OPI  CIBELE

REA

 
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 Mitologia Romana  Mitologia Greca

Rea, madre degli dei, nella mitologia greca era una titanide, figlia di Urano e Gea, il Cielo e la Terra, e sorella e sposa del titano Crono. Per molti anni, Crono e Rea governarono l'universo. Avendo saputo che uno dei suoi figli l'avrebbe spodestato, Crono tentò di opporsi al destino ingoiando i figli appena nati. Quando nacque il sesto figlio, il dio Zeus, Rea ingannò il suo sposo facendogli ingoiare, al posto del bambino, messo in salvo a Creta, una pietra avvolta in fasce. Divenuto adulto, Zeus costrinse il padre a vomitare la pietra e gli altri cinque figli di Rea: Poseidone, dio del mare; Ade, dio dei morti; Estia e Demetra, dee della terra; ed Era, dea del matrimonio, che divenne la sposa di Zeus. Nella mitologia romana, Rea era identificata con Opi, dea dell'abbondanza e con Cibele, divinità della natura e della fertilità, venerata come grande madre degli dei. Poiché tutelava le montagne e le fortezze, Cibele era raffigurata con una corona che aveva la forma delle mura di una città, e presso i romani era nota anche come Mater turrita. Al culto di Cibele erano preposti sacerdoti eunuchi chiamati Coribanti, che guidavano i fedeli in riti orgiastici accompagnati da urla selvagge e da una frenetica musica di flauti, tamburi e cembali.