Il Tripode. Ogni anno il 22 maggio migliaia di pellegrini da tutto il mondo raggiungono Cascia per chiedere e trovare forza, coraggio e speranza nella sorella Rita. E' una festa senza frontiere i cui protagonisti sono la Santa e la moltitudine di gente che manifesta la propria fede. A più di 500 anni dalla sua morte si continua a venerare la Santa di Cascia senza che la devozione nei suoi confronti sia diminuita. Si inizia il 21 sera, i pellegrini che arrivano di notte restano senza fiato dinanzi allo spettacolo che gli si presenta, tutto il paese è illuminato da migliaia di fiaccole, sembra di essere in un paesaggio surreale. Alle ore 21 sul sagrato della Basilica ci sono le Autorità di Cascia e del comune gemellato, (ogni anno cambia, quest'anno è gemellato con il comune di Filadelfia) in attesa della fiaccola votiva, portata da un gruppo di atleti proveniente dal paese gemellato. Appena arriva la suddetta fiaccola i due Sindaci accendono il Tripode "detto incendio della Fede". La cerimonia continua con il "Transito" ossia la rievocazione della morte della Santa. Benedizione delle Rose.Il 22 Cascia si sveglia alle 5 del mattino con il suono delle campane di tutte le Chiese, iniziano le Sante Messe che si susseguono per tutta la giornata. Alle 9 da Roccaporena, paese nativo di Santa Rita, parte il corteo storico con costumi d'epoca, che rievoca la vita della Santa: bambina; sposa; madre; vedova e suora. Si snoda per il paese fino ad arrivare sul Sagrato dove ad attendere il corteo ci sono Autorità civili e religiose. E' l'Arcivescovo di Spoleto e Norcia ad impartire la benedizione delle rose. Uno spettacolo nello spettacolo. La consegna delle pergamene alle cinque donne premiate con il "Riconoscimento Internazionale S.Rita" 2004.Non esiste uno spazio libero, lungo il viale e sui terrazzi, si vedono solo migliaia di teste e di mani alzate con le rose per ricevere la benedizione. La mattinata continua con la Santa Messa solenne e l'assegnazione "Riconoscimento Internazionale Santa Rita da Cascia", a cinque donne che si sono distinte per aver dedicato il loro tempo alle persone che soffrono. Alle 13 poi c'è la "Supplica", e nel pomeriggio la festa continua anche con manifestazioni civili. Alla fine di questa giornata dopo aver vissuto tanta emozioni viene da chiedersi, come mai una donna nella cui vita non troviamo niente di straordinario, di sensazionale, dopo 500 anni continua a richiamare a se tanta gente? La risposta è semplice, Rita fu la Santa del popolo. Non ha lasciato nessun testo sacro, non ha fondato nessun ordine ecclesiastico, nessuna missione speciale eppure è venerata in tutto il mondo. Proprio per questo suo essere una fra tanti, umile, una di quelle che non contano l'ha resa così amata da tutti.