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La
carburazione è l’assetto del carburatore, ovvero la messa a punto
dei particolari di questo organo per ottenere la giusta combinazione
e miscelazione aria/benzina. La carburazione è continuamente
soggetta a correzioni, in quanto dipende da diversi fattori: peso
del pilota, temperatura atmosferica, pressione atmosferica, umidità
dell’aria. Sembra pignoleria, ma è sufficiente un cambio di
direzione del vento per rendere diversa una carburazione. |
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Una
carburazione errata, oltre a penalizzare il rendimento del motore,
può facilmente essere causa di rottura. Ogni combustibile per
bruciare ha bisogno di una precisa quantità di aria; se la
proporzione non è giusta e se il combustibile non è frazionato
opportunamente per combinarsi con l’aria si ottiene una
combustione magra (con troppa aria) oppure grassa (in difetto
d’aria). La temperatura dei gas di scarico rivela le condizioni in
cui sta avvenendo la combustione. Se la combinazione aria/benzina è
troppo magra la temperatura dei gas di scarico è molto elevata;
viceversa, se la combinazione è grassa la temperatura dei gas è
minore. Moderni strumenti consentono di rilevare la temperatura
nella camera di scoppio tramite una sonda apposita. Il valore
ottimale di tale temperatura è un parametro strettamente
ingegneristico e va considerata in base alle specifiche del motore.
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Il
carburatore ha la bocca di aspirazione dell’aria dal diametro
fisso che sfrutta il principio di Venturi. La portata dell’aria è
in funzione dell’apertura di una ghigliottina comandata dal pedale
dell’acceleratore e della depressione che si genera nel carter del
motore. La
portata della benzina è determinata da una vite forata
(gigler). La luce del foro sul gigler viene più o meno
parzializzata dallo spillo che si muove assieme alla ghigliottina.
In sostanza, comandando l’acceleratore si aumentano
proporzionalmente portata di aria e portata di benzina. Lo spillo ha
una sua impostazione propria, cioè può essere settato in modo da
favorire o meno il passaggio di benzina a parità di apertura della
ghigliottina, per desiderare una miscela più o meno grassa in un
determinato range di regime. |
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Un
altro lavoro importante lo svolge il polverizzatore, che ha il
compito di frazionare in goccioline la benzina, in modo da
miscelarla con l’aria il più intimamente possibile. Esistono vari
tipi di polverizzatore e vari tipi di spillo.
E’
installato anche un gigler di “minimo” che, assieme ad una vite
di regolazione che agisce sulla ghigliottina, determina la
combinazione aria/benzina da far affluire quando il pedale
dell’acceleratore è tutto rilasciato.
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Il
metodo più comune per controllare come sta lavorando il motore è
osservare gli elettrodi della candela, ma con un margine di errore
abominevole. Osservando gli elettrodi, il cono in ceramica dove
alloggia l’elettrodo centrale deve rimanere bianco con un alone di
incombusto alla base. Se gli elettrodi sono molto bagnati e
addirittura incrostati da residui carboniosi (marroncino o neri)
significa che la combustione è grassa. Se gli elettrodi si
presentano con riflessi bluastri e sono asciutti significa che la
combustione è magra.
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Un
altro metodo, però più attendibile, è sfilare testa e cilindro
(normalmente basta svitare i quattro dadi di fissaggio al basamento)
e osservare la superficie del pistone: deve presentarsi ricoperta da
un lievissimo film umido,
come se gli avessi passato sopra una spugna umida di benzina.
Se la superficie del pistone si presenta molto bagnata,
significa che la combustione è troppo ricca di benzina
(grassa). Se invece presenta parti asciutte significa che la
combustione è povera di benzina (magra). Per effettuare il
controllo però è necessario che il motore sia caldo e che abbia
lavorato sodo per qualche centinaio di metri. Quando rimonti testa e
cilindro sul basamento occorre fare attenzione al corretto
inserimento del pistone.
