Quello che segue è il
testo del comunicato stampa che abbiamo preparato per l'inserzione sul
giornale METRO, uno dei quotidiani gratuiti più letti a Roma.
L'intenzione è quella di farlo pubblicare verso la fine della prossima
settimana. Il costo della pubblicazione su una mezza pagina è di 1250
euro, raccolti tramite una colletta a Pomezia e a Roma.
L'assemblea di Pomezia ha anche deciso una seconda pubblicazione, sullo
stesso giornale, per la settimana successiva.
In riferimento al testo sottostante, ribadiamo che quando ci riferiamo
agli informatici ex-ENI intendiamo tutti i dipendenti Servizi ICT,
indipendentemente dalla effettiva provenienza della singola persona.
Sindacalmente riteniamo infatti che le garanzie occupazionali citate
nell'accordo di cessione da Enidata a EDS del dicembre del 1998, siano
atto costitutivo della società e garantiscano quindi tutti i dipendenti
Servizi ICT, non solo quelli di provenienza ENI. Per noi, per
definizione, ogni dipendente SICT è un "ex-ENI" ...
12 giugno 2009
COMUNICATO STAMPA
LA ROTTAMAZIONE DEGLI
INFORMATICI EX-ENI
Anche gli ex-dipendenti
ENI di Servizi ICT
nel mega-taglio di 15 mila informatici europei effettuato da HP
In questi mesi,
moltissimi lavoratori stanno subendo la tragedia della perdita dei
propri posti di lavoro a causa della crisi economica mondiale. Tra i
tanti casi, però, ve ne sono alcuni nei quali la crisi viene utilizzata
dalle aziende come puro pretesto per ottenere maggiori profitti a danno
dei lavoratori.
Emblematico è il caso di
Servizi ICT, società di informatica appartenente ad EDS, la
multinazionale texana leader dei servizi d’outsourcing acquisita
nell’estate scorsa da HP, di cui vi raccontiamo brevemente la storia.
Nel 2002 il Gruppo ENI
completa la cessione della gestione dei propri sistemi informatici ad
EDS. L’operazione prevede la cessione di diverse centinaia di dipendenti
ENI verso Servizi ICT, società costituita appositamente da EDS. Gli
accordi sindacali di cessione del personale includono garanzie
occupazionali e prospettive professionali per i lavoratori ceduti.
Nel 2008 la
multinazionale californiana Hewlett Packard (HP) acquista EDS, creando
il secondo gruppo informatico al mondo, composto da circa 300 mila
dipendenti. HP decide immediatamente di recuperare il costo
dell’acquisto, operando nel biennio 2009-2010 un consistente taglio di
dipendenti, che, ad oggi, prevede in Europa l’espulsione di oltre 15
mila lavoratori, 5 mila dei quali già usciti.
Nel 2009 Servizi ICT ed
ENI rinnovano, con affidamento diretto, il contratto di servizio per il
triennio 2009-2011 per la gestione dei sistemi informatici ENI; un
contratto dal valore orientativo di circa 550 milioni di euro.
Immediatamente dopo la
firma del rinnovo del contratto, HP decide di liquidare la maggior parte
degli informatici ex-ENI, per trasferire i servizi all’estero verso
lavoratori a bassissimo costo.
Il calo nella qualità dei
servizi è sicuro, ma HP ne ricava la certezza di aumentare i propri
profitti.
Nell’anno 2009 si prevede
il taglio di un lavoratore Servizi ICT su quattro (116 esuberi su 450
dipendenti, 15 dei quali già usciti tramite incentivi e gli altri 101 da
mettere in mobilità entro i primi di agosto), ma si prospetta uno
scenario nel quale entro il 2011 il progressivo trasferimento delle
attività porterebbe al sostanziale svuotamento di dipendenti.
I lavoratori vengono
trattati come rifiuti non riciclabili. Persone che hanno tra i poco meno
di 40 e i poco più di 50 anni; che dispongono di un’elevata
professionalità e che sono abituate ad adeguare le proprie conoscenze e
le proprie capacità all’evoluzione tecnologica e alle mutate esigenze
organizzative. Ma la qualità professionale non sembra più interessare
l’azienda.
Un’operazione eseguita
nella spietata logica del Mercato Globale, tutta orientata al profitto.
Se non che, le regole del Mercato prevederebbero che i contratti di
servizio vengano assegnati tramite gara e non tramite accordi ad
affidamento diretto, finora giustificati proprio dalla presenza del
“costoso” personale ex-ENI di cui HP vuole frettolosamente disfarsi.
Pertanto, mentre i
lavoratori ex-ENI devono rispondere alle regole del Mercato Globale e
competere con i costi dei lavoratori cinesi ed indiani, la
multinazionale HP può godere di un rapporto privilegiato con ENI e
venire tutelata nel rapporto con il più grande gruppo industriale
italiano, il cui maggiore azionista è lo Stato.
Come risultato i
lavoratori italiani finiscono nel cassonetto, riversandone i costi
sociali sullo Stato italiano e sulla collettività dei cittadini
italiani, mentre la multinazionale straniera può godere dell’incremento
dei propri profitti.
Servizi ICT dispone di
contratti che portano lavoro in abbondanza e un ottimo fatturato, questi
licenziamenti non sono giustificati.
ENI ed EDS/HP devono
rispettare gli impegni presi al momento delle cessioni di ramo
d’azienda: sono stati promessi lavoro e crescita professionale. Dove
sono andati a finire?
I lavoratori Servizi ICT
faranno scioperi, terranno manifestazioni, pubblicheranno comunicati e
chiederanno tavoli ministeriali fino a quando non verrà rispettato il
loro diritto di mantenere il proprio posto di lavoro.
11 giugno 2009
RSU Servizi ICT
CentroSud
RSU Servizi ICT Milano
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