Quoziente di Intelligenza
Intelligenza e falsi miti Esiste un Quoziente Intellettivo, Q.I, mitizzato e comunemente identificato con l'intelligenza, che indica le capacità logico-matematiche e spaziali, ed un Quoziente Emotivo, Q.E, che indica le capacità introspettive, intuitive e relazionali. Secondo le attuali ricerche, il Q.I incide per il 20% sulle prestazioni lavorative e in percentuale ancora minore su quelle non professionali. I test
di intelligenza I test di intelligenza presentano un limite, la relatività culturale, che ne inficia l'attendibilità. Essi non forniscono una misura assoluta della propria intelligenza, ma una misura relativa alla cultura di appartenenza e alla generazione di appartenenza. Un test d' intelligenza non misura dunque l'intelligenza ma il rendimento relativo a quel particolare compito, in quella determinata circostanza. L'esecuzione è infatti condizionata da tratti della personalità, quali timidezza, ansia, emotività e motivazione. I test inoltre sono modellati sulla concezione standard di intelligenza, che fa coincidere con l'intelligenza le capacità logiche e mnemoniche e fonda quindi su una versione idealizzata, meccanicista e semplificata di processo cognitivo.
Storia dei test
d'intelligenza I test d'intelligenza vengono ottenuti somministrando quiz logici ad un campione della popolazione ("campione di standardizzazione") e organizzando una scala di intelligenza in base al punteggio medio ottenuto da questo gruppo di riferimento. Il primo test d'intelligenza venne redatto nel 1905 dal francese Binet su commissione delle autorità scolastiche per schedare i bambini e indicare tra loro chi avrebbe avuto bisogno di un insegnamento differenziato. Binet elaborò così una scala dell'età cronologica. L'americano Stern, su queste premesse, fondò il concetto di quoziente intellettivo, Q.I.: il Q.I. è il rapporto tra età mentale ed età cronologica moltiplicato per 100. Q.I = E.M / E.C x 100 La scala di Binet venne introdotta anche in America e quindi venne ritarata in base ad un campione di standardizzazione estratto tra la popolazione americana e ritarata nel 1937, 60, 72.
La curva dell'intelligenza L'evoluzione intellettiva non segue il classico andamento sviluppo-maturità-declino. Sono soggette ad un rapido declino le capacità mnemoniche e quelle che richiedono prontezza e agilità, mentre si mantengono più stabili le capacità verbali e linguistiche. Argomenti correlati:
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