........se il termine "vacanza"
poco si addice a questo viaggio, l'aggettivo "estiva"
calza ancora meno: è il 28 Maggio, siamo di nuovo a Lavrio. Prendiamo
una stanza al solito Hotel Saron (Tel.:+3029239144 - Fax +3029239045) dove il proprietario, persona molto
cortese e disponibile, ci permette di parcheggiare auto e carrello.
Il giorno dopo, trascorsa una notte decisamente tranquilla, ci
accingiamo a lasciare l'Olympic
Marine e salpare per
Syros. Quest'anno ci sono due novità. La prima è
che partiremo in compagnia di Letizia e Riccardo, un amico conosciuto l'anno scorso. La seconda è
che Riccardo ha fatto il grande passo: dal suo Zodiac 4.80m pneumatico
ad un bel 6.00m VTR che conosciamo molto bene, un Nuova Jolly
King 600, un'anno più "fresco e giovane"
del nostro. Una terza novità un pò meno piacevole
riguarda il cambio di gestione dell'Olympic Marine che la rende
meno Greca e più Europea: 12.000 dracme (GRD), quasi 70.000 lire ad ogni uso dello scivolo, prezzo completamente disallineato
con gli standard di questo paese. L'anno scorso il precedente
proprietario barattò i servizi della marina con una bottiglia
di Johnny Walker .......... . Varo, rifornimento (Shell, sul molo - 212 lt), sistemazione di bagagli ed auto, un ultimo
sguardo alle carte nautiche ci portano alle 17:00, ora in cui
lasciamo l'Olympic. In circa 2h 30' percorriamo, le 46 nm circa
che ci dividono da Finikas, un piccolo porto turistico sulla
costa Ovest di Syros. La navigazione non è tranquillissima,
tra Kea è Syros c'è un pò di "mare"
che movimenta l'esordio di Riccardo e Letizia con il loro nuovo |
gommone. Arriviamo a Syros nel porto
di Finikas (37°23,485N
- 24°52,424E) un pò
stanchi, ormeggiamo tra le barche a vela, montiamo la nuova
tenda nautica che
chiude totalmente il gommone mentre Riccardo e Letizia affittano
una stanza qui vicino; ci ritroviamo poco dopo al ristorante.
L'impatto con la cucina greca è sempre emozionante, apprezzarla
e saperla gustare fa parte della voglia di entrare in sintonia
con questa cultura; è una cucina povera, pochi piatti
ma sufficienti ad incorniciare |
Finikas, porto turistico
di Syros |
perfettamente l'immagine di
un paese che oramai ci ha conquistato: Tzatziki, Moussaka, Saganaki
e Choriatiki, quanto basta per sentirsi in GRECIA ! La notte
trascorre tranquillissima e la grande comodità di questa
tenda nautica ci fa pensare che quest'anno la utilizzeremo decisamente
di più rispetto all'anno scorso.
Il giorno dopo facciamo un giro per il porto; qui ci
sono diverse taverne qualche negozio dove trovare l'indispensabile
per la sopravvivenza. Niente distrubutore di benzina ma è
possibile ricevere carburante in banchina chiedendo il numero
telefonico del benzinaio a qualche ufficiale della Capitaneria.
Eviteremo di raggiungere, sia via mare che via terra, Ermopouli,
capoluogo dell'Isola . Quest'anno siamo decisi a visitare solo
paesi ed isole piccole, ai confini della "civiltà"
: una sorta di ricerca delle origini. Isole e città grandi
non potranno assolutamente interessarci. In banchina ci sono
dei bagni pubblici di dimensioni lillipuziane ma comunque utili.
Si fa colazione su M-OCEANS
e pianifichiamo la
rotta per la prossima tappa: Rinia, circa 25 nm ad Est di Syros; |
Rinia: baia sulla costa Sud |
si racconta che i greci, anticamente,
ci andassero solo a nascere ed a morire, essendo ciò vietato
sulla vicina isola sacra di Delos. Ora è disabitata, ci
fermeremo qui a fare campeggio. Dopo aver girato un pò,
troviamo un bella insenatura (37°22,829N
- 25°14,296E) sulla
costa Sud dove ormeggiamo e ci sistemiamo per la notte. Questo
è uno di quei posti dove si può tranquillamente
dire che "si ferma il tempo"; il contatto con
splendidi esempi di natura e macchia mediterranea si sprecano:
unico abitante un asino che mangia arbusti di una consistenza
tale che metterebbero in difficoltà una motosega.............
. |
La notte ha qualcosa
di magico, un silenzio sconcertante ed un tetto fatto di luna
e stella splendenti come mai.
