Questa sezione comprende una lunga lista di articoli e analisi relative all'entrata in vigore dell'orario ferroviario 2005/2006 avvenuta l'11 dicembre 2005 e le successive modifiche del marzo e giugno 2006.

 

A Milano Lambrate la sofferenza continua (18/6/2006)

Il nuovo orario ferroviario di dicembre 2005 ha drasticamente peggiorato in termini di cadenzamento e velocità di collegamento il servizio ferroviario sulla stazione di Milano Lambrate, utilizzata da oltre il 30% dei viaggiatori pendolari emiliani. Lambrate è una stazione che permette un veloce collegamento con città studi e con le grandi imprese ad est di Milano. Purtroppo questa sua importanza cozza con la scelta delle ferrovie di privilegiare la stazione di Milano centrale e considerare quella di Milano Rogoredo come stazione “porta” per la città di Milano. E’ una scelta fatta in spregio ad ogni buon senso, compiuta esclusivamente in base a logiche astratte, che non considerano le reali esigenze dei viaggiatori. Come si intuisce dai nuovi orari le ferrovie vorrebbero forzare quel 30% di viaggiatori (parliamo di migliaia di persone) a cambiare treno a Rogoredo o a Centrale con ovvie ripercussioni sui tempi di percorrenza nonché i rischi e lo stress connessi al cambio di mezzo. Tutto questo provoca anche, come effetto indotto, un inutile sovraffollamento della stazione metropolitana di Rogoredo. Il risultato è l’aumento dei tempi di collegamento con Lambrate anche perché i treni che restano disponibili da e per Lambrate sono di classe inferiore e hanno mediamente tempi di percorrenza più lunghi. Da dicembre scorso infatti sono aumentati i treni dirottati sulle tratte lente che partono o arrivano in quella stazione. La famigerata “via degli orti”, percorsa a 30Km/h fino a Rogoredo, ne è la prova più evidente.
E’ invece necessario che il servizio ferroviario su Milano Lambrate torni ad essere al pari di quello fornito per le stazioni di Milano Rogoredo e Centrale, sia in termini di velocità che di frequenza dei collegamenti.
I problemi di Lambrate però non sono solo questi, la stazione brilla anche per le carenti informazioni ai viaggiatori in caso di ritardi. I treni in ritardo non vengono annunciati per tempo lasciando spesso i viaggiatori diretti a Lodi, Piacenza, Fiorenzuola e Parma ignari di quale sia il primo treno che conviene prendere. Anche i servizi lasciano a desiderare, da qualche anno sono inutilizzabili la maggior parte delle fontanelle dell’acqua poste sui marciapiedi, una presenza storica nelle stazioni ferroviarie. La cosa curiosa è che questo disagio è iniziato proprio in concomitanza con l’introduzione sugli stessi marciapiedi dei distributori di bibite a pagamento. Sarà una coincidenza? Sono anche largamente insufficienti i parcheggi per le biciclette situati a ridosso della stazione e utilizzati da quelle centinaia di pendolari ciclisti che scendono a Lambrate. I pochi parcheggi esistenti sono spesso utilizzati in maniera impropria dagli ambulanti che pongono i propri banchi a ridosso della stazione senza rispettare gli spazi ad essi assegnati e giungendo talvolta ad ostruire persino alcune uscite della stazione.
Insomma i problemi dei pendolari di Lambrate sono davvero tanti e quello che più ci preoccupa è che nonostante le ripetute segnalazioni non sembra esserci la volontà di risolverli.

E gli amministratori stanno a guardare (17/5/2006)

A quasi sei mesi dall'introduzione del nuovo orario ferroviario la situazione è ancora rovinosa per migliaia di viaggiatori ed in ulteriore peggioramento. Con tutte le parole versate dagli amministratori locali e regionali nulla è stato fatto e mantenuto. Nemmeno quelle promesse che non richiedevano un intervento delle ferrovie; parliamo dell'entrata del Comune di Piacenza nel ricorso contro le ferrovie, garantita dal Sindaco Reggi con il messaggio del 28 dicembre 2005 indirizzato alla nostra associazione, dove testualmente dichiarava "Trascorso tale periodo, in caso di persistenza dei disservizi quotidianamente riscontrati in ogni direzione, il Comune è disponibile ad intraprendere tutte le azioni ritenute idonee a ripristinare il vecchio sistema (con gli indispensabili miglioramenti), ivi compresa l’azione legale oggetto della presente nota, pur nell’incertezza del suo esito". Dal 14 dicembre ci sembra che il "congruo periodo" di cui parlava nelle lettera il Sindaco sia ampiamente trascorso, visto che lui stesso afferma "intendendo per congruo un lasso temporale - seppur breve - sufficientemente significativo, che nella riunione avevamo stabilito fosse la fine del mese di gennaio". Cosa si attende per intervenire nel ricorso?

Ma veniamo ai problemi ferroviari. Da qualche giorno il clima caldo sta decisamente soppiantando quello più fresco dei mesi scorsi, se da una parte questo maschera bene gli innumerevoli sistemi di riscaldamento guasti tuttora presenti sui treni FS, dall'altra ripropone per l'ennesimo anno un disagio ancora peggiore, quello di trovarsi sigillati dentro ad una carrozza rovente, senza la possibilità di aprire i finestrini, con l'aria condizionata che anziché essere fresca esce calda e con il controllore che fa mantenere chiusi i finestrini con la motivazione che "è acceso il sistema di condizionamento". Nonostante sia solo maggio tutto questo è successo sul treno delle 18.20 da Milano per Piacenza il giorno 16. Mentre all'esterno l'aria era tutto sommato fresca, salendo sul treno (alla stazione di Milano Lambrate) sembrava di entrare in un forno che aveva TUTTI i finestrini ben chiusi! Riteniamo ci siano gli estremi per una denuncia di maltrattamento o per quella di mancanza di sicurezza visto che, in caso di pericolo, chi si trova di fianco ad un finestrino bloccato non può nemmeno tentare di rompere il vetro dato che non esiste l'apposito martelletto e il finestrino non è apribile nemmeno dal controllore. Questo però non è che un esempio dei tanti disservizi, la stessa mattina il treno IC delle 8.09 da Piacenza per Milano è stato soppresso, il treno delle 7.59 è arrivato a Milano con oltre 25 minuti di ritardo per aver tra l'altro dovuto sostituire un regionale guastatosi a metà strada. All'arrivo a Lambrate anche la beffa di vedere che i 25 minuti di ritardo erano segnalati sui tabelloni solo come 15 minuti. Tra l'altro il treno delle 7.59 si sta sempre più trasformando in un regionale dai tempi lunghissimi. Gli untuosi e grossolani predicatori politici e ferroviari che vengono a dirci che tra Piacenza e Milano quel treno dovrebbe fermare solamente nelle stazioni di Lodi, Rogoredo e Lambrate, dimenticano di menzionare che quel treno effettua sovente tutte le fermate degli innumerevoli altri treni che gli sono stati messi deliberatamente e colpevolmente davanti, con fermate e rallentamenti sistematici prima delle stazioni di: Codogno, Casalpusterlengo, Lodi, S. Zenone, Melegnano, S. Giuliano, Rogoredo, Lambrate nonché nel tunnel di Borgolombardo; per un totale di 12 stazioni comprese quelle da orario. E pensare che solo nel 2003 era un treno che impiegava 52 minuti per andare da Piacenza a Milano Centrale, e che tutto questo disastro era stato da noi ampiamente annunciato e dimostrato fin dallo scorso luglio. Tutti i cosiddetti treni regionali veloci della Parma - Milano che hanno sostituito i vecchi Interregionali, ma con tempi di percorrenza maggiori, sono stati di fatto già predisposti per l'inserimento di altre fermate intermedie con gli ovvi appesantimenti e ripercussioni sulla qualità del servizio per chi dalla provincia di Piacenza deve recarsi a Milano.

La classe dirigente FS, che pensa di essere riuscita a mantenere in vigore l'orario da lei imposto con l'appoggio della classe politica, ora prosegue a modificare il servizio a proprio piacimento, certa che nessuna delle finte minacce dei politici e amministratori verrà applicata (vedi la revoca del contratto sbandierata più volte dalla regione Emilia Romagna).
Apprendiamo infatti dai colleghi pendolari Liguri che le proposte FS per i nuovi orari ferroviari nella loro regione, non solo non sono migliorative, ma prevedono la riduzione del servizio, con l'eliminazione di alcuni treni! Anche da noi l'aria che tira non è diversa visto che le promesse di modifica dell'orario in favore dei pendolari con scadenza a marzo, poi invano rimandata ad aprile, hanno solo l'odore di una sonora pernacchia fatta a noi cittadini e alle nostre amministrazioni locali.

