"
L'ANGELO NERO"
Sotto il cielo senza fine del deserto,
illuminato dalla tagliente falce lunare, due sagome indistinte
discutevano animatamente tra le ombrose rocce di un’altura.
Sciack!!
- Sporca sgualdrina!…
Sock!!
Ribatté la donna, centrando
l’uomo in pieno volto con un perfetto destro, per niente intimorita
dalle prepotenze subite.
- Ohi!… - Si lamentò l’uomo
passandosi una mano sul volto.
- …. Metterò in conto
anche questo, maledetta gatta selvatica…
Le grida colleriche dei due
svegliarono il piccolo Harold, adagiato in una cesta di vimini accanto
alla madre.
- Guarda cos’hai fatto?!…
- Urlò stizzita la donna verso il marito.
- …. Hai fatto svegliare
Harold….
- Cosa vuoi che me ne freghi
di quel bastardo!… Non è mio figlio!…
E dicendo questo estrasse la
pistola.
- E’ ora di farla finita
con voi due….
- Non perdere la testa Jack e
metti via quel ferro vecchio. Tu sei un agricoltore, non un bandito…
L’uomo strinse la mascella
contenendo la collera.
- Non dirmi cosa devo fare
Norma…. Per colpa tua non abbiamo più nemmeno una casa!… Tu e il
tuo dannato vizio del gioco…
- Se ho rischiato è stato
solo per dare un futuro al nostro piccolo Harold….
- Non è il mio!…
Traditrice!… Dove hai lasciato quell’ubriacone e schifoso di Brad
Blom…
- Non fare così, caro…. La
sai che amo solo te…. E’ che io sono sempre stata debole…
- Cosa facciamo adesso?…
Dove andiamo?…
Esplose l’uomo precipitando
sempre più nel baratro dello sconforto.
- Se vuoi, caro, potremmo
trasferirci a Silver City, da Brad Blom. Lui è sempre stato molto
buono con me, se glielo chiedo io potrebbe anche trovarti un lavoro…
Naturalmente, dovresti fingere di non aver scoperto la verità sul
bambino… Insomma, ingoiare il rospo e tenerti tutto dentro…
- Cosa?!…. - Sussurrò Jack
sconcertato, iniziando a tremare.
- Tu ti sei giocata tutte le
mie terre!… Te ne rendi conto!!… Appartenevano alla mia famiglia
da cinque generazioni e…
- Brad Blom saprà rimediare,
vedrai… Se solo la smettessi di fare l’orgoglioso per così poco…
Bang!!
Tenendosi il petto, la donna
s’accasciò.
- Ho ancora due colpi qua
dentro… Uno è per quel piccolo bastardo, l’altro è per Brad Blom!..
Con la mano tremante per la
collera e l’agitazione, l’uomo s’avvicinò alla cesta di vimini,
dove l’ignaro piccolo Harold, piangeva e agitava le braccine in
cerca dell’amore materno.
- Presto riabbraccerai tua
madre all’inferno!…
Un secondo sparo echeggiò in
quella landa desolata, e il povero agricoltore si portò le mani alla
gola emettendo un rantolo soffocato.
- Non capisco!… -
Sussurrò, prima di cadere nella polvere e spirare.
Dal nulla di quella notte
immobile, si materializzò l’inquietante sagoma del Becchino, che
avvicinatosi alla cesta, sollevò il piccolo Harold iniziando ad
esaminarlo.
- Cosssi piccolo… La
vita!.... - Sibilò prima di scomparire
tra le rocce, portando con se quel fagotto di stracci, che finalmente
aveva smesso di piangere.
Tornato il silenzio, questo
venne di nuovo spezzato dal sopraggiungere di un rumoroso e cigolante
calesse.
- Yaaah! - Incitò il damerino Brad Blom,
che dall’impeto della corsa precipitò dalla cassetta del mezzo
finendo nella polvere.
- Maledetto animale da tiro!…
Se non fossimo in mezzo al deserto ti abbatterei, ma sappi che hai le
ore contate!…
Come se avesse capito il
senso delle minacce, il cavallo s’impennò maestoso e l’esile Brad
Blom vacillò invaso dal terrore.
- Scherzavo amico…. - E
dopo averlo calmato con un’amorevole carezza, si diresse velocemente
verso l’altura da cui, poco prima, aveva udito provenire gli spari.
- Troppo tardi!…
Esclamò ansimante, d’innanzi
ai due freddi cadaveri che trovò. Le sue attenzioni, si concentrarono
allora sulla ricerca del piccolo Harold. Soltanto il giorno precedente
aveva ricevuto una lettera da parte di Norma in cui l’informava che
lui era il vero padre del bimbo. Incuriosito, Blom si era tuffato in
una personale indagine che l’aveva condotto fin lì, anche se con
pochi istanti di ritardo.
- Come posso esserne sicuro?…. - Si domandò osservando la
cesta vuota.
- Quei due erano ormai
rovinati e Norma sapeva bene come ingannare gli uomini….
Blom si avvicinò al gelido
cadavere della donna e si chinò per accarezzarle i lunghi capelli
rossi.
- Io ti ho amato!… Se il
bimbo è vivo lo troverò, te lo prometto! Questa storia non può
finire così…
Senza nemmeno degnarsi di
sotterrare i corpi caduti si avviò verso il calesse, e frustando come
un assatanato il povero cavallo da tiro, si allontanò per sempre da
Norma e Jack, abbandonandoli agli avvoltoi.
L’alba di un nuovo giorno,
fu salutata a El Paso, da un colpo di fucile che forò i polmoni di un
ignaro passante, erano cose normali.
Attirato dalla confusione
creatasi in strada, il vecchio maniscalco Joseph Cent, aprì la porta
della sua bottega che fungeva anche da abitazione, trovando sulla
soglia il piccolo Harold avvolto in un panno nero.
- Linda! Vieni qui subito a
vedere… Ma che cos’è?….
L’anziana moglie accorse
con le sue manone callose ricoperte di farina.
- Stupido idiota!… Non lo
vedi che è un bambino in fasce?…
Domandò raccogliendolo
amorevolmente da terra.
- Sei sicura?… Non muove
nemmeno gli occhi, sembra fatto di pezza…
A quelle parole, gli occhi
del piccolo s’aprirono e due nere pupille inchiodarono il vecchio
Joseph al muro.
- Ooooh!!…
Linda, impegnata a guardare
altrove, non s’accorse di nulla e si mise a coccolare quel bimbo
sconosciuto, dando sfogo a tutto il suo istinto materno. Senza
proferir parola, Cent rientrò in casa e staccato dal muro il vecchio
fucile Spencer lo puntò contro il piccolo.
- Mettilo giù Linda!…
Facciamolo fuori subito prima che sia troppo tardi!….
- Ma sei impazzito Joseph!…
E’ soltanto un bambino innocente e lo terremo con noi… Ormai ho
deciso…
- Ma non sappiamo niente di
lui… Guarda che occhi che ha!…
- Smettila ho detto!… Vai a
lavorare piuttosto… Adesso ci serve più denaro…
- O porc!…
Cent proruppe in una serie d’imprecazioni
irripetibili, mentre la moglie portava il bimbo nell’umile cucina ed
iniziava ad accudirlo.
Più tardi, il vecchio
maniscalco ritornò accompagnato dall’amico e medico del paese
Theodore Navigat. I due erano seguiti a distanza da un folto gruppo di
curiosi sfaccendati.
Seccata, Linda li affrontò
affacciandosi dalla finestra.
- Cosa cercano tutti questi
ubriaconi…. Come al solito sei andato a straparlare al saloon… Me
l’aveva detto mia madre di non sposarti… Quando si è giovani si
è….