Sempre la stessa baia a Sud
di Rinia
30 Maggio, navighiamo ancora lungo la costa Sud, vediamo
altre splendide insenature poi decidiamo di dividere temporaneamente
le nostre rotte: noi visiteremo Delos, Mikonos ed Ikaria; Riccardo
e Letizia si dirigeranno direttamente a Fourni dove ci incontreremo
domani. Circa 20 min dopo siamo a Delos (37°23,809N
- 025°15,849E) , 6.5
nm ad Est di Rinia.
Qui visitiamo il suo importante
sito archeologico ed il museo, molto bello: se oggi non avessimo
tante miglia da navigare e se non facesse così caldo sarebbe
il caso di trattenersi ancora un pò. Ma il percorso è
lungo e 5 nm più ad Est c'è Mikonos da vedere, isola tanto chiacchierata, che ci "ruberà"
certamente un bel pò di tempo. |
Sito archeologico di Delo |
Inconfondibili mulini a Mikonos |
Arriviamo nel porto
(37°27,042N - 025°19,575E), molto carino nonchè affollato
sia da tante gente che da barche turistiche e da pesca. Ormeggiamo
con un pò di difficoltà e sbarchiamo: è
l'ora del Gyros (una sorta di sandwich greco).
Sarà certamente a causa
del fatto che siamo ancora a Maggio ma non abbiamo una cattiva
impressione di questo posto, come spesso si racconta. Certo ci
sono dei tipi un pò bizzarri ed equivoci ma è davvero
piacevole passeggiare tra le casette del porto in stile tipicamente
cicladico. Alle 17, ovvero dopo il "pranzo greco",
con tutta calma ci imbarchiamo nuovamente e dopo aver scattato |
qualche foto ai pellicani che
bivaccano sulla spiaggia facciamo rotta verso Ag. Kirikos (37°36,904N - 026°17,917E), il porto di Ikarìa, circa 55 nm ancora più ad
Est. |
Qui abbiamo un appuntamento
irrinunciabile con Lucy
e Remigio. Arriviamo
in porto circa alle 19.30, un pò in ritardo a causa di
un piccolo problema al nuovo filtro del carburante; i nostri
amici comunque sono già sul molo che ci aspettano. Ritrovarsi
in Grecia dopo un'anno è davvero emozionante, la loro
cortesia fa il resto.
Grande ospitalità in
un'isola bellissima: non è possibile desiderare altro.
Ikarìa ha molto da offrire anche vista da terra. Lasciamo
il gommone ormeggiato nel porto e visitiamo l'isola in auto.
Vediamo posti splendidi: Armenistis, Nas. |
Ikarìa, Nas: un fiume
che "tenta" di morire nel mare.. |
Il 31 Maggio siamo di nuovo in giro per l'isola, conosciamo
Maria e Stavros, il medico di Armenistis, |
Ancora Ikarìa, Terma:
partenza per Fourni, sullo sfondo |
persone molto gradevoli. Nel
ritornare verso il porto noto il benzinaio (Elin, 500m dal molo)
che gentilmente mi rifornisce di benzina (70 lt) e riporta al
gommone me ed i serbatoi amovibili con il suo furgone, il tutto
senza chiedere alcuna "commissione".
Trascorriamo il pomeriggio
a Terma, un insenatura 1 nm a NE del porto, ed è qui che
ci saluteremo: noi ci dirigeremo a Fourni ed i nostri amici a
Samos. Peccato che il loro incontro sia durato così poco:
davvero piacevole la loro compagnia nonchè le famose lezioni
di "diplomazia amorosa" di Remigio.
Ultimo saluto nostalgico e
siamo pronti a |
navigare verso SSE, 6 nm ci
separano da Fourni. Qui
ci ricongiungiamo con Riccardo e una coppia di amici, loro ospiti:
Mario e Cristina; esploriamo un pò la costa verso Sud
e verso le 20.00 ritorniamo nel porto (37°34,736N - 026°28,736E), abbastanza tranquillo.
Cena da "Nikos"
con un ottimo dentice alla brace e poi a letto... si fa per dire....
La notte è un pò disturbata dalle numerose barche
di pescatori. Basta infatti dare un'occhiata alla cartina di
Fourni per capire il perchè l'attività principale
di quest'isola sia la pesca: un infinito susseguirsi di calette
formate da una costa prevalentemente rocciosa e molto particolare. |
Fourni, il suo unico porto |
Fourni: Campeggio libero |
Il giorno 1 e 2 Giugno sono dedicati al campeggio e
trascorrono lenti in una baia a Sud di Fourni tra ricche cenette
sulla spiaggia, storie di mare al chiaro di luna, timidi e vani
tentativi di pesca alla traina e qualche lavoretto necessario
nel gommone.
