MESSIER E IL SUO CATALOGO

 

 

 

Negli anni dal 1758 al 1782, Charles Messier (1730-1817), un astronomo francese, compilò una lista di circa un centinaio di oggetti diffusi che si distinguevano, con i telescopi dell'epoca, dalle comete con difficoltà. Scoprire comete era il modo per farsi un nome nell'astronomia del 18° secolo.Lo scopo di Messier era quindi quello di catalogare gli oggetti che spesso venivano scambiati per comete. Fortunatamente per noi, il Catalogo di Messier divenne famoso per più nobili ragioni, come collezione degli oggetti più belli nel cielo, che comprende nebulose, ammassi stellari, e galassie. E' stata una delle pietre miliari nella storia della scoperta degli oggetti del cielo profondo, ed è stata la prima lista per completezza ed affidabilità Solo quattro oggetti furono inizialmente dimenticati a causa di errori nella riduzione dei dati, come si riuscì a capire in seguito. La versione attuale generalmente comprende anche ulteriori aggiunte di oggetti osservati da Messier e dal collega Pierre Mechain che non facevano però parte della lista originale. Lo studio di questi oggetti ha portato, e porta tuttora, ad importanti, incredibili scoperte, come il ciclo della vita delle stelle, la realtà delle galassie come "universi isola" separati e sulla possibile età dell'universo.

 

 

Quasi tutto il catalogo Messier e' facilmente visibile, sotto cieli bui, anche con piccoli telescopi.L' importante resta sempre la buona volonta' per la ricerca e la bonta' del cielo.Qui sotto sono elencati alcuni degli oggetti piu' importanti e facili da trovare del catalogo Messier.

 

 

 

Nebulose

 

 

Un tempo con la parola nebulosa veniva designata una qualsiasi chiazza di luce nel cielo. Oggi sappiamo che molte di "quelle" nebulose sono in realtà galassie, esterne alla nostra, che a volte vengono ancora designate con il vecchio nome di nebulose. Ad ogni modo non sono quelle a cui ci riferiamo in questo contesto. Di altre nebulose sappiamo invece, che sono nubi di gas caldissimo e che sono spesso regioni di formazione di stelle. Più in generale una nebulosa è una nube di gas e polvere interstellare. Le nebulose si osservano prevalentemente lungo il piano galattico e si differenziano in luminose ed oscure. Le nebulose luminose possono riflettere o diffondere la luce delle stelle mentre le oscure possono essere osservate solo se oscurano altre sorgenti luminose.

CLASSIFICAZIONE Esistono tre tipi di nebulose:

1 ) NEBULOSE AD EMISSIONE Queste sono nubi di gas e polvere nello spazio che emettono luce. Nella maggior parte dei casi ciò avviene perchè la nebulosa è riscaldata dall'irraggiamento di una o più giovani stelle vicine molto calde. Esse appaiono rosse in quanto l'idrogeno irraggia energia nella parte rossa dello spettro elettromagnetico. Tra le nebulose ad emissione rientrano anche le Nebulose planetarie ed i residui di supernove. Le nebulose planetarie sono un tipico esempio di fase finale della vita di una stella di medie dimensioni. L'argomento merita comunque un approfondimento successivo.

 

2) NEBULOSE A RIFLESSIONE In questo caso la luce di stelle vicine colpisce queste nebulose che ne riflettono la luce. Esse ci appaiono azzurre a causa del modo in cui la luce viene dispersa dalle particelle di polvere nella nebulosa (è lo stesso fenomeno che fa apparire azzurro il cielo). Un notevole esempio di questo tipo di nebulosa è l'ammasso aperto M45 o Pleiadi.

