MARINA ITALIANA

ITALIAN NAVY

NAVE DI ASSALTO ANFIBIO TRIESTE (LHD) - L9890

LANDING HELICOPETER DOCH TRIESTE

Il Trieste è una futura Nave d'assalto anfibio della Marina Militare italiana, classificata ufficialmente come Landing Helicopter Dock (LHD) ed ordinata a seguito del Programma navale 2014 - 2015. Attualmente è in costruzione presso il cantiere navale di Castellamare di Stabia ed è stata varata alle ore 11.00 del giorno 25/05/2019 alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, e la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta. Inizialmente la nave era stata battezzata Thaon di Revel, detto nome è stato assegnato al primo pattugliatore polivalente d'altura.

La nave “Trieste” sarà certificata da RINA Services in accordo con le convenzioni internazionali per la prevenzione dell’inquinamento sia per gli aspetti più tradizionali come quelli trattati dalla Convenzione MARPOL, sia per quelli non ancora cogenti, come quelli trattati nella Convenzione  di Hong Kong relativamente alla emissione del “Green Passport”.  

Si prevede che la nave Trieste entrerà in servizio nel 2022, andando a sostituire il Giuseppe Garibaldi e il San Giusto, che saranno dismessi di conseguenza.


12/08/2021 PRIMA USCITA IN MARE

Il 12 agosto 2021, in una calda giornata estiva di agosto e in puntuale osservanza di tutte le attuali prescrizioni sanitarie vigenti, si è svolta nelle acque del golfo della Spezia, la prima uscita in mare per la nuova unità d’assalto anfibio della Marina Militare.
A circa tre anni e mezzo dall’impostazione del primo blocco sullo scalo nell’ambito dell’allestimento di nave Trieste presso il cantiere integrato di Fincantieri Muggiano, sono iniziate le prove a mare (c.d. sea trials). Un complesso e variegato programma di test, che vedrà l’Unità impegnata, per oltre un anno, in attività volte a verificare la funzionalità dei sistemi di piattaforma e combattimento condotte da personale tecnico dell’Industria Privata sotto la supervisione della Marina Militare, per assicurare il rigoroso rispetto dei requisiti militari contrattuali.
La realizzazione di questa Unità - interamente costruita presso lo storico e rivitalizzato cantiere navale di Castellammare di Stabia (Napoli) - rientra nell’importante quadro del programma navale di rinnovamento della Flotta militare d’altura italiana, avviato con la legge di stabilità 2014, "al fine di assicurare il mantenimento di adeguate capacità nel settore marittimo a tutela degli interessi di difesa nazionale".


LA NAVE ARRIVA A LA SPEZIA (06/01/2020)

- https://www.cittadellaspezia.com/golfo-dei-poeti/economia/il-trieste-e-arrivato-lavori-fino-al-2022-al-muggiano-302732.aspx

Golfo dei Poeti - Il profilo non inganni: non si tratta di una nuova portaerei. L'unica in dotazione alla Marina Militare italiana rimane il Cavour, di stanza a Taranto. La futura Nave Trieste è una LHD, ovvero Landing helicopter deck. Una nave anfibia in grado di trasportare mezzi e uomini, duttile nell'impiego operativo. Il lungo ponte di volo di quello che è il "pezzo forte" della Legge Navale, avviata qualche anno fa con i programmi per le Fremm e i PPA, ha attraversato il varco di ponente della diga foranea questa mattina con le prime luci del giorno. Pensata per sostituire il Garibaldi, il Trieste inizia la lunga fase dell'allestimento presso la Fincantieri del Muggiano.
Ha lasciato Castellammare di Stabia, dove è stato costruito ed assemblato lo scafo, tre giorni fa. Trainata dai rimorchiatori Carlo Martello e Kamarina, ha percorso quasi tutto il Mar Tirreno e parte del Mar Ligure alla velocità di cinque nodi fino a raggiungere la Spezia. Qui è stato preso in consegna dai rimorchiatori San Venerio, Calabria e Arteteca proprio all'imbocco dell'area portuale per essere portato con successo ad attraccare al Muggiano.
L'imponente mole della nave - lunga 215 metri per 33mila tonnellate - arriva alla Spezia con sei mesi di anticipo rispetto ai piani. Una decisione che ha creato non poche polemiche sindacali a Castellammare di Stabia. Qui riceverà tra le altre cose i sistemi d'arma costruiti da Leonardo, progettati e realizzati a Melara e in dotazione a decine di marine militari in tutto il mondo. Consegna alla Marina Militare prevista nel 2022: il Trieste farà parte del paesaggio del Golfo dei poeti per ancora due anni e mezzo. Poi sarà assegnata al suo porto di destinazione, che potrebbe essere Brindisi per operare al fianco della Brigata San Marco.


