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Il
principio è quello di scaldare uniformemente parti fisse (cilindro
e testa) e parte mobile (pistone) nel gruppo termico. Il pistone ha
una massa inferiore rispetto al cilindro (che è pure raffreddato),
per cui tende a scaldarsi più in fretta e a dilatarsi prima. Se la
velocità di riscaldamento del pistone è anomala, abusando con
regimi troppo alti a freddo, grippa tutto.
Una
volta acceso, tieni una mano sulla testa del motore e dai impulsi di
acceleratore abbastanza profondi ma senza far alzare troppo il
regime dei giri.
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Il
grippaggio è dato dallo sfregamento tra pistone e cilindro. I danni
sono evidenti. Avviene per eccessivo lavoro a motore freddo, per
mancata osservazione delle tolleranze dimensionali dei componenti
meccanici, per insufficiente raffreddamento, per carburazione
errata, per insufficiente lubrificazione delle parti in scorrimento.
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Ciò
per favorire un’abbondante ingresso di miscela del motore allo
scopo di lubrificare bene le parti. Quando la testa si scalda, tanto
che fatichi a tenervi la mano, imprimi manualmente con forza
rotazione alle ruote posteriori nel senso di marcia e ingrana la
seconda, continuando a dare accelerate intermittenti. Riponendo la mano sulla testa dovresti accorgerti che
questa si intiepidisce, per effetto dall’acqua che inizia a
circolare (se l’intiepidimento non avviene, lascia spegnere il
motore e verifica l’impianto di raffreddamento). Continua ad
accelerare sempre ad impulsi, aumentando i picchi di regime
gradualmente fino ai valori di coppia. Quando la testa torna ad
essere ben calda, rimetti il cambio in folle e lascia spegnere il
motore.
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CON
LE RUOTE POSTERIORI IN MOVIMENTO LA TESTA DEL MOTORE NON SI
INTIEPIDISCE ?
Il
test funzionale del raffreddamento è proprio questo: mentre si
riscalda il motore in folle la testa inizia a scottare; ingranando la
marcia (seconda) la testa deve tornare palpabile senza scottare.
Ignorare questo particolare, qualora vi siano difetti, significa
rompere tutto dopo due giri di pista. Come controllare l'impianto di
raffreddamento ? -
C'è acqua ? Verifica che l'acqua sia a livello e che sommerga gli
elementi del radiatore. -
Il circuito è pieno ? Staccando il manicotto superiore sulla testa
del motore e aprendo il tappo del radiatore deve esserci relazione per
vaso comunicante; se inclinando il kart esce acqua dall'imbocco
manicotto testa motore significa che il circuito non presenta bolle
d'aria ed è correttamente pieno. In sostanza non è sufficiente che
sia a livello solo il radiatore, ma anche la testa del motore deve
essere interessata dall'acqua. -
Le cinghiette che trascinano la pompa dell'acqua sono a posto ? Devono
essere sempre due e non devono slittare sulla puleggina. Devono stare
ben tese. -
La pompa gira ? Può accadere che si blocchi il rotore della pompa
dell'acqua; provare a girarlo a mano e se si sblocca farlo girare più
volte, fino a quando assume una certa tenerezza. Se non si sblocca,
verificare meccanicamente la pompa e, se irrimediabile, sostituirla.
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REGOLAZIONE
DEL “MINIMO”
Il
motore non deve stare acceso con l’acceleratore tutto rilasciato.
Sul carburatore vi è una vite che consente di registrare il
“minimo”. Per regolarla, accendere il motore e avvitarla di poco,
fino a quando il motore sta acceso ad acceleratore rilasciato. A
questo punto, iniziare a svitare “molto delicatamente” questa vite
fino a quando non si trova il “punto” al quale il motore si
spegne. La taratura è fatta. Se il motore sta acceso al “minimo”
potrebbe comportare problemi all’apertura dell’acceleratore mentre
si corre: motore che si insacca, motore pigro a progredire a bassi
regimi, rischio di spegnimento in una partenza. Viceversa, se la vite
è troppo svitata e non viene garantita la minima quantità di miscela
indispensabile per la lubrificazione, quando si toglie il piede
dall’acceleratore e si è in movimento.
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SPEGNIMENTO
DEL MOTORE
Lo
spegnimento del motore deve avvenire rilasciando completamente
l’acceleratore.
Lo
spegnimento del motore di un kart a marce va effettuato con la
frizione tirata oppure in folle. Lasciar spegnere il motore con una
marcia inserita potrebbe comportare seri danni al cambio, a causa del
contraccolpo che avviene un istante prima dello spegnimento.
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