- Apriii!!!… - Tuonò il marito fuori di se.
Finalmente la porta si aprì.
- Entra tu Theodore… Io sto
qua fuori con i ragazzi… Ho il colpo in canna, se ti senti in
pericolo, urla…
Leggermente inquieto, l’anziano
dottor Navigat, varcò la soglia di casa con passo incerto.
- Ehmm!… Mi porti dal
piccino… - Ordinò affabilmente a Linda.
- Harold, dottore… Ho
deciso che lo chiamerò così….
- Bene!…
Arrivati davanti alla culla,
il medico iniziò la sua visita.
- Mi sembra un bambino del
tutto sano!… Secondo la mia esperienza, dovrebbe avere dai settanta
agli ottanta giorni… E proprio un bel bimbo signora Linda… Non si
preoccupi, me la vedo io con quel fifone di suo marito….
Grazie alla mediazione dello
stimato Navigat tutto si sistemò. Joseph si convinse d’aver avuto
un abbaglio e assecondò finalmente la moglie. L’unico particolare
che continuava ad inquietare l’opinione pubblica era il panno nero
che avvolgeva Harold al momento del suo ritrovamento: che cosa poteva
significare? Probabilmente nulla….
Joseph e Linda avevano un
figlio quindicenne, il viziato e prepotente Johnny, che era solito
rientrare a tarda notte dopo esser stato fuori casa per giorni,
perdendo tempo sugli altopiani, dove pascolava la mandria del suo
amico e compagno di scuola Jim.
Quella notte, appena entrato
nell’abitazione e liberatosi degli infangati e puzzolenti stivali da
vaquero, si mise a gridare:
- Come mai sulla tavola non
ci sono vivande calde e buon vino?!… In piedi e datevi da fare!…
I due anziani genitori
scattarono immediatamente dal letto e si misero in moto, come di
consueto, per assecondare i suoi esagerati vizi.
- Fate presto che ho sonno…
Domani sono di nuovo in partenza… In questa casa lavoro solo io!…
Quando tutto fu pronto per la
cena, sbadigliando Johnny annunciò:
- Sono troppo stanco per
mangiare, me ne vado a letto… Sparecchiate pure…
Il vecchio Joseph soffocò a
stento un urlo ribelle e poi, stringendo i pugni, si mise umilmente ad
aiutare la moglie, già intenta a riordinare la cucina.
- Figliuolo, prima che tu
salga in camera tua c’è una cosa che devi sapere….
Azzardò Linda. Johnny la
guardò con disprezzo liquidandola con una secca risposta:
- Ne parliamo domani madre!….
L’apprensiva donna cercò d’insistere,
ma Joseph la bloccò sussurrandogli:
- Lascialo perdere… Vediamo
come reagisce quando vedrà la culla nella sua stanza….
- Non vorrei che faccia del
male ad Harold… - Continuò, mentre il figlio
era oramai salito al piano superiore. Scrollando vistosamente le
spalle, l’anziano marito riprese a riordinare i piatti nell’attesa
degli eventi, ma nemmeno un piccolo rumore giunse dalla stanza di
Johnny.
- Forse era talmente stanco che non si è accorto di nulla….
- Tentò d’indovinare Linda
sedendosi dopo aver asciugato l’ultimo piatto.
- Sono stanco morto anch’io!...
Torniamo a letto!.... - Tagliò corto Joseph.
Abbracciati come due fidanzatini, i coniugi Cent rientrarono in camera
loro finalmente rilassati.
Alle prime luci dell’alba,
il dottor Navigat fu svegliato da ansiosi colpi alla sua porta.
- Un secondo e sono da voi…
Sto sterilizzando gli strumenti….
Disse portandosi alla bocca
una bottiglia di whisky e bevendo generosi sorsi, come era solito fare
tutte le mattine, per svegliarsi completamente. Dalla strada
arrivavano gli strilli preoccupati del vecchio Cent.
- Presto dottore!… Mio
figlio Johnny sta male!….
Finalmente il medico sbucò
dall’ingresso dell’ambulatorio.
- Ciao Joseph…- Accolse l’amico
barcollando.
- …. Cos’è successo a
tuo figlio?… Lo vedo un po’ pallido….
- Non parla più!… E poi ha
lo sguardo perso nel vuoto… Cosa gli può essere capitato?…
- Portalo dentro, lo voglio
visitare… Sei fortunato, io ho una grande esperienza per questi
casi..
Johnny, che si muoveva come
un automa, fu spinto all’interno del rozzo edificio dal preoccupato
padre.
- Non l’ho mai visto
conciato così…
- Niente paura Joseph… Ci
penso io….
Dopo un’accurata visita, l’esperto
medico si arrese.
- Fatti forza amico mio…
Temo che rimarrà un vegetale per tutta la sua vita… Speriamo che
sia breve…
- Come?!… Avevi detto che
era una cosa da niente!!…
- Beviamoci su!… Tutto
sommato ti rimane il piccolo Harold… Dammi retta, è stato il cielo
a mandartelo…
Udendo quel nome, Johnny
scattò in piedi e infrangendo una finestra urlando come un
indemoniato, dopo aver rubato il cavallo di Navigat, fuggì verso il
deserto.
- Fermate quel ladro!…
Gridò il dottore, impugnando
il fucile ed iniziando a sparare colpi a casaccio, ferendo gravemente
Joseph a un piede.
- Imbecille!…
Reagì il vecchio, fuori di
se per la collera e il dolore.
- Mi hai disintegrato una
caviglia!….
- Ti sta bene!… Così
impari ha svegliarmi all’alba portandomi qua quel ladro di cavalli e
delinquente di tuo figlio!…
Quando arrivarono i soccorsi,
trovarono i due avvinghiati che si morsicavano come cani rabbiosi,
scalciandosi mentre rotolavano nell’ambulatorio devastato.
Scattarono immediatamente le
ricerche, Johnny fu trovato impiccato ad una delle rare e rinsecchite
piante che resistevano al calore del deserto. Nessuno però, trovò il
coraggio di toglierlo dal cappio, per via del suo sguardo assatanato e
di quelle due, nere, pupille dilatate, che sembravano fissare tutti i
presenti come un ultraterreno monito…
Quello stesso giorno, a
Silver City, nell’ufficio del potente damerino Brad Blom, un timido
inserviente entrò avvisando:
-Signore, è arrivato lo
straniero dal nome impronunciabile che aspettava… E’ di là con
Muldred…
- Ancora un attimo Tobiagio…
Ho dei problemi da risolvere con questo incapace…
Scomparso l’inserviente,
Blom tornò a concentrarsi sull’uomo che aveva di fronte.
- Come ti stavo dicendo,
Alfred, il tuo locale non rende nemmeno la metà della cifra che ho
investito… Come la mettiamo?…
- La prego signor Blom!… Mi
dia un’ultima possibilità… Ho appena introdotto un nuovo gioco:
il Black Jolly, consiste in tre carte da gioco che vengono lanciate in
aria e forate a colpi d’arma da fuoco…
Brad Blom trasalì.
- Ma che razza di gioco è!…
Idiota!… Così mi devasti il locale…
- Ma le persone si divertono!…
- Hai due ore per sparire!….
Vattene fin che sei in tempo…
Capita l’antifona, l’uomo
s’inchinò umilmente più volte e sparì velocemente dall’ufficio
e subito dopo dalla città. Tutti sapevano che Brad Blom era
praticamente il capo di Silver City e con lui c’era poco da
scherzare.
Appena uscito il disperato
Alfred, entrò Richard Muldred, il braccio destro del damerino, colui
che si occupava delle faccende sporche, un rosso e lentigginoso
Irlandese dal pugno facile.
