TIROIDE E OSTEOPOROSI

 

  La osteoporosi

La osteoporosi è caratterizzata da un impoverimento della struttura dell’osso, come se questo fosse atrofizzato. Non è semplicemente una carenza di calcificazione, ma una vera e propria perdita di tessuto osseo.

La conseguenza di questo fenomeno, per qualunque ragione esso si verifichi, è che l’osso si indebolisce. La resistenza alle pressioni, alle trazioni e ai traumi si riduce, e aumenta il rischio di frattura. A volte le fratture si verificano per traumi lievi (che su un osso sano non avrebbero alcuna conseguenza) o addirittura senza causa apparente (fratture "patologiche").

La osteoporosi può avere numerose cause. La forma più comune è quella che si verifica nelle donne dopo la menopausa (osteoporosi "post-menopausale"). La perdita della funzione ovarica e la caduta dei livelli di estrogeni sono frequentemente associati ad una progressiva perdita di tessuto osseo, fino a causare la osteoporosi. Esiste poi una forma di osteoporosi tipica della vecchiaia (osteoporosi "senile"). La osteoporosi può anche essere provocata da una serie di malattie di altri organi (osteoporosi "secondaria"), soprattutto delle ghiandole endocrine (questa è la ragione che ha portato gli specialisti endocrinologi ad occuparsi di questa malattia). Infine, esiste una osteoporosi "idiopatica", cioè legata a fattori non identificati. Si pensa che possa essere l’esito di difetti di formazione ossea accaduti nell’età pediatrica o nella adolescenza, dovuti a fattori genetici, ambientali, nutrizionali o a malattie.

 La tiroide

La tiroide ha la funzione di produrre un tipo particolare di ormoni, chiamati triiodotironina o T3 e tiroxina o T4. La T3 e la T4 concorrono a regolare numerosi processi vitali, come lo sviluppo cerebrale nel neonato, la crescita corporea, il metabolismo dei lipidi, il funzionamento cardiaco, il metabolismo basale. Sono moltissimi i distretti corporei che risentono direttamente o indirettamente delle malattie della tiroide. Il funzionamento della tiroide è regolato dal TSH, un ormone prodotto dalla ghiandola ipofisi, situata nell’encefalo.

La tiroide può essere interessata da numerose malattie: le principali sono gozzo (aumento di volume, dovuto a fattori genetici e a carenza di iodio nella dieta), tiroidite subacuta (a genesi virale), tiroiditi croniche (dovute a processi autoimmuni e ad anticorpi patologici), ipertiroidismo (aumento di funzionamento, con aumento dei livelli ematici di T3 e T4), ipotiroidismo (riduzione di funzionamento con riduzione dei livelli ematici di T3 e T4), tumori benigni (adenomi) e maligni (carcinomi).

 Come agiscono gli ormoni tiroidei sull’osso ?

L’osso è un tessuto vitale, sottoposto ad un processo continuo di distruzione e formazione, detto "rimaneggiamento" o "rimodellamento". Normalmente, la quantità di osso distrutto è uguale alla quantità di osso neoformato, in modo che la quantità totale di tessuto osseo rimane costante. Gli ormoni tiroidei, quando presenti in eccesso nel sangue, accelerano la distruzione ossea, mentre la formazione di osso nuovo rimane costante. Il risultato finale è la riduzione della quantità totale di tessuto osseo.

 L’ipertiroidismo può provocare osteoporosi ?

L’ipertiroidismo (eccesso di ormoni tiroidei T3 e T4 nel sangue) è associato a osteoporosi.

La perdita di tessuto osseo è tanto più grave quanto più è lunga la durata dell’ipertiroidismo e quanto più questo è marcato. Nei soggetti anziani o nelle donne in menopausa la osteoporosi da ipertiroidismo può assumere caratteri di particolare gravità. La figura 1 riporta la mineralometria ossea computerizzata (MOC) dell’avambraccio di una paziente di 68 anni affetta da ipertiroidismo.

Tutti i distretti ossei sono interessati dall’osteoporosi dell’ipertiroidismo, ma la colonna vertebrale si dimostra più colpita del femore.

La osteoporosi dell’ipertiroidismo, come le altre forme di osteoporosi, indebolisce l’osso. Tuttavia, il paziente ipertiroideo sembra parzialmente protetto dal rischio di frattura patologica, per ragioni non del tutto comprese. E’ possibile che, a parità di perdita di tessuto osseo, l’osso si indebolisca in misura minore rispetto a chi non è ipertiroideo.

 Come si cura l’osteoporosi dell’ipertiroidismo ?

