APERTURA DELLA BIENNALE GIOVANILE
"CITTA' DI RAVENNA" 6 aprile 2002

di Anna Giargoni


È con vero piacere che ho visto convergere verso l'Istituto d'Arte "Severini" l'interesse di un'associazione culturale cittadina - RavennArte - che ha voluto realizzare, in collaborazione con questa scuola, la seconda edizione del Concorso Internazionale del Mosaico Giovanile "Città di Ravenna".

La dirigente professoressa Anna Giargoni insieme al professore Felice Nittolo
nel giorno di presentazione della Biennale nei
laboratori dell'Istituto d'Arte per il Mosaico
Mi auguro che questa collaborazione sia l'inizio di una più frequente relazione artistico-culturale non solo con RavennArte, ma anche con tutte quelle iniziative che riguardano il mosaico poste in essere da tutte quelle istitutzioni che ispirano la loro attivitā all'arte musiva.
Mentre all'esterno la presenza dell'Istituto d'Arte per il Mosaico č vissuta come un connubio imprescindibile della realtā culturale ravennate, la "città" sembra trovare difficioltà a riconoscersi nell'Istituto e, conseguentemente, ad attribuirgli quella funzione di alto spessore sociale, oltre che formativo e professionalizzante, che gli spetta per la sua specificità e peculiarità educativa.
Dal momento della sua istituzione, molte generazioni di giovani sono uscite dalle aule del "Severini", formati e pronti ad entrare nel mondo produttivo e ad operare in esso in modo continuativo non solo nel tessuto cittadino, ma anche nella realtā nazionale, chiamati ad intraprendere attivitā di restauro di antichi mosaici ed a creare vere e proprie opere di mosaico moderno in ogni parte del mondo.
Testimonianze di questa duplice attivitā che da anni si sprigiona dal "Severini" sono presenti copiose nella nostra città; è sufficiente guardarsi intorno per constatare la presenza delle opere eseguite dagli allievi dell'Istituto e dai maestri mosaicisti che hanno trovato in essi linfa vitale per la loro formazione di uomini liberi, ancora prima di quella formazione altamente professionalizzante ed artistica che deriva dale discipline impartire nell'Istituto stesso.
A tal riguardo basterebbe pensare alla collaborazione chiesta all'Istituto da scrittori ed artisti come Dario Fo e Bruno Ceccobelli, che hanno posto il loro impegno accanto agli allievi ed ai docenti dell'Istituto per realizzare vere e proprie opere di arte musiva nei rispettivi settori di spacilaizzazione (ricerca scientifica e realizazione di opere musive).


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