Il ritmo di questa vacanza
forse sta rallentando un pò troppo, tanto che, di comune
accordo, decidiamo di muoverci ancora verso Est. |
Agathonissi (Gaïdharos), circa 26 nm ad est, è la
tappa di oggi - 3 Giugno; durante la navigazione incontriamo
finalmente il consueto branco di delfini che ci accompagnano
per un pò. |
All'arrivo nel porto, Agios Yeoryiou
(37°27,018N - 026°58,014E), il log totale delle miglia percorse
fino ad oggi segna 198 nm. Agathonissi, come pure le altre isole
Greche molto vicine alla Turchia, ospita un piccolo presidio
militare per ovvi motivi. E' un posto molto tranquillo, a dimensione
d'uomo; anche qui è possibile trovare l'indispensabile
per la "sopravvivenza". Lungo la banchina del porto
ci sono alcuni ristoranti, un paio di affittacamere a prezzi
contenuti, un mini-market il cui proprietario, un caratteristico
vecchietto che si fa capire anche in Italiano, possiede anche
l'unico distributore di
carburante che vende sovraprezzo
ma in banchina (molto
difficile da trovare in Grecia!). |
Agios Yeoryiou, il porto
di Agathonissi |
Ne approfittiamo per un rifornimento
precauzionale di benzina (45 lt) ed acqua. Visitiamo un pò
il piccolo paesino che circonda il porto ed un altra insenatura,
Spilia, qui vicino. Pranzo e cena sono le uniche varianti alla
contemplazione di questo posto in cui regna solo la tranquillità
e la genuinità della persone. Il porto non è ben
ridossato; il mare abbastanza mosso ci ruba il riposo necessario:
può capitare anche questo, ahimè ! |
Pronti per la "notte"
nel porto di Agathonissi
Alle 2.30 salpiamo l'ancora
per la gioia di Veronica e spostiamo l'ormeggio tra le barche
dei pescatori, qui dormiremo un pò. Anche se Agathonissi
offre posti molto belli da visitare lungo la costa NE, oggi andremo
via: c'è un'invisibile tabella di marcia da rispettare
se vogliamo assaggiare tutte le isole che abbiamo programmato
di vedere.
Sta montando un pò di vento da NE ed è
quindi verso SO che oggi, 4 Giugno, navigheremo per raggiumgere
Arki: ultima frontiera della civiltà.
Dopo 18 nm arriviamo in un'insenatura (37°22,019N - 026°44,836E) sulla costa SE; questa ampia baia incorniciata da
diversi scogli ci offre uno spettacolo davvero unico, un colore
del mare così azzurro che gli è valso il soprannome
di "Laguna Blu": impossibile non fermarsi qui almeno
per un panino ed una bella birra ghiacciata che, nel nostro frigo,
non manca mai. |
Arki: ....... |
.......senza parole...! |
Nel pomeriggio raggiungiamo Porto
Augusta (37°22,664N
- 026°43,850E), l'unico
approdo dell'isola, una specie di fiordo ben ridossato. Ci sistemiamo
come sempre nel posto più tranquillo del molo, tra le
barche a vela; forti della certezza di dormire, montiamo subito
la tenda nautica mentre i nostri amici |
Pescatore a lavoro nel porto
di Arki |
si sistemano, come di consueto
in stanza. Arki è davvero fatta per spiriti solitari,
il numero degli abitanti fissi è ancora inferiore al numero
delle imbarcazioni: tre taverne qualche stanza in affitto e......basta.
TRIPAS è il nome della taverna dove la proprietaria, una
simpatica vecchietta - "Mama" - ci fa compagnia a cena
e scambia con noi quattro chiacchiere, in italiano.
Nel Dodecanneso infatti, a
causa della passata invasione degli Italiani, è possibile
trovare molta gente che parla la nostra lingua: soprattutto gli
anziani. Piatti tipici e ottima musica Greca (M. Theodorakis
- Litany) sono l'indispensabile ausilio che ci fa godere al massimo
l'amenità di questo luogo.
Il giorno dopo il mare è
innavigabile, 7/8 Beaufort, restiamo qui e visitamo un pò
l'entroterra; |
raggiungiamo la baia di ieri,
Laguna Blu, che vista dall'alto è ancora più
suggestiva. Il pomeriggio vola via tra quattro chiacchiere sulla
spiaggia e le mie perlustrazioni del mare dal punto più
alto dell'isola: il vento sta calando, domani si riparte.
6 Giugno, sveglia alle 7.30, pronti per le prossime
13 nm verso Sud che ci separano da Lipsi; il mare |
è ancora un pò
mosso, c'è vento, 5 Beaufort forse di più ma è
tutto di poppa e si naviga abbastanza bene. Ci fermiamo ad Aspronissia
(37°18,370N - 026°48,269E)
, due isolotti bianchi,
ben ridossati dove uno splendido mare quasi ci supplica di tuffarci:
bagno e foto inevitabili. Ad ora di pranzo arriviamo nel porto
di Lipsi (37°17,760N
- 026°46,048E), una
grande insenatura, ben ridossato dove sul lato Nord vi è
un intero molo dedicato alle imbarcazioni turistiche.