- Capo, lo specialista che
cercavi è qui fuori…
- Tobiagio mi ha riferito che
il suo nome è impronunciabile…
- E’ vero e devo avvertirti…
Molti uomini sono morti per non essere riusciti a pronunciarlo
correttamente in sua presenza… Bisogna fare attenzione, è un essere
spietato…
- E’ davvero così cattivo
come dicono allora?…
- Anche peggio!… Si tratta
di un vero duro… Da piccolo è stato scacciato dal suo paese per
aver appiccato fuoco alla chiesa durante la funzione domenicale…
- Ma chi mi hai portato!…
Quello è un mostro!…
- Non preoccuparti capo!…
Io so come gestirlo…
- Va bene Muldred, mi fido di
te… Fallo entrare…
Facendo tintinnare gli
speroni, si presentò nell’ufficio, un omone calvo e dallo sguardo
inespressivo, con ben tre pistole infilate nel cinturone oltre alle
due nelle fondine.
- Oooh!…
Si lasciò sfuggire Blom
vedendolo. Muldred assunse un atteggiamento fiero e orgoglioso.
- Capo, ti presento
Claungkher Vrakkh!…
Bang!…
- Ma perché?…. - Domandò Richard Muldred,
bloccandosi con le dita la giugulare perforata e stramazzando al suolo
tra gli schizzi del suo sangue.
- C’è una enne dopo la
erre!…
- Ah!…
E morì. Il paralizzato Brad
Blom esordì con un filo di voce tremante.
- Sarebbe tanto gentile da
ripetermi il suo nome corretto?…
- Io sono Claungkher Vrnakkh!…
Con due Cappa e l’acca finale…
- Vedrò di non scordarmelo…
- Sarà meglio per lei!…
Ripresosi dallo shock, Brad,
cercando d’evitare con lo sguardo il cadavere di Muldred, spiegò a
Vrnakkh il motivo della sua assunzione. Dopo aver parlato inutilmente
per decine di minuti, arrivò al dunque:
- …. Il paese più vicino
al luogo del delitto è El Paso. Il bambino non può che essere lì.
Ho bisogno di un vero professionista come lei, perché in quel
selvaggio paese circola una terribile leggenda: a mai sentito parlare
del Becchino?…
- Non ho mai risposto a una
domanda in vita mia….
- Ah!… Bene… Continuiamo:
si tratta di uno spietato pistolero che molti descrivono come il
diavolo in persona…
- Solo perché non hanno
ancora incontrato me…
Si vantò lo straniero col
suo accento Ceco-Polacco.
- Il suo compito sarà di
scoprire chi di recente ha accolto in casa sua un trovatello, rapirlo
e portarlo da me… Pensa di riuscirci?…
Blom si ritrovò la canna di
una pistola infilata in una narice.
- Non osi mai più mettere in
dubbio le mie capacità!… E adesso fuori i soldi promessi!…
Intascato il denaro Vrnakkh
si mise in viaggio, il giorno seguente arrivò a El Paso mentre un
lungo corteo sfilava silenzioso seguendo due bare.
- Chi è morto?…
Domandò il pistolero ad un
passante.
- Sono cose che non
interessano ai forestieri….
Lo sfortunato cittadino
rotolò al fianco della silenziosa colonna con un vistoso foro di
proiettile in mezzo agli occhi.
- E uno!… - Esclamò Vrnakkh dirigendosi
verso il saloon. Dentro vi erano solamente pochi ubriaconi e
Claungkher si accomodò tranquillamente al tavolo di uno di loro.
- Amico!.. Cerco informazioni
e pago bene…
- Cosa vuoi sapere?…
Ma in quel momento, un
pistolero di passaggio che sorseggiava whisky al bancone, riconobbe il
pericoloso straniero arrivato dall’Est.
- Non c’è dubbio!!…
Quello è Krunghedius Vrausngyakh…
Gridò tentando di estrarre
le pistole. Una scarica di colpi lo sollevò da terra, sbattendolo
addirittura nella polvere della strada.
- Se un altro di voi
pezzenti, sbaglia ancora a pronunciare il mio nome, vi ammazzo tutti!…
Nel locale calò il silenzio
e i più coraggiosi, riuscirono perfino ad alzarsi per correre fuori
veloci come lampi.
- Adesso, amico!… Voglio
sapere subito quello che m’interessa….
L’ubriacone si dimostrò
molto coraggioso oltre che ben informato, con tutta calma, raccontò
allo straniero le misteriose vicende capitate in quegli ultimi giorni:
dal ritrovamento del bimbo, avvolto nell’inquietante panno nero, all’impiccagione
nel deserto del figlio del maniscalco.
- Tutto questo fino alla
scorsa notte…
Continuò l’uomo,
portandosi direttamente alla bocca l’ormai svuotata bottiglia di
whisky che aveva davanti.
- ….. Quando, ormai
convinti che quel trovatello fosse la causa delle loro sciagure, i due
Cent cercarono di liberarsene. Furono trovati anche loro impiccati
proprio sopra la culla, mentre il bimbo li osservava, giocherellando
addirittura con le dita dei piedi scalzi della povera Linda, che
penzolava sopra di lui….
Il raccapricciante racconto
scosse perfino il gelido Vrnakkh, che maledisse mentalmente Blom per
averlo cacciato in quel sicuro mare di guai.
- Dove si trova adesso il
bambino?….
- … Noi del paese volevamo
farlo fuori, ormai era deciso… Quando è saltata fuori quella pazza
visionaria di Judith Backer e se l’è portato a casa sua….
- Perché non avete sistemato
anche lei?…
- Non sia mai!… Quella
ragazza afferma di comunicare con gli spiriti e c’è chi sostiene
sia una specie di Santona!...
Quei vaneggianti discorsi
piacevano sempre meno a Vrnakkh.
- Sono tutte sciocchezze!…
Dimmi dove abita questa svitata e facciamola finita….
- Non diglielo Fred!… Mia
moglie sostiene che Judith Backer va protetta!….
Urlò uno dei pochi rimasti
nel locale, che fu subito crivellato di colpi.
- Qualcun altro è stufo di
vivere?….
L’ubriacone si sbrigò a
spiegare dettagliatamente dove abitava la giovane, dopo di che Vrnakkh
lo freddò con alcuni colpi di pistola e, dopo aver ucciso anche il
barista che pretendeva d’essere pagato, uscì.
Judith Backer abitava in una
casa isolata, lontana dal paese. Si trattava di una piccola
costruzione fatiscente in legno, accanto alla venerata statua di San
Ronaldo De Yuma. Arrivato nei pressi dell’abitazione, Vrnakkh scorse
l’avvenente ragazza, inginocchiata a pregare davanti alla figura
scolpita del Santo.
- Sono arrivato al momento
giusto!… Ora che lei è fuori per le preghiere sarà tutto facile…
- Pensò il Ceco-Polacco,
sgattaiolando all’interno della modesta casa. Appena entrato, fu
avvolto da un buio inspiegabilmente impenetrabile, visto che fuori
splendeva un cocente sole.
- Ma che razza di casa è?!…
Non s’intravede nemmeno un piccolo spiraglio di luce!… Aurg!.. Mi
sento soffocare… Sembra una tomba!…
Esclamò Vrnakkh portandosi
le mani alla gola.
- Devo uscire subito da qui!…
Sto rischiando la vita!….
Purtroppo non riuscì a
ritrovare il punto da qui era entrato e l’ansia aumentò.
- E’ la fine!….
Quando fu al limite, estrasse
le pistole ed inizio a sparare in ogni direzione.
Bang! Crash! Tum! Boumm!…
La porta si spalancò ed una
sagoma nera si stagliò in controluce, puntandogli addosso due occhi
rossi come l’inferno.