Nel frattempo crescono le gabelle. Quelli che lo scorso novembre erano treni Interregionali e si potevano prendere quando e come si voleva senza alcun sovrapprezzo, a dicembre sono diventati IC, ovvero treni più costosi, meno capienti, più spesso in ritardo, con meno fermate utili e anche meno veloci a parità di fermate. Come se non bastasse a marzo 2005 quegli stessi IC sono diventati IC plus, senza alcun miglioramento del servizio, ma con un ulteriore aggravio di spese per chi li deve prendere saltuariamente, visto che è necessaria la prenotazione obbligatoria. Inoltre non vi è più la possibilità di cambiare treno in caso di necessità, ma ancora più assurdo il divieto di salire se i posti sono tutti prenotati (cosa che non avveniva per gli IR) a meno di non pagare una multa/sovrapprezzo di ulteriori 10 euro!! Proprio così, si paga in più per restare in piedi, e dato che gli IC sono treni poco capienti rispetto agli IR questo succede molto spesso con grande gioia per le tasche della dirigenza FS. Viene da chiedersi come mai sullo stesso treno prima si poteva restare in piedi senza problemi ed ora per farlo si deve pagare!!!

Di fronte a questo ennesimo vergognoso abuso di una classe dirigente che non pensa ad altro che far soldi sulla pelle dei cittadini, ci chiediamo come sia possibile che nessun gruppo politico od amministrativo si decida ad agire seriamente in maniera concreta, immediata e risoluta per difendere i diritti dei cittadini che si vanta di difendere o rappresentare. Non da ultime le associazioni di consumatori, molte delle quali nei mesi scorsi si sono addirittura fregiate di aver fatto ottimi accordi con le ferrovie "in favore dei viaggiatori", quando invece non hanno fatto altro che accettare meschini compromessi sulla pelle dei cittadini che dicono di voler tutelare. In che mondo stiamo vivendo, dove tutti barattano i nostri diritti e poi hanno il coraggio di venirci a dire che ci stanno difendendo?

Intanto la classe dirigente FS non ha ancora finito di fagocitare denaro pubblico. Proprio in questi giorni alcuni alti dirigenti FS hanno avuto il coraggio di chiedere ulteriori finanziamenti miliardari per coprire i disastrosi passivi creati dalla loro gestione. Non si sono minimamente preoccupati di verificare come vengono sperperati miliardi di euro in appalti privi di ogni serietà come quelli, per tornare all'inizio, che hanno portato a trasformare le carrozze in forni crematori con la scusa di introdurre sistemi di aria condizionata sistematicamente non funzionanti, o come quelli per l'acquisto di nuovi treni o il restyling di vecchie carrozze che sono solo monumenti agli sprechi con porte automatiche da subito guaste, aree per servizi bar mai utilizzate che rubano solo spazio ai viaggiatori, portabagagli inadeguati, inaccessibili ed insufficienti, posti a sedere scomodi e sporchevoli. Perché questi signori dirigenti, prima di chiedere altri soldi alla collettività, non hanno il pudore di denunciare la pessima gestione degli appalti e il coraggio di mandare a casa a calci nel sedere gli incompetenti e i raccomandati responsabili di tutto ciò?

La speranza di migliaia di viaggiatori è che prima o poi, come sta accadendo ora per il mondo del calcio, qualche giudice coraggioso trovi la forza di affrontare il problema mettendo il naso in una gestione che a nostro parere invece di potenziare un servizio pubblico lo sta annientando; per estirpare alla radice l'annoso problema del marcescente servizio ferroviario.

La Regione Emilia Romagna è l'unico vero responsabile dei disagi ai viaggiatori piacentini (8/5/2006)

Visto il totale insuccesso della "strategia dell'attesa" adottata dalle amministrazioni piacentine, il Sindaco Reggi, con una lettera al Direttore Generale di Trenitalia, sta cercando di recuperare, purtroppo tardivamente, la disastrosa situazione. La decisione è arrivata dopo mesi regalati alle ferrovie sulla pelle di noi viaggiatori, fidandosi delle parole dell'assessore regionale ai trasporti Peri che prima asseriva di voler rescindere il contratto con Trenitalia (mai fatto), e che successivamente firmava un documento che garantiva entro marzo 2006 il ripristino del vecchio orario ferroviario con le modifiche da noi richieste. Anche in questo caso nulla è stato mantenuto, la data di fine marzo slittava inutilmente ad aprile mentre di fatto l'orario di dicembre 2005 viene mantenuto con gli IC al posto degli IR, con i rallentamenti dei collegamenti e con il peggioramento dei cadenzamenti.

Dobbiamo quindi ribadire al Sindaco che il responsabile di tutto ciò non è Trenitalia (che come società per azioni sta cercando di massimizzare i profitti aumentando i costi di viaggio e riducendo i servizi), ma la Regione Emilia Romagna che, pur acquistando il servizio con i soldi pubblici, sembra non aver l'intenzione di tutelare i diritti dei cittadini che amministra. Dapprima ha firmato ad ogni costo un contratto giudicato peggiorativo da tutti i viaggiatori, poi ha mantenuto in vigore quel contratto nonostante avesse detto di volerlo rescindere (invece lo ha solo sospeso, cosa molto diversa), sostenendo di fatto gli interessi della classe dirigente di Trenitalia.

Per chi non lo sapesse ricordiamo invece che in ottemperanza al decreto legislativo 19/11/1997 n.442 ("Conferimento alle regioni ed agli enti locali di funzioni e compiti in materia di trasporto pubblico locale”) “sono delegati alle Regioni i compiti di programmazione dei servizi di trasporto pubblico regionale” (art.6.1), compresi “i servizi ferroviari in concessione alle Ferrovie dello Stato S.p.a. di interesse regionale e locale” (art 9.1).
Inoltre, “i servizi minimi, qualitativamente e quantitativamente sufficienti a soddisfare la domanda di mobilita' dei cittadini… devono essere definiti tenendo conto del pendolarismo scolastico e lavorativo (art.16.1)” e che “tra più soluzioni atte a garantire, in condizioni analoghe, sufficienti servizi di trasporto, occorre scegliere quella che comporta i minori costi per la collettività“ art.16.1).

A dispetto di ciò sembra che la Regione Emilia Romagna abbia fatto scelte diametralmente opposte. E' riuscita ad avere un servizio peggiore ad un costo più alto per la collettività. E' evidente quindi che l'unico vero responsabile di questo scempio non può che essere la Regione Emilia Romagna nella persona dell'Assessore Peri. Per tale motivo la nostra associazione ha promosso un ricorso contro l'amministrazione dell'Emilia Romagna, oltre che contro le ferrovie. Ci aspettiamo dunque che chi dice di voler difendere i diritti dei cittadini e dei viaggiatori ci sostenga con un intervento "ad adiuvandum" nel nostro ricorso e non con semplici parole. Più di una volta abbiamo chiesto alle amministrazioni locali ed in particolare al Sindaco Reggi di intervenire nel ricorso. Ci siamo sentiti dire che non vi era ragione per il Comune di intervenire visto che entro marzo 2006 c'era la garanzia di ottenere quello che chiedevamo senza bisogno di entrare in un ricorso. Purtroppo ancora una volta i fatti ci hanno dato ragione e ci troviamo a maggio senza che il vecchio orario ferroviario sia stato ripristinato. A questo punto il sindaco Reggi e le amministrazioni locali non hanno più alcuna scusa per rinviare di sostenere il ricorso.

C'è poi l'istanza, alla Regione Emilia Romagna, di revoca dell'atto con cui l'assessore Peri ha sottoscritto l'entrata in vigore del nuovo orario. Durante l'incontro in Comune del 7 aprile scorso la proposta, formulata da un nostro rappresentante, non aveva trovato alcuna opposizione da parte delle amministrazioni, ci sembra però che nulla sia ancora stato fatto in quella direzione, per quale motivo?

A conclusione di quanto esposto dobbiamo purtroppo constatare che, come da noi previsto, tutte le promesse fatte sono state solo un bluff, un tentativo di imbonire i viaggiatori e i cittadini per sostenere gli interessi politico-economici dell'attuale classe dirigente delle ferrovie garantendole il massimo dei profitti sulla pelle dell'intera collettività.

Conferenza stampa dei pendolari (10/4/2006)

Le associazioni Pendolari di Piacenza, Val D'Arda e Lodi, sabato 8 aprile 2006 alle ore 11.30 presso la sede dell'Associazione Pendolari di Piacenza in Piazzale Marconi 32A a Piacenza hanno tenuto una conferenza stampa sui disservizi ferroviari e sul mancato ripristino dei treni Interregionali sulla tratta Milano-Bologna-Ancona.
(comunicato stampa 46Kb)
Nella conferenza stampa è stato evidenziato il totale abbandono delle amministrazioni nei confronti dei viaggiatori e pendolari che utilizzano le tratte Parma-Piacenza-Milano. Le promesse fatte ai viaggiatori da Sindaco e Provincia di Piacenza nell'incontro del 10 febbraio 2006 non sono state mantenute. Non solo non sono state accolte le richieste presentate delle nostre associazioni, ma non si è nemmeno ripristinato il sistema di treni Interregionali presente nell'orario 2005. E' stato ribadito che non siamo più disposti a credere ad alcun ulteriore nuovo rinvio nell'introduzione dei treni Interregionali, come è stato invece chiesto dalle amministrazioni che sembrano appoggiare la filosofia FS di mantenere in vigore questo orario per far assuefare i viaggiatori ai nuovi disagi. E' stato sottolineato il drastico peggioramento del sistema dei treni Intercity trasformati dal 26 marzo in Intercity plus con prenotazione obbligatoria, che non offriranno più alcuna garanzia di posti a sedere per i viaggiatori muniti di abbonamento. Sono stati nuovamente elencati i forti disagi che i viaggiatori di molte stazioni (Milano Lambrate, Lodi, Fiorenzuola) devono subire per la mancanza di un adeguato servizio veloce e cadenzato di treni Interregionali.

