I detriti planetari
Plutone e Nettuno non segnano la frontiera del Sistema Solare. Si suppone, infatti, che alcuni "detriti" del nostro sistema, le comete, siano raggruppate in un enorme sciame sferico al di là dei pianeti che si estende per una lunghezza quasi pari alla metà della distanza che ci separa dalla stella più vicina. Questi "iceberg cosmici" ricadono occasionalmente verso il Sole, e possono dar vita a uno spettacolo magnifico man mano che i loro strati più esterni evaporano. Altri detriti spaziali si trovano nella fascia degli asteroidi tra Marte e Giove.
Talvolta, dei frammenti di questi asteroidi si
allontanano dalla fascia e una parte di essi cade sulla Terra sotto forma di
meteoriti. Misurando l'età dei meteoriti, possiamo datare la formazione del
Sistema Solare a 4,6 miliardi di anni fa. Gli astronomi sono convinti che i
pianeti siano un sottoprodotto della nascita del Sole.
Una nube spaziale di polvere e di gas contrasse le sue dimensioni, formando un
disco rotante.
Il centro caldissimo diventò il Sole mentre le particelle di
polvere, nelle regioni più fredde, si fusero per formare dei corpi celesti
delle dimensioni di asteroidi. Questi ultimi si sono poi uniti tra loro e hanno
formato i pianeti. Gli astronomi, oggi, sono alla ricerca di quei pianeti che
potrebbero essere in orbita intorno ad altre stelle, ma questa impresa è
particolarmente complessa, poiché le stelle sono molto più luminose dei
pianeti che orbitano intorno a loro. Praticamente, è come cercare le falene che
si raccolgono intorno ad un lontano lampione stradale. Gli astronomi hanno
scoperto che le stelle giovani sono spesso circondate da dischi polverosi e
caldi, che potrebbero essere sul punto di condensarsi in pianeti. E molto
probabile che una grande quantità di stelle come il Sole siano nate con una
"famiglia planetaria" e che il numero dei pianeti nell'Universo sia
enorme.