Il pianeta degli alberi di Natale |
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C'era una volta… il Pianeta degli alberi di Natale. In
questo luogo misterioso e lontano, era Natale tutti i giorni: gli abeti
della foresta erano illuminati a festa, stelline e candeline splendevano
sui rami; sulle siepi, insieme ai fiori, crescevano i torroni e i
panettoni; perfino le ortiche non pungevano, ma su ogni foglia c'era un
campanello d'argento che si dondolava al vento. La
vita su questo pianeta scorreva tranquilla e armoniosa: nessuno
litigava, tirava i capelli, diceva bugie o brutte parole. Perché, vi
chiederete? Su
questo misterioso Pianeta vivevano delle parole magiche che facevano
diventare tutti più buoni: AMORE, BONTA', RISPETTO, LEALTA',
SINCERITA', PACE, ALLEGRIA, GIOIA. Un
brutto giorno, da un pianeta vicino, arrivò un'astronave nemica dalla
quale scese un robot, che catturò le parole magiche e le nascose in un
luogo segreto, custodito da due terribili mostri. Il
Pianeta Felice piombò nell'infelicità: le stelline e le candeline si
spensero, le campanelle non suonarono più, tutti gli abitanti
cominciarono a litigare. I
due mostri che custodivano le "parole
magiche" ridevano a crepapelle, felici nel vedere i guai che
avevano combinato. Era
scesa la notte: la luna illuminava un paesaggio nel quale ora regnava
solo la tristezza. All'improvviso,
nel cielo buio, comparve…provate a indovinare! Un'astronave?
Un razzo? No…Un sacco, sì, proprio un sacco, forse portato lì dalla
Befana o da Babbo Natale, desiderosi di aiutare il Pianeta in pericolo. Il
cordoncino dorato che legava il sacco si sciolse e dall'interno uscì
una cascata di note musicali colorate, che liberate nell'aria,
intonarono una musica dolcissima. La
dolce ninna - nanna arrivò fino alle orecchie delle due guardie che,
piano piano, chiusero gli occhi e si addormentarono. Approfittando
del profondo sonno dei carcerieri, le "parole
magiche" riuscirono a liberarsi e tornarono felici al loro posto,
donando di nuovo al Pianeta misterioso la Pace e la Serenità. |