Le azioni intraprese sono la richiesta alle amministrazioni di iniziare le procedure per richiedere il referendum abrogativo regionale e la richiesta di presentazione di un'istanza alla Regione Emilia Romagna per la revoca dell'atto con cui l'assessore Peri ha sottoscritto l'entrata in vigore del vecchio orario.

Il cambio dell'orario di marzo 2006 e le mistificazioni usate per confonderci le idee (3/4/2006)

Come temevamo il cambio dell’orario avvenuto il 26 marzo era solo un bluff per fermare temporaneamente le nostre azioni di protesta, dare tempo ai viaggiatori di assuefarsi a disservizi e disagi e mantenere completamente intatto il costoso servizio di treni Intercity introdotto sulla Milano-Bologna con l’orario ferroviario di dicembre 2005, come pure i rallentamenti dei tempi di percorrenza di molti treni. Peraltro nemmeno i tanto pubblicizzati Interregionali sulle tratte Genova – Bologna e Torino – Bologna sono ancora entrati in funzione, il tutto concorda con la filosofia della Regione Emilia Romagna di far passare quanto più tempo possibile per attendere che le acque si calmino e la protesta si estingua. Questa è la strategia dei politici e amministratori che vogliono mostrare di essere vicini ai cittadini, ma in realtà intendono difendere gli interessi della classe dirigente FS.
Se pensano però che il tempo faccia calare il tono delle nostre proteste si sbagliano, continueremo con la stessa tenacia di sempre a combattere la loro prepotenza e ad esigere che vengano rispettati i diritti dei viaggiatori.

Vediamo nel dettaglio gli effetti delle variazioni introdotte sulla Milano – Piacenza.
Intanto va detto che delle 5 pagine di richieste che avevamo inoltrato alle Regione attraverso le amministrazioni piacentine NULLA è stato accolto.
La prima modifica è il ripristino a Lambrate del treno delle 18.50 che era stato trasferito a porta Romana. Come era ovvio attendersi quel treno non ha nulla a che vedere con l’IR2139 dell’orario 2005 che partiva alle 18.50 da Milano centrale. Ora è stato declassato a treno regionale, quindi di categoria inferiore con un livello di precedenza più basso e quindi più soggetto a ritardi e soppressioni. Il suo tempo di percorrenza nel tratto Milano Lambrate - Piacenza è aumentato di 5 minuti, inoltre il treno termina la corsa a Piacenza mentre il vecchio IR2139 proseguiva fino a Bologna. Il nuovo treno impiega la bellezza di 13 minuti per andare da Milano Lambrate a Milano Rogoredo, ovvero più del doppio di un treno normale. Probabilmente questo è dovuto al trasferimento di detto treno sulla linea di cintura, una linea lentissima percorsa per buona parte a 30 Km/h, soprannominata “la via degli orti”, autentico flagello per i viaggiatori e fonte di ulteriori ritardi nell’ingresso a Milano Rogoredo. E’ superfluo osservare che con il vecchio orario 2005 quel treno percorreva invece la linea diretta, molto più veloce.

Il secondo cambiamento è l’introduzione della fermata a Lodi a scapito di quella di Codogno del treno Interregionale delle 17.15 da Milano centrale. Questa scelta è frutto dell’accoglimento delle richieste dei pendolari di Mantova che non intendevano accollarsi la fermata a Lodi, inserita al loro treno con l’ultimo orario, dato che procurava rallentamenti e problemi di sovraffollamento. Sebbene al nostro treno delle 17.15 abbiano tolto la fermata a Codogno per mantenere invariato il tempo di percorrenza, dato il maggior numero di pendolari lodigiani rispetto a quelli di Codogno, il treno delle 17.15 subirà un aumento netto di viaggiatori. Vi sarà quindi la necessità di aumentare il numero di carrozze, già ora insufficienti. Nessuno però si è preso questo impegno e visto l’approccio estremamente superficiale con cui le ferrovie pianificano il servizio temiamo che i problemi di sovraffollamento su quel treno diventeranno piuttosto seri.
L’ultima modifica è lo spostamento alle 17.41 del treno delle 17.34 da Lambrate per Piacenza, ora invece di avere 3 treni in 12 minuti ne avremo 3 in 19 minuti ed il tempo di percorrenza passa da 1h e 18 minuti attuali al fantastico 1h e 14’; di fatto quel treno che resta comunque inservibile per chi parte da Milano e è diretto a Piacenza.

Ma le cose più interessanti sono quelle che Ferrovie e la Regione Emilia Romagna si sono dimenticate di dirci.
Prima fra tutte che, come dichiarato dalla regione Lombardia in un incontro con i pendolari di Lodi, è la regione Emilia Romagna a non volere il ripristino dei treni Interregionali in sostituzione degli Intercity sulla tratta Milano-Bologna-Ancona.
Seconda modifica a sfavore dei viaggiatori è che i treni Intercity sono diventati ICplus con prenotazione obbligatoria. Per i viaggiatori con biglietto questo significa che viaggiare su quei treni costerà più caro perché ci sarà l’obbligo della prenotazione. Per gli abbonati significa non più avere alcuna garanzia di trovare un posto a sedere data la presenza delle prenotazioni. La cosa è ancora più grave se è vero quanto ci è stato riportato da alcuni viaggiatori, che le ferrovie hanno rimosso negli ICplus anche la piccola quota di posti che non erano soggetti a prenotazione. In questo modo la disponibilità di posti liberi da prenotazioni su quei treni Intercity scenderebbe a zero a tutto vantaggio delle ferrovie che obbligherebbero il 100% dei viaggiatori muniti di biglietto ad effettuare la prenotazione. In questo modo le ferrovie contrastano l’utilizzo dei treni Intercity da parte dei pendolari, scoraggiandoli a utilizzare quel servizio data l’elevata probabilità di dover viaggiare in piedi.

Ora che i viaggiatori non dispongono più di moltissimi dei vecchi treni Interregionali, ovvero non c’è più alcuna forma di concorrenza, è molto semplice per la dirigenza FS imporre questi balzelli e fare profitti dimostrando di essere dei “manager di successo” e di risollevare i bilanci della loro gestione fallimentare.
L’unico inconveniente creato a questi “manager di successo” dall’incremento del numero di viaggiatori sui treni Intercity è dato dall’enorme numero di richieste di rimborso per eccessivo ritardo. Ecco così che arriva prontissima la risposta di questi “manager di successo” che hanno pensato bene di abbassare ulteriormente l’importo del rimborso dal già misero 50% del costo del biglietto ad un ridicolo 30%. Insomma questa classe dirigente FS fa di tutto per spolpare i viaggiatori aumentando i costi di viaggio ed evitando di restituire il denaro in caso di disservizio. Tutto questo ovviamente avviene con il silenzioso assenso della Regione Emilia Romagna.

Viene da chiedersi cosa stiano facendo le associazioni di consumatori a fronte a tutto questo. A parte pochissime che sostengono la nostra linea intransigente nei confronti delle ferrovie e delle amministrazioni loro complici, ci sono un mare di associazioni, dai nomi anche molto noti, che invece vanno a braccetto con la classe dirigente delle ferrovie, tanto che i giorni scorsi, come segnalatoci da alcuni viaggiatori, era disponibile sul sito di Trenitalia un documento a firma congiunta Ferrovie e Associazioni di consumatori dove queste ultime ringraziavano le ferrovie per le modifiche introdotte con quest’ultimo cambiamento. Stupisce alquanto vedere che anche chi dovrebbe essere dalla parte degli utenti si metta invece d’accordo con chi fa solo il proprio interesse e non sta ad ascoltare coloro che invece i disservizi li vivono quotidianamente. Nel comunicato è citato anche il consenso dato a questo nuovo orario dalle associazioni pendolari, ovviamente non viene fornita alcuna lista di quali siano le associazioni che hanno dato il loro consenso.

Come sempre si gioca sulla genericità delle affermazioni per far credere agli ignari viaggiatori che leggono il comunicato che tutto sia fatto per il loro bene, con un accordo che soddisfa tutti, compresi chi dovrebbe tutelare i loro diritti.
Andando a fondo si scopre invece che in molte di quelle associazioni di consumatori e nei relativi comitati pendolari che hanno dato le approvazioni non vi sono altro che persone con forti affinità politiche alla classe politica che sostiene la dirigenza FS. Ecco quindi spiegato il mistero, sono sempre i soliti “compari di partito” che si autoreferenziano reciprocamente, creando se necessario gruppi, movimenti e associazioni, per dare l’impressione ai cittadini che tutto avvenga nel rispetto delle regole e degli interessi dei viaggiatori.

