Picture
Picture

Via con me
by Elisa

3

 

"Queste sono le chiavi. Ti affido la casa, Takenori."

"Vai tranquillo, pa'. Non penso di uscire. Haruko…" Akagi padre incirca le sopracciglia.

"Haruko cosa? Non ti ha detto che lei e Fuji vanno a dormire da Matsui?"

"Sul serio?" dice Akagi sgranando gli occhi. No, Haruko non gliel'ha detto. Saluta i genitori che partono per un weekend alle terme e cerca la sorella.

"Ehi, Haruko, che storia è questa? Non sapevo mi lasciassi a casa da solo."

Haruko sta chiudendo lo zainetto con le sue cose, e risponde con naturalezza: "Potresti chiamare Yoko."

"EH?" Akagi arrossisce violentemente. Possibile che sua sorella esca apposta per lasciargli campo libero?

"Era solo un suggerimento" dice lei sorridendo "scusa, vado in bagno. "

Akagi rimane per qualche secondo interdetto, e poi si precipita sul telefono. "Pronto? Sei tu, Yoko? Senti, volevo chiederti se puoi venire da me oggi. Sì. E' anche che Haruko sta via a dormire e allora ho la casa libera. Sul serio? Non devi chiedere il permesso ai tuoi? Aha. Ho capito. Quando vuoi, allora. Eh, va benissimo. Ci vediamo dopo, allora. Ciao. Sì, anch'io. Ciao."

"Sei carino appeso al telefono, sai, fratellone?" dice Haruko che è riapparsa alla porta. E' pronta per uscire."Allora Yoko viene qui?"

"Sì, ha detto che si cambia e poi arriva subito."

"Ma si ferma anche a dormire?""HARUKO!!!" sbotta Akagi. Oggi sua sorella sembra avere un'inclinazione particolare per metterlo in imbarazzo.

"Sì o no?" continua Haruko con la massima tranquillità. Suo fratello suda freddo e borbotta:"Sì…"

"Molto bene!" esclama Haruko "adesso allora vado. Domani mattina ti chiamo, eh?"

 

Yoko è arrivata nel giro di mezz'ora. Indossa il vestito che ha comprato con Akagi il giorno in cui si sono messi insieme, e naturalmente fa la sua figura. Ora sta guardando il tramonto dal terrazzo della camera di Akagi. "Che bello, Take, si vede il mare da qui. Quando finisci il campionato ci potremmo andare qualche volta, no?"

"Sicuro."

"Allora Haruko è andata a una specie di pigiama party. Carino da parte sua, no?" sorride Yoko. Entrambi stanno temporeggiando. In parole povere, muoiono dalla voglia ma sembra brutto passare subito al sodo, così parlano un po', di cose fondamentalmente stupide e inutili o che sembrano tali. Yoko dice:"Sai, ho fatto ginnastica artistica, per qualche anno."

"Hai smesso? Perché?"

"L'ho fatto fino alla fine delle medie. Poi allo Shohoku un club di ginnastica non c'è… non è che oltretutto mi piacesse incredibilmente. Però guarda, riesco ancora a fare questo." Yoko si alza il vestito fin sopra alle cosce, e poi affonda verso il pavimento con una spaccata. E' a piedi nudi e ha delle belle gambe.

"Sei molto brava."

"Inevitabilmente sono diventata legnosa. Mi aiuti a tirarmi su?"

Akagi la solleva per la vita e lei dice: "Non così, guarda che peso."

Akagi ride di gusto."TU pesi?" La prende in braccio e la solleva, la lancia in aria e la riprende, come si fa con i bambini. Ridono insieme, e Yoko si rende conto di farlo perché si fida ciecamente di lui. "Basta Take! Mi fa male la pancia!"

Akagi allora smette di palleggiare Yoko, che gli si stringe al collo, un po' ansimante, e che ancora non riesce a smettere del tutto di ridere. La spallina del vestito le è scivolata lungo il braccio ed è giocoforza che Akagi attiri a sé Yoko per baciarle la pelle, ora scoperta, tra la spalla e il seno. E' come un segnale; Yoko si abbandona definitivamente e lo stesso fa Akagi. Il letto è a pochi passi.

 

Yoko sente, attraverso la portafinestra aperta, il rumore delle macchine che passano. E' sera inoltrata ormai, e lei si accoccola ancora di più contro il petto di Akagi, largo, protettivo.

