SESTO
CAPITOLO:
Non riesco a dormire: se chiudo gli occhi vedo solo il viso incredulo del capitano Sparrow che mi dice che gli racconto frottole, che quello che ricordo è un puro frutto della mia fantasia. - Su, Lily, penso che ci arrivi da sola. Non puoi essere una nobile… Poi alchimia, tutto che viene trasformato in oro, la formula dell’eterna giovinezza… No, non è davvero credibile, anzi, a dirla tutta, impossibile! - . - Non mi chiami più Lily! Io sono Catherine! Catherine Abbott! - . Ma, prima che potessi urlargli tutte le mie ragioni e la mia rabbia, Marianne mi aveva trovato e mi aveva ricondotto alla locanda. - Anche lei capitano. Sono sicura che alla nostra padrona farà piacere rivederla. - . No, è davvero impossibile dormire, non ce la faccio. Rimarrò sveglia fino a tardi, fino a quando mi dovrò alzare, se necessario. Non voglio dormire… e se sognassi il terribile segreto degli Abbott? Quel segreto che mi affligge da così tanti anni ma che non posso rivelare a nessuno? E se si compisse qui la… no, non può succedere. Non c’è la luna piena e non sono infelice, non può colpirmi la maledizione che grava sulla mia famiglia. La maledizione e il nostro terribile segreto non arrivano fino a qui. Ma poi come fa a dormire la gente con questi rumori… Persino l’ululato di un lupo… L’ululato di un lupo? LORO sono qui! (Scusate, ma quest’uscita “alla Legolas” era troppo carina! N.d.A.)
Devo essermi assopita. E’ giorno inoltrato, il sole è già alto… Mio Dio, no, la padrona mi sgriderà! Ma perché non ho sentito le campane? Marianne poteva pure svegliarmi, l’ ho sempre aiutata, perché non mi ha avvertito che era ora di alzarsi… Che male la testa… Mi gira tutto… Ieri devo essermi sognata l’ululato, non c’è altra spiegazione. LORO non possono essere qui. E poi per chi? Per me? Se mi volevano così bene me lo dovevano dimostrare molto tempo fa… Circa quindici anni o giù di lì. Mah, sarà meglio scendere le scale. Ma chi è che bussa alla porta? Arrivo, arrivo. Sarà di sicuro la padrona, mi caccerà dal posto di lavoro… O forse no, se il capitano è ancora qui.
Davanti a me c’è Marianne.
- Marianne? Bell’amica, mi
hai svegliato proprio in tempo…- , ma non finisco la
frase, ha la faccia stravolta. - Cosa succede? - . - Oh, Lily, è tremendo! Hanno rapito miss Elizabeth Swann! - mi risponde. Fatico a credergli. - Chi, scusa?- . - Miss Swann, la figlia del
governatore. Tutta la città è in subbuglio. Qui alla locanda non sappiamo che
fare… Teniamo ancora chiuso, non vorremmo che si pensasse
che durante questo duro frangente noi guardassimo al lato economico della
faccenda… Tipo gente che viene per commentare il fatto e intanto ordina
qualcosa. - . - Ma nessuno fa niente? - . - Il Commodoro, il futuro marito Will Turner e il tuo tutore si stanno
preparando a partire. La destinazione è ignota, ma un uomo ha affermato che ha
visto uomini vestiti stranamente che la portavano su una nave e andavano verso
est… - . Ma appena Mari ha
detto “il tuo tutore” non la sento più. - Il capitano Sparrow è già partito
senza dirmi niente? - . - No, dovrebbe essere in procinto di
partire, ancora al porto, non ha voluto svegliarti. - . Che incosciente! Se l’ululato l’ ho
sentito e non me lo sono sognato e se è collegato con il rapimento non sa cosa
l’aspetta. Vuole morire? Loro non gli permetteranno di riprendersi miss
Elizabeth così facilmente! Devo imbarcarmi… Ma dove ho
messo i vestiti da uomo che tengo per ogni evenienza… Eccoli!
Pantaloni marrone, camicia bianca, cappello verde
oliva per i capelli… non dovrei destare sospetti! - Lily, ma cosa fai? Sono
indumenti maschili! - mi riprende Marianne. Lo so
bene, ma non l’ascolto neppure. Ah, ecco il medaglione che mi
ha consegnato ieri il capitano: meglio metterlo al collo per ogni problema.
E devo prendere anche i pettinini
e gli altri oggetti d’oro: si sa, i mostri marini adorano i tesori, e il
capitano ne dovrà affrontare molti, se ho intuito bene chi ha rapito miss
Elizabeth. - Mari, tieni queste. Sono monete d’oro: ripagheranno la padrona per
tutto il tempo che starò via. - . - Ma
dove vuoi andare conciata così? - . - A liberare miss
Elizabeth, è ovvio. - . - Lascia questo compito agli uomini, noi donne… - . - Loro non sanno a cosa vanno incontro!!