Un esempio emblematico di questa manipolazione lo si ha leggendo i comunicati che la regione Emilia Romagna invia puntualmente ai viaggiatori tentando di convincerli che quello che sta facendo lo fa solo nel loro interesse. Il presidente della vicina associazione pendolari di Fiorenzuola/Val d’Arda, con sorpresa ha letto su uno di questi comunicati che alla stazione di Fiorenzuola verrà aggiunta la fermata di un Intercity con la motivazione che era stata richiesta dagli stessi pendolari. Quale rappresentante dell’unica associazione di quella città, ci ha riferito che le richieste della sua associazione sono sempre state quelle di ripristinare gli Interregionali tolti e mai di mettere le fermate agli Intercity. Non si capisce quindi chi si possa essere arrogato il diritto di chiedere una cosa in contrasto con quello che chiedono i pendolari di Fiorenzuola facendola passare come una richiesta degli stessi. E’ evidente che il potere politico che sostiene la classe dirigente FS non esita ad utilizzare tutti i mezzi pur di ingannare e confondere i viaggiatori.
Per la sfortuna di questi imbonitori però noi viaggiatori viviamo quotidianamente sulla nostra pelle i rallentamenti delle percorrenze, le mancanze di servizio e tutti gli altri disagi da loro creati. Poiché siamo convinti che solo la conoscenza di tutti i dettagli possa consentire di valutare correttamente l’operato di chi ci amministra, non smetteremo mai di tenere informati i cittadini.

Questo ulteriore cambio di orario è quindi una foglia di fico per cercare di far credere ai cittadini, prima delle elezioni politiche, che chi ci amministra sta lavorando a favore dei viaggiatori, in realtà come abbiamo mostrato quello compiuto è stato un altro passaggio in favore del rafforzamento del costoso servizio Intercity e dell’incremento dei costi per i viaggiatori.
Fintanto che l’orario ferroviario 2005 non verrà ripristinato con le relative richieste da noi preparate con l’appoggio delle amministratori locali, la Regione Emilia Romagna e le Ferrovie dovranno fare i conti con la nostra scomoda ed inflessibile presenza.

Lettera aperta al Sindaco di Piacenza (27/3/2006)

Egregio Signor Sindaco,
ci sembrava che l'incontro avuto con Lei dalla nostra Associazione il 10/02/2006 avesse sgombrato il campo da ogni ambiguità.
Una frase, nel verbale di accordo siglato il lunedì precedente dall'assessore regionale Peri, affermava testualmente che " si agiva in sintonia con gli ordini del giorno approvati dal Consiglio Comunale e Provinciale di Piacenza".
Ovvero, " richiesta di ripristino del vecchio orario e sospensione dei pagamenti, se non ci saranno miglioramenti immediati ".
Lei stesso sottolineava, come adeguatamente riportato dagli organi di stampa " di avere voluto fortemente questo passaggio, per non banalizzare un discorso istituzionale importante ".

All'interno di questo documento venivano definite le azioni immediate da adottare, quali, ad esempio, le garanzie dei treni in fasce pendolari, " a costo di arrivare alla soppressione degli Eurostar ". E' stata da noi sottoposta, in tempi brevi, una proposta per non vedere disattese le richieste. Proposta che partiva dal vecchio orario, per definirne uno più consono, inserendo le migliorie dell'accordo Vaciago/Necci (per il transito dell'Alta Velocità sul nostro territorio).
Tra i vari contenuti, il passaggio ogni 30 minuti di treni nelle direzioni Milano e Parma nelle fasce pendolari, con un tempo di percorrenza massimo di 50 minuti su Milano Centrale.
Eravamo disposti, e lo siamo ancora, ad accettare la data del 31 marzo 2006 per avere il nuovo orario, ma avevamo altresì dichiarato, e lo ribadiamo con rinnovato vigore oggi, che non avremmo accettato e non accetteremo nuovi compromessi.

Orbene, oggi è il 24 marzo, venerdì, e chi le scrive sta viaggiando, come tutte le sere, su di un treno strapieno, il regionale delle 18,20 da Milano Centrale per Bologna, carico di passeggeri in piedi anche in prima classe per numero insufficiente di carrozze, ed in ritardo, come succede ormai tutte le sere, a fare capo dall'11 dicembre 2005, giorno in cui lo sciagurato nuovo orario ferroviario è entrato in vigore.

Contemporaneamente, non si ha alcuna notizia di presentazione di alcun nuovo orario da parte di Trenitalia (manca 1 settimana!) ma le voci e le conferme delle medesime che ci arrivano per il tramite di altri Comitati Pendolari (Lodi, ad esempio) parlano di "rimodulazioni" di orari e di fermate di treni già esistenti sulla tratta Milano-Bologna (e che entreranno, pare, in vigore dal 26/03) senza alcuna ulteriore informazione.

Dal palazzo di Bologna un silenzio assordante carico di nulla. Tutto ciò per noi è inaccettabile. Ad oggi, l'unico fatto avvenuto (peraltro un sacrosanto minimo riconoscimento dei disagi subiti dai viaggiatori pendolari in questi anni) è stato il bonus che ha permesso di potere viaggiare con il mese di marzo utilizzando l'abbonamento del mese di febbraio. Per il resto, niente.
La nostra pazienza, che continuamente centelliniamo, sta finendo, anzi direi quasi è finita. Adesso è ora di fatti, di ribadire con i medesimi le dichiarazioni fatte. Li aspettiamo.
Cordiali saluti.
Ettore Fittavolini
Presidente Associazione Pendolari di Piacenza

Ecco come le Ferrovie manipolano i ritardi (22/3/2006)

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Il tabellone segna solo 10 minuti di ritardo alla partenza mentre l'orologio in stazione dimostra che il ritardo reale è di almeno 24 minuti (ma il treno non è ancora partito!)

Come ogni società che punta esclusivamente sull'immagine e mira solo al profitto, anche le Ferrovie e relativa classe dirigente sono disposte a tutto pur di nascondere le inefficienze del proprio servizio. In risposta alle generiche affermazioni secondo cui le "performance" del servizio ferroviario stanno migliorando, anche in termini di puntualità, rispondiamo con alcune recenti immagini inviateci dai viaggiatori (Scarica qui altre fotografie di ritardi manipolati - 637Kb).

Le immagini si commentano da sole, l'orario indicato dall'orologio non coincide con il ritardo segnalato dal tabellone, che mostra sempre un ritardo inferiore a quello effettivo. In questo modo le Ferrovie costruiscono le loro statistiche per poi propinarci affermazioni prive di alcuna attendibilità. Per i viaggiatori è impossibile effettuare verifiche sulle statistiche fornite poiché sia le Ferrovie che la Regione Emilia Romagna si rifiutano puntualmente di fornire i dati dettagliati, treno per treno e giorno per giorno, utilizzati per redigere le statistiche. Evidentemente hanno qualcosa da nascondere, visto che ci vietano anche di accedere ai loro sistemi di monitoraggio dei ritardi. In passato abbiamo ripetutamente chiesto alla Regione Emilia Romagna i dettagli con cui erano state calcolate le penali (visto che all'epoca erano previste ammende legate ai ritardi dei singoli treni), ma senza mai riuscire ad ottenerli.
Questa è la trasparenza con cui lavorano le Ferrovie e l'assessorato ai trasporti della Regione Emilia Romagna.

Oltre a manipolare il valore reale dei ritardi le strategie delle Ferrovie adottate per nascondere i disservizi sono molteplici:
- Il primo metodo è quello di allungare i tempi di percorrenza. Con il nuovo orario sono state mediamente allungate le percorrenze dei treni Regionali ed Interregionali nel (vano) tentativo di ridurre i ritardi. Un esempio è dato dal treno R2274 (ex IR2124) da Parma per Milano (in partenza da Piacenza alle 7.59). Con il nuovo orario impiega 1h 51' per andare da Parma a Milano Centrale, mentre con il vecchio ne impiegava solo 1h 36'. Questo significa che oggi chiamano "in orario" quello che pochi mesi fa sarebbe stato un ritardo di 15 minuti! Quel tempo di percorrenza che prima era soggetto ad una penale (peraltro irrisoria, pari a 100Euro per un ritardo superiore a 10 minuti), oggi non lo è più, e questo non è che un esempio.

- Per la stesura delle statistiche vi è poi l'immotivata scelta di accorpare i ritardi in intervalli di 5 minuti, ovviamente gli arrotondamenti sono tutti al ribasso, falsando ulteriormente i valori reali dei ritardi. Non si capisce perché le statistiche, e le relative penali, non siano invece calcolate utilizzando i singoli minuti di ritardo, ma anche su questo problema nessuno ci ha mai voluto rispondere.

- Ci è stato detto dalle stesse Ferrovie che i ritardi vengono calcolati al semaforo di ingresso alla stazione e non all'apertura delle porte come sarebbe più corretto, rosicchiando così altri minuti al ritardo reale.

- Un altro espediente utilizzato dalle Ferrovie, e visibile in alcune delle foto, è quello di segnare il treno come "partito", prima che lo sia effettivamente. Capita addirittura, mentre si attende sul binario, di vedere la scritta "partito" comparire sul tabellone prima ancora che il treno sia arrivato.