"Restiamo ancora un po' così" dice Yoko chiudendo gli occhi e Akagi non può che concordare. E' stremato come se avesse giocato la più ostica delle partite, ma è anche felice come se l'avesse vinta. No, forse di più. Questo pensiero gli provoca qualche perplessità, finora è stato il basket a dargli le maggiori soddisfazioni. E invece ecco la sensazione nuova del corpo minuto di Yoko rannicchiato addosso a lui - per non parlare di quanto hanno fatto poco fa. Fa caldo, il sudore ci mette molto a raffreddarsi sui loro corpi e passano immobili un periodo indefinito di tempo fino a quando Yoko riprende la parola e propone un bagno. Akagi è subito d'accordo e la vasca è presto teatro di nuove tenerezze, e di altre cose forse meno tenere ma oltremodo piacevoli. Ci sono, tra i due, inaspettate sincronie che rendono tutto molto facile e naturale.
Una situazione idilliaca.

Quando finalmente escono dalla vasca hanno entrambi, per una somma di motivi, le gambe molli e pure un po' di fame. Akagi avvolge Yoko in un asciugamano e considera: "Hai bisogno di qualcosa per dormire."

Yoko sogghigna."Pensavo di farlo al naturale."

Akagi si limita a ridacchiare e torna con una maglietta. Ha lo stemma dello Shohoku.

"E' tua?"

"Certo", risponde Akagi, e la cosa è evidente quando Yoko la indossa e scopre che le arriva fino quasi alle ginocchia.

"E' allucinante. Non pensavo ne facessero di così grandi."

Anche Akagi si riveste un po' e Yoko lo osserva dicendo: "Ti ho mai detto quando hai cominciato a piacermi?"

Akagi ci pensa e dice:"No, credo di no."

"Sai, c'ero anch'io quando Sakuragi ti ha sfidato. D'altronde, c'era mezza scuola."

"Ma porc… ho fatto una figura di merda, quella volta! Devi proprio ricordarmelo?"

"Ma io non ci vedo un granché di male" dice Yoko come se fosse ovvio "lo sarebbe se tu avessi un brutto sedere. Invece hai un gran bel culo, ecco cosa ho pensato quella volta, 'quelle chiappe sono favolose'."

Assesta ridendo una pacca sul fondoschiena di Akagi, e commenta, con sguardo quasi avido: "Granitiche. Il sogno di ogni donna. Andiamo a mettere qualcosa sotto ai denti?"

Svaligiano il frigo. Il titanico appetito di Akagi è proverbiale ma anche Yoko, nonostante l'apparenza esile, è golosa e pressoché onnivora. Quelli che malignano su di lei, quando la vedono in mensa che spazzola tutto quello che c'è nel piatto, dicono che se lo può permettere perché si fa sempre la sua bella dose di movimento. Quando queste voci arrivano a lei, Yoko le liquida con una risata e dicendo: buon per me.

 

"Chissà cosa starà facendo mio fratello."

Matsui ha la tv in camera e Haruko è stesa a pancia in giù sul pavimento fissando lo schermo e piluccando svogliatamente patatine da una scodella. Il commento della padrona di casa è lapidario: "Cosa vuoi che faccia con la casa libera e la sua ragazza? Staranno trombando come conigli."

"Beh" considera Haruko" non mi piace molto pensarci, sinceramente… uh, lo so che è stupido, ma mi fa un po' impressione."

Matsui sbuffa."Dovresti essere contenta per lui, invece. Sicuramente se la starà spassando come pochi. Ah, non fosse stato per me che ti ho invitata qui… E poi" ghigna "pensa di trovarti nella sua stessa situazione. Immagina che sul letto ci sia il tuo Rukawa invece di Fuji…" 

Si voltano a guardare Fuji e la ragazza è già da un pezzo nel mondo dei sogni."Fuji!" protesta Haruko "E' appena mezzanotte!"

"Ecco, sta dormendo" dice Matsui scotendo la testa rassegnata "quale picco di realismo. Se ci fosse Rukawa al suo posto la situazione sarebbe identica."

 

In realtà, anche Akagi e Yoko stanno dormendo. Sono crollati sul divano mentre alla televisione danno al rassegna stampa. Quando Akagi si sveglia, il sole sta facendo capolino all'orizzonte. Devono essere più o meno le cinque, e nonostante il clima estivo Yoko gli si è abbarbicata addosso. Resta un po' a guardarla, poi facendo piano al prende in braccio e la porta fino al letto. La fa stendere lì ancora addormentata e sta per tornare sul divano quando si sente tirare la maglietta. E' Yoko che biascica:"Take…"

"Cosa c'è?"

"Non andare via, mmhhh?"

"Yoko, non ci stiamo in due, qui."

"Mh, dai, prima ci siamo stati" sbadiglia lei, ancora con gli occhi chiusi e senza mollare la presa. Akagi si vede costretto a cedere, ma naturalmente lo fa di buon grado. A Yoko basta risentirlo vicino per riprendere a dormire.