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Prima
di aprire il motore per il controllo del pistone occorre procedere
come segue. Scalda bene il motore sul carrello e poi esci in pista
compiendo un paio di giri abbastanza “tirati”. Quando imbocchi
la corsia dei box tieni la frizione tirata fino allo spegnimento
naturale del motore. Lascia la frizione solo quando sei
completamente fermo. In questo modo, quando controllerai il pistone
avrai una “foto istantanea” di come lavora il motore sotto
sforzo. In funzione dei vari stati in cui trovi il pistone, fai i
confronti sulla candela per avere un minimo di riferimento, in modo
da limitare gli smontaggi di testa e cilindro. In funzione di queste
osservazioni si interviene per correggere le eventuali anomalie. MAI
OPERARE SUL MOTORE CALDISSIMO !!! L'alta temperatura infatti porta
il metallo ad intenerirsi e rovinare una filettatura svitando un
accessorio è cosa immediata. Operavi quando riesci a tenere la mano
sulla testa senza scottarti.
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Un
ulteriore metodo più pratico consiste nel munirsi di una piccola
lampada e una lente di ingrandimento. Svitando la candela si può
ispezionare la camera di scoppio attraverso il foro di invito.
Questo sempre dopo la procedura di rientro al box con frizione
tirata.
Le
correzioni e i controlli alla carburazione, fino a quando non si è
acquisita sincera fiducia in se stessi, è meglio affidarla a
esperti cercando di “carpire” le malizie e le valutazioni in
merito. Tra l’altro le correzioni consistono in “piccolissime”
variazioni di assetto: se si fosse vicini all’optimum e si
effettua una variazione non fine, si rischia di allontanarsi
nuovamente dall’obiettivo e dover ricominciare il lavoro
dall’inizio. Trovato il compromesso si è abbastanza sicuri di
avere il motore a posto, per cui ci si può dedicare allo studio di
altro. Sarebbe bene annotare per iscritto tutto quanto adottando un
apposito registro: tempi, componenti utilizzati, dati ambientali,
anomalie e interventi. In questo modo ti conserverai una banca-dati
da consultare ogni qualvolta ti presenterai in una pista in un
determinato periodo dell’anno. |
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Ma
come avvertire i “sintomi” di una cattiva carburazione durante
la marcia ?
Osservare
pistone e candela sono metodi da definire “tecnici”. Ma
all’atto pratico non bastano. Nulla è più attendibile della
sensibilità che si acquisisce correndo. Ripeto che correre non
significa imitare gli arieti quando caricano, ovvero a testa bassa
incuranti di tutto e di tutti. Significa avanzare in perfetta
simbiosi con il mezzo, in modo da avvertirne qualsiasi anomalia.
Serve esperienza, ma è tra gli obiettivi principali.
I
due metodi descritti potrebbero rivelarsi infatti grossolani se si
considerano i comportamenti del motore nel passaggio tra regimi
differenti. Una carburazione potrebbe essere perfetta nei regimi
bassi, a quelli elevati, ma nei regimi intermedi ? Dipende tutto dai
criteri di nebulizzazione e flussaggio della miscela.
Il
motore “magro” presenta “vuoti” di potenza, quasi il regime
è pigro ad aumentare e si ha come la sensazione che il motore urli
troppo senza esprimersi realmente. L’aumento delle temperature nel
motore possono essere
tali da creare preaccensioni della benzina che vi entra: la benzina
si incendia ancor prima che scocchi la scintilla della candela.
Il
motore “grasso”
tende ad ingolfarsi a bassi regimi, a fumare molto anche da caldo, a
generare strane vibrazioni e sussulti nei vari passaggi di regime.
Il
motore magro favorisce il grippaggio tra pistone e cilindro, a causa
delle dilatazioni anomale dovute all’alta temperatura. Il motore
grasso
favorisce incrostazioni e un controproducente raffreddamento
dell’ambiente di combustione, a causa degli incombusti, che si
traduce in un minor rendimento del motore.
E’
comunque preferibile una carburazione lievemente grassa per ottenere
temperature di lavoro più basse e maggiore lubrificazione tra le
parti in scorrimento. Vale a dire: vita più lunga al motore. |
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Il
motore carburato bene si dice che "gira tondo". Il tuo
orecchio deve arrivare ad essere fine come quello di un musicista.
Quando, nella fase di inizio della coppia (marcia giusta inserita)
"spalanchi l'acceleratore", devi avvertire una spinta
immediata, abominevole ed uniforme fino al regime in cui cambi
marcia. Non devi avvertire vuoti, sobbalzi, gracchiamenti,
singhiozzamenti, sibili, fumate quando acceleri a fondo dopo un
tratto misto. La condizione fondamentale è però che il motore sia
ben caldo. Un motore carburato bene suona come uno strumento
musicale perfettamente accordato. Diversamente stona. |
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