ruotando nella sua orbita intorno al sole, entra in uno spazio che contiene in abbondanza questi
"detriti cosmici.". Così le probabilità di vederle è molto elevata. Ciò è proprio quanto accade con le "lacrime di san Lorenzo", le meteore più famose dell'anno. Anche se san
Lorenzo ricorre il 10 agosto, in questi anni la maggiore concentrazione di meteore si ha verso il 12 o 13 del mese.
barbabietole, bietole, carote, cavoli, cetrioli, cicorie, cipolle, coste, erbette, fagioli, fagiolini, fiori di zucca, indivie, lattughe, melanzane, patate, peperoni, piselli,
pomodori, porri, rape, rapanelli, rucola, scalogno, sedano, spinaci, taccole, valerianella, zucche, zucchine; angurie, banane, fichi, fragole, lamponi, mele, meloni, mirtilli, more, pere, pesche,
prugne, ribes, uva, uvaspina. Il melone ha un valore calorico quasi nullo, con pochi sali minerali. Mangiato fra i pasti è diuretico e lassativo. Il pomodoro è ricco di vitamina A, B, C e di sali
minerali. Ha una elevata acidità, soprattutto se non è maturo.
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Per le piante d'appartamento, il terriccio più adatto è quello formato con terra di castagno, sabbia e terra di bosco. E' un grave errore innaffiare le piante ogni giorno
perché si condannano ad avere le radici immerse nel fango. Se le piante soffrono di clorosi ferrica, facilmente individuabili per l'ingiallimento precoce delle foglie che conservano verdi soltanto le
nervature, è necessario somministrare solfato ferroso e sequestrene.
Nel giardino, dopo la prima pioggia seminare violacciocche, viole del pensiero, ranuncoli, anemoni, calendule, bocche di leone e tutti quei fiori che, potendo resistere al
freddo, fioriranno in primavera. Rimettere in vegetazione i ciclamini e le calle. Innestare le rose; liberare i crisantemi dai rami, lasciandone soltanto due o tre e innaffiarli con concime. Il clima
è ancora caldo e asciutto, è necessario perciò innaffiare con regolarità piante, fiori e tappeti verdi, soprattutto in prossimità di alberi e arbusti di una certa dimensione.
A volte, talpe e topi campagnoli possono provocare danni fastidiosi quando diventano troppo numerosi. Per allontanarli si può provare a disporre qualche pianta di Euphorbia
lathirus ai lati del giardino; l'euforbia emette una sostanza sgradita a topi e talpe e li allontana quanto basta a non provocare danni. Potare alberi e arbusti che hanno completato la fioritura:
si equilibrano le chiome dei soggetti che tendono a svilupparsi irregolarmente e si cimano anche le siepi, sia quelle che sono ancora in fioritura sia quelle che fioriranno in autunno, per
favorire il rinnovo delle gemme, nel primo caso, per ottenere cespi più compatti e fusti più robusti nel secondo. Le siepi che fanno da recinzione o da parete al terrazzo devono essere potate,
regolate sia per un fatto estetico sia per stimolare la crescita vegetativa, poiché questo è l'ultimo periodo in cui questi effetti saranno evidenti. Agosto è il mese migliore per potare le siepi,
accorciando la vegetazione per dare loro un aspetto ordinato. In questo periodo, infatti, le piante crescono molto più lentamente che in primavera, per cui rispondono ai tagli con poco vigore,
rimanendo a lungo compatte. La nuova crescita farà in tempo a lignificare prima che giunga l'inverno. Altre piante, invece, vanno "svecchiate" per consentire loro una rigogliosa fioritura
l'anno successivo. Nelle ortensie, ancora in fioritura, è già possibile cominciare a tagliare i fusti più deboli e quelli posti all'interno del cespuglio, allo scopo di farvi penetrare luce ed
aria, favorendo così la formazione di nuove gemme.
Si potano anche le rose e la lavanda (in questo ultimo caso si eliminano dalla base le spighe ormai sfiorite, in modo da dare al cespuglio una forma arrotondata). Le ortensie,
ancora in fiore, hanno prodotto abbondanti ramificazioni ed è perciò utile eliminare alla base i tralci interni deboli e quelli vecchi, legnosi, con poche foglie e niente fiori. Un’operazione
simile è necessaria anche per i gerani. In tutte le varietà si eliminano le ramificazioni dette "filanti", che si sono sviluppate all'interno della chioma e sono deboli, scarse di foglie;
si accorciano anche i rami più lunghi che hanno già abbondantemente fiorito, intervento questo particolarmente indispensabile ai gerani edera. I tralci vecchi molto lignificati, di color marrone,
vanno invece eliminati del tutto. E' possibile procedere alla riproduzione di arbusti in genere, azalee sempreverdi, gerani, ortensie, ricorrendo a talee legnose, propaggini o margotte.
Effettuare la potatura "a verde" delle piante da frutto, al fine di alleggerirne la chioma.
