Due anni fa inviammo a tutte le missioni all’estero dell’Associazione
Comunità Papa Giovanni XXIII il progetto SHADREK, nel quale si chiedeva
loro di mandare in Italia canzoni popolari, canti di protesta sociale, di
ispirazione liturgica e per bambini che esprimessero la cultura, la storia,
la tipicità di quelle terre.
Questo disco è il primo frutto di quel progetto.
Il Cd contiene brani provenienti dal Brasile, dalla Bolivia, dal Cile, dall’Honduras,
dalla Tanzania, dallo Zambia, e dal Madagascar; altri brani sono stati raccolti
nello stesso periodo e fanno parte di incontri con altre culture avvenuti
in Italia.
L’Associazione opera da anni nel mondo della prostituzione per liberare
le ragazze schiave di questo mercato infame. Alcune di queste ragazze, ospiti
oggi nelle strutture della comunità, ci hanno insegnato gli spirituals
che di notte, per strada, cantavano per salutare don Oreste e gli operatori
che andavano a trovarle.
Anni di condivisione con le famiglie di etnia Rom che abitano a Rimini hanno
creato legami personali forti: non è stato difficile comporre insieme
l’Ave Maria che troverete nel disco, scritta la notte in cui moriva
Devlija, considerata al campo la nonna di tutti.
Infine, potete ascoltare un Ave Maria proveniente dal repertorio tradizionale
sardo e che ci è stata insegnata dai membri della comunità
che vivono in Sardegna.
E’ un lavoro che potrà essere utile nelle celebrazioni liturgiche, ma che vuole insieme fare cultura a favore delle diversità, dentro e fuori la chiesa. Soprattutto, lontano dall’essere stato studiato a tavolino, è il tentativo di fare musica per raccontare la vita di una comunità che cammina per le strade polverose della povertà e della emarginazione.
Dedicato a Devlija Ahmetovic e Vincenzo Macchiavelli.
O señor
E’ il primo canto arrivatoci dalla vivissima comunità presente
in Brasile, il salmo 22, in una vivace versione al ritmo della samba.
I have decided
Di notte, sulla strada, nei momenti di preghiera che viviamo con le ragazze
costrette a prostituirsi, abbiamo imparato questa melodia, un lamento cantato
a mezza voce che parla di una sofferenza, un disincanto, un bisogno di paradiso.
E’ un sospiro che porta con sé il rimpianto del passato e l’amaro
dell’oggi, ma che apre ad una lontana speranza, al coraggio, ad una
ferma volontà interiore: “no turning back”, non tornerò
indietro.
Alabadlo
Versione bossanova del salmo 150, tradizionale dall’Honduras.
Ave Maria romanè
Forse l’unica Ave Maria in lingua romanè esistente in Italia.
Scritta in occasione della morte di Devlija, un’anziana “romni”
(donna zingara) del campo nomadi di via Portogallo a Rimini. Il testo è
stato tradotto in romanè dal figlio di Devlija, Mujo, e musicato
da uno di noi, Davide.
Mtakatifu bwana
Proveniente dalla casa famiglia di Iringa in Tanzania, il santo in lingua
kiswahily.
Soon and very soon
Spiritual di tradizione afro-americana, dal ritmo frizzante, un grido di
speranza contro la schiavitù e l’oppressione, imparato dalle
ragazze schiave del mercato della prostituzione.
Mungu ni pendo
Brano tradizionale dalla Tanzania in lingua kiswahily.
Cancion a maria
Dolcissimo canto dedicato a Maria proveniente dal Cile.
Ave Maria zambiana
Tipica melodia africana le cui radici si perdono nel tempo e che è
giunta a noi attaverso i mille rivoli della tradizione orale grazie a Ba
John e “Zambian millennium choir group”.
Aclarò
Canto scritto in occasione dell’incontro continentale dei giovani
col papa in Cile, qui interpretato da Pato, membro della comunità
di Santiago.
Alleluia malgascio
Tradizionale dal Madagascar, semplice, gioioso, coinvolgente.
Deus te salvet
Canto popolare portatoci dalla viva comunità sarda. Simbolo della
devozione alla Madonna, tuttora cantato da gruppi di “tenores”
e, spesso anche senza l’ausilio di strumenti, dal popolo dei fedeli
riuniti in preghiera.
Tengo que gritar
E’ l’orgoglio della Bolivia che canta con la forza e la rabbia
di chi non può tacere di fronte al grido di giustizia del suo popolo,
alle sofferenze della propria terra. Proviene dalla casa famiglia della
comunità a La Paz.
Jesus, You are my King
Soul vitale e grintoso insegnatoci da Sandra, una delle prime ragazze africane
che ha avuto il coraggio di uscire dalla schiavitù della prostituzione:
grido prepotente dell’anima di chi ancora soffre ma ha il coraggio
di proclamare che, nonostante le ingiustizie subite, è vivo.