- Nooo!…
Urlò Claungkher, facendo
fuoco su quella forma demoniaca. Judith Backer cadde a terra posando
le mani sul suo ventre crivellato. Finalmente la luce illuminò l’unica
stanza di quella misteriosa dimora, in cui una nera culla dondolava
lenta e vuota.
- Dov’è quel dannato
bambino?!…
Gridò Vrnakkh rientrato
finalmente in se. La giovane strisciò fino ai suoi piedi.
- Fuori di qua assassino!….
- Voglio sapere dov’è il
bambino?…
Per parlare, Judith fece
ricorso a tutte le sue ultime forze.
- L’ho consegnato agli
zingari… Loro sapranno proteggerlo!…
Detto questo perse i sensi.
- Zingari!… - Esclamò
stupito lo straniero.
- ….. Per chi mi hai preso,
sciocca?!… Non ho mai sentito simili stupidaggini… Svegliati e
dimmi la verità!…
Vrnakkh si mise a scalciare
quel corpo inerme e martoriato per sfogare tutta la sua frustrazione,
ma qualcuno aveva udito gli spari e un gruppo di uomini armati stava
sopraggiungendo. Davanti a tutti cavalcavano lo sceriffi Winkler e il
dottor Navigat, che portava ancora sul volto i segni della
colluttazione tra lui e il vecchio Cent.
Sentendosi in pericolo,
Claungkher balzò sul cavallo e si volatilizzò, mentre gli uomini di
El Paso prestavano i primi soccorsi all’amata Judith .
Dopo una breve visita il
rassegnato Navigat sentenziò:
- E’ inutile illuderci
amici…. Gli restano ormai solo poche ore di tremenda agonia…
- E’ una cosa
inaccettabile!… - Commentò Winkler infuriato.
- Quel maledetto straniero ha
i giorni contati!….
Detto questo, diede alcuni
rapidi ordini e, seguito da una decina di uomini, partì all’inseguimento
del pistolero. Dopo aver assistito alla partenza degli uomini guidati
dallo sceriffo, il dottor Navigat tornò a preoccuparsi per la sua
disperata paziente.
- Povera figliuola!... Che
fine orribile!...
Pensò affrettandosi tra la
polvere sollevata dai cavalli appena scattati al galoppo.
Titubante, il medico varcò
la soglia dell’oscura abitazione, sicuro di constatare il decesso
della giovane, invece la vide seduta sul letto, con gli occhi sbarrati
e la bocca grondante di sangue, intenta a recitare un’incomprensibile
litania. Notando il dottore, Judith si bloccò, salutandolo come se
nulla fosse:
- Buon giorno dottor Navigat,
come va?….
- Ooooh!…- Si lasciò sfuggire lo
scioccato Theodore, prima di accasciarsi al suolo in preda ad un
malore che quasi lo uccise….
Poco dopo il tramonto, il
fuggitivo Vrnakkh fu attirato dal bagliore di alcuni lontani fuochi,
che segnalavano la presenza di una carovana nel deserto.
- Che siano gli zingari?…
Si domandò poco convinto,
spronando il suo cavallo. Arrivato all’accampamento, fu colpito dal
silenzio irreale che aleggiava tutt’intorno.
- Insomma!… Oggi, in tutti
i posti che vado c’è qualcosa che non và!….
Esclamò tra se Vrnakkh,
pietrificandosi subito dopo, davanti ad una ventina di corpi appesi e
squartati in due come suini macellati.
- Ma è un massacro!… -
Esplose il Ceco-Polacco.
- Per pochi denari hai
barattato la tua vita, Clhorgesssio…. - Sibilò qualcuno alle sue
spalle.
- Eh!…- Reagì Vrnakkh, che udendo il
suo nome storpiato, riacquistò tutta la sua baldanza.
- Come osi sbagliare il mio
nome!…
Veloce come un fulmine
Claungkher estrasse le pistole, ma queste gli scivolarono per i
copiosi getti di sangue che fuoriuscivano dai suoi palmi
misteriosamente foratisi. Incredulo e terrorizzato a morte, Vrnakkh
cadde in ginocchio davanti al Becchino.
- Cosa mi hai fatto,
Demonio?!…
- Le stigmate che ti ho
donato sono il simbolo della sofferenza e della redenzione… Gioisci
con me, mentre insieme distruggiamo il tuo corpo….
- Noo!!…
Gridò Vrnakkh, tentando di
aggrapparsi al nero impermeabile del Becchino, il quale gli piantò un’ascia
nel collo e lo lasciò così, a espiare i suoi peccati, in quegli
ultimi istanti di dolore.
All’arrivo degli uomini
guidati da Winkler, tutto era ormai compiuto. Sia i corpi martoriati
degli zingari che Vrnakkh erano spariti, su quel luogo gravava una
gelida atmosfera surreale.
- Andiamocene sceriffo,
questo posto mette i brividi….
Propose il giovane Golden,
chiamato così per via del suo cappello dorato.
- Siete un branco di pivelli!….
- Li redarguì tutti Winkler.
- …. Non possiamo
abbandonare la nostra ricerca solo per stupide suggestioni!….
Dicendo questo, notò alcune
dita mozzate, avanzare verso di lui nella polvere, sospinte dalla
forza dei nervi recisi.
- Oh!… Forse è meglio
tornare a El Paso, signori!… Mi sono reso conto che il nostro uomo
ormai è irraggiungibile!….
- Sceriffo!… Non aveva
detto che….
Ma Winkler era già una
decina di metri davanti a tutti, e conficcando gli speroni nelle
costole del suo cavallo stava raggiungendo velocità inimmaginabili….
Lontano da quelle tragedie,
nella sicura e protettiva Silver City, Brad Blom sbrigava le sue
quotidiane faccende, ormai scordatosi del piccolo Harold e dell’eventualità
che fosse divenuto padre. Senza nessun preavviso entrò nel suo studio
Tobiagio con un pacco tra le mani.
- Signore, è arrivato questo
da El Paso….
- Muoviti e portalo qui,
idiota!… Oggi sono nervoso!… Quasi tutti i locali sono in perdita,
non siete capaci di fare niente!….
Una volta rimasto solo, il
curioso damerino non perse tempo e l’aprì.
- Mio Dio!... Che Orrore!...
- Esclamò ribaltandosi dalla poltrona.
- Tobiagio!!... Porta subito
via questo schifo!...
Il tranquillo segretario
personale, entrò nell’ufficio con tutta calma, e vedendo il
contenuto della scatola lo estrasse, commentando:
- Si tratta della testa del
signor Vrnakkh se non erro….
- Ma cosa fai, idiota!...
Gettala via immediatamente!....
- Se il signore è sicuro di
volersene liberare…
- Presto!! Via dalla mia
vista!....
- Le faccio gentilmente
notare, signore, che nella scatola vi è anche una lettera a lei
indirizzata, come devo comportarmi alla luce di questa novità?...
Blom estrasse una piccola
Derringer dalla taschina del panciotto.
- Se non sparisci in un
secondo te la scarico addosso!...
- Il Signore è stato
estremamente chiaro, andrò!...
Finalmente liberato da quella
oscenità, Brad Blom si tirò in piedi a fatica, e risistematosi sulla
poltrona, con mani tremanti, aprì la l’appiccicosa busta
gocciolante di sangue, leggendo il breve testo riportato: - Tuo figlio ti aspetta a El
Paso per riabbracciarti, Blom… Vieni a vedere quello che la tua
perversione ha generato… Non costringermi a venirti a prendere…
Quando vide la firma sulla
lettera, il damerino iniziò a sudare freddo.
- Il Becchino!... Sono
finito!...
Blom chiuse gli occhi e si
mise rapidamente a riflettere, decidendo per la fuga immediata.
