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MotivazionePrincipio del
piacere e principio di realtà Una psiche semplice e in via di strutturazione come quella di un bambino impronta i comportamenti sul perseguimento del piacere e sull' evitamento del dolore. Il comportamento basato sul principio del piacere segue l'istinto ed è centrato sul presente (Zimbardo,96). Invece, un comportamento più maturo, basato sul principio di realtà, è lungimirante e proiettato nel futuro. Il principio di realtà è la capacità di rinviare la soddisfazione, rinunciando ad un utile facile ed immediato in vista di un utile maggiore, ma lontano nel tempo. I bisogni "sacrificati" ( l'impegno verso una meta richiede rinunce) vengono però "sublimati", cioè soddisfatti trasversalmente e indirettamente. Una loro protratta frustrazione può innescare una nevrosi o predisporre alla psicopatologia.
Sogni
rubati Il principio di realtà, cioè la capacità di rinunciare ad una soddisfazione immediata in vista di una soddisfazione futura, fa parte del bagaglio comportamentale di una persona adulta. Condizioni di povertà, emarginazione o violenza, forzano un bambino ad un comportamento precocemente adulto e realista (Milner). Infatti, la temporanea privazione dell' oggetto del desiderio sviluppa la fantasia, ma quando diventa sistematica, quando tutti i desideri vengono frustrati, il bambino interiorizza prematuramente norme limitanti, e si produce in lui un innaturale centraggio sulla realtà concreta. Ne risulta bloccata la facoltà dell'immaginazione e a causa di un realismo crudo e spietato, si insinuano in lui preoccupazioni più adulte, e nei confronti della sua psiche si compie un autentico furto di sogni. Argomenti correlati: Altri processi: Memoria | Motivazione | Linguaggio | Percezione | Pensiero |