 

3) NEBULOSE OSCURE Sono nubi fredde di gas e polvere che sono visibili solo perchè assorbono la luce di stelle lontane, che nascondono in tal modo alla vista. Le nebulose oscure possono essere osservate anche in modo indiretto grazie alla emissione di onde radio e radiazione infrarossa. La massa di una nebulosa oscura può superare anche di 1000 volte quella del Sole e, se è sufficientemente grande può condensarsi e dare origine a nuove stelle che, con la loro, luce la trasformeranno in una nebulosa luminosa ad emissione. Il gas all'interno di queste nubi non ha una temperatura altissima e questo consente la creazione di molecole. Talvolta, infatti, queste nubi sono chiamate anche nubi molecolari.

 

 

M 8 La Nebulosa Laguna

M 17 La Nebulosa Omega

M 20 La Nebulosa Trifida

M 27 La Nebulosa Manubrio

M 42 La Nebulosa di Orione

M 43 Nebulosa di de Mairan

M 57 La Nebulosa Anulare

 

 

Galassie

 

 

Le galassie sono ammassi di stelle, polvere e gas tenuti insieme dalla forza gravitazionale. Quelle più grandi possono contenere migliaia di miliardi di stelle e avere un diametro di varie centinaia di migliaia di anni luce. Nonostante le loro dimensioni, la maggior parte delle galassie sono così lontane da essere visibili solo con l’aiuto di un telescopio. Le uniche eccezioni sono La galassia di Andromeda (la grande galassia più vicina a noi) e due piccole compagne della Via Lattea, le nubi di Magellano.

 

1) SPIRALI: Le galassie a spirale sono generalmente formate da due componenti: un disco largo e piatto sovente ricco di materia interstellare (a volte visibile sotto forma di nebulose ad emissione arrossate, o come nubi di polvere oscure) e giovani ammassi (aperti) ed associazioni stellari, spesso disposti in spirali e/o strutture a barra ed un bulbo centrale ellissoidale formato da una popolazione di stelle vecchie e privo di materia interstellare, spesso associato ad ammassi globulari. Le stelle giovani del disco sono classificate di Popolazione I, quelle vecchie del bulbo di Popolazione II. La relazione tra luminosità delle componenti ha dato origine ad una classificazione, all'interno della quale questi valori sembrano variare ampiamente. La forma delle strutture del disco è dovuta molto probabilmente solo a fenomenti transienti, provocati dall'interazione gravitazionale con galassie vicine. Il nostro Sole è una degli oltre 100 miliardi di stelle di una galassia a spirale: la Via Lattea

 

2) LENTICOLARI: (S0) In breve, sono "galassie a spirale prive della struttura a spirale", per esempio dischi galattici poveri dove la formazione delle stelle si è fermata da tempo a causa dell'esaurimento della materia interstellare. Sono pertanto formate, o perlomeno la maggior parte lo sono, da stelle vecchie Per aspetto e le stelle contenute, spesso all'osservazione sono difficilmente distinguibili dalle ellittiche.

 

3) ELLITTICHE: Le galassie ellittiche hanno forma ellissoidale ed è sufficientemente assodato che generalmente sono triassiali (palloni da rugby cosmici, così le hanno definite Paul Murdin, David Allen e David Malin). Hanno momento angolare piccolo o nullo, per esempio nel complesso non ruotano (naturalmente le stelle continuano ad orbitare intorno al nucleo ma gli orientamenti sono diversi pertanto la loro somma da valori moderati). Di norma le ellittiche non hanno, o ne hanno pochissima, materia interstellare e sono formate solo da stelle di Popolazione II: sembrano i nuclei luminosi delle spirali, senza la componente del disco. In alcune ellittiche è stato però scoperto un debole disco galattico, potrebbero quindi essere rappresentative della parte terminale di un noto schema relativo alla forma delle galassie, relativamente a quelle dotate di disco.

 

4) IRREGOLARI: A causa delle distorsioni indotte dalla gravitazione dei vicini intergalattici, queste galassie mal si inseriscono nello schema che comprende quelle a disco o quelle ellissoidali, ma rivelano forme peculiari. E' spesso necessario quindi ricorrere ad una sottoclasse delle galassie con disco deformato.