La osteoporosi dell’ipertiroidismo è una delle forme di osteoporosi "secondaria". La terapia migliore consiste nella cura della malattie di base (farmaci in grado di rallentare il funzionamento tiroideo). Assieme al miglioramento dell’ipertiroidismo, cioè, anche la densità ossea si avvicina alla normalità. Questo processo, tuttavia, può richiedere lunghi periodi di tempo.

Se questo non dovesse avvenire, o dovesse avvenire in misura insufficiente, allora è possibile provvedere con provvedimenti diretti specificamente sull’osso. Sono disponibili farmaci in grado di agire direttamente sulle cellule ossee inibendo quel processo di distruzione ossea che nell’ipertiroidismo è accelerato.

In conclusione, la terapia dell’osteoporosi da ipertiroidismo è nella massima parte dei casi coronata da significativi miglioramenti della malattia.

 Ipertiroidismo "subclinico"

Esiste una condizione caratterizzata da T3 e T4 normali, ma con livelli ematici di TSH (l’ormone della ipofisi che controlla il funzionamento della tiroide) ridotti o azzerati. Questa condizione è denominata "ipertiroidismo subclinico" e si può verificare principalmente per due cause:

  1. Noduli tiroidei dotati di iperfunzione lieve, non sufficiente a provocare ipertiroidismo conclamato. E’ una situazione che di solito dura a lungo, e ci si è quindi posti il problema se possa favorire lo sviluppo di osteoporosi. Sono stati condotti numerosi studi, che hanno fornito risultati non univoci e a volte anche conflittuali. Si può ritenere che l’ipertiroidismo subclinico di per sé rappresenti un fattore di rischio per lo sviluppo di osteoporosi solo nelle donne in postmenopausa o esposte ad altri fattori di rischio. In queste categorie di pazienti la terapia dell’ipertiroidismo con metimazolo (Tapazole®) o radioiodio è in grado di evitare lo sviluppo di osteoporosi.
  2. Terapia con tiroxina (Eutirox®) per noduli tiroidei benigni o per tumore tiroideo. In presenza di queste malattie, per ottenere un effetto terapeutico è necessario utilizzare la tiroxina a dosi "soppressive" sul TSH e cioè leggermente più alte del normale, fino a creare un ipertiroidismo subclinico "artificiale". livelli ematici di TSH devono essere azzerati perché questo ormone favorisce la crescita dei noduli tiroidei, sia benigni che maligni. I tempi di queste terapie sono spesso lunghi, di anni, e a volte per tutta la vita. I numerosi studi condotti per verificare se i pazienti in trattamento con tiroxina a dosi soppressive siano a rischio di osteoporosi hanno prodotto risultati ancora una volta non conclusivi. Sembra comunque accertato che se la dose di tiroxina è attentamente monitorata e mantenuta al minimo necessario, l’osteoporosi non si manifesta. Solo le donne in postmenopausa sono a rischio, ed in questo caso va attentamente valutato il rapporto rischio/benefico della terapia, che deve essere effettuata solo se indispensabile.

 Ipotiroidismo

Quando la tiroide produce quantità ridotte di ormoni tiroidei, si verifica la condizione di ipotiroidismo.Conoscendo gli effetti degli ormoni tiroidei sull’osso, si potrebbe pensare che la densità ossea dei pazienti ipotiroidei sia aumentata. In realtà non è così, e l’ipotiroidismo non ha influenze clinicamente significative e rilevanti sull’osso. La densità ossea dei pazienti ipotiroidei è normale. La terapia dell’ipotiroidismo si basa sulla somministrazione dall’esterno della quota ormonale mancante (tramite il farmaco Eutirox®). Se la terapia dell’ipotiroidismo è condotta adeguatamente e con attenzione soprattutto alle dosi impiegate, il rischio di osteoporosi o fratture patologiche non sussiste.

 Conclusioni

L’osteoporosi è una malattia che si sviluppa frequentemente nei pazienti con ipertiroidismo conclamato. I pazienti ipertiroidei, soprattutto quelli con fattori di rischio per lo sviluppo di osteoporosi, devono essere sottoposti a MOC per verificare la densità ossea. Qualora presente, la osteoporosi dell’ipertiroidismo migliora con la terapia dell’ipertiroidismo stesso. Se il miglioramento è insufficiente o assente, è possibile intervenire con terapie specifiche attive direttamente sull’osso.

L’ipertiroidismo subclinico rappresenta un fattore di rischio per la insorgenza di osteoporosi, principalmente nelle donne dopo la menopausa. Queste devono essere sottoposte a valutazione densitometrica mediante MOC.

ENDOCRINOLOGIA: Ambulatorio e Day-Hospital - Centro Osteoporosi -  dr. Giorgio Ragusa – tel. 0932.840294

Divisione di Medicina - Ospedale”Busacca” - Scicli –  PRENOTAZIONI:   Modica: 0932.764636, V. Aldo Moro, Poliambulatorio.

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