Qui prenderemo finalmente
una stanza, dove potremo ricaricarci un pò. A parte uno
sportello automatico per prelievo di contanti ed un abbozzo di
Chora, Lipsi non ci stupisce più di tanto; |
Aspronissia |
Porto di Lipsi |
certo è tranquilla
e carina, non l'abbiamo visitata bene ma ciò che abbiamo
visto non è a livello delle isole precedenti.
Qui c'è più
turismo e quindi più organizzazione, stanze, ristoranti;
potrebbe essere utile programmare qui una vacanza stanziale per
poi visitare le altre isole vicine più care (Patmos, etc...)
o più desolate (Arki, etc... ).
La notte in stanza, contrariamente
alle aspettative, non è del tutto "riposante",
siamo un pò tesi: ci saremo disabituati al letto normale? |
230 nm segna il log totale del Magellan alla partenza
da Lipsi. Oggi 7 Giugno sarà un lungo giorno: |
un "salto" a Patmos
e poi a Leros per la notte. 12 nm in direzione ONO e verso le
12.30 siamo a Skala (37°19,324N
- 026°33,110E), il
porto di Patmos.
Già da mare salta agli
occhi l'imponente monastero di S. Giovanni che sovrasta l'isola.
Sbarchiamo e noleggiamo degli scooter determinati a vedere di
tutto, di più.
Il monastero è chiuso,
purtroppo; pranziamo con una tiropita e via verso Sud. Nel primo
pomeriggio visitiamo alcuni posti carini: Grikos, Livadhi, Kambos
ed infine anche il piccolo paesino alle spalle del porto; facciamo
rifornimento di carburante (80 lt.) dal benzinaio in fondo al porto, |
Monastero di S. Giovanni
a Patmos |
quasi sul molo e facciamo rotta
su Leros dal cui porto, Pandeli, ci separano
circa 26 nm. Arriviamo dopo il tramonto, c'è una aria
magica; il porto (37°09,050N
- 026°51,801E) ha
un'aria accogliente, familiare, sei mulini cospicui sorvegliano
dall'alto i caicchi da pesca ed i nostri gommoni, tutti pronti
per il meritato riposo. |
La cena da Psaropoula
conclude questo giorno alla grande; siamo un pò stanchi
ma l'arrivo alla nostra tavola di gigantesche cozze alla brace
ci dà la forza di raggiungere i nostri rispettivi alloggi:
stanze e gommone.
Leros: in alto il porto
di Pandeli, a sinistra Ag. Isidoros |
|
Il giorno dopo rallentiamo
il ritmo: oggi niente mare anche perchè c'è tanto
da vedere da terra. Con gli scooter giriamo un pò per
l'isola; visitiamo Gourma dove c'è una singolare chiesetta,
Xerocambos dove ci fermiamo a pranzare da Kima con delle ottime
frittelle di polipo, Lakki il desolato ed immenso porto principale
e poi di nuovo a Pandeli, porto minore ma di sicuro il più
carino dell'isola. Ci godiamo anche questa seconda ed ultima
cena da Psaropoula e programmiamo la partenza di domani: 12°
tappa, Kalymnos.
Sono le 11.30 circa del 9 Giugno, facciamo rifornimento
di acqua alla fontanella che c'è sul molo e siamo pronti
ad andare quando si avvicinano due ufficiali della Capitaneria
per un rapido controllo dei nostri documenti; quando si accorgono
che è tutto ok, che riesco a chiacchiarare più
o meno facilmente con loro in Greco e che abbiamo persino il
permesso di pesca, cosa non semplicissima da ottenere per gli
stranieri, ci salutano molto amichevolmente e ci danno notizie
sulla navigazione che intraprenderemo. Ad oggi abbiamo macinato
266 nm e ci aspettano altre 17 nm di navigazione verso SE con
un bel 5 Beaufort da NE. In un'ora circa raggiungiamo un bel
fiordo a Nord di Vathi (36°58,423N
- 027°02,422E), |
Kalymnos: amatriciana con
costa Turca sullo sfondo |
porto turistico di Kalymnos dove ci consoliamo, all'ombra dei
tamerici, con un ottima amatriciana fatta da Veronica. Dopo la
solita arrampicata a scopi fotografici, un bagno ed un utile
riposino facciamo rotta verso Vathi, un'insenatura molto stretta
e ridossata che solo un bel vento da ponente può movimentare.
Il proprietario dell'Hotel
Galini è li sul molo, quasi avessimo un appuntamento.