 

 

M 31 La galassia Andromeda

M 33 La galassia Triangolo

M 51 La galassia Vortice

M 81 La galassia di Bode

 

 

Ammassi

 

Talvolta le stelle si raggruppano in ammassi, che si presentano in due tipi principali : ammassi aperti e globulari.

 

1) AMMASSI APERTI: Gli ammassi aperti sono quelli meno densamente stipati, fra i due tipi ; in genere hanno forma irregolare e contengono qualcosa come molte migliaia di stelle relativamente giovani ; si trovano nei bracci spirali della nostra Galassia. Esempi famosi sono gli ammassi delle Pleiadi (Pleiades) e delle Iadi (Hyades) in Taurus e il doppio ammasso in Perseus. Spesso gli ammassi aperti coprono mezzo grado di cielo o più, cioè sono uguali o maggiori del diametro apparente della luna piena.

 

2) AMMASSI GLOBULARI: Gli ammassi globulari sono aggregazioni dense, sferiche che possono contenere centinaia di migliaia di stelle. Sono distribuite in un alone intorno alla nostra Galassia, e quindi sono normalemente molto più lontani da noi degli ammassi aperti ; in generale appaiono più piccoli ed è molto più difficile risolverli in stelle singole. Al contrario degli ammassi aperti, quelli globulari contengono molte fra le stelle più vecchie conosciute. Esempi famosi sono w (omega) Centauri, 47 Tucanae e M 13 in Ercole.

 

 

M 13 Ammasso globulare Ercole

M 15 Ammasso globulare in Pegaso

M16 Ammasso Aperto e nebulosa Aquila

M 22 Ammasso globulare nel Sagittario

M 44 Il Presepe

M 45 Le Pleiadi

 

 

 

 

Alcuni suggerimenti per l' osservazione

 

Per osservare questi deboli oggetti l' importante e' la limpidezza del cielo. Questi oggetti sono talmente deboli che basta solo una fonte di luce vicina per deturpare l' osservazione. Innanzitutto il luogo per l' osservazione e' determinante. Preferite luoghi il piu' possibile lontani da inquinamento luminoso e dal riverbero di luci vicine, cercate un cielo pulito e limpido, nel periodo del mese vicino alla luna nuova.A differenza dei pianeti la turbolenza atmosferica non e' determinante per l' osservazione, quindi se la serata e' un po ventosa e vedete ribollire le stelle non preoccupatevi. Sotto cieli puri di montagna riuscireste a vedere molti piu' dettagli di una nebulosa con il classico 114 mm che con un riflettore da 200mm in citta'! Innanzitutto abituate la vostra vista al buio per almeno una decina di minuti, per cercare questi oggetti munitevi di un buon atlante stellare con riportate stelle almeno fino alla 6 magnitudine come il Tiron's Sky Atlas 2000.0 e una torcia con luce rossa scura. Un buon binocolo 7X50 o 10x50 puo' venirvi molto utile per la localizzazione di oggetti vasti come ammassi aperti e nebulose diffuse. Per l' osservazione al telescopio preferite oculari con grande campo apparente, dai plossl in su per intenderci, e bassi ingrandimenti, personalmente per il deep sky uso il Sp 40mm e Sp 26 .Per risolvere oggetti piu' stretti quali ammassi globulari e nebulose potete spingervi un po piu' con gli alti ingrandimenti,ma ricordate che all aumentare degli ingrandimenti l' immagine si scurisce, e deteriora.Anche il cercatore del telescopio gioca un ruolo importante, preferite quelli a grande campo. Il piccolo 6X30 e' gia buono.Un buon paraluce/anticondensa da applicare davanti al vostro strumento non sarebbe male,potete costruirvelo anche con del cartoncino.Un trucco per l' osservazione molto apprezzato per gli oggetti deboli e' "la visione distorta",ovvero guardare l' oggetto un po di sbieco per ottimizzare le capacita' di ricezione della luce dell occhio.Se poi non potete proprio spostarvi dalle citta' e se volete qualcosa in piu' potete farvi aiutare dai filtri nebulari , seppur sostosi.