la vita è un viaggio; viaggiare è vivere due volte

                                     Omar Khayyam (Persia XII sec.)

                     
 
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Trieste ha una scontrosa grazia, se piace è come un ragazzaccio aspro e vorace con occhi azzurri e mani troppo grandi per regalare un fiore....  

                                               
U. Saba

               
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"andar per Osmize"

Le Osmize (da “osem” - otto in sloveno) risalgono ad un editto dell'Imperatrice Maria Teresa d’Austria che consentiva ai contadini la vendita diretta di vino ed altri prodotti agricoli per la durata di otto giorni. Diffuse sul Carso Triestino, aprono periodicamente agli ospiti in alcuni periodi dell'anno.
Si possono trovare prosciutto crudo e cotto, salame, il formaggio Tabor, uova sode, e vino rosso Terrano da consumarsi in loco. Per scoprirle basta girare per i paesi del Carso, una frasca posta su di una casa contadina o sulla strada vi segnalerà la presenza di una "osmiza", oppure basta cercare su internet. Non sono locali dove consumare un pranzo o una cena, ma luoghi dove poter fare un buon spuntino dopo una gita sul Carso.

      

            
Il Carso e la Grande Guerra

Il Carso fra Trieste e Gorizia, fu teatro di furiose battaglie fra gli eserciti del regno d'Italia e dell'impero d'Austria-Ungheria, che qui si affrontarono durante la prima guerra mondiale (1915 -1918). I siti sono raggiungibili da Trieste in breve tempo e si possono visitare con o senza l'ausilio di guide. Per chi fosse interressato ad approfondire maggiormente questo argomento, consigliamo di visitare il sito della pro loco di Fogliano-Redipuglia ed eventualmente contattarli. Il Monte Sei Busi, che si trova a destra del Sacrario di Redipuglia, presenta ancora oggi la landa carsica che caratterizzò l'aspro paesaggio carsico agli inizi del 1900. Sono ancora evidenti e visitabili i resti delle trincee italiane e austriache nelle quali i soldati combatterono le prime Battaglie dell'lsonzo. L’esigua distanza fra i due schieramenti fa capire quanto anomala fosse questa guerra. In alcune zone infatti, la distanza era così ridotta che i soldati avrebbero potuto colpirsi anche lanciandosi delle pietre.

Il monte San Michele, con i suoi 275 metri sul livello del mare, venne conquistato il 7 agosto 1916 dopo ripetuti tentativi da parte dei soldati italiani. Sul San Michele sono visitabili la Caverna gen. Lukachich, il SchönburgTunnel e la Galleria della III Armata. Ai piedi della balconata, dalla quale i soldati austro-ungheresi dominavano la valle dell'lsonzo e tenevano sotto controllo la città di Gorizia, si trova la trincea di prima linea italiana sulla quale i reparti austroungarici liberarono il gas all' alba del 29 giugno 1916.

Trincea delle frasche, Cippo Filippo Corridoni e Brigata Sassari.
Fra le Alture di Palazzo e l'azienda vinicola di Castel Nuovo, incontriamo ciò che ancor oggi viene chiamata "l'Area delle Battaglie" dove sono visibili sia linee trinceate italiane e austriache del '15 sia seconde linee italiane costruite tra il '16 e il '17 (che spesso vennero costruite su precedenli scavi austriaci).


   Dolina dei bersaglieri

  
   nel 1915 - '18...
  
   ...e oggi

  
   trincee della grande guerra
                                         
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