Indica l'ormeggio a Riccardo e sposta una barchetta per fare
posto al nostro gommone. I nostri amici alloggeranno ovviamente
in questa pensioncina che ha anche un modesto ristorante; noi,
irriducibili del camping |
nautico, montiamo la tenda per
la notte. Appena sbarcati facciamo un giro ed alcune cose catturano
la nostra attenzione. Innanzitutto, alle spalle della pensione
c'è una specie di acquario naturale, una vasca alimentata
da una sorgente e dall'alta marea; qui dentro ci sono una gran
quantità e varietà di pesci che nessuno osa toccare
per "scopi alimentari". Altra particolarità
dell'isola è la lavorazione della spugne e la coltivazione
dei mandarini, attività alla base dell'economia locale.
Assistiamo infine al particolare trattamento di alcune decine
di polipi che i pescatori stanno "frollando " sugli
scogli; il proprietario della pensione non se lo fa ripetere
due volte: ne va a comprare alcuni e ce li cucinerà stasera.
Il giorno dopo navighiamo un pò verso Sud e raggiungiamo
il porto principale più grande ed organizzato di Vathi
ma molto meno interessante dal punto di vista paesaggistico;
il vento è ancora forte, ora soffia da NNO. Dopo una breve
passeggiata navighiamo di nuovo verso Vathi e ci fermiamo a Plati,
un isolotto tra Kalymnos e Pserimos: qui il mare è calmo
e sembra di |
poter "toccare"
la Turchia allungando la mano. Questa è l'tltima cena
in compagnia di Mario e Cristina, domani prenderanno da Kos un
aereo per l'Italia. Fino ad oggi il mare è stato nostro
complice, a volte mosso ma non proibitivo, le rotte anche se
"improvvisate" sono state sufficientemente studiate
in modo da sfruttare al massimo le possibilità di navigazione.
Il tempo ha ripreso a scorrere lentamente, la tenda nautica funziona
alla grande: alla faccia di chi non ci crede!
La navigazione "rallenta"
intorno all'isola, è un pò limitata dalle condizioni
del mare; con Riccardo tentiamo di navigare lungo la costa Ovest
ma non riusciamo ad andare oltre la bella spiaggia di Moussouri
(36°55,728N - 026°56,780E). Al ritorno in porto, un gentilissimo
abitante di Vathi ci accompagna con i serbatoi a fare rifornimento
(65 lt) a Platanos, 3 km da Vathi verso l'interno.
Fino ad ora tutto ok : unica
nota triste, la partenza di Mario e Cristina. |
Kalymnos, Moussouri |
Ultima notte a Kalymnos, domani
ci aspettano un bel pò di miglia. Tradiamo l'Hotel
Galini per l'ultima cena a Vathi e andiamo da "Eleni"
dove per altro scopriamo che si mangia decisamente meglio.
6:30 del mattino, 12 Giugno, ultima isola del Dodecanneso:
47 miglia per Astipalea,
335 nm percorse fino ad oggi. Il mare sta andando giù
anche se un bel 4 pieno da dritta ci accompagna per tutto il
tragitto. Anche quest'anno di mare calmo non se ne parla proprio;
non è così cattivo da fermarci come l'anno scorso
ma neanche sufficientemente calmo da rendere rilassanti i nostri
spostamenti: altrimenti che Egeo sarebbe ...! L'avvicinamento
ad Astipalea è davvero emozionante; al di là di
alcuni scogli che abbelliscono le sue insenature, non c'è
altra isola a perdita d'occhio. Sarà la luce magica del
mattino o la particolare forma di questa isola che ci accoglie
fra le sue ali ma arrivare |
Astipalea, la Chora |
nel porto di Skala (36°32,857N - 026°21,357N)
sembra quasi un miraggio.
Quest'isola, soprannominata
"la farfalla" a causa della sua singolare conformazione,
vanta diversi primati: è difficilmente raggiungibile da
piccole imbarcazioni a causa della distanza dalle altre isole
e del mare che in questa zona è quasi sempre cattivo;
qui, infatti, è impossibile trovare imbarcazioni da noleggiare.
L'architettura della case
annuncia chiaramente il passaggio tra l'austero Dodecanneso e
le pittoresche Cicladi: la tipica rocca, questa volta un castello
veneziano del XII secolo, sovrasta una accenno di Chora. |
Mitico Yanni:
stesso nome del suo padrone |
Ma l'attrazione dell'isola
è un buffissimo pellicano, molto amichevole con tutti,
in particolar modo con le barche in arrivo, ciò nella
speranza di guadagnarsi qualche pescetto ...... . Il suo padrone
possiede anche dei comodi miniappartamenti proprio sul mare a
prezzi stracciati, 9000 GRD per 4 posti letto: ne approfitteremo
sicuramente. Rimarremo qui un paio di giorni quindi ci sistemiamo
in camera e salpiamo per Kounoupia, due scogli attaccati da una
lingua di sabbia. Visitiamo anche gli altri due porti di Astipalea,
Maltezana e Livadhi,
poco ridossati, |
Kounoupia, 3 nm a Sud di
Astipalea |
da utilizzare solo per ormeggi
in rada. Durante i due giorni di permanenza qui familiarizziamo
ulteriormente con i luoghi ed il pellicano. Visitiamo il paese
vecchio e qualche altro scoglio di fronte alla costa sud. Sarebbe
bello raggiungere Sirna e Trianissia, noti paradisi della pesca
subacquea situate diverse miglia più a Sud ma il mare
oggi è nuovamente mosso e solo nel tardo pomeriggio il
vento cala: domani 14 Giugno andremo via, a malincuore.