 

Sono le otto passate, e Yoko è in terrazzo con una scatola di biscotti da cui attinge senza ritegno. Ha una fame bestiale.

"Mangi ancora? Vuoi farmi concorrenza?" scherza Akagi, arrivando fuori. Hanno appena finito di fare colazione.

"Per forza ho fame" si giustifica Yoko "dato che farmi svegliare da te si è rivelato abbastanza impegnativo."

Akagi non dice nulla e la stringe per la vita, Yoko ironizza: "Avanti di questo passo e ci arresteranno." Akagi ride."E perché? Siamo a casa mia."

Si è svegliato tonico e pieno di iniziativa. Vedere Yoko arruffata, sentirla ancora un po' molle è assoluta delizia che vorrebbe non finisse mai. Non c'è una nuvola in cielo e per strada passano poche macchine. Dopotutto è un giorno festivo e molta gente è ancora a letto. Yoko infila a tradimento un biscotto in bocca ad Akagi."E' forte la squadra della prossima partita?"

"No, non direi."

"Molto bene" sorride Yoko "vedrai che quest'anno ce la farai a vincere il campionato."

Akagi sorride a sua volta:"O vinciamo, o vinciamo, le alternative sono queste. Se non ci dovessi riuscire… Beh, ti autorizzo a chiamarmi gorilla."

"Ma io non ti voglio chiamare gorilla" dice Yoko ostentando disappunto.

"Aah, è troppo bello per essere vero" sospira Akagi ridendo.

 

Sakuragi si massaggia la testa, dove sta spuntando il solito bernoccolo."Porca miseria" bofonchia "Mi uscirà il callo, qui. Pensavo che un gorilla innamorato si addolcisse un po' e invece è anche peggio di prima!"

Miyagi non trattiene le risate. "Le persone cambiano, ma non fino a questo punto, Hanamichi!" Rukawa sente le parole dei compagni di squadra e inevitabilmente pensa a quando Yoko è andata a trovarlo la sera prima. Era assolutamente entusiasta, e, fulmineo, il cervello di Rukawa si riempie di quella scena:

"Che bello, Kaede! Credo di non essere mai stata bene come a casa di Takenori. Sono stati due giorni stupendi… senti, non mi avevi detto che vi mancano solo tre partite da vincere per andare in finale."

"Non te ne è mai fregato niente del basket."

"Beh, ma non sono come te che pensi praticamente solo a quello. E' bello provare cose nuove. A proposito" aggiunge Yoko avvicinandosi a Rukawa, supplichevole "un tentativino con Haruko non vuoi proprio farlo?"

Rukawa sbuffa."Che è, vuoi imparentarti con tutta la famiglia?"

"Oh, che lagna. Rimpiangerai questa occasione, se la perdi."

"Rimpiangerò? Scherziamo?"

 

Rukawa ora lancia un'occhiata verso la porta della palestra e lì ci sono Haruko e Yoko. Gli occhi di sua cugina sono incollati ad Akagi, mentre Haruko lo sta osservando e quando i loro sguardi si incontrano lei si volta di scatto dall'altra parte, arrossendo violentemente.

Yoko se ne accorge. "Che c'è?"

"No… niente…"

"E' un niente che fa effetto, eh?"

"E' che mi è sembrato che tuo cugino per un attimo mi guardasse, ma lascia perdere, lo so che è una cosa stupida" sorride debolmente Haruko. Yoko sospira.

"Kaede è cocciuto come un mulo. Sinceramente, ti sto facendo una pubblicità spudorata, ma lui ha un pallone da pallacanestro al posto della testa."

"Anche mio fratello pareva pensare solo al basket, e invece si è messo con te."

"Conosci Takenori sicuramente meglio di me. Sai che è un buonissimo ragazzo, ed è molto maturo. Kaede sotto tanti aspetti è ancora un bambino… crescerà, ma non so quando." Passa qualche secondo a riflettere e quando torna a parlare ad Haruko ha un luccichio negli occhi e un sorrisetto sulle labbra. Le cinge le spalle con un braccio.

"Perso per perso, visto che si parla di bambinoni, ecco uno che fa concorrenza a mio cugino. Guarda Sakuragi. Lo vedi?"

“Sì." Haruko non sa bene cosa aspettarsi.

"Continua a guardarlo. Guarda che razza di spalle ha, e che belle mani. Quelle scommetto che sono forti quasi quanto quelle di tuo fratello. Ora osserva quando corre… come i muscoli delle cosce si contraggono e si distendono. Non è uno spettacolo? Fa' uno sforzo di immaginazione… pensa di toccarle, quelle spalle, di scendere giù lungo la schiena con la pelle che è appena appena umida, col sudore che è stato asciugato da poco… non sarebbe una bella cosa?"