- Tobiagio!!... Tobiagioo!!...
Il fedele e tranquillo
segretario entrò.
- Serve
qualcosa, signore…
- Corri immediatamente alla
stazione ferroviaria e procurati due biglietti per Los Angeles,
presto!...
- Il signore ha degli affari
urgenti da sbrigare?...
- Niente affatto!... La c’imbarcheremo
per l’Africa e raggiungeremo Nairobi. Voglio andare a caccia di
rinoceronti…
Tobiagio esitò e due
pallottole di Derringer gli forarono il cranio.
- Forse
io morirò, ma almeno mi sono tolto questa soddisfazione!... Ormai non
lo sopportavo più!...
Scavalcando il cadavere del
proprio segretario, Blom uscì dall’ufficio e si avviò verso la
Stazione, abbandonando tutto….
- Un biglietto per Los
Angeles, grazie….
Lo sdentato bigliettaio,
quasi gli rise in faccia.
- Oggi niente treni, mister
Blom…..
- Come, niente treni!... -
Esclamò adirato il damerino.
- Una frana ha bloccato le
rotaie a qualche miglio da qui. Per lasciare il paese c’è solo la
diligenza….
- Ma porc!... - Blom
continuò con una serie d’imprecazioni che scandalizzarono perfino
il rozzo bigliettaio, ma non trovando altra soluzione, appena
calmatosi accettò la situazione.
- E va bene!... Ma ne voglio
una che non passi assolutamente per El Paso… Chiaro?!....
- Hi! Hi! Hi!... - Rise il bigliettaio,
porgendogli uno sbiadito biglietto e indicandogli una malandata
diligenza che si apprestava a partire.
- Quella va direttamente a
Santa Fé, là potrà prendere il treno….
- Mi va benissimo!....
- Buon viaggio signor Blom….
Hi! Hi! Hi!...
Bang!....
L’anziano bigliettaio,
rotolò privo di vita dietro il bancone.
- Vediamo se adesso ridi
ancora! Vecchio sdentato porta iella….
Pregustando ormai la
salvezza, il crudele damerino balzò sulla diligenza.
All’interno vi erano già:
il giovane e promettente avvocato Chersterville, il rozzo Messicano
Romario Teminera e una fanciulla avvenente, che lo accolse con uno
spontaneo sorriso solare.
- Buon giorno a tutti, io
sono….
Ma l’avvocato l’anticipò.
- Certo!.... Lei è Mister
Blom: la persona più potente di tutta Silver City, quale onore!....Lo
sa che io difendo un uomo che l’ha accusata di frode continua e
fraudolenta?....
Appena la vettura si mosse,
il brillante avvocato rotolò fuori con un occhio cerchiato di nero e
il cravattino spezzato.
- Bueno!!... - Commentò Teminera,
appiccicandosi alla giovane che gli sedeva accanto.
- Gli avvocati sono soltanto
noiosi e mi disgustano!... Ah! Ah! Ah!...
Contrariato dai rudi modi del
Messicano, Blom lo ignorò, cercando di far breccia nella curiosità
della ragazza, sfoggiando tutta la sua raffinatezza.
- Piacere signorina, io sono
Brad Blom….
La giovane allungò l’esile
manina, stringendo quella del damerino.
- Judith Backer…. - Si
presentò timidamente.
- Che splendido nome!...
Spero che non si sia spaventata per il piccolo inconveniente di poco
fa…
- Non si preoccupi, da dove
vengo io si vede di peggio….
- Carramba!!...
Commentò Teminera,
togliendosi dall’orecchio un muschioso frammento di roccia e
facendolo rimbalzare ai piedi di Blom.
- …. Da donde arrivi
senorita bella?... Dall’inferno?.... Ah! Ah! Ah!...
- Siii!!... - Sibilò Judith Backer,
dispiegando due ampie ali formate da piume nere e sfoderando acuminati
artigli aquilini, con i quali distrusse il volto di Teminera, davanti
agli occhi dello sconcertato Brad Blom.
CRASH !!
La diligenza si sfasciò e il
sole fu oscurato da quel gigantesco Angelo Nero, che sollevando per le
ossute spalle l’esile damerino, si diresse verso il deserto….
- Hey Ted!... Cos’è
successo?....
Chiese uno dei due conducenti
al collega, dopo che furono rotolati tra i cactus.
- Ma che ne so, idiota!...
Sono qua pieno di spine!!!....
A notte inoltrata, Judith
Backer planò vicino ad un’altura che sorgeva nel bel mezzo di una
landa desolata.
- Questa storia deve finire
dov’è cominciata…. - Disse a Blom prima di volare
via. Il damerino, ridotto uno straccio, iniziò a vagare senza meta
fino ad inciampare in uno scheletro che subito riconobbe dai vestiti
sbrindellati che ancora indossava.
- Norma!!... - Esclamò, chinandosi su quel
mucchio d’ossa spolpato dagli avvoltoi.
- Sssei pronto ad abbracciare
tuo figlio?... Brad Blom…. - Domandò il Becchino,
avanzando con il piccolo Harold tra le braccia.
- Non mi fido di te!... Cosa
vuoi farmi?.... - Gridò esasperato il
damerino, con gli occhi fuori dalle orbite per tutti gli orrori a cui
aveva assistito.
- Ti sssto sssolo porgendo
tuo figlio… Carne della tua carne….
Come incantato dallo sguardo
mortifero del Becchino, Blom cedette accettando il piccolo.
- Addio amici… Ora
ssstarete insssieme per sssempre…..
- Cosa vorresti dire con
questo?....
Ma il Becchino era già
scomparso e subito dopo, il damerino si accorse d’essere sprofondato
nella sabbia fin oltre le ginocchia.
- E’ la fine, piccolo
mio!... Non usciremo vivi da qui….
Sorprendentemente, Harold
puntò le sue nere pupille contro quelle dl padre.
- Lo so!... Stiamo andando a
casa papà!.... - Bisbigliò il piccolo con una
gelida e tagliente vocina.
- Nooo!!... - Urlò il dottor
Navigat, risvegliatosi all’improvviso col cuore che gli batteva a
mille.
- Che
incubo terribile!!...
Esclamò madido di sudore.
Con un gesto amorevole, Judith Backer gli asciugò la fronte.
- Finalmente si è ripreso
dottore. E’ qui da due giorni ed eravamo tutti preoccupati….
- Si è trattato certamente
di un principio d’infarto. I sintomi sono da manuale…. - Spiegò il medico mettendosi
a sedere.
- Adesso come si sente?...
- Molto meglio direi… Credo
di poter anche camminare, così posso lasciarti finalmente tranquilla….
- Non si deve preoccupare,
dottore. Non mi ha dato alcun fastidio…
Navigat si alzò in piedi
barcollando.
- Ce la fa?.... - Chiese Judith preoccupata.
- Cara
figliuola… Sei un Angelo del cielo… Ho le idee confuse… Se ben
ricordo eri stata gravemente ferita!...
- Niente di grave dottor
Navigat. Prima che lei stesse male è riuscito a soccorrermi, non
ricorda?...
- Non ricordo più niente,
accidenti!... Sapessi che incubi orribili ho avuto…. Forse è meglio
lasciar perdere. Sono scherzi che la mente produce quando il fisico è
debilitato… Per fortuna la realtà è ben altra cosa….
- Certo dottore… E’
proprio così!... Torni pure a trovarmi quando vuole….
Prima di uscire, l’anziano
medico domandò:
- Si
è più saputo niente di quel bambino?...
- Non si preoccupi… Ora è
a casa!....
- Ah!....
Navigat si controllò le
pulsazioni e poi uscì.