- Vi sono poi i treni che effettuano lunghissime soste in alcune stazioni per recuperare i ritardi. Un esempio viene dall'ICN 751 in partenza da Milano Centrale alle 19.45 (Intercity solo di nome e di costo, dato che molte carrozze sono quelle dei vecchi espressi). Quel treno, che non effettua fermate intermedie tra Milano Centrale e Piacenza, dovrebbe arrivare a Piacenza alle 20.28. Questo però non accade mai e solitamente il treno arriva a Piacenza verso le 20.45 (ovvero impiega 1h per percorrere la tratta Milano - Piacenza, senza alcuna fermata intermedia!). Per nascondere questo disservizio qualche astuto dirigente FS ha pensato di far sostare quel treno a Piacenza per 15 minuti, facendolo ripartire alle 20.43. In questo modo si evita di dover segnare il ritardo visto che questo viene dato sull'ora di partenza e non su quella di arrivo. Così tutte le sere quel treno, che ha impiegato un'ora per portare i viaggiatori a caro prezzo da Milano Centrale a Piacenza, risulta essere sempre puntuale, e quando qualche dirigente FS assieme ad amministratori compiacenti ci viene a propinare le ottime "performance" del servizio, si può permettere anche di sostenere che che sulla Milano-Piacenza ci sono treni, come quello in questione, che la percorrono in meno di 45 minuti.

- L'ultimo trucco escogitato per "recuperare" i ritardi è quello di "limitare le corse" dei treni in una stazione intermedia. Ad esempio sulla tratta Milano-Parma il treno proveniente da Milano può essere fermato a Piacenza per poi ripartire subito verso Milano. In questo modo viene eliminato il servizio nel tratto Piacenza-Parma e ritorno, ma si possono recuperare le decine di minuti di ritardo accumulati dal treno; il tutto senza parlare di "soppressione", termine che non darebbe una buona immagine del servizio.

Tutte queste osservazioni confermano che di questa classe dirigente FS non c'è assolutamente da fidarsi, come anche dell'assessorato ai trasporti della Regione Emilia Romagna che continua a sostenere queste meschine scelte delle Ferrovie. Per questo motivo continueremo a combattere tutti i vergognosi inganni perpetrati a danno dei viaggiatori, fintanto che una nuova classe dirigente e di amministratori non dimostrerà di essere realmente dalla parte e al servizio di noi cittadini.

Sondaggio nuovo orario ferroviario (20/3/2006)

Informiamo che sul sito dei pendolari Val D'arda (www.pendolarivaldarda.it) è possibile partecipare ad un sondaggio sul gradimento del nuovo orario ferroviario.

Lettere dai pendolari: Gli IC al posto degli IR sulla Mi-Bo sono voluti dalla Regione Emilia Romagna? (20/3/2006)

Vi scrivo dal momento che vorrei ufficiosamente confermarVi quanto inserito sul sito in data 9 Marzo, ovvero che l'opposizione al ripristino di un servizio interregionale cadenzato biorario sia dovuto esclusivamente alla resistenze (anche se, come avviene di solito in Italia, non formalizzate) da parte dalla Regione Emilia-Romagna per opera della componente politica, la quale è stata sconfessata nelle strategie del servizio ferroviario persino dal settore tecnico all'interno della stessa Direzione Generale. Prova di tale e profonda confusione è che, al contrario, le Regioni
Lombardia, Piemonte e Liguria hanno spinto in comune accordo alla riattivazione degli IR in tappe successive da concludersi entro fine Giugno 2006 con la totale riattivazione e potenziamento delle linee Milano-Albenga-(Ventimiglia), Milano-Torino, Milano-Verona-(Venezia), Milano-LaSpezia, Milano-Pisa-Livorno, Torino-Genova-Pisa, Torino-Ventimiglia, Torino-Piacenza-(Bologna) e Genova-Piacenza-(Bologna).

Questo grazie soprattutto all'intervento dell'assessore ligure Merlo il quale ha puntato sul coinvolgimento sia della componente pendolare sia delle imprese di accoglienza turistica delle riviere di levante e ponente che avrebbero visto una diminuzione consistente dei villeggianti milanesi e torinesi. A tale proposito, mi immagino cosa verranno a dire i comuni della riviera romagnola, quando sapranno che lombardi, piemontesi e veneti non affolleranno più le spiagge di Rimini, Riccione, Cattolica, ecc. a causa delle demenziali scelte del Sig. Peri!

A parte tali ludiche disquisizioni, Vi auguro di tutto cuore di ottenere una corretta risposta da parte del Consiglio di Stato in riferimento al Dlgs. 442/1997, così da poter veder ritornate tutte le Vostre fatiche!

File audio trasmissione pendolari su Radiosound (20/3/2006)

Per chi fosse interessato è possibile scaricare alcune parti della trasmissione sui pendolari andata in onda su radioSound lo scorso 26 febbraio.

http://digilander.libero.it/pendopc/Peri.mp3 (3733 KB)
http://digilander.libero.it/pendopc/Monteverdi04.mp3 (3120 KB)
http://digilander.libero.it/pendopc/Monteverdi03.mp3 (2049 KB)
http://digilander.libero.it/pendopc/Monteverdi02.mp3 (1738 KB)
http://digilander.libero.it/pendopc/Monteverdi01.mp3 (2512 KB)
http://digilander.libero.it/pendopc/Monteverdi-Totale.mp3 (9942 KB)
http://digilander.libero.it/pendopc/Finale.mp3 (1050 KB)
http://digilander.libero.it/pendopc/Fantigrossi.mp3 (2244 KB)
http://digilander.libero.it/pendopc/Acerbi02.mp3 (3597 KB)
http://digilander.libero.it/pendopc/Acerbi01.mp3 (1140 KB)

Ridicole le proposte di modifica sulla Piacenza-Milano (9/3/2006)

Grazie ai pendolari di Lodi siamo venuti a conoscenza delle modifiche proposte dalle FS per la tratta Piacenza-Milano, modifiche che dovrebbero entrare in vigore il 26 marzo prossimo e che riportiamo di seguito. Si tratta di modifiche minime che, se fossero confermate, costituirebbero un'autentica presa in giro rispetto alle richieste fatte dalla nostra Associazione e sostenute dal Comune e dalla Provincia di Piacenza che prevedevano come prima azione il ripristino del vecchio orario ferroviario, con l'aggiunta di una serie di miglioramenti reali (vedi richieste orario FS 2006 (95Kb)).
Sarebbero quindi mantenuti senza alcun motivo i treni Intercity, quando lo stesso servizio potrebbe essere compiuto dai treni Interregionali ad un costo enormemente inferiore, rimarrebbero i moltissimi vuoti di servizio in molte stazioni pendolari, resterebbero le rotture di carico e i rallentamenti dei treni pendolari architettati per fingere una maggior puntualità del servizio.

Dato però che si tratta di informazioni parziali, provenienti dalla Regione Lombardia, attendiamo l'incontro con le nostre amministrazioni locali per avere un'eventuale smentita e conoscere tutte le informazioni dettagliate.
I pendolari di Lodi ci hanno anche segnalato una pesante affermazione fatta dalla Regione Lombardia secondo cui sarebbe la Regione Emilia Romagna a non voler ripristinare i treni Interregionali. Se così fosse sarebbe confermata la volontà della Regione Emilia Romagna a mantenere in vigore i treni Intercity sulla nostra tratta per aumentare i profitti della dirigenza FS. La cosa sarebbe gravissima e confermerebbe che dietro a questo aggiornamento dell'orario vi sia solo la volontà di regalare alle Ferrovie altro tempo per l'aggiustamento di un sistema che non è in grado di funzionare, il tutto sulla pelle di noi viaggiatori.
Questa volta però non saremo più disposti a farci prendere in giro.

Modifiche alla tratta Piacenza-Milano che dovrebbero entrare in vigore dal 26 marzo 2006

1) Treno R 20427, con partenza ore 17.34 da Lambrate (ore 17.40 a Rogoredo) verrà spostato di circa 15 minuti per distanziarlo dal precedente 20425, con partenza ore 17.28 da Porta Romana (ore 17.35 a Rogoredo)

2) Treno R 2283, con partenza alle 17.15 da Milano Centrale per Parma farà fermata a Lodi, al posto del successivo 2661 (in partenza alle 17.20 da Centrale per Mantova) che non dovrebbe più fermare a Lodi

3) Il treno R 20399 per Piacenza che attualmente parte da Porta Romana alle 18.55 (Rogoredo 19.03) verrà fatto partire da Milano Centrale, o quanto meno da Milano Lambrate.

La Regione e il Crufer fanno marcia indietro:
ad Aprile bonus anche per abbonamenti IC (2/3/2006)

La Regione Emilia Romagna ha annunciato che i viaggiatori con abbonamenti Intercity che a Marzo non hanno usufruito del bonus, potranno avere l'abbonamento gratuito nel mese di Aprile, a compensazione della disparità di trattamento subita.
Questo episodio dimostra ancora una volta che la protesta dei cittadini può cambiare le scelte dei politici e dei gruppi che li appoggiano, ma soprattutto conferma che solo noi che viviamo quotidianamente i disservizi e le ingiustizie possiamo valutare e decidere cosa sia giusto o sbagliato, non certo un gruppo di tesserati di partito chiamati a dare alibi e supporto alle scelte di amministratori inadeguati e sempre vicini alla classe dirigente FS.