I preparativi per la partenza sono lenti, un pò
la stanchezza che comincia a farsi sentire un pò la scarsa
voglia di lasciare Astipalea. Mentre portiamo i bagagli ai gommoni
veniamo "abbordati" dal benzinaio,
prendiamo accordi sulla quantità che ci occorre e 30 min
dopo Kostas (ARGO), ci porta il carburante in banchina
(95 lt); Yanni, il nostro affittacamere provvede a riempirci
il serbatoio dell'acqua. |
La Chora di Anafi |
Solo alle 17 siamo pronti a partire per Anafi 34 nm verso Ovest, 400 nm segna il
log totale del Magellan. Dopo un 1h 30' circa giungiamo al cospetto
dell'imponente costa SE: unico indizio, una cappella cospicua
che ci scruta dall'alto dei suoi 416 metri. La costa Sud è
piena di spiaggie di sabbia che domani senz'altro visiteremo.
Il porto (36°20,667N
- 025°46,261E), aperto
a S-SE è poco protetto, frangiflutti assente. D'obbligo
un salto alla Chora, molto carina e piccola; ricorda vagamente
Santorini. Ottima da cena da "To Steki" e ritorno al
porto a piedi. La notte
in gommone è un pò "agitata" non c'è
grande scelta di posto per l'ormeggio e c'è molta risacca:
domani prenderemo una stanza. |
L'Egeo nel frattempo ha ricominciato
a fare i capricci. Il giorno dopo prendiamo una stanza da Daphni,
economica e panoramica poi ammazziamo il tempo navigando un pò
lungo la costa Sud: molte spiagge, belle ma quasi tutte colonizzate
da gruppi di nudisti che non sembrano gradire la nostra pudica
presenza. Il 16 Giugno c'è un timido tentativo di fuga
da Anafi che non va a buon fine: domani ci riproveremo.
07:00 del 17 Giugno, si va via da Anafi, il vento sta calando
un pò rispetto ai giorni scorsi anche se a quest'ora il
mare, un bel 4 pieno - forse 5 da NO, è gia formato; per
fortuna navigheremo verso |
OSO, rotta su Santorini dalla quale ci dividono circa 28 nm. Raggiungiamo
il "vulcano" alle 8:45, un pò strapazzati ma
senza eccessive difficoltà. E' ora di colazione, quale
posto, migliore di Nea Kameni ? Ormeggiamo nell'insenatura (36°23,999N - 025°24,293E)
dove l'anno scorso abbiamo
dormito, vicino alle barche turistiche, sfoderiamo il necessario,
ci concediamo una gran colazione greca a base yoghurt, miele,
pane imburrato, latte e succo di frutta e festeggiamo le 500
miglia percorse.
Il piano di oggi, un pò
folle, è quello di raggiungere IOS seguendo un nave della
Minoan allo scopo di farci spianare un pò le onde abbastanza
alte ma soprattutto di prua piena. |
Nea Kameni: insolito post
per una "colazione".... |
Il sogno dura poco, qualche miglio
a Nord di Santorini, per una serie di motivi, perdiamo la scia
della nave e ci troviamo in mezzo ad un bel 6/7 Beaufort (come ci dirà poi la Capitaneria di IOS). Questa volta non si è trattata
di un'imprudenza, in mezzo a quel casino abbiamo deciso di andare
comunque avanti |
IOS, Manganari. |
per tanti buoni motivi anche
se momenti di tensione non sono mancati: navigazione dura ma
ancora fattibile.
1h e mezza per raggiungere
Manganari
(36°39,400N - 025°22,100E), la Punta Sud di Ios distante 19
miglia da Santorini. La baia, molto ben ridossata, ci offre un
ottimo rifugio per qualche ora, il tempo necessario perchè
il vento, inequivocabilmente Meltemi, vada giù e possiamo
ripartire verso il porto principale.