LA NAVE LASCIA CASTELLAMARE DI STABIA (04/01/2020)

Alle ore 10.30 del giorno 04/01/2020 Castellammare dice addio al Trieste. L'ammiraglia della Marina Militare, varata il 25 maggio scorso nello stabilimento Fincantieri di Castellammare, ha lasciato stamattina la banchina di allestimento, dove era ormeggiata da 7 mesi per completare i lavori all'interno della nave, ed è ora diretta a Muggiano. Un addio anticipato, che ha lasciato l'amaro in bocca a Castellammare, dal momento che la partenza del Trieste sottrae ore di lavoro agli operai del cantiere e dell'indotto, che speravano di poter lavorare ancora almeno fino all'inizio dell'estate all'interno della nave militare. Nello specchio acqueo portuale di Castellammare, intanto, sono stati vietati il transito, l'ormeggio e qualunque movimento di navi, galleggianti e natanti non interessati alle operazioni di varo. Un'attività studiata nei minimi dettagli per consentire al Trieste di lasciare le acque stabiesi e dirigersi a Muggiano, in attesa del 2022, quando diventerà ufficialmente l'ammiraglia della Marina Militare Italiana. 


VARO

Napoli, 25 maggio 2019 - Grande festa a Castellammare di Stabia - anche le scuole sono state chiuse - per il varo della 'Trieste', futura nave ammiraglia della Marina Militare e la più grande imbarcazione in dotazione alla nostra Marina. Ad assistere anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, arrivato al cantiere navale di Fincantieri accompagnato dalla figlia Laura, che è la madrina della nave. La Madrina della nave è stata Laura Mattarella, figlia del Presidente della Repubblica. Alla cerimonia sono intervenuti, fra gli altri, il Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro e delle Politiche Sociali e Vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Luigi Di Maio, il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta, il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli e il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di squadra Valter Girardelli.

La voce degli operai della Fincantieri si è fatta largo oggi tra i discorsi e gli applausi in occasione del varo della nave. Le maestranze che hanno costruito la Lhd Trieste hanno urlato 'Lavoro lavoro' quando l'ad di Fincantieri, Giuseppe Bono ha elogiato i tecnici e tutte le tute blu per l'impresa non facile di aver costruito a Castellammare di Stabia la nave più grande dello storico cantiere borbonico. E, dopo il varo, ancora le voci degli operai si sono elevate alte in un fuoriprogramma che ha spiazzato gli organizzatori del rigoroso cerimoniale, cantando l'inno di Mameli. E proseguendo in coro, quando la banda della Marina Militare, che ne aveva accennato solo l'attacco si era poi interrotta, costringendo i musicisti a riprendere le note dello spartito e a 'inseguire' le possenti voci dei lavoratori che hanno terminato l'inno fino alla fine.

"Abbiamo bisogno di mari ben presidiati, non solo quelli contigui alle nostre coste, ma anche quelli lontani -  dice la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, nel suo intervento - L'Italia è protesa al centro del Mediterraneo, esposta a tensioni demografiche, religiose ed etiche e non può prescindere dalla sua dimensione marittima". 
Trenta sottolinea poi come il Paese debba "proteggere i suoi prioritari interessi economici e commerciali. Abbiamo quindi bisogno di uno strumento di difesa persistente, capace di estendere nel tempo e nello spazio gli effetti delle sue capacita'". Uno strumento che "deve essere finalizzato al controllo delle acque, alla vigilanza sulle attività marittime nazionali, alla deterrenza e al contrasto alle attività illegali in alto mare, alla cooperazione internazionale e al supporto alla popolazione civile in caso di emergenze e calamità". (tratto da https://www.quotidiano.net/cronaca/nave-trieste-oggi-marina-militare-1.4610947).