L'abbonamento gratuito di marzo reclamizzato da Regione Emilia Romagna e Crufer è solo una chimera per molti pendolari (1/3/2006)

Gli sconti sugli abbonamenti voluti dalla regione Emilia Romagna sono solo una chimera per molti pendolari. Moltissimi viaggiatori si sono rivolti alla nostra associazione per chiedere come mai gli abbonamenti non siano gratuiti per i treni Intercity dato che, con il nuovo orario ferroviario, molti viaggiatori sono stati letteralmente obbligati a fare l'abbonamento Intercity. Chi l'abbonamento IC lo ha fatto separando il normale abbonamento dal supplemento, per il mese di marzo potrà richiedere gratuitamente l'abbonamento (non il supplemento). Per coloro che invece hanno fatto l'abbonamento in un biglietto non vi è la possibilità di averlo gratuitamente. L'ennesima assurdità a danno dei viaggiatori creata dal solito inciucio tra Ferrovie, Regione e questa volta con la grave complicità del Crufer che invece dovrebbe tutelare gli interessi di noi viaggiatori, ma che evidentemente preferisce appiattirsi sulle posizioni dei politici, dando l'ennesima dimostrazione di non essere un organismo autonomo dalla classe politica.

A tutto questo si aggiunge la beffa per chi, come molti studenti, a febbraio non ha fatto l'abbonamento pur avendo subito i pesanti disagi dei mesi precedenti.
Tutti i soldi che la Regione Emilia Romagna risparmierà con questa mossa ci fanno pensare che di quei milioni di Euro di penali se ne userà solo una parte per rimborsare i costi degli abbonamenti del mese di marzo. Ci farebbe piacere conoscere nei dettagli i conti su come verranno spesi quei soldi e sapere che fine faranno quelli avanzati. Questo per essere certi che la Regione non utilizzi eventuali rimanenze delle penali per scopi differenti dal risarcimento dei viaggiatori, ad esempio regalando alle Ferrovie i soliti incentivi a fondo perduto.

Brutte notizie per molti pendolari (27/2/2006)

Brutte notizie per i viaggiatori in arrivo dalla Regione Emilia Romagna e dalle Ferrovie. Stando a quanto è stato detto dai rappresentanti di Ferrovie e Regione durante la trasmissione radiofonica del 26 febbraio su Radiosound, l'inserimento dei treni Interregionali sarà effettuato solo sulle tratte Bologna - Genova e Bologna - Torino, ma non è stato specificato se gli Intercity su quelle tratte saranno tolti o mantenuti. Sulla tratta Milano-Bologna-Ancona resteranno i treni Intercity senza ripristinare i vecchi Interregionali, quindi permarranno tutti i disagi a cui noi pendolari siamo soggetti. Tutto questo va contro quanto garantito dalla Regione alle nostre amministrazioni locali da cui ora attendiamo spiegazioni.

Altra informazione fornita è che l'abbonamento gratuito per il mese di marzo sembra varrà solo per chi possiede l'abbonamento mensile di febbraio, non per coloro che lo hanno fatto a dicembre o gennaio e soprattutto non per coloro che possiedono un l'abbonamento annuale. Se questa scelta venisse confermata costituirebbe una grave ed immotivata disparità di trattamento che la Regione opera sui viaggiatori pendolari.

Per tutti questi motivi invitiamo tutti a protestare inviando le vostre opinioni  mail ai seguenti indirizzi

Le amministrazioni giocano al raddoppio (13/2/2006)

Ancora una volta l'assessore Peri  non ha mantenuto quanto aveva garantito con la tonante dichiarazione rilasciata a metà gennaio: ''La verifica è in corso, sono previsti incontri la prossima settimana. Se a fine mese risulterà l'inadempienza di Trenitalia, il contratto verrà risolto".
Con la solita furbesca mossa Peri non ha risolto il contratto, ma ha solo congelato i pagamenti. Una scelta assai diversa da quanto aveva preannunciato visto che con la rottura del contratto le Ferrovie si sarebbero viste sfumare in toto i pagamenti, mentre in questo modo avranno la possibilità di farseli dare apportando qualche modifica all'orario, ovvero trovando quel compromesso che noi ci rifiutiamo di accettare perché risolverà solo una parte dei tantissimi problemi creati dal nuovo orario. La mossa di Peri era prevedibile visto che è nel suo stile tuonare contro le Ferrovie per tenere buoni i viaggiatori, e poi lasciare loro sempre una via di fuga ai suoi colleghi della dirigenza FS.

A questo punto entrano in gioco le amministrazioni locali piacentine. Abbiamo fatto presente anche a loro l'incongruenza delle affermazioni di Peri ed abbiamo ribadito la necessità di contrastare questa strategia della Regione con ogni mezzo, chiedendo di avviare le procedure per il referendum abrogativo previsto dal regolamento regionale. Il Sindaco ci ha risposto che nel verbale dell'incontro firmato con la Regione il 6 febbraio, ha chiesto da subito l'impegno a risolvere entro pochi giorni le criticità delle nostre tratte e, entro il mese di marzo, garantisce che le ferrovie appronteranno un nuovo orario che ripartendo dal vecchio orario accoglierà le richieste provenienti dalla nostra area. Da qui la possibilità di inserire nelle richieste anche i miglioramenti sul vecchio orario che chiediamo da tempo, come il cadenzamento dei treni Interregionali ogni 30 minuti nelle fasce pendolari e la percorrenza massima di 50 minuti dei treni Interregionali nella tratta Piacenza-Milano Centrale. Come richiestoci dalle stesse amministrazioni, nei prossimi giorni dettaglieremo tutte queste richieste facendogliele pervenire entro sabato 18 febbraio.

Teniamo però a precisare che la scadenza di marzo non significa una pausa entro la quale noi deponiamo le armi. Resta infatti la verifica di come verrà effettuata la risoluzione immediata delle criticità, che prevede tra l'altro l'introduzione di collegamenti diretti che eliminino le rotture di carico create con il nuovo orario ferroviario. Dato che si parla di "pochi giorni" dal 6 febbraio, significa che quelle modifiche devono essere fatte entro qualche giorno e non oltre. Un ritardo in questa fase metterebbe in dubbio anche tutto il resto della proposta. Per quanto riguarda la scadenza di marzo abbiamo ribadito che non saranno in alcun modo accettate soluzioni di compromesso che non prevedano, come minimo, le condizioni previste con il vecchio orario ovvero: l'eliminazione di TUTTI gli Intercity aggiunti in sostituzione dei vecchi Interregionali, il ripristino di TUTTI gli Interregionali tolti, la velocizzazione di TUTTI i regionali rallentati, il ripristino di TUTTI i vecchi cadenzamenti, l'eliminazione di TUTTE le rotture di carico.

L'idea di aumentare la posta in gioco, ovvero di garantire che entro marzo ci verrà fornito un orario degno di quello che chiediamo da anni è una proposta molto allettante che potrebbe essere la soluzione ai nostri problemi, ma come ben sappiamo, aumentare la posta in gioco può portare alla rovina se questo viene fatto per coprire un bluff. Se tale promessa si dimostrasse essere solo l'ennesima bufala per tenerci buoni e regalare alle Ferrovie altro tempo per rappezzare questo orario al fine di mantenere i privilegi e i profitti che questa società ha creato con il nuovo orario ferroviario, la nostra reazione sarà immediata, molto dura e diretta smascherare, di fronte all'opinione pubblica, tutte le responsabilità degli amministratori compiacenti.

Sindaco Reggi cosa stiamo aspettando? (6/2/2006)

Caro Sindaco, riteniamo sia giunto il momento di agire. Lo dice lei stesso nella sua lettera aperta del 28 dicembre 2005 che, con riferimento alla scadenza del 31 gennaio 2006, riportava quanto segue: “Trascorso tale periodo, in caso di persistenza dei disservizi quotidianamente riscontrati in ogni direzione, il Comune è disponibile ad intraprendere tutte le azioni ritenute idonee a ripristinare il vecchio sistema (con gli indispensabili miglioramenti), ivi compresa l’azione legale oggetto della presente nota, pur nell’incertezza del suo esito”.
Purtroppo è già trascorsa la prima settimana di febbraio e nulla è ancora stato fatto se non attendere l’incontro con l’Assessore Peri di questa settimana. Ci sembra che questo comportamento non tuteli i viaggiatori piacentini, ma sostenga la strategia di Peri ovvero quella di lasciar trascorre più tempo possibile per assuefare i viaggiatori ai disagi e per dare tempo alle Ferrovie di sperimentare modifiche sulla nostra pelle.
Noi speravamo che, già dal primo febbraio, in base alle valutazioni fatte durante il periodo da lei indicato, il Comune si attivasse con azioni mirate al ripristino immediato del vecchio orario ferroviario. Le facciamo notare per l’ennesima volta che oltre ai ritardi questo orario contiene pesanti disagi intrinseci, che nessun temporeggiamento potrà eliminare come:
- il peggioramento dei cadenzamenti e la perdita di moltissimi collegamenti veloci su diverse stazioni pendolari
- il frazionamento del servizio con la creazione di pericolosi sistemi di coincidenze che contribuiscono ad allungare ulteriormente i tempi di viaggio;
- l’allungamento da orario dei tempi di percorrenza;
- l’aumento diretto o indiretto dei costi di viaggio per la totalità di quei pendolari e viaggiatori obbligati a servirsi del servizio Intercity al posto di quello Interregionale;
- la totale inadeguatezza del materiale Intercity a svolgere il servizio pendolare che inoltre non da alcuna garanzia per i viaggiatori pendolari di poter mantenere il posto occupato durante il viaggio dato il sovrabbondante numero di prenotazioni.

