Presso gli antichi Greci e, a seguire, presso i Romani, acquisirono questo nome tutte le specie di serpenti grossi
ed innocui che potevano anche essere tenuti come animali domestici. Già con Omero si cita un "drago", un animale fantastico
con una vista acuta, l'agilità di un'aquila e la forza di un leone, rappresentato come un serpente con zampe e ali, mentre
Filostrato, nel 217 a.C., dissertava al riguardo di queste bestie ne La vita di Apollonio di Tiana (II, 17 e III, 6-8).
L'animale è già presente nella mitologia greca in vari miti, come in quello del drago Ladone, padre delle Esperidi, ucciso
da Eracle e posto nel firmamento nella costellazione del Draco, o del drago Pitone ucciso da Apollo.
L'Idra è un drago a forma di serpente e con 9 teste, divenuto famoso per il mito di Ercole.
I Romani dipingevano sui loro stendardi i Dracones, i vichinghi chiamavano le loro imbarcazioni Drakkar, tutti nomi che
indicavano la figura del drago.
Ampie trattazioni sul drago sono presenti anche in opere di scrittori Romani come Plinio, nella sua Historia Naturalis,
Gaio Giulio Solino e Pomponio Mela.
Nella favola di Fedro La volpe e il drago, il mitologico animale appare per la prima volta come guardiano di tesori nascosti.
In Cina, i draghi sono da tempo immemorabile, assieme alla fenice, simbolo della famiglia imperiale.
Il drago è divenuto quindi una
creatura mitico-leggendaria presente nell'immaginario collettivo di molte culture, sia come essere malefico (il drago nella Bibbia
simboleggia il male supremo, il diavolo) ma anche come guardiano e difensore di antichi tesori e luoghi
magici e portatore di grandissimo sapere e conoscenza. Inoltre, non è infondato pensare che queste fantasie possano essere state
alimentate dal ritrovamento di fossili di dinosauro, per l'epoca impossibili da spiegare altrimenti: per esempio, già nel 300 a.C.,
un misterioso fossile ritrovato a Wucheng, Sichuan,in Cina, è stato etichettato come fossile di drago da un tale Chang Qu.