Ad Ios, oramai familiare,
ci fermeremo un pò di giorni; il camping IOS (0286/91329) è ben attrezzato, economico e, in questo periodo,
anche tranquillo. |
Quest'isola ha molto da offrire:
abbondanza di locali, possibilità di rifornimento (..gli ultimi 150 lt.), Capitaneria di Porto con ufficiali gentilissimi
(consiglio questa per il permesso
di pesca), una bella
Chora, |
tante spiagge per tutti i gusti
raggiungibili anche da terra. Insomma, se ci si deve bloccare
in un'isola questa va decisamente bene. Incontriamo anche un
velista solitario di Terracina, Enzo, che è partito dall'Italia
ad Aprile e sta navigando in solitario tutto l'Egeo. I giorni
seguenti sono all'insegna del riposo totale o, come lo chiamerebbe
qualcuno, della "vera vacanza". Infatti il 20 stanco
di nuotare nella piscina del camping e di vedere il mio gommone
sempre più triste ed ormeggiato in porto, noleggiamo un
scooter ed andiamo a girare un pò per l'isola. |
La Chora di Ios "minacciata"
aa un inverosimile nuvola |
Anche il lato Est offre tante
belle e desolate spiagge. Il vento nel frattempo è girato
e soffia da SO, Garbis o Notios Ditikos come lo chiamano in Grecia:
un pò insolito in questo periodo.
E' il 21 Giugno, mi sveglio presto e faccio un corsa
all'Internet cafè per avere previsioni del tempo dal portale
POSEIDON, facile da consultare ed abbastanza
attendibile. Il mare oggi ci permetterà di |
Iraklia, la spiaggia del
porto |
lasciare IOS per andare ad Iraklia. Smontiamo le tende, salutiamo Saki,
il propritario del Camping e alle 11.30 siamo già fuori
dal porto: niente male, le previsioni erano senza altro più
ottimistiche di ciò che realmente troviamo al largo di
IOS, per fortuna è "tutto di poppa"..... Il
nostro gommone, appesantito dal "necessario" e "sottomotorizzato"
com'è, non gradisce affatto queste andature di mare e
ci vuole più di un ora per coprire le 19 nm che ci separavano
da Iraklia. Di quest'isola abbiamo già parlato nel racconto
dell'anno scorso. Ci sentiamo a casa, pranzo e cena da Maistrali
e "finalmente" si dorme di nuovo in gommone. |
Il porto (36°52,026N - 025°27,738E) vanta un colore del mare incantevole ed è esposto
solo ad un improbabile Levante.
Da oggi la nostra vacanza continua da "singles":
Riccardo e Letizia si fermeranno ancora ad Iraklia e noi continueremo
il ritorno verso casa da soli. 22 Giugno, 17 isole ed "appena"
530 nm sulle spalle: e se dicessimo che siamo un pò stanchi
? |
O forse è solo la vacanza
che sta per finire ! Partenza da Iraklia alle 07:00, 36 nm per
Sifnos, altra isola molto familiare che
raggiungiamo in 1h 50': il mare è finalmente quasi calmo.
Faros (36°56,518N
- 024°44,971E), Chrissophigi,
Platis Gialos, non sembra proprio che sia passato un anno dall'ultima
volta che siamo stati qui; colazione da "On the Rocks",
costosa ma assortita. Ci riposiamo un pò e verso le 11
siamo di nuovo in mare: prossima fermata Kastro (36°58,278N - 024°45,040E), un antico borgo medievale.
Moni Chrissophigi: Platis
Gialos, Sifnos |
Sifnos, Kastro |
C'è un piccolo porto
ai suoi piedi e dal basso è impossibile intuire cosa nasconda
questa Antica Rocca imbiancata a calce. Kastro è di una
bellezza ammaliante, sembra uscito da un disegno a pastello sia
per i colori saturi ed accecanti che per la pace che qui regna
indisturbata. E' così piacevole passeggiare per le viuzze
che quasi dimentichiamo il caldo torrido che ci sta ancora perseguitando.
Torniamo in porto, a Faros, e nel pomeriggio prendiamo al corriera
per Apollonia, il capoluogo di Sifnos, dove ci fermeremo a cena.
Cibo ottimo e mare calmo sono la degna conclusione di una giornata
davvero speciale e il confortante preludio per un necessario
riposo.
Sono le 8:30 del 23 Giugno, navighiamo
lungo la costa Est di Sifnos, povera di spiaggie, verso Serifos;
570 nm percorse ed altre 19 per Livadhi (37°07,713N - 024°31,877E). Anche il ritorno a Serifos rievoca
piacevoli ricordi; |
Serifos. fettuccine all'arrabbiata
con Chora sullo sfondo |
potrà sembrare una
banalità ma questo mare, questi porti e queste coste ci
hanno "insegnato" tante cose, innanzittutto ad amarle:
........... ma occorrerebbero troppe pagine per descriverne tutte
le sensazioni ! Sappiamo già dove ormeggiarci, dove andare,
cosa vedere ecc. Nel pomeriggio navighiamo lungo la costa Est
di Serifos che, contrariamente a Sifnos, è adornata da
un infinità di spiagge belle e desolate: per tutti i gusti.
