La magnitudine delle stelle
POICHÉ LE STELLE sono così
distanti da noi, l'unico modo per conoscerle meglio è studiare la luce che emettono.
Guardando il cielo stellato, probabilmente si notano le due caratteristiche principali
delle stelle: ognuna ha una propria luminosità e tutte luccicano. Questo
"luccichio" è causato dall'atmosfera terrestre, ma le stelle differiscono
realmente in luminosità le une dalle altre. Se si riesce a scoprire quanto è distante una
stella, allora si può anche misurare quanta energia produce sotto forma di luce: la sua
luminosità.
Alcune stelle cambiano lentamente la loro luminosità: sono le "stelle
variabili". Studiando la luce di una stella allo spettroscopio, gli astronomi possono
misurare la sua temperatura, scoprirne la composizione e tante altre caratteristiche.
L'astronomo greco Ipparco (che scriveva nel 146-127 a. C.) classificò le stelle brillanti come stelle di "magnitudine 1", quelle meno brillanti di "magnitudine 2" e così via fino alla "magnitudine 6" per indicare le stelle più deboli visibili a occhio nudo.
Perché le stelle luccicano e i pianeti no?
Le stelle luccicano a causa della turbolenza
dell'atmosfera terrestre. Sacche d'aria di diversa densità si muovono costantemente
davanti alle stelle facendo così scintillare la loro luce. I pianeti, però, sono
relativamente vicini e le loro immagini coprono un'estensione maggiore di una di queste
sacche d'aria; perciò, la loro luminosità viene disturbata di meno dal movimento d'aria.
Fino a qualche anno fa, il luccichio costituiva un problema per gli astronomi che
osservano le stelle con i grandi telescopi, in quanto questo fenomeno rifrange la luce
stellare in diverse direzioni. I telescopi più recenti sono provvisti di "ottiche
adattive": meccanismi computerizzati che reagiscono alle turbolenze atmosferiche
effettuando una regolazione delle ottiche.