Si possono innestare rose e alberi da frutto, utilizzando la gemma chiusa ("dormiente"). "Sbottonare" dalie e crisantemi: togliere i boccioli più
piccoli, lasciando solo il "bottone" più grosso e vigoroso. In questo periodo le erbe infestanti sono nel loro massimo rigoglio. E' indispensabile eliminarle finché sono giovani per
impedire che producano il seme e si moltiplichino l'anno successivo. Interrando ora i bulbi di tulipani, fresie, giacinti e narcisi, si avrà la fioritura in dicembre. Si
dovrà, però, forzarli: in novembre si portano in casa; non appena saranno spuntati gli apici delle foglie, si copriranno con un cono di carta di colore scuro, per spingerli ad allungarsi in fretta.
All'apparire dei bocci fiorali, liberarli dal cono ed esporli alla luce. In questo mese si seminano le piante biennali (per esempio lunaria, enotera, digitale) in modo che
abbiano il tempo necessario per formare, prima dell'inverno, un apparato radicale ben sviluppato.
Si piantano i bulbi che, lasciati nei loro vasi all'esterno, fioriranno nel corso della prossima primavera; portati invece in casa verso la fine di ottobre e messi prima in una
stanza fredda poi trasferiti in una calda, fioriranno durante l'inverno. Irrigare sembra il lavoro più semplice e facile, ma non è così: dall'irrigazione si possono ottenere risultati positivi ma
anche negativi, se questa elementare operazione non tiene conto delle diverse esigenze delle piante secondo le specie, la posizione (ombra o sole), la quantità di terriccio e le dimensioni (oltre che
la qualità) del contenitore in proporzione a quelle delle piante e, infine, secondo il clima che, appunto in questo mese, è assai mutevole. In agosto è più che mai necessario innaffiare, anche a
pioggia; ma è bene farlo (con abbondanza) nel primo mattino, quando le piante non sono ancora baciate dal sole; più tardi, niente acqua sul fogliame. Se la giornata è caldissima e la notte promette
di esserlo altrettanto, con aria secca, annaffiare una seconda volta. Bene anche la spruzzata a pioggia sulle chiome, da farsi però soltanto a sole tramontato perché le gocce d'acqua che si fermano
sulle foglie possono diventare pericolose lenti che, concentrando i raggi del sole, ustionano i teneri tessuti fogliari. Alle piante e agli arbusti (frutti di bosco, azalee, rododendri,
gardenie, ortensie, eriche e callune) che preferiscono il terreno leggermente acido somministrate ogni giorno l'acqua con cui risciacquate la teiera e la caffettiera: ne
trarranno grande giovamento.
Durante le vacanze estive, le piante riceveranno l'acqua necessaria se si avrà l'accortezza di porre i vasi intorno a uno sgabello sul quale verrà posto un secchio pieno d'acqua.
Ogni vaso sarà collegato al secchio mediante un nastro di canapa (tipo quello delle tapparelle) che all'estremità inferiore sarà inserito nella terra del vaso corrispondente e tenuto fermo da una
forcina. Per quanto riguarda gli alberi a foglia persistente da scegliere per il giardino vi sono: l'eleagnus (a foglie variegate di giallo), l'eucaliptus, alto e profumato, l'alloro e
la quercia. Non trascurare le conifere. Vi sarà l'abete greco, di bell'aspetto slanciato, l'araucaria che necessita di grandi spazi, come anche il cedro, un paio di cipressi, un pino excelsa,
un tasso oppure qualche thuya. Quest’ultima è un'ottima pianta simile al cipresso, che si adatta anche a formare siepi, giacché sopporta bene il taglio.
Agosto è il mese adatto per trapiantare o rinvasare le palme; moltiplicare per talea rose e gerani, fucsie e ortensie; piantare bulbi a fioritura autunnale: narciso, colchico,
croco (meglio nei giorni di luna crescente); seminare viole del pensiero, violacciocche, non-ti-scordar-di-me per favorire il formarsi delle radici prima dell'inverno; rinvasare piante grasse,
camelie, azalee, rododendri, gardenie. Agosto è un mese di "ferie vegetative" anche per i gerani. Si sfrutta questo momento di riposo per preparare la loro fioritura autunnale. Dopo che
hanno fiorito, steli e rami vanno recisi appena sopra l'accenno di un nuovo germoglio che porterà le fioritura di settembre e ottobre. Tagliare le foglie ingiallite o sciupate, per evitare un inutile
dispersione di linfa. Per un paio di settimane si limitino le annaffiature per favorire il riposo e diminuire la produzione di linfa. Dopo di che, innaffiare come al solito. Non concimare: si
riprenderà a settembre e fino a ottobre. Il gran caldo costringe anche le rose rifiorenti a fermare il processo vegetativo per ritrovare le forze e rifiorire a settembre. Bisogna procedere a
una decisa potatura, proprio come in febbraio; si zappetta la terra al piede della pianta e si dà un po' di concime; non si annaffia per due settimane circa, quindi si dà abbondantemente da bere
alla pianta per permettere al concime di penetrare nel terreno e di venire assorbito dalle radici, nonché per favorire la ripresa vegetativa; dopo sette giorni si somministra con l'acqua un
fertilizzante liquido per piante da fiore. Rinnovare ogni dieci giorni fino a ottobre.
Nelle estati molto secche è necessario ricorrere a frequenti annaffiature, ma una piccola quantità d'acqua evapora molto prima di raggiungere le radici. E' quindi meglio bagnare
il giardino a giorni alterni, ma più abbondantemente e smuovere un po' la terra vicino alle piante