18-mag-2006 10.41

 
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Marco Comandè - Recensioni "Werther&Monna Lisa"

 

In questo sorprendente disco c’è tutto da ammirare: la precisione e la ricchezza di colori del tocco, il leggero,
piumato Spiel, la sovranità dell’espressione. Ci si può stupire del naturale rapporto di questo musicista col

“rubato”, ma anche della tecnicamente abile registrazione…

Su Marco Comandè si apprende niente di più che egli è un giovane italiano. Ci si rende subito conto però
che egli non è soltanto un virtuoso chitarrista, bensì anche un compositore di bellissimi e avvincenti pezzi di

carattere dal temperamento rapsodico.

Si sente la sua esperienza classica, si riconosce però un orecchio aperto alla musica popolare mediterranea
così come alla musica leggera di prima classe. La sua musica è composta con drammatica abilità, dalla
euforia disinvolta, giammai triviale, talvolta melanconica. Io non avevo ascoltato da tanto tempo un musicista
così sereno, riservatamente brillante e ricco di espressione. Alla fine ero quasi stremato per simpatia, quasi

spaventato dal fatto che non c’era da osservare nessuna dissonanza, nessuna insufficienza.

 

Die Zeit – Manfred Sack

 
 

Attraverso il rapporto giocoso con il materiale musicale nascono impressioni vitali e ricche di atmosfera, che

rendono assurdo il volerle inquadrare in qualsivoglia corrente stilistica…”

 

Gitarre und laute

 
 
Chi crede che il campo della chitarra acustica sia “pascolato” può scoprire qualcosa. Marco Comandè e il
suo album-solo “Mediterraneo”, la cui incomparabilità lascia a bocca aperta…e ciò che egli suona in
“Mediterraneo” sta al di là di qualunque scena corrente, in una bellezza senza tempo: una immensa frizzante
mistura, completamente propria e piena di gusto, di folklore mediterraneo, di jazz, di classico. Eppure questi
rozzi orientamenti concettuali barcollano , giacché tanti stili si riversano soltanto incidentalmente…Ma
“Mediterraneo” ha quello che buon gusto e virtuosismo da soli non possono comprare: atmosfera. Il
meraviglioso caldo suono della chitarra che in tante sfumature brilla; il rilassato, sereno-melanconico
Spiel…Il risultato: si è semplicemente sopraffatti da tanto calore, rilassatezza, virtuosismo e ricchezza di

idee…Si diventa “tossicomani” verso questo disco

 

Michael Lohr