La storia del Santuario è legata a quella del Monastero, fino al 1300 era retto dalle Benedettine alle quali subentrarono le Agostiniane. Nel 1557 fu costruita una nuova chiesa dove fu trasferito il corpo della santa. Dopo la sua canonizzazione, il culto per Santa Rita e l'afflusso dei pellegrini era in continuo aumento fino a farne una delle sante più popolari. Man mano che aumentava l'afflusso dei pellegrini a Cascia appariva sempre più l'insufficienza della piccola Chiesa dedicata alla Santa, quindi la necessità di costruirne una nuova più adeguata per capienza e decoro. Nel 1925, Anno Santo e venticinquesimo della canonizzazione di Rita fu lanciato tramite il bollettino "Dalle Api alle Rose" un appello a tutti i devoti del mondo affinchè contribuissero alla creazione di un nuovo santuario, i quali risposero generosamente a questo appello.Il Santuario di Cascia. L'opera tenace della superiora Maria Teresa Fasce e dal rettore del santuario padre Marabottini valsero a superare difficoltà di ogni genere per attuare l'opera. Il progetto del nuovo santuario fu affidato all'architetto Armando Brasini, uno dei più noti dell'epoca. Ma il progetto del Brasini fu bocciato, non piacque alla Madre Fasce perché troppo costoso perciò venne scartato. Ne presentò uno nuovo l'ingegner Chiappetta, questo nuovo progetto fu preso in considerazione perché molto semplice e perché riscosse un giudizio positivo anche da parte della Sovraintendenza che lo considera intonato alle caratteristiche ambientali. Finalmente il 20 giugno 1937 dal Cardinal Gasparri fu benedetta e posta la prima pietra. L'ingegner Chiappetta ne curò l'attuazione dal 1937 al 1940, successivamente subentrarono i milanesi ing. Giuseppe Calori e arch. Giuseppe Martinenghi i quali apportarono alcune modifiche al primitivo progetto, ne risultò un complesso di vari stili ma abbastanza armonico. Un ampia scalinata di granito apre l'accesso alla Chiesa la quale all'esterno è tutta rivestita in travertino di Tivoli. La facciata e l'interno è opera dell'architetto Martinenghi. La facciata è limitata ai lati da due snelle torri campanarie ottagonali terminanti in cuspidi rivestite di rame e superiormente da un cornicione con attico. L'interno è a croce greca con abside. Un ordine di colonne, alcune rivestite di materiale verde, altre di marmo di onice rosato con capitelli dorati sostiene il matroneo. Il pavimento è di marmo lucido. Al centro è posto lo stemma di Pio XII, lungo le pareti ad altezza d'uomo, in pannelli di marmo bianco di carrara, sono poste le stazioni della Via Crucis del Pellini, lavorate nel laboratorio Tartarelli Di Saravezza. Il presbiterio è stato completamente rinnovato su disegno degli architetti R. Scrimieri, F. Gengo, e M. Caproni in occasione del centenario della nascita di Santa Rita. I gradini sono di marmo rosa del Portogallo, le ammirevoli sculture che ornano il presbiterio sono di Giacomo Manzù. La sua opera comprende: Il Tabernacolo con i pannelli laterali, il Crocifisso, l'Altare, il Cero Pasquale, l'Ambone e gli arredi liturgici, tutti in bronzo dorato. Il Tabernacolo a forma ovoidale raccoglie, riflette e fa brillare sulla superfice dorata ogni raggio di luce che vi giunge da qualsiasi finestra, così anche i pannelli laterali. I rami ritorti di vite su cui si posa l'Altare di cristallo con le loro dorature e luccichii richiama lo sguardo dei fedeli per ammirare l'opera del Manzù, con posizione di carattere estetico poetico sollecita alla preghiera e lascia nell'anima un senso di speranza, di gioia e di pace. Il compito di affrescare le pitture fu affidato a Luigi Filocamo di Milano che vi lavorò dal 1949 al 1954. Le vetrate che danno luce al nuovo presbiterio sono opera dello scultore Armando Marrocco, esse rappresentano i miracoli eucaristici, da sinistra: di Torino (1453), Bolzena (1263), di Lourdes (1923), Assisi (1244), Siena (1740), Cascia (1330), dello stesso artista sono i seggi di bronzo che completano l'arredo sacro del presbiterio. La cappella di Santa Rita si apre nell' abside di sinistra, è stata realizzata in stile neo bizantino, ha il pavimento di marmo nero venato di porpora e lucidato a specchio. L'urna posa su un basamento monumentale di marmo grigiorosso, nella parte anteriore il Pellini ha riprodotto varie fasi della vita della santa. Le colonne che sorreggono il matroneo sono rivestite di mosaico a tessere d'oro, hanno i capitelli in marmo ed onice dorato. L'affresco di otto medaglie sono opera di Fermo Taragni da Bergamo, riproducono tutte sante agostiniane. Dall'alto penetra una luce soffusa sia attraverso il velario ottagonale ornato con una corona di angeli sia attraverso le finestre sottostanti il matroneo. Nell'abside di destra invece c'è un altare dedicato alla Vergine della Consolazione. Conclude il complesso del tempio una cupola centrale con l'affresco che raffigura l'esaltazione dello Spirito Santo ed è opera del Montanarini, infine sulle pareti vi sono vari affreschi. La Penitenzieria è stata realizzata in occasione del XVI anniversario della conversione di Sant' Agostino e inaugurata il 10 maggio 1986. E' unica per la sua originalità, è situata a sinistra della Basilica, vi si accede con una scalinata al termine della quale vi è la fonte della vita, opera dello scultore Armando Marrocco. Di questo artista sono anche le Quattro Virtù Cardinali riprodotte sulla porta d'ingresso, il gruppo del Figliol Prodigo che si trova nella sala dell'accoglienza, il Crocifisso che si trova nella sala delle confessioni ed infine Cristo Risorto che è l'opera maggiore di questo artista che abbia lasciato a Cascia. Da un blocco di travertino Gesù esce dal sepolcro in atteggiamento di trionfatore sulla morte. La basilica inferiore progettata dagli architetti Scrimeri Gengo e Caproni è nata dalla trasformazione della vecchia cripta. E' stata realizzata nel 1952, è a croce greca ed è stata realizzata per accogliervi la Reliquia del Beato Simone Fidati. E' stata inaugurata il 18 aprile del 1988. Difronte vi è l'altare del Sacro Cuore, sulla destra la Reliquia del Beato Simone Fidati e sulla sinistra nel vano dietro la cappella vi è la tomba della Beata Madre Teresa Fasce. Oggi la basilica domina la città di Cascia con la sua mole bianca che si installa verso il cielo. Il Santuario fu eletto Basilica da Pio XII con Bolla del primo agosto 1955.

NEL COLLEGAMENTO CHE SEGUE SI POSSONO GUARDARE UNA RACCOLTA D'IMMAGINI DELLE OPERE DESCRITTE SOPRA.