Per questo le chiediamo di mantenere le promesse da lei fatte:
1) intervenendo a sostegno del nostro ricorso al TAR contro la Regione Emilia Romagna e le Ferrovie;
2) chiedendo immediatamente il rispetto integrale dell’accordo firmato a suo tempo tra il Comune di Piacenza e le Ferrovie, ovvero delle nostre richieste presentate da mesi; accordo mai rispettato dalle Ferrovie per la parte relativa ai pendolari.

In caso di non rispetto immediato dell’accordo, ovvero con una scadenza non successiva alla metà di febbraio 2006, chiediamo che il Comune avvii un’azione legale per pretendere l’applicazione del suddetto accordo.
Ovviamente in queste azioni sarebbe gradito anche l’appoggio della nostra Provincia

Chi sta veramente dalla parte dei pendolari? (6/2/2006)

Negli ultimi tempi ai pendolari piacentini arrivano tantissimi proclami di aiuto e attestati di solidarietà, ma in questa babele di affermazioni bisogna distinguere coloro che hanno davvero l’intenzione di aiutarci da quelli che usano abilmente le parole per cercare di carpire la nostra fiducia, ma poi nei fatti continuano a sostenere l’attuale orario ferroviario con tutti i problemi che sta creando. In testa a tutti c’è ovviamente l’Assessore ai trasporti della Regione Emilia Romagna Alfredo Peri seguito a ruota dalla classe dirigente delle Ferrovie e da altre organizzazioni; tutti insieme tentano di farci digerire questo nuovo orario ferroviario con discorsi generici e insensati.
Sentiamo quindi il bisogno di sbugiardare pubblicamente tutti coloro che, sulla pelle di decine di migliaia di pendolari e di semplici viaggiatori, stanno cercando di buttare fumo negli occhi con la sola intenzione di garantire alle Ferrovie lauti profitti sfruttando la nostra condizione di forzati del treno.

Cominciamo dalla classe dirigente delle Ferrovie che continua ad aprire tavoli di incontro con pendolari e associazioni, giustificandoli con la necessità di trovare soluzioni alle tante manchevolezze e ai disagi creati dal nuovo orario. Le Ferrovie però dimenticano che sono state loro, assieme all’Assessore Peri, ad aver proposto e voluto questo nuovo orario, non comprendiamo quindi la logica di venire ora a chiedere a noi di segnalare i disservizi, peraltro a loro ben noti, di fare proposte e di accettare mediazioni.
E’ un po’ come se qualcuno decidesse, contro la vostra volontà, di abbattervi la casa per costruirvene una nuova, facendovela pagare molto cara, e senza ascoltare il vostro parere e le vostre lamentele. A costruzione ultimata la casa cade già a pezzi e il costruttore vi viene a dire che ora serve il vostro aiuto per farla stare in piedi, vi chiede di continuare a viverci dentro con tutti i disagi dicendo che saranno presto risolti. Vi mette qualche puntello per evitare che crollino le pareti e vi regala qualche bacinella per raccogliere l’acqua che gocciola dal soffitto. Nel frattempo va in giro a dire che sta venendo incontro alle vostre esigenze e si stupisce di sentire che vi ostiniate a non accettare le soluzioni apportate in vostro favore per migliorarvi la vita. Tutto questo avviene con la complicità dell’amministrazione che vi porta qualche coperta dicendo che più di così non potete chiedere.

Questo è avvenuto al vecchio orario ferroviario che, pur avendo dei difetti, invece di essere aggiornato risolvendo le criticità (che noi pendolari avevamo identificato da anni) è stato stravolto, ovvero raso al suolo, per costruirne un nuovo che non sta in piedi e serve solo a spillare più quattrini ai cittadini. Come se non bastasse la dirigenza FS si vanta di dire che il nuovo orario sta dando risultati migliori del vecchio; come avevamo previsto questi signori non vogliono mollare i ricchi guadagni legati a questo nuovo orario e sono disposti a mentire pur di far figurare che il nuovo orario è migliore del precedente. La menzogna sta per esempio nel valutare i ritardi dei treni attuali senza considerare che moltissimi convogli sono stati rallentati già da orario e quindi impiegano, già da orario, molto più tempo. Non serve a nulla avere un treno un po’ meno in ritardo (ammesso che sia vero) se il suo tempo di percorrenza è stato notevolmente allungato; di fatto si viaggia più lenti di prima. Oltre a ciò non è comunque credibile che il nuovo orario abbia ridotto i ritardi, a noi viaggiatori sono ben noti i pesanti ritardi e le soppressioni con cui dobbiamo fare i conti tutti i giorni. Come è possibile che le Ferrovie vengano a dirci ciò? L’inganno è stato smascherato da diversi pendolari che ci segnalano sempre più spesso che i ritardi riportati sui tabelloni sono del tutto inattendibili e, guarda caso, riportano valori sempre inferiori a quelli reali. Vi sono alcuni treni che arrivano in ritardo mentre il tabellone li annuncia essere già partiti, affiancando la scritta “PARTITO” all’orario teorico di partenza. E’ così che questa classe dirigente risolve i problemi dei ritardi?
Altri treni vengono invece misteriosamente tolti dai tabelloni senza segnalare se siano in ritardo o se invece siano stati soppressi. Chissà quale ritardo viene considerato nelle statistiche FS per i treni soppressi. Vuoi vedere che se il treno è soppresso esce dalla statistica dei ritardi? Sarebbe un buon motivo per sopprimere i treni, in questo modo non si appesantirebbero le statistiche. Di questo passo si potrebbe arrivare al paradosso per cui sopprimendo tutti i treni risulterebbe che non vi sono più ritardi!

Per rimediare alla caotica situazione dei ritardi i dirigenti delle FS si sono perfino ingegnati di togliere 18 treni su altrettante tratte. In questo modo, oltre a rimediare ai deficit di progettazione, scaricano le tratte riducendo, solo temporaneamente, ma proprio ora che devono far vedere che tutto va bene, l’ingolfamento delle linee, così potranno venirci a dire che i ritardi sono diminuiti.

I ritardi però non sono l’unico disservizio, vogliamo ricordare i cadenzamenti inesistenti in diverse stazioni, la perdita di servizi veloci su molte stazioni pendolari, l’aumento diretto o indiretto di costi (fino al 95%) per chi deve utilizzare il servizio Intercity al posto dei vecchi Interregionali, servizio che potrebbe essere effettuato con i treni Interregionali ad un costo enormemente inferiore ed in maniera anche più veloce. Si pensi che vi sono Intercity che da Milano Centrale a Piacenza impiegano quasi un’ora pur saltando tutte o molte fermate, quando con tempi inferiori i treni Interregionali effettuavano tutte le fermate pendolari. Per non parlare poi dell’inadeguatezza del materiale Intercity per i pendolari e l’effetto delle prenotazioni che aumenta enormemente la probabilità per i pendolari di dover viaggiare in piedi.

Un’altra beffarda affermazione delle ferrovie sta nel dire che ora è impossibile ripristinare il vecchio orario perché ci vorrebbero molti mesi, come ci sono voluti per preparare il nuovo orario. Intanto va detto che il nuovo orario è stato completamente rifatto nelle ultime settimane prima della sua entrata in vigore, quindi non è vero non ha richiesto 12 mesi per essere preparato, poi va chiarito che il vecchio orario è già pronto e collaudato, non si tratta più di studiare nulla, ma solo di ripristinare quello che già c’era, quindi non serve altro tempo.

Purtroppo a difesa dell’orario in vigore si ergono il paladino Assessore Peri e una combriccola di amministratori, funzionari e politici che da mesi fingono di sbraitare contro le Ferrovie ma di fatto non concludono nulla, anzi non mantengono fede nemmeno alle loro stesse affermazioni. L’esempio più eclatante viene dalla scadenza del 15 gennaio poi rimandata al 31 gennaio per la valutazione dell’operato delle ferrovie. ''La verifica e' in corso - ha confermato l'assessore ai trasporti Alfredo Peri - … se a fine mese risulterà l'inadempienza di Trenitalia, il contratto verrà risolto''. Come da noi previsto invece il termine continua a slittare per consentire alle Ferrovie di incamerare altri profitti e fare sperimentazioni sulla pelle di noi viaggiatori.
Andando a leggere quanto scritto sull’accordo firmato tra Regione Emilia Romagna e Ferrovie si scopre che il monitoraggio “ufficiale” sarà fatto solo nel mese di marzo. Inoltre in caso di esito negativo le modifiche verranno apportate solo con l’orario 2006/2007. Quindi tutto ciò che stanno dicendo ora è solo fumo negli occhi come dimostrano i continui slittamenti dei tempi di valutazione.
Emblematica è la definizione usata nel contratto per valutare l’efficacia del nuovo orario: se sarà “valutato sostanzialmente positivo” da Regione e Trenitalia potrà restare in vigore anche per gli anni successivi. Da quando in qua la valutazione e la verifica dei benefici di un contratto da oltre 140 miliardi di vecchie lire vengono fatte in modo così approssimativo. Chiunque acquisti una casa, sebbene il costo sia enormemente inferiore, sa che nel capitolato sono precisati perfino il numero degli interruttori che verranno messi in ogni stanza. Come mai in questo caso l’Assessore Peri ha firmato un contratto così generico la cui vaghezza aiuta solo le Ferrovie? Senza contare che lasciare la valutazione a Regione e Ferrovie è come chiedere alle Signore Marchi se i risultati delle loro cure sono stati “sostanzialmente positivi”.

