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I suoni che udiamo hanno tra di loro una
distanza musicale, se così non fosse tutti i suoni sarebbero uguali. Molto
spesso avrete sentito parlare di scala musicale. Il
concetto di scala ben si presta a spiegare la distanza dei
suoni, proprio per l'idea che esso comunica di un qualcosa che sale..o che
scende. Osserviamo il disegno qua sotto:
Esso rappresenta le sette
note musicali, ma come si può notare esse non hanno tutte la stessa
distanza: alcune distano 2 gradini, altre solo 1. Ciò ci indica che dal
punto di vista dell'altezza del suono vi sono note più vicine altre meno. Il
perchè di tale schema esula dalla trattazione di questo manuale ..sappiate
che è così.
Toni e semitoni
La distanza più piccola che
intercorre tra due suoni è il semitono (questo nel nostro
sistema musicale detto 'temperato') che in figura è
rappresentato da un gradino. Due semitoni prendono il nome di tono.
Così, rifacendoci al disegno sopra, possiamo dire che tra il MI e il FA
(così come tra SI e DO) c'è un semitono, mentre tra il DO e
il RE (e tutte le altre coppie di suoni) c'è un tono.
Le alterazioni
Ma se noi avessimo bisogno
del suono che si trova solo un semitono dopo il DO (gradino vuoto), come
dovremmo indicarlo? A questo punto ci vengono in aiuto le
alterazioni:
- # diesis > alza la nota
di un semitono
- b bemolle > abbassa la
nota di un semitono
- X doppio diesis > alza
la nota di due semitoni (un tono)
- bb doppio bemolle >
abbassa la nota di due semitoni (un tono)
Per cui il DO# (..si legge DO
diesis) è proprio il suono che si trova un semitono dopo il DO.
Suoni enarmonici
E' facile osservare che, in
virtù di quanto è stato detto sulle alterazioni, la nota DO# è la stessa di
REb. Tutte e due, infatti, si trovano nel gradino vuoto dopo il DO (o prima
del RE, appunto). Due suoni identici ma indicati con nomi differenti (es FA#
e SOLb) si dicono enarmonici. |