Il primo Sito che parla di Cadè

 

Una rara foto storica ( pare risalga al 1920 )

Alcuni cenni di storia

La Cadè o Casa di Dio prende il nome da un Ospedale od Ospizio che nel Medio Evo era stato costruito sulla Via Emilia, laddove era questa intersecata da un ramo del fiume Enza che da Montecchio per Barco e il rio di Campegine discendeva nel fiume Tegolaria, quindi in Po. La villa che ne prese il nome fu sotto il Comune di Parma fino al 1447, poi passò con Cavriago nel reggiano dove tuttora si trova. Intersecata dalla Via Emilia si trova a 10,25 chilometri da Reggio Emilia e 16 da Parma, con un estensione di bifolche 2347, secondo i dati dell’antico Catasto. Confina a sud-est con Cella, a sud con Cavriago, ad ovest con Villa Gaida ed a nord con il Comune di Campegine.

Ecco uno specchietto della popolazione di Cadè nei diversi anni che seguono:
nel 1784 fochi 110, anime 670
nel 1809 fochi 110, anime 660
nel 1830 fochi 143, anime 775
nel 1847 fochi 143, anime 904
nel 1855 fochi 143, anime 812
nel 1861 fochi 143, anime 931
nel 1871 fochi 143, anime 996
nel 1887 fochi 143, anime 1015
nel 1902 fochi 143, anime 1202
nel 1908 fochi 143, anime 1300
 

La villa della Cadè si trova nominata spesse volte nelle cronache parmensi. Nel 1280 è detto che i Parmigiani presso il Borgo della Cadè cominciarono la costruzione di un Castello che fu detto della Croce e che nel 1285 fu fatta una porta al Castello dalla parte di Reggio. Nel 1286 è scritto che i Parmigiani di S.Cristina e di Porta nuova vennero fino alla Cadè per portar aiuto ai Reggiani contro i Modenesi. Nel 1287 fu terminato il Castello che si disse anche Castel Navone e che il Castello nel 1295 fu distrutto dagli espulsi Parmigiani, poi riedificato col concorso del Marchese d’Este, che poi riportò grave sconfitta l’anno seguente nella campagna tra Cavriago e Castello S.Croce. Fu poi stipulata la pace fra il Marchese Azzo d’Este, le città di Ferrara, Modena e Reggio da una parte ed il Comune di Parma dall’altra il giorno 31 Luglio 1297 in “strata Claudia”. Nell’ottobre 1315 venne qui con le sue milizie Gilberto da Correggio, Signore di Parma, minacciando di non retrocedere fino a che non pigliava Reggio; ma 15 giorni dopo, causa le piogge e l'inverno precoce, tornò indietro.

In quest’anno il torrente Enza esondò a Montecchio e le acque inondarono tutti i luoghi sottostanti e cioè Calerno e Cadè con gravissimi danni alle campagne ed alle case dell’epoca. Nel 1447 Cavriago e Cadè si staccarono spontaneamente dal dominio di Correggio e si diedero al Marchese Leonello d’Este. In quell’occasione i Cavriaghesi vollero far passare la Cadè come un loro dominio e perciò nel 1451 gli abitanti di Cadè si lamentarono col Marchese che fu costretto ad interpellare tutti gli Anziani di Reggio per avere conferme sulla vicenda e Cadè ottenne gli stessi privilegi di Reggio.

Nel 1486 gli abitanti della Cadè rinnovarono le loro istanze mandando i loro procuratori dagli Anziani in data 25 Aprile dove affermarono di essere disposti a tornare totalmente sotto il dominio di Cavriago se quest’ultimo si fosse consegnato al dominio di Reggio. Nel 1490 gli abitanti di Cadè trovarono appoggio anche da personalità come Matteo Maria Boiardo ed altri che vedevano ingiustificate le ragioni per cui Cavriago voleva assimilare la Cadè, cioè per partecipare alla costruzione obbligatoria di un canale, e perciò venne deciso che Cavriago non potesse imporre nessuna condizione alla Cadè, ormai suo possedimento. Si adattarono così a stare con Cavriago purchè non venissero loro imposti aggravi ed avessero un’amministrazione autonoma. Durante tutto il Marchesato di Cavriago, dal 1497 al 1796, Cadè ne seguì le sorti, ma fu un Comune con propri privilegi e propri Consoli. Il 1 Settembre 1796 il Comune di Cadè deliberò di erigersi in Repubblica sotto l’immediata protezione di Reggio. Durante la Repubblica Cisalpina appartenne al Cantone di Cavriago, poi di Montecchio; quindi nel 1803 fu unita a S.Ilario, poi nel 1805 formò con Gaida un Comune che durò fino al 1815, quando, in forza di editto Sovrano del 12 Gennaio, fu soppresso e l’ultimo Sindaco Angelo Boni consegnò le carte al sindaco di S.Ilario, cui la villa di Cadè stette sotto fino al 1827, dove venne definitivamente a far parte del Comune di Reggio.
Tutte le informazioni sono prese da archivi della Parrocchia di Villa Cadè e riportati, in alcuni passi, con il linguaggio dell’epoca.
 

Jurirosso

Sito costruito mediante l'utilizzo di Microsoft FrontPage 5.0 by Jurirosso - diritti riservati