Appena chiuse la porta, nella
casa di Judith Backer tornò il buio.
FINE !
" Nell’ ombra ! "
In una nera notte senza luna…
- Li vedi Jack?....
- No!... Con questo buio non vedo neanche te….
In quel momento si udì il lontano avvicinarsi di alcuni cavalli al
galoppo.
- Stai giù Steward… Con quel cappello bianco in testa rischi di
farci scoprire….
Gli uomini a cavallo transitarono proprio sotto i due sicari, senza
che questi poterono sparare un solo colpo.
- Hai visto qualcosa tu, Steward?....
Chiese Jack Pettengh
- Al diavolo questo dannato buio!... Siamo stati qui più di due ore
per niente….
- Non proprio per niente…
Sibilò qualcuno alle loro spalle.
- O porc!....
Si lasciò sfuggire Pettengh voltatosi di colpo, prima d’essere
trapassato da un proiettile appena sparato.
- Cosa cerchi, dannato?!... Sei forse un Ranger?.... - Domandò
Steward cercando di reagire.
- Io sssono tutti e nessssuno… Addio….
Quando il Becchino scomparve nella notte, il pistolero scoprì d’avere
il ventre squarciato da più colpi che nemmeno aveva udito.
Con l’ultimo alito di vita,
Jack Pettengh, stringendo i pugni si rivolse al compare.
- Maledetto idiota!... Te l’avevo detto di non metterti il cappello
bianco!... - E morì…..
Poco lontano da lì, alcuni uomini a cavallo erano in trepidante
attesa.
- Ma perché non arriva il segnale?.... Cosa combinano Pettengh e
Steward?...
Domandò un cowboy, sputandosi poi del nero tabacco sugli stivali.
- Sarà capitato qualcosa, Cat… Quegli spari che abbiamo sentito,
non promettevano niente di buono… - Sbottò un altro, rivolgendosi a
colui che sembrava il loro leader.
- Cosa vorresti dire, Dubron?.... Da queste parti si spara
continuamente, dovresti saperlo…. La musica è sempre quella. E poi
gli spari non venivano neppure dalla loro direzione… - S’impose
Winslow Kid the Cat, il pistolero che tiranneggiava quello sparuto
manipolo di fuorilegge, conosciuti in tutta la zona come i "Broncoderos".
Proprio in quel momento udirono il rumore di alcuni cavalli al
galoppo.
- Ecco il carro che trasporta il malloppo, Kid!... Sta passando qua
sotto!... - Fece notare un bandito posto di vedetta. Winslow sbottò
inferocito:
- Insomma!!... Che fine hanno fatto quei due idioti?!... Sono riusciti
a rovinare un piano perfetto!!...
- E adesso che si fa, capo?... Mi sembri indeciso…
Si permise di commentare Dubron, indicando nel buio l’invisibile
carovana che si allontanava inesorabilmente da loro. Senza scomporsi,
Winslow lo freddò.
- Non ne potevo più di questo somaro!...
- Hey Kid!... Hai ucciso mio fratello David… Ciò m’innervosisce…
- Protestò Larry Dubron, accorrendo sul posto.
- Vai all’inferno anche tu allora!... - Un secondo colpo tuonò e
anche Larry finì nella polvere.
- Ci sono altri che hanno commenti da fare?....
Malgrado l’imbarazzante silenzio calato su tutta la banda radunata,
partirono altri due colpi e caddero a terra Jimmy Innocent e Burt
Timid. Solo allora Cat sembrò calmarsi un poco. Approfittando di
quell’attimo di tregua, osò parlare il muscoloso Johnny Pratich.
- E adesso che si fa, Kid?... Ci hai decimato….
- Ma che ne so io!... Sono due notti che non dormo per limare tutti i
dettagli di questo agguato infallibile, e guardate: questo è il
risultato!.. Se metto le mani su Pettengh e Steward li brucio
vivi!!...
- Al posto di continuare a piangerci addosso, non potremmo attaccare
adesso il carro con le paghe per i minatori?... - Si permise di
proporre Pratich.
- Troppo pericoloso, Johnny…. Io non posso scoprirmi così
spudoratamente. E poi, dopo due notti insonni i miei riflessi si sono
annebbiati…
Cercò di chiudere il discorso lo stanco Winslow, sfoggiando le sue
nere occhiaie.
- Buono a sapersi, Kid…. - Ruggì Pratich, che estraendo velocemente
la sua Colt lo tolse finalmente di mezzo.
- E adesso andiamo a El Paso a liberare Flash Jordan!!… Lui sarà il
nostro nuovo capo!.....
- Siii!!
Urlarono tutti, mentre i più spietati stavano già spogliando Winslow
Kid the Cat di ogni suo avere, deridendolo e sputando sul suo
cadavere.
Flash Jordan era il braccio destro di The Cat. Ma dopo gli ultimi
colpi, una sorta d’accesa rivalità aveva diviso i due veloci
pistoleri. Il viscido Kid si era così sbarazzato del rivale,
tradendolo spudoratamente e facendolo cadere nelle mani dello sceriffo
Winkler a El Paso. Proprio verso la selvaggia città di confine si
diressero i Broncoderos, guidati dallo sbrigativo Pratich…..
Intanto, in un Saloon dell’inospitale
cittadina, era in corso uno spettacolo inusuale.
Si stava, infatti, esibendo il Mago Europeo Ciano Silvano, coadiuvato
dalla sua enigmatica valletta Satiria, misteriosamente celata dietro
una maschera argentata.
- Tu!...
Con un fluttuante gesto del braccio, il Mago Silvano indicò un
vaquero intento a seguire lo spettacolo.
- Vieni qui!...
Come in estasi, il giovanotto ubbidì, sotto lo sguardo stupito dei
presenti. Il Mago lo fece inchinare davanti al pubblico, poi gli pose
delicatamente la mano sulla fronte e dalla sua bocca spalancata
fuoriuscì una fiammata azzurra e violenta, che colpì in pieno il
damerino Frankie Hollywood in prima fila.
- Ardoooo!... - Urlò l’elegante gentiluomo, prima d’essere
malmenato, derubato e gettato fuori, nella polvere, ricoperto di
piaghe e ustioni. Tra i rozzi spettatori, scoppiò anche una piccola
rissa per contendersi gli oggetti sottratti a Hollywood, ma questa fu
subito sedata dal Mago, che in quel momento stava facendo lievitare il
vaquero fino a comprimergli il volto contro il soffitto, facendolo poi
precipitare col collo spezzato.
- Ooooh!!!
Tutti si bloccarono stupiti dinnanzi a simili prodigi, e tanto stupore
sfociò in una serie di spari liberatori, tra le imprecazioni del
barista che non vedeva l’ora che tutto quell’inferno finisse.
- Ora, signori… Voglio proporvi un numero che vi lascerà senza
fiato…. - Annunciò Ciano Silvano.
- Chi vuole cimentarsi in un momento d’alta magia insieme alla mia
Satiria?...
Tutti alzarono le braccia con gli sguardi eccitati e la bava alla
bocca.
Satiria scelse un giovane bullo e lo accolse sul palchetto
improvvisato.
- Io mi sono offerto, ma prima voglio baciare la valletta!…
Proclamò il pistolero con aria spavalda.
- Accomodati… - Acconsentì il Mago.
Il bulletto sollevò la maschera della bella assistente e si avvicinò
eccitato a quelle labbra carnose, quando da esse fuoriuscì la testa
di un cobra, che gli si attaccò alla lingua davanti agli sguardi
impietriti di tutto il pubblico.
- Aaaah!!..
Il giovane stramazzò al suolo privo di vita mentre applausi
scroscianti riempivano il locale. Erano cose normali a El Paso.
