Progetti 2003/2004
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La draghessa raffreddata sputa fuoco e...

Con qualche preoccupazione Noè fece salire sull’arca anche una coppia di draghi. Con tutta quella pioggia la draghessa si era presa un bel raffreddore.

«Eeeccciù! Eeeccciù!» Faceva, ma ogni due o tre Eeeccciù dalla sua bocca partiva una lunga lingua di fuoco.

Così finì che una malaugurata volta il tetto dell’arca cominciò a bruciare.

Tutti gli animali scappavano da ogni parte gridando: «AIUTO! AIUTO!» e nessuno pensava a spegnere il fuoco.

Quand’ecco che si fecero avanti due lunghe orecchie bianche…

«Fate largo!» si sentì dire. Era il coniglio che…

 

 …subito appese un secchio al collo della giraffa e in quel modo prese l’acqua dal mare e la rovesciò sul fuoco.

MA NON BASTÒ!

E il tetto di legno continuava a bruciare.

Allora chiese aiuto agli uccelli che presero l’acqua con il loro becco e la lasciavano cadere sul fuoco.

MA NON BASTÒ!

E il tetto di legno continuava a bruciare.

Anche la balena con il suo spruzzo ci provò.

MA NON BASTÒ!

E il tetto continuava a bruciare.

Il drago ci soffiò e la situazione peggiorò.

Lo squalo, con la coda, l’acqua agitò e l’arca pericolosamente dondolò.

 

MA NON BASTÒ!

E il tetto continuava a bruciare.

Allora l’elefante ci provò con le zampe, ma non ci riuscì.

«Con la proboscide!» Il coniglio gli gridò e l’elefante l’acqua succhiò e il tetto innaffiò.

Venticinque volte ci provò e finalmente il fuoco smorzò.

ALLORA SÌ CHE BASTÒ!

E un grido di gioia per l’arca si levò!

 

Per premiare il coniglio coraggioso Noè una festa organizzò.

Con trombe e tamburi, flauti e piatti diede il via alla “ballata dei matti”. Felici, allegri e con grande agilità tutti a muoversi di qua e di là.

 A destra e a sinistra, le code superbe, dondolavano ghiri e marmotte e gli elefanti molto eleganti un passo indietro e quattro avanti.

 La gialla giraffa e la tortorella fecero un passo di tarantella.

 

Il cane e il gatto in sintonia giravano attorno al leone “sua signoria”.

Il panda imbranato che muoversi non può un giro di tango e se ne andò.

Il topo Squik squik lo seguì, lo invitò a ballare e tutti e due cominciarono a girare.

La bella medusa che sempre fa male non la voleva neanche un cane e l’istrice afflitto dal dispiacere andò a consolarla e le diede un bicchiere: «Brinda! – Le disse – a questo giorno speciale e non te la prendere se a volte va male.»

Su e giù palloncini tanto carini e festoni di tanti colori e col trombone intonarono una bella canzone. Che allegria e che commozione! Noè che tutto aveva ammirato vide negli occhi la tristezza di rinoceronte Renato.

Con molta astuzia e intelligenza al centro dell’arca una torta posò e tutti gli animali a mangiare invitò.

«Venite qui – a tutti gridò – brindiamo e mangiamo, bravi davvero.

E un unico coro al cielo volò:

VIVA IL CONIGLIO

CHE CON IL SUO CORAGGIO

TUTTI NOI SALVÒ!

 

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