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MIMETIZZARE UNA MUTA LISCIA

In questo breve articolo, verrà descritto un modo molto semplice ed economico per mimetizzare le mute realizzate con neoprene spaccato all'interno e liscio all'esterno.*

Premessa: una corretta tecnica di pesca, come già evidenziato nell'articolo sulla mimetizzazione delle pinne, prevede che il subacqueo debba adottare ogni accorgimento per allarmare il meno possibile le potenziali prede. Ciò significa anche evitare di indossare attrezzature dai colori sgargianti come il giallo che è spesso un segnale di pericolo tra i pinnuti (vedi foto 1).

Quindi, mimetizzare la nostra attrezzature può essere utile, sia all'aspetto che all'agguato, ma non c'è mimetizzazione che tenga nei casi in cui, a causa di una capriola non corretta o di movimenti scomposti, il pescatore maldestro provoca tanti e tali rumori da provocare una fuga generale dei pesci presenti nella zona di pesca!

Foto 1: il giallo vanifica il mimetismo di questo sub all'aspetto.

Premesso ciò, e dato per scontato che riuscire ad occultarci del tutto ai pinnuti è praticamente impossibile, vediamo come rendere meno riconoscibili le nostre silouette per aumentare le possibilità di cattura.

MATERIALE OCCORRENTE

  • Trementina: è una specie di "acquaragia" naturale estratta dagli aghi di pino (costo circa 3,50-4 euro a flacone);

  • Colori acrilici per modellismo: sono venduti in piccoli barattoli di vernice da 14-18 grammi (costo: circa 2 euro a barattolino);

  • un pennellino morbido per applicare la vernice (costo: 1-3 euro);

  • una mascherina filtrante per verniciatura;

  • un paio di guanti in latex.

La trementina, i colori acrilici per modellismo e il pennellino morbido si reperiscono facilmente recandosi presso un negozio di "belle arti" e pittura.

PROCEDURA DI MIMETIZZAZIONE DELLA MUTA

1) Innanzitutto, è necessario lavare la superficie della muta in abbondante acqua dolce per eliminare ogni eventuale residuo di sale marino e poi farla asciugare completamente.

2) Diluire in un piccolo vasetto di vetro (vanno bene, ad esempio, quelli degli omogeneizzati per bambini) un pò di colore acrilico con la trementina. Si deve ottenere un miscela abbastanza fluida ma non troppo. Quindi è opportuno fare dei tentativi con ogni colore che intendiamo utilizzare e con piccoli quantitativi di vernice.

ATTENZIONE: E' importante usare vera trementina oppure olio di trementina che essendo di origine naturale non danneggiano il neoprene (al contrario di altri diluenti sintetici che potrebbero diluirvi la muta!). 

3) Una volta diluita la vernice occorre passare un prima mano di colore sulla muta dandole la colorazione preferita. Dopo che saranno passate sei ore o poco più, la vernice sarà asciugata e sarà possibile passare una seconda mano di vernice. In genere, dovrebbe bastare una sola mano ma, in caso di colori scuri (verde scuro, marrone, etc.) su neoprene nero, è opportuno prima passare una mano di un colore più chiaro (ocra, bianco, grigio) per "coprire" il colore nero della muta e poi passare una mano del colore desiderato.

NB: Utilissimi saranno i guanti in latex e la mascherina filtrante: si eviterà di sporcarsi le mani e, soprattutto, di inalare sostanze nocive per la nostra salute.

4) Lasciare asciugare la muta per almeno 48 ore appendendola ad una gruccia in un ambiente areato. E' necessario stare attenti a non far combaciare le parti dipinte perchè tendono ad attaccarsi l'un l'altra rovinando la muta nel momento in cui andremo a staccarle. 

5) Una volta asciugata, la muta rimane per qualche tempo "appiccicaticcia" (non vi preoccupate non è un inconveniente grave) quindi conviene cospargerla più volte con abbondante "talco veneto" (inodore, incolore e reperibile in una farmacia ben fornita a pochi euro al kg) per farla asciugare completamente. Tale operazione col talco va ripetuta anche dopo le prime uscite in mare finché la muta cessa di essere appiccicosa al tatto.

Foto 2: un sub con una muta mimetica esplora una tana.

A voler essere "perfezionisti", si potranno utilizzare dei colori che richiamino i fondali in cui solitamente andiamo a pescare, in modo da far confondere il più possibile la muta con l'ambiente circostante. Quindi, disponendo di più mute, si potrebbe mimetizzarne una per il fondale prevalentemente roccioso, un'altra per il fondale di posidonia, etc..

                                                                          Daniele Pancosta

NB: si declina ogni responsabilità per eventuali danni derivanti dall'utilizzo di questa tecnica di mimetizzazione che è qui riportata a solo scopo illustrativo.

* Ringrazio Silvano Agostini i cui consigli mi hanno permesso di realizzare questo articolo.

 

 

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