In quell’atmosfera di caos e pura esaltazione animalesca, entrarono
nel saloon gli uomini di scorta al carro delle paghe per i minatori.
- Cosa succede qua dentro?...
Chiese il Ranger Mc Flogan, responsabile della sorveglianza, allo
spaventato barman.
- C’è un Mago che fa numeri dell’altro mondo!...
- Sciocchezze!.. Non avete uno sceriffo in questo paese?...
- Ci sarebbe lo sceriffo Winkler, ma sta sorvegliando un criminale
pericolosissimo, un certo Flash Jordan…
- Ne sono al corrente. Domani condurrò il detenuto a Fort Bosuel…
Detto questo, Mc Flogan si fece largo tra quella massa di barboni
puzzolenti, raggiungendo la base del piccolo palco. Proprio in quel
momento, ai piedi del Mago, un gallo e una gallina vestiti come
persone d’alta società, sembravano danzare seguendo le note di un
lontano valzer.
- Lei!!...
Lo indicò l’oscuro prestigiatore, senza dargli neppure il tempo di
abituarsi a quegli incredibili e soprannaturali eventi. Ciano Silvano
scostò una tendina nera e sbucò dal buio un gallo imperioso.
- …. Cosa ne dice del mio campione?...
Mc Flogan aveva un solo debole: i combattimenti dei galli. Ecco
spiegato il motivo per cui, davanti ad un simile animale, perse ogni
controllo.
- Eccezionale!... - Esclamò tra sé, iniziando a sudare freddo.
- …. Devo averlo!....
Mentre lo spettacolo continuava nell’anarchia più assoluta,
arrivarono in paese i "Broncoderos".
- Hey Johnny!... Guarda la…
Uno degli uomini indicò a Pratich un edificio in pietra circondato
dagli agenti federali.
- Quella è la sede dell’Agenzia Mineraria…. I soldi sono lì!...
Pratich si grattò il mento perennemente unto di grasso e impastato di
ogni tipo di cibo.
- Per adesso andiamo a bere… Il malloppo non scappa…. Prima
dobbiamo liberare Flash Jordan….
- Evviva Pratich!!...
Urlarono tutti i banditi, smontando da cavallo ed entrando nel saloon.
Ignorando lo spettacolo di Silvano, i Broncoderos iniziarono a
svuotare le cantine del locale bevendo come autentiche spugne.
Il losco e solitario William
Brut, dopo aver asciugato la seconda bottiglia di Whisky, si decise:
- Ma perché devo sempre ubbidire agli ordini di qualcuno io?... Al
diavolo Pratich e Jordan!... L’assalto da solo l’Agenzia Mineraria…
Ce la posso fare!...
E uscì barcollando dal saloon, tra le sedie che volavano e gli spari
assordanti.
Aggirando l’edificio sorvegliato dai federali, Brut, anche se
appannato dall’alcool, riuscì facilmente a togliere di mezzo alcuni
assonnati agenti e a penetrare all’interno grazie alla tipica
fortuna degli ubriachi.
Si ritrovò così, nella lussuosa stanza del direttore e gli sembrò
di veder strisciare qualcosa nell’ombra.
- Se c’è una cosa che non sopporto sono i serpenti!....
- E le belle donne, invece?.... - Gli domandò la bellissima Satiria
sbucata dal nulla.
- O porc!.... - Reagì Brut, rinsavendo perfettamente ed eccitandosi
al massimo.
- Scommetto che muori dalla voglia di baciarmi?....
Continuò lei, seducente più che mai, iniziando a slacciarsi i primi
laccetti dorati della camicetta. Un arrossato Brut perse ogni
controllo e si gettò contro l’avvenente donna come un animale
bavoso. Satiria spalancò la bocca liberando il cobra che viveva in
lei e che attaccò.
- Aaaah!!...
Fu l’ultima cosa che disse il fuorilegge con il serpente
attorcigliato attorno al suo collo. Satiria allungò delicatamente il
braccio e il cobra, a quel comando, scivolò sul suo corpo,
scomparendo nell’imprevedibile rifugio.
Terminato lo spettacolo, uno
stanco Ciano Silvano, era rincasato nella baracca che aveva comprato
giorni prima, appena giunto in città. Mentre si struccava qualcuno
bussò alla porta.
- Entri pure Maggiore Mc Flogan….
Il Ranger entrò titubante.
- Come faceva a sapere che ero io?....
- Ah! Ah! Ah!...
Rise Silvano, rilassato dal delicato tocco della fedele Satira, che
gli stava lavando i piedi, immersi in una bacinella d’oli esotici.
- Che razza d’uomo è lei?!....
Chiese Mc Flogan, più che mai agitato.
- Lei è qui per trattare l’acquisto del gallo, non è vero?...
Pensi solo a quello!...
- Sono già pentito d’essere venuto!...
- Troppo tardi!!...
Il Ranger tentò d’estrarre la pistola, ma Silvano, spalancando le
mani ed iniziando a pronunciare incomprensibili formule magiche, lo
ipnotizzò.
- Come avevo previsto, ora sei in mio potere….
- Si padrone…
Rispose il Maggiore meccanicamente. Il Mago gli si avvicinò
fissandolo con le sue pupille diventate di un demoniaco ed irreale
color giallo.
- Tu hai visto chi ha rubato le paghe dei minatori…. L’hai visto
fuggire verso il deserto e lo devi inseguire!....
- Lo devo inseguire!... - Ripeté come un automa Mc Flogan.
- Porta con te più uomini che puoi, lo sceriffo, i suoi
collaboratori, perfino i minatori stessi…. Se è necessario l’intera
città…. Vai ora… Esegui!!...
- Vado padrone… Eseguo!!
Il Ranger scattò immediatamente uscendo dalla porta che rimase
spalancata.
- Ah! Ah! Ah!.... - Rise Silvano, compiaciuto della sua astuzia.
- Sistema i bagagli Satiria… E’ il momento giusto per svignarcela….
La donna fece alcuni timidi passi e poi si fermò.
- Mio signore…. Malcobram dice che è sciocco lasciare la città ora
che è tutta a nostra disposizione…. Potremo tentare altri colpi….
- Abbiamo già tutte le paghe dei minatori. Perché rischiare di
più?...
- Malcobram non vede alcun rischio!...
- Al diavolo il tuo serpente!... Chi comanda qua?!....
A quelle esclamazioni la bocca di Satiria si spalancò e il cobra si
mostrò assai minaccioso, ricevendo in cambio un tocco paralizzante
dalla bacchetta magica di Silvano.
- Vi dimenticate troppo spesso chi è il più forte, idioti!....
Uscita la donna, il mago si mise a rimuginare sul comportamento del
serpente.
- Comincio ad essere stufo di quei due!… Finiranno col mettermi nei
guai!....
Nel frattempo era scoppiata una violenta sparatoria tra i Federali e i
Broncoderos, barricati in ciò che rimaneva del Saloon. Il cadavere di
Brut era stato ritrovato accanto alla cassaforte scassinata. Alcuni
agenti l’avevano riconosciuto come uno dei banditi comandati al
momento da Pratich e di conseguenza era scattato l’attacco.
Nel bel mezzo di quel fuoco incrociato, arrivò Mc Flogan come uscito
da un altro mondo.
- Fermi!!... - Comandò ai suoi uomini.
- Chi vi ha ordinato di fare fuoco?!...
Un tenente lo informò dell’accaduto, ma il Ranger, ormai plagiato
da Silvano, conosceva una sola verità: la sua.
- Sospendete tutte le operazioni, si parte!!....
- Ma come, Maggiore….
- Non discuta Tenente!... Ho visto i rapinatori fuggire verso il
deserto… Servono più uomini possibile!...
- Ma veramente!...