Serifos: baia sulla costa
Est |
Nel pomeriggio, un ricco piatto
di fettuccine all'arrabbiata in gommone, tra gli sguardi stupiti
dei velisti ormeggiati nel porto accanto a noi, è l'antipasto
per l'immancabile visita alla Chora, una delle più belle
di tutte le Cicladi. Anche in questo porto si dorme benissimo:
ma questo lo sapevamo già.
24 Giugno, il Magellan segna quasi 600
nm quando decidiamo di dirigerci circa 25 nm più a Nord |
Kythnos, Loutra |
verso Kithnos, Loutra (37°26,600N
- 024°26,000E).
Non conosciamo affatto la
costa Est di quest'isola quindi navighiamo con calma gustandoci
le numerose e graziose insenature che incontriamo fino al porto:
Ay.Nikolaos, Ay.Stefanos, Ay.Ioannis.
Arriviamo a Loutra, decisamente
più carina e movimentata di Merikhas, il triste porto
principale dell'isola. Qui, da qualche parte, dovrebbero esserci
delle fonti termali (Loutra = Sorgente) ora inutilizzate.
Il porto è ben ridossato,
pieno di vita e di negozi per una spesa essenziale; facciamo
un pò di rifornimenti alimentari e ci rimettiamo in mare,
navighiamo verso Sud e ci fermiamo in una baia, Livadaki, per
il pranzo. Restiamo fino al pomeriggio dopodichè decidiamo
di ritornare al porto a prendere la corriera per andare a visitare
la Chora. |
L'anno scorso non ce la siamo
goduta tanto sia a causa del tempo non ideale, sia a causa di
un incontro con un tipo un pò ....... bizzarro. Passeggiamo
per le stradine, anche qui molto belle ma ad un tratto la contemplazione
viene interrotta da un fenomeno strano: il vento che fino ad
ora aveva soffiato da OSO era cessato all'improvviso. Avrebbe
ripreso forza qualche ora dopo, cambiando totalmente direzione:
NNE. Non sono una grand'esperto ma non ci è sembrato un
buon segno. Torniamo al porto ed un ottima cena con tavolini
sulla spiaggia e il famoso formaggio di Kythnos (sfugata) ci fa dimenticare temporaneamente questo curioso comportamento
del vento. |
Kythnos, la Chora |
Durante la notte non calma
affatto anzi sembra rafforzarsi ed è per questo motivo
che, nonostante manchino ancora due giorni di vacanza, alle 5.30
del 25 Giugno decidiamo che per quest'anno può bastare.
Alle 6.00 c'è una alba di una bellezza indescrivibile:
il sole che sorge alle spalle di Yaros, l'isola proibita, ne
mostra la sagoma come fosse un sogno, turbato solo dalla spumetta
bianca del mare che oggi sembra determinato a non regalarci un
rientro facile. Appena doppiamo il capo Nord di Kythnos |
Ultimo giorno, fine vacanze:
alba del tramonto |
ci dirigiamo verso la punta
Sud di Kea nella speranza di essere più protetti dal vento
che ora tira da NNO. Circa 30 nm per Lavrion, la meta, per niente
facile da raggiungere: nel canale tra Kea e Makronissi il Meltemi
sta dando il meglio di se.
Ora siamo davvero stanchi
e la speranza di trovare mare un pò più "decente"
dopo aver passato il capo Sud di Makronissi viene subito disillusa.
Fino a Lavrion ho stampato nella mente la faccia di Giovanni Bracco che mi dice: "tranquillo,
questi battelli sopportano di tutto, certamente più di
quanto tu stesso sia in grado di sopportare...."..;
e così mi ritrovo alle 8:30 circa davanti all'ingresso
del porto commerciale, a guardare i generatori eolici che girano
come ventilatori domestici ed a cercare di capire dove può
essere lo scivolo pubblico, decisamente determinato a non "regalare"
altre 12.000 GRD all'Olympic Marine per l'uso del loro scivolo,
soltanto qualche metro più largo di quello del porto (37°42,638N - 024°03,425E) di Lavrion. |
L'alaggio e tutte le
malinconiche manovre che seguono, infieriscono su di noi, tristi
e stanchi: è sempre così, più sono lunghe
le vacanze, più è duro accettarne la fine. L'opera
viva del Jolly ha retto alla grande anche le torture greche di
quest'anno, noi, anche se a malincuore, tiriamo le somme del
viaggio mentre in auto ci dirigiamo a Patrasso. Abbiamo vissuto
quasi un mese e navigato per circa 680 nm nel "solito Egeo", abbiamo accarezzato più
di 20 isole e dormito in gommone per più di 20 giorni.
Siamo entrati ancora una volta, quasi prepotentemente, in simbiosi
con questo paese ed i suoi abitanti, ai quali siamo oramai uniti
da un atavico affetto e rispetto reciproco, innamorati di questi
luoghi, suoni, colori, profumi e sapori; certi che questo mare
ci dovrà ospitare e far navigare ancora, per tanti anni,
con il suo migliore e scaramantico augurio
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