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NOSTRA INTERVISTA A

Warren Farrell

Warren Farrell è il massimo esponente del movimento mascolinista. Ha cominciato come femminista ed è stato l'unico uomo ad essere mai eletto al comitato direttivo della National Organization for Women. Successivamente ha cominciato ad occuparsi della condizione maschile firmando i best-sellers "Perché gli uomini sono come sono" e "Il mito del potere maschile" (pubblicati in Italia presso Frassinelli). Recentemente è uscito negli Stati Uniti un nuovo importante libro di Farrell sulla condizione maschile: "Women Can't Hear What Men Don't Say".
La home page di Warren Farrell è http://www.warrenfarrell.com

Warren, nel tuo ultimo libro "Women Can't Hear What Men Don't Say" ti concentri sul bisogno degli uomini di imparare a comunicare i propri sentimenti più apertamente. Quali sono gli attuali limiti degli uomini nella comunicazione con le donne?

Molti uomini temono che, se riconoscono i loro veri sentimenti, la loro moglie o fidanzata possa sottrarsi loro da un punto di vista emotivo ed anche sessuale. Così si sentono meglio chiudendosi piuttosto che ad aprirsi. Questo è tanto più vero quanto più gli uomini si sentono in contrasto con l'altro sesso, perché vorrebbero poter scegliere più liberamente la propria occupazione, magari preferendo una più gradevole ad una più redditizia, oppure perché hanno idee diverse su come crescere i figli.

Il più grosso limite dell'uomo è di non sapere esprimere le proprie critiche. Quello delle donne è di essere troppo sensibili alla critica personale dal compagno, in specie se espressa male. Da un lato nessuno dei due sessi crede di stare criticando, ma piuttosto di dare consigli e suggerimenti. Dall'altro ambedue i sessi percepiscono tali consigli come critiche.

Un altro argomento del tuo libro il diverso standard di moralità per gli uomini e le donne, sviluppato dalla società ed enfatizzato dai mass media. Cosa ci puoi dire a proposito?

Sì. Ti ricorderai che, nel film "I ponti di Madison Country", Franscesca vive una storia d'amore che viene chiamata romantica, però se suo marito ne avesse una simile questa sarebbe chiamata infedeltà. Quando la principessa Diana ebbe una storia amorosa, la stampa mondiale speculava sull'inadeguatezza di Carlo. Quando il principe Carlo ebbe una storia, la stampa mondiale lo condannava di tradimento nei confronti di Diana. Il pendolo è andato da un estremo all'altro.

Hai introdotto l'espressione "cortina di pizzo". Quando e dove essa è più visibile?

La Cortina di Pizzo è il pregiudizio nei media, nel governo, nelle attività di supporto sociale, nel sistema educativo a favore delle donne in generale e dell'ottica femminista in particolare. Vediamo che in pratica quando accade che uno dei due sessi è dipinto come idiota dalla pubblicità, questo è quasi sempre quello maschile. Vediamo che quando un uomo commette un crimine, l'attenzione ricade sulla vittima; quando lo commette una donna, l'attenzione ricade sulle cause che l'hanno spinta a commetterlo.

Nei giornali non leggiamo mai di quanto un uomo si rattristi per non essere arrivato a casa per tempo per leggere una storia ai propri figli prima che vadano a letto oppure della sofferenza che prova per sentirsi emotivamente lontano dalla moglie oppure di ciò che lo preoccupa e che non lo fa dormine. Questo è il paradosso del "visibile uomo invisibile".

Le pagine femminili parlano molto, invece, delle storie interiori delle donne: le esperienze di divorzio, di depressione, di violenza domestica, i secondi matrimoni, il doversi tenere in equilibrio, le battaglie contro le molestie e le discriminazioni e persino la frustrazione che deriva dal fatto di trovare alzata la tavoletta del wc. I reportage sono sia di carattere giuridico che emotivo. Veniamo a sapere tutto delle statistiche e delle lacrime.