Progetto

Facente parte della Legge Navale 2014-2015, la nuova unità LHD avrà un tonnellaggio di circa 33.000 tonnellate e sarà lunga circa 250 metri, detenendo così il titolo di unità più grande della flotta. Il design innovativo si rifà allo stile della portaerei inglese Queen Elizabeth. Infatti presenterà due isole distinte, la prima (quella di prua) per il comando della nave e la navigazione, la seconda (quella di poppa) per la gestione ed il controllo delle operazioni di volo. Questo assetto ha una triplice funzione, garantendo infatti un maggior raggio visivo, più spazio sul ponte di volo e anche una gestione più fluida ed efficiente delle varie attività.
Il ponte di volo avrà una lunghezza di 230 metri ed una larghezza di 36 metri, con un totale di 9 spot per mezzi aerei. Su di esso saranno posizionati 2 elevatori per aeromobili (15 m x 15 m) per un peso massimo di 42 tonnellate.
Per i dati dichiarati la nave è dotata di un bacino di sbarco allagabile al di sotto dell'hangar che consente di utilizzare mezzi anfibi tipo LCM (Landing Craft Mechanized), battelli semirigidi a scafo gonfiabile (RHIB), LCAC (Landing Craft Air Cushion, noti comunemente come hovercraft), L-CAC e i più innovativi L-CAT (Landing Catamaran) in dotazione alle Marine NATO ed europee.
A differenza della portaerei Cavour, che ha un unico hangar trasformabile in ponte veicoli non allagabile, la nave avrà al di sotto del ponte di volo due ponti, di cui un hangar di 2300 m² (e 530 metri lineari di corsia per parcheggio mezzi) con paratie rimovibili come nel Cavour (in modo da raggiungere i 2600 m²), collegato ad un ponte inferiore di 2200m², diviso in un garage da 700m² con 253 metri lineari per parcheggio mezzi e un bacino allagabile (55 m x 15 m) dimensionato per l'ingresso di 4 LCM-1E o 1 LCAC.
 Inoltre, rispetto al Cavour questa LHD non ha, almeno per ora, il trampolino (ski-jump) sul ponte di volo per il decollo degli aerei STOVL, nonostante nella scheda tecnica la presenza di tali mezzi sia certificata.

Il gruppo motore ha due assi e due timoni con eliche a cinque pale a passo variabile, un doppio bow thruster intubato a prua ed uno stern truster a poppa che garantiscono una maggiore manovrabilità negli spazi ristretti rispetto all'accoppiata timoni/eliche. La nave entrerà in servizio nel 2022 e sostituirà il Giuseppe Garibaldi (che sarà dismesso di conseguenza) e una delle 3 navi della classe San Giorgio (che saranno dimesse nel 2019, 2020 e 2022).


Armamento

L'unità, presenta sistemi d'arma offensivi e difensivi di ultima generazione.
Per quanto riguarda il comparto d'artiglieria sono presenti:
3 cannoni multiruolo Otobreda 76/62 (due a prua e uno a poppa) del tipo Super Rapido MF Davide, con munizionamento guidato e predisposizione per il nuovo munizionamento Vulcano;
3 torrette mitragliere a controllo remoto OTO Melara da 25/80 mm;
2 lanciarazzi OTO Melara ODLS-20, per il lancio di ingannatori subacquei ed aerei.

Il comparto missilistico, comprende invece: predisposizione per 2 lanciatori verticali (VLS Sylver) da 8 celle (uno a prua e uno a poppa) per una capacità totale di 16 missili Aster 15/30 o per 32 missili CAMM ER.Anche la sezione sensoristica, può vantare tecnologie avanzatissime:

PAR SPN-720, radar di approccio di precisione, radar volumetrico 3D capace di tracciare 300 tracce e 12 bersagli contemporaneamente, portata superiore ai 200 km;
Radar Kronos Power Shield (AESA in banda L), radar di sorveglianza multifunzione, con una portata di 1500-2000 km;
IFF, radar d'identificazione dei bersagli;
Radar Kronos Dual Band (DBR AESA 4FF): banda C (Kronos Quad - Fitted For) e banda X (Kronos StarFire);
TACAN AN-553/N, per avvicinamenti di precisione ed invio di informazioni agli aerei in volo;
Sistema EWS "Zeus", è dotato di un sottosistema di attacco elettronico estremamente potente basato su moduli GaN TRX a stato solido. La duite EW integrata fornisce RESM (Intercettatore di emissioni Radar), RECM (Ingannatori radar) e CESM (Intercettatore di comunicazioni radio) efficaci sia in blue water che in littoral, con una sorveglianza marittima e valutazione della situazione avanzate tramite ELINT e COMINT avanzati caratteristiche, fino ad un innovativo algoritmo SEI.
Sistema di comando e controllo SADOC Mk4.