Smettila di mettermi i bastoni tra le ruote, aiutami ad uscire senza che la
padrona mi veda!! - . - Lily… - . - Tornerò sana e
salva, vedrai. - .
Sono stata poche volte al
porto, ma non avrei mai pensato che potesse essere così caotico. O lo è adesso per la scomparsa di miss Elizabeth? Chissà se
i miei genitori fecero lo stesso quando ero ancora Catherine… Ma adesso non devo pensare a questo. Quello è Commodoro lo riconosco! Ma che
fa? Aggredisce Will Turner?
E’ pazzo? Sarà meglio avvicinarsi, non vorrei destare sospetti… La città è
pettegola, e se vedono che guardo con insistenza la scena chissà cosa
potrebbero pensare i cittadini… Forse che ho un collegamento coi
rapitori. Meglio non destare preoccupazioni.
- Le avevo detto di
trattarla bene. E ora la rapiscono di nuovo! Lei è un
incosciente! - . Commodoro prova un gusto sadico ad aggredire Will. Che fai, diamine? Reagisci,
no? - Veramente… - . - Veramente un corno! Mi chiedo ancora come abbia fatto a
liberare miss Elizabeth l’altra volta da quei pirati maledetti… E’ solo uno
smidollato! Altro che uomo! Un ragazzino imberbe e impaurito… E ora non abbiamo neppure una nave per riprendere i rapitori, la mia
flotta l’avevo rimandata da poco in Inghilterra… - . E’ ancora Commodoro che
parla… Sembra che siano nei guai. - Una mossa davvero astuta, non c‘è che dire…
- interviene il capitano Jack Sparrow, continuando - Questa
Elizabeth ha una spiccata propensione a farsi rapire… - . - Lei stia zitto! Tollero la sua presenza solo perché miss Swann l’ ha voluta al suo matrimonio. E
parli di lei con più rispetto! - . Commodoro ama la voce alta, eh? Sono sicura
che il mio tutore lo riprenderà. - Non le conviene farmi arrabbiare, perché se
ho capito bene la mia Perla Nera è l’unica nave disponibile… - . - Non salirò mai sulla sua nave! - . - Bene, resti qui, e
io e Will riprenderemo
Elizabeth meritando tutta la gloria del caso… - . Commodoro ne
esce sconfitto. Bravo capitano! - E va bene. Ma
se i suoi uomini tentano un’azione sovversiva contro di me o uno qualunque del
mio seguito… Gliela farò pagare. - . - Affare fatto!
Sciogliete le vele! Che
- Aspettate, voglio
venire con voi! - urlo. Nessuno mi bada, solo Commodoro si gira e mi dà un’occhiata. - Tu, ragazzino? - mi chiede, pensando che
io sia un maschio. Beh, era questa la mia intenzione, no? - Sì, io. Sono bravo sulle navi, posso essere un mozzo perfetto, non
creerò problemi. - lo supplico… Più che altro penso,
con la mia presenza, di proteggere
Commodoro deve aver sentito quello che ho percepito io, perché scende di corsa dalla nave e ordina ai suoi uomini di cercare i ladri. - Deve essere un altro colpo combinato della banda che da giorni sta imperversando…- lo sento sibilare, accanto a me. - Non si parte fin quando non li catturo! - . Improvvisamente vedo un uomo che, correndo all’impazzata, fende la folla con gomitate e spintoni, e va verso la città, in direzione opposta alla mia… E’ lontano, ma i miei occhi, più acuti di quelli normali fino dalla nascita, lo notano ancora, e la mia abilità con la catena può colpirlo se m’impegno… Non posso stare a ragionare. Tiro fuori la catena da sotto i pantaloni, la roteo e la lancio: girando ancora, quella vola sopra le teste della moltitudine assiepata nel porto e colpisce l’uomo. Ce l’ ho fatta! Contemporaneamente ne sbuca un altro correndo vicino a me: con questo è più facile, basta uno sgambetto… I due ladri sono pronti per la prigione.
La folla è ammutolita, tutti mi guardano, e così anche Commodoro, accanto a me. - Il problema è andare a riprendere la catena… - dico tra me e me. - Fa presto, - mi consiglia Commodoro - poi sali sulla Perla Nera. Sei assunto, ragazzo. - . Non me lo faccio ripetere due volte, da quanto tempo aspettavo questo momento! Corro a riprendere la catena con il cuore che mi scoppia dalla felicità: ritorna l’avventura, ritornano i momenti magici sulla nave, ritornano l’agitazione e la bellezza del mare! Quando, presa la catena, vado verso la nave e alzo lo sguardo incontro gli occhi del capitano Jack Sparrow. Ahia, mi ha visto, e sa che solo poche persone sanno usare la catena a quel modo… E solo una a Port Royal: io. Ma, quando salgo, evito di guardarlo, e lui non mi rivolge parola.