Invece nessuna pagina parla dei sentimenti di un uomo che perda la moglie o i figli o la casa dopo un divorzio e dal quale ci sia aspetta anche che paghi per quello che non ha più; leggiamo soltanto che lui viene a casa ubriaco e picchia la moglie ma non leggiamo dei suoi sogni frustrati che l'hanno portato a bere; i giornali ci fanno conoscere il dramma interiore nella depressione della donna e solamente le conseguenze esteriori e materiali nella depressione dell'uomo; non leggiamo lunghe storie sul suo timore di risposarsi, sulla sua esperienza di depressione, sulla sua "vita di tranquilla disperazione", il motivo per cui egli non denuncia la violenza domestica che subisce, i suoi pensieri di suicidio o quello che sente se non può mettere da parte abbastanza soldi per l'educazione dei figli dopo che ha pagato il mutuo, l'assicurazione ed il dentista, od anche quello che sente quando vorrebbe fare l'amore con la moglie ma teme di essere inopportuno.

Nelle università, la discriminazione esiste in codici di linguaggio che impediscono agli uomini di parlare liberamente senza essere accusati di molestie sessuali oppure in regole che consentono ad una donna di accusare un uomo di stupro durante un incontro senza dovere affrontare un confronto con l'accusato durante un processo.

Il New York Times pubblica quasi un migliaio di recensioni di libri scritti nell'ottica femminista e nessuna recensione di libri scritti da uomini sui problemi degli uomini se questi libri sono in disaccordo con il punto di vista femminista. Nel mio caso quando ero nella Board of Directors della National Organization for Women (NOW) a
New York il giornale pubblicava tutto quello che scrivevo; quando ho cominciato ad introdurre prospettive maschili non pubblicarono nessuno dei 25 articoli che mostrai loro.

Questi sono solo alcuni delle migliaia di esempi di cui parlo in " Women Can't Hear What Men Don't Say".

Nelle tue lezioni vieni in contatto con tante persone, uomini e donne. Qual è il loro atteggiamento nei confronti del cambiamento nel rapporto di uguaglianz tra i sessi? Che tipo di persona sembra più aperta verso l'uguaglianza? Sta aumentando l'autocoscienza maschile? I giovani sono più pronti ad accettare un nuovo modello maschile?

La rabbia delle donne verso gli uomini è diventata più profonda ed universale, ma proprio perché è insidiosa e sta arrivando agli estremismi che discuto in "Women Can't Hear What Men Don't Say" molte donne hanno cominciato a difendere gli uomini. Gli uomini oggi amano le donne più di quanto le donne amino gli uomini; tuttavia gli uomini stanno cominciando a perdere una parte del rispetto per le donne a causa del femminismo che le spinge a fare le vittime ed a demonizzare gli uomini.

Nelle scuole superiori, gli uomini e le donne applaudono gli uomini che hanno successo sui campi da gioco. Le donne si innamorano di loro. Più tardi di nuovo le donne si innamorano degli uomini di successo. Sempre più uomini sono ostili a questo atteggiamento ma si trovano spesso soli. Le donne di successo, dal canto loro, sposano gli uomini con lo stesso loro successo o anche di più. Ma poiché gli uomini di successo sono molti richiesti e spesso vogliono donne che siano più giovani, abbianono più energia femminile e più tempo per loro e per i figli, le donne di successo spesso si trovano sole.

Credi che il movimento femminista egualitario ed il movimento mascolinista egualitario possano fondersi in un solo movimento per l'uguaglianza di genere?

Il movimento femminista è troppo potente per avere bisogno di interessarsi al minuscolo movimento mascolinista. La ragione per cui ho titolato il mio libro "Women Can't Hear What
Men Don't Say" è che, fino ad ora non c'è stata una battaglia dei sessi, ma soltanto una guerra in cui solamente una parte si è messa in risalto. Le donne hanno espresso quello che provano per 30 anni e gli uomini hanno nascosto la testa nella sabbia, sperando che i proiettili non li colpissero. L'uguaglianza dei sessi è impossibile finché i sessi non si esprimeranno alla pari: allora negoziati e fusioni avverranno naturalmente. Quello di cui abbiamo bisogno non è un movimento delle donne che biasimi gli uomini ed un movimento degli uomini che biasimi le donne, ma un movimento per la transizione di genere che aiuti entrambi i sessi a liberarsi dagli stereotipi. Questo non vuol dire, naturalmente, la fine delle differenze tra i sessi, ma piuttosto che ogni persona diverrà quello che è dentro di sé. Le differenze sessuali saranno quelle che sono in natura e non quelle che sono costruite.


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