Capacità aerea

L'unità presenta un ponte di volo 230m x 32m coprendo così un'area di circa 7400 m² con 9 punti di decollo per elicotteri pesanti o 4 F35B. Inoltre, il ponte potrà ospitare su di esso, in condizioni di piena operatività circa 14/20 aeromobili in diverse configurazioni (presumibilmente 4/6 F35B a poppa e 8/10 elicotteri a prua). L'aviorimessa di 2600 m², è dimensionato per l'ingresso di massimo 14 aeromobili, anch'essi in diverse configurazioni. Sono infine presenti a poppa due elevatori 15m x 15m per un carico massimo di 42 tonnellate. Tutte le operazioni di volo sono controllate dall'isola di poppa.

“La nuova LHD rimpiazzerà la portaeromobili Garibaldi, mantenendo tutte le capacità evidenziate dalla medesima nel corso della vita operativa, in aggiunta a quelle prettamente anfibie e di trasporto e supporto potenziato, comprese le estese capacità sanitarie e C4I, della LHD”, ha evidenziato il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio Valter Girardelli, confermando che l’unità sarà in grado di operare velivoli ad ala rotante e fissa. A latere dell’evento, premettendo che la capacità aerea imbarcata rimarrà appannaggio della portaerei Cavour, alla domanda se l’unità verrà equipaggiata con ski-jump e le attrezzature di supporto per l’impiego di velivoli STOVL Lockheed Martin F-35B Lightning II, il CSM della Marina Militare ha risposto che “le rappresentazioni ed i rendering circolati sulla rete sono da ritenersi veritiere”. La Marina Militare manterrà quindi una capacità aerea secondaria che potrà essere utilizzata in caso di necessità come quando la portaerei Cavour non sarà disponibile o ci sarà bisogno di un ulteriore ponte di volo in contesti nazionali ed internazionali. “Dovendo la Trieste andare a sostituire nave Garibaldi implementandone le capacità, pensare di non dotare l’unità delle predisposizioni necessarie per assicurare gli investimenti fatti e renderli produttivi, non avrebbe senso”, ha sottolineato l’ammiraglio Girardelli. L’unità non disponeva dello ski-jump al momento del varo, ma secondo quanto risulta a AD anche per motivi di peso al momento della delicata manovra di discesa in mare, lo stesso verrà installato successivamente unitamente ad altre sovrastrutture ed equipaggiamenti per l’allestimento definitivo. Non sono ancora state divulgate informazioni ufficiali sulle caratteristiche dello ski-jump ma secondo quanto risulta a AD, il lato di sinistra del ponte di volo che accoglie la pista di decollo con lo ski-jump, dispone di sei spot di decollo ed atterraggio per velivoli ad ala rotante, a cui s’aggiungono due a proravia dell’isola ed uno a poppavia della medesima oltre l’elevatore aeromobili di dritta.


Area Ospedaliera

La nave sarà dotata anche di un ospedale completamente attrezzato con sale operatorie, laboratori di radiologia e analisi, gabinetto dentistico e zona degenza per 28 ricoverati gravi, per un totale di 700 m²; mentre ulteriori posti letto saranno sistemati in moduli contenitorizzati, all'uopo predisposti. A maggio del 2019, la nave è stata varata dai cantieri di Castellammare di Stabia e trasferita a La Spezia per il completamento degli allestimenti, in previsione della consegna finale annunciata entro il 2022. La fase di costruzione ha coinvolto più di 300 operatori, mentre la fase installativa e di completamento dovrebbero impegnare 800 persone


Capacità anfibie

Le capacità anfibie della nave sono molto avanzate, essendo queste la principale arma dell'unità. Il secondo ponte, sotto l'hangar, con un'area di 2300 m², presenta infatti un bacino allagabile 55m x 15m dimensionato per l'ingresso di 4 LCM, denominati LC23, o 1 LCAC / LCAT. Gli LCM, saranno in grado di trasportare: 1 Ariete, 5 Iveco LMV Lince, oppure 1 Centauro, 1 Freccia o 300 soldati.


