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Chi è Brett Lunger?

Per parlare di Brett Lunger, e capire alcuni risvolti della sua carriera, dobbiamo fare un salto indietro di "qualche" anno: dopo la rivoluzione francese Eleuthere du Pont de Nemours si trasferisce negli Stati Uniti. Qui, nel 1802, fonda una fabbrica di polvere da sparo nella città di Wilmington, nel Delaware - cittadina che "parecchi" anni dopo darà i natali a Brett.

Il commercio della polvere da sparo si sviluppa in maniera esponenziale, e l'azienda diventa il principale fornitore di esplosivi (oltre 40%) dell'esercito americano impegnato nel primo conflitto mondiale.

Alla fine della seconda guerra mondiale nasce Brett, rampollo della famiglia, che verso i 20 anni comincia a denotare una marcata passione verso i motori; di certo facilitato dalle possibilità economiche della famiglia comincia a gareggiare (1965) negli eventi sportcars sul litorale orientale degli Stati Uniti, al volante di una Chevrolet Corvette.

Lo "step" successivo, per Brett, prevede il passaggio alle competizioni di monoposto, ma il processo evolutivo della sua carriera ha, purtroppo, un brusco e drammatico arresto a causa del corpo dei Marines: Brett Lunger e' chiamato, dopo il periodo di addestramento, a servire il suo paese nello sciagurato conflitto in Vietnam.

Dal 1968 il nostro è impegnato al fronte, dove si distingue per coraggiose azioni nelle pericolose missioni di ricognizione effettuate nella giungla alla caccia delle forze Vietcong; in particolare il nostro Brett salva uno dei figli del proprietario della Liggett, l'azienda produttrice delle note sigarette Chesterfield, il quale per riconoscenza finanzierà, negli anni successivi, la carriera automobilistica di Lunger.

Tra il 1969 ed il 1970 Brett Lunger viene congedato dall'esercito e appena rientrato negli Stati Uniti, si rituffa con passione nel mondo automobilistico, dapprima con partecipazioni saltuarie nel campionato CanAm (vetture sport) e nel campionato americano di Formula 5000 (monoposto) - campionato che disputa per interno, e con buon successo, nel 1971.

Forte dei risultati ottenuti in patria, il pilota statunitense decide di confrontarsi con la realtà europea, disputando nel 1972 il campionato europeo di Formula 2. Nonostante i risultati non eccelsi, Brett nel 1973-74 e' impegnato nuovamente in Formula 5000, sia nel campionato europeo che nel campionato nordamericano.

Il 1975, per lui, comincia nuovamente nella medesima categoria, ma ormai l'obiettivo di Brett e' la Formula 1: riesce a coronare il suo sogno diventando, per gli ultimi 3 gran premi della stagione compagno di squadra di James Hunt nel team Hesketh.

Nel 1976 raggiunge l'accordo con la scuderia Surtess per la quale gareggia per l'intera stagione. L'annata, anche a causa di un mezzo non propriamente eccelso, si conclude senza risultati di rilievo, quindi forte dell'appoggio dei patrimoni di famiglia e dell'appoggio dello sponsor "tabaccaio" Liggett (con i marchi Chesterfield, Lark, L&M) decide di fondare una propria scuderia utilizzando dapprima una March privata (1977) e successivamente una McLaren privata (1977-78). La scuderia, in pratica, chiude i battenti dopo il tragico Gran Premio d'Italia del 1978 (incidente mortale di Ronnie Peterson) ed il canto del cigno del buon Brett avviene al Gran Premio di casa, sul circuito di Watkins Glen, a bordo della seconda vettura del team Ensign. Tra il 76 ed il 78 Lunger disputa anche altre saltuarie gare in vari campionati: F.5000, IMSA, Formula Aurora.

La carriera in Formula 1 di Brett Lunger, si chiude quindi senza nessun risultato di rilievo, ma il pilota americano sarà ricordato per due eventi: partecipo' attivamente al salvataggio di Niki Lauda dal drammatico incidente del 1976 sul circuito tedesco del Nuerburgring ed inoltre la sua scuderia privata mise a disposizione nei Gran Premi di Austria, Olanda e Italia del 1978 una vettura ad un giovane pilota brasiliano che negli anni successivi avrebbe fatto parlare parecchio di sè: Nelson Piquet.

Nei primi mesi del 1979 AutoSprint pubblico' la notizia secondo la quale la Ferrari sarebbe stata intenzionata ad ingaggiare Lunger per lo sviluppo del motore turbo che stavano preparando a Maranello, ma la cosa non fu mai confermata e non si riuscì mai a capire se fosse vera o se fosse una sorta di pesce d'aprile della redazione di AS.

Ora Brett Lunger, nonostante abbia ormai passato i 50, negli Stati Uniti partecipa a gare marathon di mountain bike.