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Castellana Grotte!

 

Centro agricolo e turistico della bassa Murgia, è situato al margine di una depressione carsica (valle di Genna), in una zona caratterizzata da doline, grotte, inghiottitoi e voragini.

Consta di un nucleo più antico, dalla pianta irregolare, e di vaste addizioni più moderne, a vie diritte e ortogonali, che risalgono le pendici della conca, dal lato sud-orientale.

Nei dintorni dell'abitato, 1 km a sudovest, si trovano le celebri Grotte di Castellana, cavità carsiche scoperte nel gennaio del 1938 da Franco Anelli e Vito Matarrese, che costituiscono la principale attrattiva turistica della zona. A circa cinquecento metri dal centro abitato si ritrovano le prime grotte carsiche scoperte, immerse in una suggestiva atmosfera di mistero e folclore, oggi sono meta di numerose visite turistiche e speleologiche.

 Grotte di Castellana  [modifica]

 Per approfondire, vedi la voce Grotte di Castellana.

 La Grave - La caverna principale delle grotte La Grotta Bianca Stalattite Centrale Grotta BiancaLe grotte di Castellana costituiscono il più grande complesso carsico italiano mai esplorato dall'uomo[senza fonte]. La visita si snoda lungo uno scenario affascinante per circa 1 km. L'itinerario più lungo, richiede due ore e si sviluppa per 3 km, tra caverne e voragini dai nomi mitologici o fantastici. Dalla Grave alla Grotta Nera, dopo aver superato il Cavernone della Civetta, attraversato il Corridoio del Serpente, la Caverna del Precipizio ed il Piccolo Paradiso, si raggiunge la Grotta Bianca, definita la più bella grotta del mondo, luminosa e splendente. Il complesso carsico prosegue ben oltre il tratto aperto al pubblico ed esplorato, ed accoglie una concentrazione di opere d'arte frutto del lento defluire dell'acqua nelle profondità della terra, stalattiti e stalagmiti dai mille colori, fluorescenze d'alabastro, laghetti sotterranei, un mondo che solo la fervida immaginazione della natura poteva creare e rendere accessibile, con l'ausilio di esperte guide speleologiche, per quanti vogliano provare l'emozione del mistero e dell'avventura.

 Storia  [modifica]

 Per approfondire, vedi la voce Storia della Puglia.

Castellana nasce nell'alto Medioevo grazie alla colonizzazione operata dal Monastero di San Benedetto di Conversano, ed è citata per la prima volta in documenti del secolo X, precisamente in una pergamena del 901 nel fondo di documenti di san Benedetto di Conversano, confluiti nell'Archivio Diocesano ed editi da Domenico Morea a fine Ottocento pressi i Benedettini di Montecassino. La pergamena si riferisce all'atto di vendita di Ermenefrido, figlio di Ermuzio, e sua moglie Trasisperga a favore di Ianniperto. Il documento parla di un Castellano Vetere e di un Castellano Novo. Nel 1098 il Conte di Conversano Goffredo, di origini normanne, dona a san Benedetto tutto il territorio e consente all'abate di radunarvi gente per popolarlo.

La sua fondazione ufficiale viene fatta risalire al 1171, anno in cui l'Abate Eustasio dona la chiesa di San Leone Magno e le terre circostanti, con buone condizioni di vassallaggio, a due otrantini, Nicola e Costa, al fine di ripopolare l'agglomerato di case esistenti, molte delle quali andate distrutte nel corso delle contese tra Ruggero II e i Normanni.

Il borgo ricostruito ben presto si costituisce in Università (ovvero in municipio). Durante la dominazione sveva il monastero di san Benedetto viene abbandonato, e nel 1226 Papa Clemente IV concede il convento di Conversano a un gruppo di monache circestensi fuggite dalla Morea, regione della Grecia centrale. A loro vengono assegnate tutte le proprietà dell'antica abbazia, compresa Castellana, e la giurisdizione ecclesiastica: ovvero la potestà ordinaria su clero e popolo di Castellana più il diritto di impugnare il pastorale e cingere la mitra.

Agli inizi del '400, trecento castellanesi partecipano sotto le insegne di Re Ladislao d'Angiò Durazzo alla guerra contro Maria d'Enghien, vedova del principe di Orsini di Taranto. Grazie alla vittoria ottengono nel 1407 un privilegio, poco dopo annullato: il passaggio della giurisdizione in mani laiche.

Nel 1456, Castellana e la contea di Conversano costituiscono la dote di Caterina Orsini in sposa a Giulio Antonio Acquaviva, duca d'Atri. Da questo momento in poi il territorio viene fortemente trasformato. I boschi cedono il posto ai vigneti e al grano. Il diboscamento selvaggio aiuta le alluvioni: emergenza risolta nel 1913 con la costruzione del Canalone per le acque piovane

Nel 1938 la cittadina subisce una svolta turistica, grazie alla scoperta delle Grotte da parte del professore Franco Anelli coadiuvato da Vito Matarrese (che in seguito scoprirà lui stesso la Grotta Bianca). Nel 1950 il suo nome fu mutato in Castellana Grotte, in omaggio alla scoperta.