Capacità anfibie

Le capacità anfibie della nave sono molto avanzate, essendo queste la principale arma dell'unità. Il secondo ponte, sotto l'hangar, con un'area di 2300 m², presenta infatti un bacino allagabile 55m x 15m dimensionato per l'ingresso di 4 LCM, denominati LC23, o 1 LCAC / LCAT. Gli LCM, saranno in grado di trasportare: 1 Ariete, 2 veicoli d'assalto anfibio AAV7 (o 2 esemplari dei futuri SuperAv 8x8), o 5 Iveco LMV Lince, oppure 1 Centauro, 1 Freccia o 300 soldati


CARATTERISTICHE TECNICHE / TECHNICAL CHARACTERISTICS

Nave Trieste (Thaon di Revel)
Tipo Nave di Assalto anfibio (LHD)
Classe unica
Cantiere di costruzione Fincanctieri Castellamare di Stabia
Aerei imbarcati ponte di volo (max 18/20 aeromobili):
6/9 x elicotteri AgustaWestland AW101 / NH90 / AgustaWestland AW129 a prua
4/8 x F-35B / Harrier II AV-8B Plus a poppa
Hangar (max 14 aeromobili):
6 x F-35B / Harrier II AV-8B Plus
9 x elicotteri AgustaWestland AW101 / NH90 / AgustaWestland AW129
oppure
10 x elicotteri AgustaWestland AW101 / NH90 / AgustaWestland AW129
4 x F-35B / Harrier II AV-8B Plus
Mezzi anfibi LCM, RHIB, LCAC e L-CAT

Mezzi aerei 30/32 aeromobili tra ponte di volo e hangar, in diverse configurazioni (massima quantità approssimativa per mantenere la piena operatività di tutti i velivoli).

Ordine 17 luglio 2015
Impostazione 12 luglio 2017
Costo originale € 1.126.000.000,00
Varo 25/05/2019
Entrata in servizio 2022 prevista
Lunghezza fuori tutto 245 metri
Larghezza 36 metri
Altezza 27,70 metri
Pescaggio 7,20 metri
Ponte di volo 230 metri
Dislocamento pieno carico medio: 33 000 t (32 000 long ton; 36 000 short ton)
Apparato motore Propulsione CODODLOG: 2 turbine da 32 MW (44 000 CV) ciascuna
+2 Diesel Man da 11MW ciascuno +2 Propulsori elettrici da 5,2 MW ciasuno potranno essere impiegati i seguenti assetti:
– due motori elettrici per operazioni anfibie, operazioni di volo, sorveglianza, transito in aree soggette a restrizioni ambientali (velocità massima 10 nodi);
– due motori diesel per operazioni di trasferimento e riposizionamento (velocità massima 18 nodi);
– due turbine a gas per operazioni di riposizionamento veloce in un’area di interesse (velocità massima di 25 nodi).
Potenza 88.000 cavalli vapore
Velocità 25 nodi
Combustibile -
Autonomia 7 000 miglia a 16 nodi (13 000 km a 30 km/h)
Armamento Artiglieria 3 x cannoni multiruolo Oto Melara 76/62 mm del tipo Super Rapido MF Davide, con munizionamento guidato e predisposizione per l’impiego del futuro munizionamento autoguidato tipo “Vulcano" 76 mm.
3 x torrette mitragliere Oto Melara KBA 25/80 a controllo remoto.
2 x lanciarazzi Oto Melara SCLAR-H DLS, integrati con un sistema di contromisure.
Missili Missili 2 x lanciatori verticali (SVLS) in moduli da 8 celle ciascuno per 16 missili Aster 15/30 o 32 missili CAMM ER.
Protezione verticale -
Protezione orizzontale -
Equipaggio 1.064 (posti letto max)

PORTAEREI ITALIANE


PORTAEREI NELLA STORIA (AIRCRAFT CARRIERS)


NAVI  DA GUERRA (WARSHIPS AND CARRIERS)


PORTAEREI NELLA STORIA-MARINA ITALIANA- NAVE DI ASSALTO ANFIBIO TRIESTE (THAON DI REVEL)