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In che consiste? La tecnica prevede l'inserimento di opportuni strumenti nell'ambito dei tessuti parodontali che consentono la rigenerazione di tessuto connettivo laddove questo era stato colpito da riassorbimento. Gli strumenti utilizzati in questo senso sono le membrane parodontali e i sostituti ossei, che possono essere entrambi di derivazione naturale o sintetica. Il sostituto osseo più utilizzato in parodontologia è l'osso di derivazione bovina deproteinizzato, il quale possiede una struttura molto simile all'osso umano e perciò estremamente favorevole per la rigenerazione; il sostituto osseo viene inserito all'interno dei difetti che si sono venuti a creare e poi ricoperto e separato dalla gengiva per mezzo di una membrana parodontale. A cosa serve la membrana? I tessuti umani hanno ritmi di crescita diversi e perciò le cellule che li costituiscono possono entrare in competizione per riempire uno spazio lasciato vuoto; una volta che la gengiva è stata suturata al suo posto, le cellule del tessuto epiteliale gengivale e quelle del tessuto connettivo fanno a gara per riempire il difetto osseo esposto dall'intervento chirurgico, a meno che non si provveda a separare le due famiglie di cellule con una membrana. Sarà questo esile velo alloggiato tra gengiva e osso e suturato intorno ai denti ad assicurare il tempo necessario per la rigenerazione alle cellule connettivali che hanno un ritmo mitotico, cioè di replicazione, molto più lento delle cellule epiteliali. Così questa crescita selettiva all'interno del difetto parodontale, restituirà nuovo cemento radicolare, nuovo legamento alveolare e nuovo tessuto osseo a quei denti che avevano perduto sostegno per azione della malattia parodontale. Si tratta di una tecnica affidabile? I controlli a distanza dei casi trattati con la Rigenerazione Guidata dei Tessuti dimostrano un recupero di una quota importante dei tessuti distrutti sia all'esame obiettivo che agli esami radiografici e si tratta ormai di controlli a lunga distanza che danno molta fiducia ai parodontologi e che ci permettono di considerare la chirurgia rigenerativa una straordinaria opportunità terapeutica da proporre ai nostri pazienti.
Articolo a cura del dott. Marco Rossi |