Haruko se possibile è diventata ancora più rossa. Dio, non ha mai pensato a Sakuragi in questi termini. Mai finora. Mai che si ricordi. Yoko, spietata, continua il suo viaggio mentale.

"E quella bocca larga non è affatto un difetto, anzi. Secondo me è una bocca generosa. E' una bocca che ti mangia di baci. Immagina che con quella bocca ti baci su… beh… dove vuoi tu. Lo stesso le mani… che ti toccano dove ti piace… davvero, sono mani favolose… quelle ti accarezzano e ti proteggono. Quel ragazzo ti adora, Haruko, e tutto questo potrebbe essere tuo se solo tu lo volessi."

 Haruko non sa e non vuole rispondere, sempre imporporata, e non riesce a staccare gli occhi da Sakuragi. Yoko contempla soddisfatta la sua opera. Avrebbe tranquillamente potuto presentare in modo simile anche Rukawa, ma sarebbe stato come sfondare una porta aperta. Ora invece ne ha sfondato una chiusa - o forse socchiusa - e Haruko non ne può più ignorare l'esistenza. E poi la carta della carnalità è evidentemente la più efficace da giocare con Sakuragi. Si presta a una simile operazione.Yoko sente quattro applausi sarcastici alle sue spalle. Naturalmente sono gli amici di Sakuragi.

"Complimenti" dice Mito "hai perorato la causa di Hanamichi in modo eccellente. Potresti anche occuparti di sceneggiature di film porno, in futuro."

Haruko vorrebbe sparire e ostenta attenzione verso gli allenamenti - merda, i suoi occhi si puntano su Hanamichi senza volerlo - ma Yoko rimane imperturbabile: "Non è una cattiva idea, ammesso che i film porno ce l'abbiano, una sceneggiatura. Chissà, potrei aprire un nuovo business."

"Ma non devi fare troppo il gioco di Hanamichi!" protesta Takamiya "Se non viene scaricato, noi chi sfottiamo?"

"Lascia perdere" ride Mito, e tornando serio dice: "Yoko, hai un minuto? Devo dirti una cosa."

Yoko esce con lui e si allontanano di qualche metro. Mito si guarda intorno e sospira."Tu eri insieme a Tetsuo, vero?"

Yoko risponde, acida:"Sì. Vuoi farmi la predica anche tu?" Mito scuote la testa."Niente di tutto ciò. Prima della partita della settimana scorsa... Hanamichi e Mitsui non te ne hanno parlato?"

"So solo che sono arrivati in ritardo" dice Yoko seccata "qual è il punto?"

"Sono arrivati in ritardo perché sono rimasti coinvolti in una rissa. Ryu... si chiama Ryu, no?, e tutti gli altri stavano pestando a sangue Tetsuo. Per la supremazia nel gruppo."

Yoko mantiene la medesima espressione nervosa.

"Mitsui voleva intervenire ma... aveva promesso ad Anzai che non avrebbe più fatto a botte, così come Hanamichi che è arrivato poco dopo. Però io e gli altri potevamo... per cui abbiamo sistemato tutta la banda. Anche Tetsuo ci ha dato una mano, anche se era conciato davvero male. Alla fine l'ho convinto ad andare al pronto soccorso. Si era preso anche una sprangata qui" dice Mito, toccandosi la nuca.

 Yoko spalanca gli occhi, colmi di apprensione."Allora? Cosa hanno detto?"

"Dopo averlo ricucito hanno detto che l'avrebbero trattenuto almeno fino a sera per degli accertamenti. Sai, radiografie, TAC... quella roba lì. Dicevano che c'era il rischio che si fosse procurato una commozione cerebrale."

"E questo prima della partita" considera Yoko "potrebbero... anzi, speriamo che l'abbiano già dimesso. Perché non mi hai..."

"Non ero sicuro che lo volessi sapere."

"Va bene così, Yohei" dice Yoko massaggiandosi una tempia "hai fatto anche troppo."

 

**************************************************************************************************

Se non sbaglio la scena del pestaggio di Tetsuo c'è solo nell'anime; l'ho usata perché - come penso sia abbastanza evidente - è funzionale al proseguimento della storia… Anche se nel prossimo capitolo ci sarà un passo indietro a scoprire qualcosa di più sul passato di Yoko.

Via con me 4

Via con me 1
Via con me 2

Torna alla pagina di Slam Dunk

Torna all’indice delle fiction

 

[Home] [English] [Italiano] [Links] [Collabora!] [Rings]