- Andiamo!!... Faccia suonare la tromba, presto!... Voglio tutti
pronti per la partenza tra meno di un minuto!!…
- Agli ordini!...
- Via!... Scattare!!...
In poco tempo, Pratich e i soli due compari rimastigli, furono
completamente dimenticati e l’intera città si preparò ad un esodo
biblico verso l’oscuro deserto.
Il carisma del Manipolato Maggiore stava conducendo tutti verso un
disastro sicuro.
- Ci dia almeno il tempo di rifornirci d’acqua!...
Supplicò il Sindaco ancora in camicia da notte, mentre infilava il
piede nudo nella staffa di un addormentato cavallo.
- Ma siete impazziti!... Si perderebbero istanti fatali… Se tenete
al vostro denaro seguitemi!!...
Circa duemila persone, comprese donne e bambini, partirono verso l’ignoto,
incantati dalla stregoneria che aveva colpito il delirante Mc Flogan.
El Paso divenne così, in pochi minuti, una città fantasma. Il
convoglio era addirittura chiuso da alcuni carri che trasportavano
vecchi e malati, anche loro coinvolti in quella rapidissima partenza
dai contorni grotteschi.
- Non ci posso credere Johnny!... Se ne sono andati tutti…. -
Esclamò uno dei Broncoderos, stupito della situazione.
- Credo che ve ne andrete anche voi, ragazzi!...
Lo sorprese ulteriormente Pratich, freddandolo insieme all’altro
superstite.
- E’ il momento giusto per andare a liberare Flash Jordan e insieme
a lui ripulire questo posto… Una fortuna del genere quando ci
ricapiterà?.... - Si disse, avvolto dall’irreale silenzio calato su
tutto il paese. Come previsto, il bandito entrò senza nessun problema
nell’ufficio dello sceriffo, trovandosi davanti la nera figura del
Becchino con in mano la testa lentigginosa di Flash Jordan, retta per
la sua chioma dorata.
- Ha voluto sssfidarmi… E tu?... Cosssa decidi?....
- Se posso scegliere, preferirei andarmene….
- Prima hai un lavoro da sssvolgere…. Pulisssci il trofeo…
Il Becchino gli porse la testa mozzata gocciolante di sangue.
- Ooooh!!... - Si lasciò sfuggire Pratich, facendola ruzzolare per
terra e finendo crivellato di colpi.
La testa di Flash Jordan fu sollevata allora dalle delicate e
voluttuose mani di Satiria.
- Te la pulisco io se vuoi…..
Sussurrò appoggiando le sue rosee guance al sangue coagulato che
gocciolava dall’orribile trofeo.
La donna, ignara di chi aveva davanti, iniziò a cantilenare un
melodioso incantesimo, ma si accorse subito dell’errore quando il
Becchino reagì assottigliando gli occhi e togliendogli la voce. Al
primo colpo di tosse, dalla sua bocca fuoriuscì Malcobram, tramutato
incredibilmente in un allegro e fischiettante fringuello. La bestiola
si adagiò amabilmente sulla mano del Becchino ed iniziò a
leccargliela col suo linguino serpentifero.
- Bravo Malcobram…. - Sibilò il Becchino, che poi lo stritolò.
- Ma chi sei tu?.... - Domandò Satiria, ormai terrorizzata.
- Io sssono il Becchino…. - L’avvenente donna giocò la sua ultima
carta togliendosi il vestito e rimanendo completamente nuda di fronte
a lui.
- Ssse hai decissso di morire cosssì…. Per me va bene…. -
Appoggiatagli la gelida canna della pistola sul liscio e morbido
ventre, il Becchino fece fuoco.
- Ti avrei reso felice…. - Si rammaricò la donna, prima di
accasciarsi a terra.
- Imposssssibile!.... - Sibilò il Becchino, scavalcando il suo corpo
ormai esanime.
- Ciano Sssilvano….. - Sussurrò, ancora affamato di cadaveri. - ….
Arrivo….
E lasciò quel luogo di morte, in cui la testa mozzata di Flash Jordan,
rotolata accanto alle carnose labbra di Satiria, aveva assunto un
macabro aspetto compiaciuto.
Nel frattempo il Mago
Silvano, abbandonando i suoi collaboratori al proprio destino, era
già in fuga nel deserto, a bordo del carro in cui aveva nascosto
tutte le paghe dei minatori. Sentendosi minacciato da un pericolo
incombente ed invisibile, spronava i cavalli come un pazzo.
- Yaaah!!...
Ma la fretta e la velocità gli furono fatali, perché una ruota
finita contro un masso si spezzò sbalzandolo dal mezzo in corsa.
Imprecando contro la mala sorte, il Mago si rialzò cosparso di lividi
e polvere. I cavalli erano fuggiti abbandonandolo apparentemente al
suo destino.
- Non c’è problema!....
Si disse impugnando una delle sue bacchette magiche e facendola
roteare pronunciando una serie di parole incomprensibili.
Miracolosamente il carro si ricompose e il carico si riordinò come se
nulla fosse capitato.
- …. Ora non mi resta che riprodurre i cavalli!... Caballus Infabula!!...
Gridò. Ma al posto dei destrieri davanti a lui comparve il Becchino.
- Devo aver sbagliato qualcosa….
- No!... E’ tutto come previsssto!!... - Sentenziò il Becchino,
strappandogli la bacchetta magica di mano.
- Illuso!... Il mio potere non è negli oggetti bensì in me….
Ammira!!...
Proclamò Silvano spalancando le braccia. In quel momento, tutte le
centinaia di monete contenute nel carro, volarono verso di lui come
tante laboriose api verso il proprio alveare.
- Nooo!!!... - Urlò Ciano Silvano, soffocato e schiacciato da tutto
quel metallico peso.
- Addio Ssssilvano… Ti lassscio in compagnia del tuo denaro…. Ora
sssei ricco!...
Così dicendo, il Becchino svanì alla comparsa dei primi raggi di
sole.
L’alba salutò l’ultimo
superstite di questa nostra sciagurata vicenda, fatta di magia e
morte: l’impazzito Mc Flogan. Proprio allo spuntare del primo sole,
il Ranger fu catturato dagli assetati ed esasperati paesani di El Paso
che lo picchiarono a turno. L’onore dell’ultimo pugno spettò al
Sindaco.
- Tieni!... Sporco bastardo!!...
SCIACK !!
Si sfogò il primo cittadino macchiandosi di sangue il pigiama rigato.
- E ora rientriamo… Se le forze ce lo consentiranno….
L’agonizzante comitiva, ora che tutti iniziavano lentamente a
rinsavire, iniziò il controesodo, dopo che si erano spinti fino alle
lande più desolate di quell’infuocato deserto ostile.
Sulla via del ritorno, quando El Paso era vicina e per i
sopravvissuti, la salvezza era ormai realtà, s’imbatterono in quel
mostruoso insieme di carne e monete che era divenuto il Mago Silvano.
- Guardate!... - Annunciò Winkler, con la bocca arida ed impregnata
di sabbia.
- Il ranger non aveva sbagliato!... I banditi erano veramente in fuga
nel deserto… Il Maggiore Mc Flogan va riabilitato e premiato!!...
Purtroppo Mc Flogan, dimenticato su uno degli ultimi carri, era già
deceduto da tempo senza che nessuno se ne fosse accorto. Alcuni
minatori cercarono di staccare le monete dal corpo del Mago, ma queste
erano come saldate alla sua carne.
- Signor Sindaco, non riusciamo a staccare niente da qui!....
- Andiamo via subito fin che siamo in tempo!!!... - Suggerì Winkler,
già avanti di alcuni metri, e che aveva immediatamente capito tutto.
FINE !
5 Settembre 2004
|