IL PRIMO
SETTEMBRE RIPARTE LA CACCIA IN VENETO.
CROLLA IL MITO DELLA CACCIA NEI PAESI DELL'EST:
ORA IN VENETO SI SPARA PIÙ CHE IN OGNI PARTE D'EUROPA
di Pino Sartori
Parte dopo domani
1 settembre 2002 la caccia in tutto il Veneto, una delle poche regioni d’Italia
che ha optato per l’apertura della caccia anticipata, si potrà
sparare a Tortora, Merlo, Ghiandaia, Gazza, Cornacchia nera e Cornacchia grigia
solo da appostamento, poi dal 15 settembre si potrà sparare ad una
cinquantina di specie.
Con l’apertura della caccia di domani crolla l’eterno mito venatorio
della caccia nei paesi dell’est dove molti cacciatori vanno a sparare
alla fauna selvatica, infatti grazie alla legge sulle cacce in deroga approvata
a febbraio ora il Veneto è la regione d’Europa nella quale si
può sparare per legge al maggior numero di specie cacciabili.
Tutto ciò quando i cacciatori residenti in Veneto stanno diminuendo
precipitosamente, dal 1990 ad oggi sono infatti diminuiti da 90.000 a poco
meno di 55.000.
Ha dichiarato Andrea Zanoni, Presidente della LAC Veneto: <<Con l’approvazione
della legge regionale sulle cacce in deroga a peppola e fringuello è
definitivamente crollato il tentativo delle associazioni venatorie di promuovere
la fantasiosa immagine del cacciatore ecologista, figura puramente virtuale
disegnata a tavolino per finalità di propaganda dalla lobby venatoria,
nata con l’intento di recuperare consensi nella società civile
in favore della caccia. Il tentativo è inevitabilmente destinato al
fallimento per lo scontro fra la figura virtuale del cacciatore ecologista
e quella vera che si incontra nella realtà. Quella che tutti i cittadini
possono direttamente verificare con una semplice escursione nelle campagne
venete dove questi pseudo amanti della natura spareranno a peppole, fringuelli
e passerotti uccelletti utili all’agricoltura e protetti in tutta Europa
dal peso di 10 grammi l’uno, dove spargeranno sui terreni agricoli tonnellate
di piombo entrando indisturbati anche nei terreni dei privati contrari alla
caccia.>>
Continua Zanoni: <<Negli ultimi 20 anni in tutta la Regione si è
assistito alla cementificazione del territorio con sottrazione di migliaia
di ettari all’agricoltura e quindi alla fauna selvatica. Logica vorrebbe
che le specie cacciabili più minacciate dal degrado ambientale venissero
protette. La regione invece di diminuire le specie cacciabili le ha aumentate:
un controsenso spiegabile sono con la caccia al voto del cacciatore.>>
Per ulteriori informazioni,
interviste e chiarimenti: LAC Veneto cell. 347/9385856 tel. 0422/436296 email:
lacveneto@anticaccia.it
Fonte:LAC - LEGA PER L’ABOLIZIONE DELLA CACCIA - SEZIONE DEL VENETO
LAC Sezione del Veneto Via Bellucci, n.16 31100 TREVISO tel. 0422/436296 email:
lacveneto@anticaccia.it
L.A.C. LEGA PER L'ABOLIZIONE DELLA CACCIA Membro dell'E.F.A.H. European Federation
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lacmi@tiscalinet.it, Sito internet www.AbolizioneCaccia.it
AGGIORNAMENTO AL 10-sep-02
CHIESTO IL SEQUESTRO PREVENTIVO DI FRINGUELLI, PEPPOLE E PASSERI ALLA MAGISTRATURA VENEZIANA
La Sezione del Veneto della LAC, Lega per lAbolizione della Caccia,
si è rivolta, con un esposto - denuncia alla Procura della Repubblica
presso il Tribunale di Venezia, notificato oggi dal proprio legale di fiducia,
lAvv. Maria Caburazzi di Mestre-Venezia, chiedendo il sequestro preventivo
di tutti gli esemplari di uccelli appartenenti alle seguenti specie: Peppola,
Fringuello, Passera mattugia, Passera dItalia, Storno, Tortora dal collare
orientale e Cormorano.
La richiesta, che prende le mosse da analogo provvedimento assunto dalla Procura
della Repubblica di Trento, con il quale sono stati sequestrati 24.000 Camosci
della provincia di Trento, è finalizzata ad evitare che dal prossimo
15 settembre, data di apertura generale della caccia, possano essere abbattute
le suddette specie.
La Regione Veneto, infatti, ha approvato lo scorso febbraio una legge apposita,
la L.R.7/02, con il pretesto dei danni che dette specie causerebbero allagricoltura.
Andrea Zanoni, Presidente della LAC regionale, ha dichiarato: Il
tentativo della Giunta Veneta è destinato a fallire, infatti, la legge
regionale di fatto depenalizza il reato previsto dalla legge statale, la L.
157/92, che punisce chiunque abbatta specie protette e la Corte costituzionale
ha più volte affermato il principio che solo lo Stato, e non le regioni,
può stabilire quali specie di uccelli possano essere cacciate. Da qui
liniziativa giudiziaria attraverso la quale la Procura veneta eviterà
sicuramente la strage.
Secondo la legge regionale i circa 55.000 cacciatori veneti sono autorizzati
ad abbattere, ognuno di essi, fino a 100 esemplari delle specie Passera mattugia,
Passero e Storno, fino a 50 Tortore dal collare e Cormorani e fino a 40 esemplari
di Peppole e Fringuelli per un totale di circa 26.400.000 uccelli protetti.
Continua Zanoni: :Si tratta di milioni di esemplari protetti in tutta
Europa. E un regalo che la regione ha recapitato ai cacciatori, regalo
che non arriverà a destinazione: siamo sicuri che la Procura ordinerà
il sequestro degli uccelli protetti che di conseguenza non potranno più
essere cacciati..
Per ulteriori informazioni, interviste e chiarimenti: LAC Veneto cell. 347/9385856
tel. 0422/436296 email: lacveneto@anticaccia.it.