"Sulla strada che, da Parigi, conduce verso l'Oceano, tra Angers e Nantes, si alzano bruscamente tutt'intorno le rovine spolpate di una torre
che sembra essere stata spaccata a metà tanto le pietre sono disgiunte", scriveva lo storico Jacques Levron.
Il castello di Champtocè sur Loire, in Angiò e ai confini con la Bretagna, che oggi la gente indica come il castello di barbablù, si presenta cosi.
Un donjon sberciato in alto e con una profonda ferita verticale che scende quasi sino a terra, mozziconi superstiti di qualcuna delle 12 torri, parte delle mura,
e dei contrafforti ricoperti da una fitta edera.
I resti della fortezza si elevano su una collina che domina la valle della Loira, passaggio obbligato tra l'Angiò e Nantes.
L'entrata si trova attaccata alla roccia e vicino a un piccolo stagno, alimentato dalla Rosne.
Un tempo, era difesa da due torri rotonde e da un portone principale, preceduto da un ponte levatoio che si abbatteva su quattro massicci pilastri.
Proprio qui, nella Tour Noir, verso la fine dell'ottobre 1404 nasceva Gilles de Rais.
Nel castello Gilles trascorre l'infanzia insieme al fratello Renè (poi de La Suze).
Apprende la lingua latina, si cimenta nella caccia, nella pesca e con profitto nell'arte delle armi.
Ma si diverte anche a tenere per qualche giorno i propri molossi senza mangiare, per poi aizzarli contro i montoni e assistere cosi al loro sgozzamento.
Nel 1415 in un incidente di caccia al cinghiale muore il padre di Gilles.Quindi una breve malattia si porta via la madre, mentre nella battaglia di Azincourt perde la vita lo zio Amaury de Craon.
Gilles diventa cosi lerede diretto dei genitori e del nonno, Jean de Craon. Quest'ultimo sarà un pessimo esempio per il nipote.
Confesserà più tardi egli stesso, durante il processo a Nantes che lo vedrà imputato e poi condannato a morte:"Padri, madri che mi intendete, guardatevi, io vi supplico, di far crescere i vostri ragazzi nella mollezza!
Per me,se ho commesso tanti e cosi grandi crimini, la causa non è che nella mia giovinezza".
Al compimento dei sedici anni Jean de Craon costringe il nipote a sposare una cugina di quarto grado sua coetanea, Catherine de Thouars.
Gilles si disinteresserà sempre della moglie e la farà relegare nel castello di piuzages.
E' proprio a Champtocè sur Loire che Gilles legge "Le Vite dei Cesari" di Gaio Svetonio Tranquillo, che in parte contribuisce alla nascita dei suoi deliri.
Commette il primo omicidio quando il nonno è morto, il 15 novembre 1432.
Il Castello di Machecoul
Costruito nel XIII secolo ai bordi di Falleron, il Castello di Machecoul è oggi proprietà privata e quindi non visitabile.
Anche in questo maniero Gilles aveva compiuto ogni sorta di crimini.
Inoltre aveva affidato all'alchimia la speranza di evitare il tracollo finanziario. Sperava di ottenere, attraverso tale pratica, la "semenza dei metalli" e di trasmutare il metallo in oro.
Il Maresciallo di Francia si servì per tali scopi di Francesco il Lombardo, Antonio da Palermo, Thomas Onafrasimus e Dumesnil. Per poi affidarsi a Francesco Prelati.
Quest'ultimo era un giovane di 22 anni, proveniva da Firenze e si definiva "un sapiente alchimista, iniziato alla stregoneria e alla cabala dai maghi più rinomati dell'epoca".
La Cappella dei Santi Innocenti
Una volta lasciati con rimpianto i campi di battaglia, Gilles si ritirò nei castelli di Tiffauges e di Machecoul.
Mantenne una corte nel lusso più sfrenato e la sua tavola era aperta alle persone più disparate e inaffidabili, spesso dei veri profittatori.
Il 26 marzo 1435 diede vita a machecoul a una cappella che, con grande faccia tosta, dedicò ai Santi Innocenti "per il bene e la salvezza della nostra anima".
Forte del fatto di essere stato nominato, cosa piuttosto rara per un laico, canonico della chiesa di Saint Hilaire di Poitiers, volle farla funzionare come una vera comunità ecclesiale.
E si avvalse di un decano, un arcidiacono, un vicario, canonici e cappellani e un tesoriere, da lui nominati.
Inoltre creò un collegio di cantori che godette di grande reputazione in tutto il Nord Ovest della Francia e contò, tra gli interpreti, anche Jean Rossignol e Andrè Buchet, che furono coinvolti anche nel processo.
Il Castello di Pornic
Il castello di Pornic fu costruito nel X secolo su uno scoglio, nel punto in cui il canale di Haute-Perche sbocca nell'Oceano Atlantico.
Diventerà nei secoli successivi una importante piazzaforte, mentre, lungo la baia di Bourgneuf, si svilupperà la cittadina di Pornic.
Gilles de Rais era entrato in possesso del castello in seguito al matrimonio con Catherine De Thouars. ma non vi farà mai che occasionali soggiorni.
Il castello di Pornic, edificato in granito, spiacca oggi in una macchia verde e domina una minuscola spiaggia sassosa.
Un tempo era circondato dall'acqua e vi si entrava solamente attraverso un ponte levatoio.
Non lontano dal vecchio maniero e più a Sud sorge invece la cittadina di Bourgneuf en Retz (o Rais), un tempo importante centro del commercio del sale.
Qui si trovava un convento di Cordeliers (un ramo dei Frati minori), oggi trasformato in un museo di histoire vivante sugli usi e costumi degli abitanti della regione.
Il Maresciallo di Francia vi avrebbe fatto numerose soste, allo scopo di incontrarsi segretamente con alcuni reclutatori di ragazzi.
Inoltre, secondo le ammissioni di alcuni complici durante il processo, a Bourgneuf en Rais egli avrebbe invocato i demoni insieme a Francesco Prelati, dopo aver tracciato sul pavimento alcuni segni a forma di croce.