Veniamo infine alle associazioni che rappresentano o dicono di rappresentare gli interessi dei viaggiatori e dei pendolari. Dovete sapere che la nostra associazione, essendo apartitica, è una vera spina nel fianco per le amministrazioni e per quelle organizzazioni fortemente colluse con alcuni partiti politici. Noi non siamo controllabili o mitigabili con qualche appetitosa promessa, favore o rimborso. Questo da molto fastidio a un certo mondo politico che crede di poter amministrare la cosa pubblica come fosse qualcosa di personale, dimenticandosi che i diritti dei cittadini vanno tutelati prima di ogni altra cosa. Per questo motivo, in più di un’occasione, la nostra associazione ha ricevuto pressioni da persone legate ad alcuni ambienti politici che non vedevano di buon occhio le nostre scelte. Queste pressioni erano volte a farci accettare soluzioni di compromesso o addirittura ci invitavano esplicitamente ad evitare di organizzare alcune manifestazioni o azioni di protesta che invece avevano la sola finalità di difendere gli interessi dei pendolari.
Quando un’associazione come la nostra comincia a toccare gli interessi dei potenti si cerca di ammansirla e di “farla ragionare”. Purtroppo per quegli “Ammaestratori” o “Manovratori” che dir si voglia, noi siamo l’ultimo anello della catena, ovvero siamo quelli su cui ricadono tutte le inefficienze, le leggerezze e le incapacità delle classi dirigenti che ci amministrano, quindi diventa piuttosto arduo farci credere che un servizio sia buono quando viviamo sulla nostra pelle tute le sue lordure.
Non tutti i comitati e le associazioni sono però come la nostra. Alcuni contengono al loro interno diversi membri vicini a qualche classe politica, così le decisioni che vengono prese finiscono per curare più gli interessi di un certo partito piuttosto che quelli dei cittadini. Ovviamente il tutto viene fatto cercando di dare a bere ai cittadini che quanto si sta facendo viene fatto nel loro interesse.
Invitiamo quindi tutti i pendolari e i cittadini a chiedersi sempre chi ci sia dietro ad ogni organismo che dice di voler tutelare gli interessi altrui.

Poiché riteniamo che i suddetti comportamenti siano da considerarsi ignobili per un paese civile, la nostra associazione ha da tempo preso le distanze da quegli amministratori, funzionari, dirigenti o associazioni e organizzazioni, che non abbiano tutelato con decisione, in maniera onesta e trasparente e con ogni mezzo i diritti dei cittadini, appiattendosi bassamente sulle volontà e sulle direttive imposte dai loro partiti.

Ribadiamo infine la nostra totale contrarietà ad ogni forma di rappezzo al nuovo orario ferroviario e chiediamo il ripristino immediato del vecchio orario, un passaggio secondo noi obbligato per risolvere gli innumerevoli disservizi tuttora presenti e per creare un punto di partenza affidabile per la definizione dei successivi miglioramenti.

Comunicato stampa azioni legali (31/1/2006)

L'Associazione pendolari di Piacenza e quella di Fiorenzuola D'Arda annunciano che è partito il ricorso al TAR del Lazio contro la Regione Emilia Romagna e le Ferrovie. Il ricorso si articola nei tre seguenti punti e chiede la revoca dell'accordo firmato dalla regione Emila Romagna che ha consentito l'entrata in vigore del nuovo orario ferroviario:

1) L'accordo  essendo stato stipulato dalle singole Regioni su tratte di interesse nazionale come la Milano-Bologna-Ancona, la Torino-Piacenza-Bologna o la Genova-Piacenza-Bologna doveva considerare anche un interlocutore a livello nazionale che tutelasse gli interessi dei viaggiatori di confine tra le Regioni. Questo non è stato fatto e ciò ha fortemente penalizzato i viaggiatori di confine come noi piacentini

2) L'accordo favorisce la posizione di monopolio di Trenitalia trasformando le tracce Interregionali che sarebbero dovute andare a bando di gara europeo in tracce Intercity che non andranno a bando di gara e saranno soggette ad un sistema di tariffazione sganciato dal paniere ISTAT.

3) Questo nuovo orario, riducendo i servizi, di fatto incrementa l'utilizzo del mezzo privato aggravando i rischi di inquinamento ambientale (come confermato peraltro dai dati delle ultime settimane).

Questo ricorso verrà appoggiato dall'Associazione ACU (Associazione Consumatori Utenti) il cui segretario nazionale Gianni Cavinato ha anticipato l'intervento dell'ACU con la formula "ad adiuvandum" a sostegno della causa.

Per tutto questo le due associazioni chiedono il totale ed immediato ripristino (entro il 1° febbraio 2006) del vecchio orario ferroviario come promesso dalla Regione Emilia Romagna in caso di fallimento dell'orario.

Saranno inoltre organizzate azioni legali davanti al giudice di pace di singoli viaggiatori che potranno chiedere a Trenitalia il risarcimento dei "danni da disservizio permanente". Le spese per la causa, non saranno a carico dei viaggiatori, ma dell'Associazione Pendolari e del Comune di Piacenza con una formula che dovremo definire. Presto renderemo note anche la documentazione richiesta ai viaggiatori che intendono affrontare la causa. Chi fosse già da ora interessato può segnalarcelo con una mail.

Infine la nostra Associazione presenterà degli esposti all'Antitrust italiana ed europea per segnalare i privilegi che Trenitalia ha avuto dalla firma del nuovo contratto ferroviario.

5 ore da Milano a Piacenza (30/1/2006)

Sono bastati 40 cm di neve per mettere in ginocchio le ferrovie ed il loro nuovo orario. L’insufficiente manutenzione ai locomotori e ai sistemi di scongelamento degli scambi sta mostrando tutti i limiti di una gestione fallimentare che mira al puro profitto della classe dirigente FS a tutto danno di viaggiatori e lavoratori delle ferrovie.
Il pomeriggio del 27 gennaio la stazione di Milano Centrale è rimasta praticamente bloccata. Il nuovo stratagemma ideato per giustificare la soppressione ed il rallentamento di innumerevoli treni che non si riesce a far viaggiare per le troppe inefficienze del sistema ferroviario si chiama “rimodellamento” del servizio ferroviario previsto in caso di neve. A dispetto di ciò le stazioni erano prive di treni e di servizi. Emblematica la situazione a Milano Lambrate dove i treni, con immensi ritardi, passavano con il contagocce. Un regionale in forte ritardo è stato mantenuto fermo per quasi mezz’ora nella campagna prima di Codogno per il guasto ad uno scambio. Nonostante quel treno non fosse guasto a Codogno tutti i passeggeri sono stati fatti scendere (in mezza gamba di neve perché il marciapiede non era stato minimamente pulito) per ammucchiarli su un successivo Interregionale declassato a regionale. Tutto questo per consentire nel frattempo il transito di un eurostar che evidentemente non poteva essere intralciato da quei disgraziati pendolari che erano in viaggio da ore. Sul treno Interregionale declassato, arrivato a Piacenza alle 20.40, la situazione era ancora peggiore, alcuni passeggeri hanno affermato di essersi presentati a Milano Centrale in cerca di un treno dalle ore 15!
La classe dirigente delle Ferrovie cerca di scaricare la colpa delle proprie inefficienze sulla nevicata dimenticando che il nostro paese, come molti altri in Europa dove però le cose funzionano meglio, non si trova ai tropici e che un servizio ferroviario che si rispetti dovrebbe essere in grado di affrontare senza problemi e senza riduzioni di servizio un nevicata come questa.
Riteniamo quindi che la responsabilità dei nostri disagi debba essere assunta da quella classe dirigente sempre pronta ad emettere grandiosi e generici proclami durante le interviste e gli incontri pubblici, che però non ha la capacità di riconoscere la propria inadeguatezza e di rinunciare al proprio incarico e al proprio stipendio.

Consiglio comunale aperto ai pendolari (30/1/2006)

Il giorno 30 gennaio verso le ore 17.30 si terrà, presso la sala consigliare del Comune di Piacenza (in Piazza Cavalli) un consiglio comunale aperto ai pendolari dove parteciperà anche l'Assessore ai trasporti della Regione Emilia Romagna Alfredo Peri. Poiché riteniamo che a detto incontro possano partecipare anche i singoli viaggiatori, estendiamo a loro l'invito, pur constatando che, come mostra la successiva lettera, l'orario di inizio non è molto comodo per una parte di pendolari. Pensiamo comunque che l'incontro si protrarrà per diverso tempo.

Le colpe degli amministratori (30/1/2006)

Le conseguenze dell’accordo, sottoscritto fra la Regione Emilia Romagna e Trenitalia, che dall’11 dicembre scorso ha stravolto l’orario ferroviario, sono sotto gli occhi di tutti, si è riusciti a trasformare quello che era un servizio di trasporto molto degradato in uno disastroso.
Pensiamo sia importante capire chi abbia le responsabilità di questo ulteriore scempio del servizio di trasporto regionale e chi si sia allineato ai voleri dell’azienda ferroviaria, incurante delle conseguenze che l’accordo sottoscritto avrebbe avuto su migliaia di utenti del servizio.

Il peggioramento del servizio era del tutto prevedibile, le associazioni degli utenti di molte Regioni hanno fatto di tutto per dissuadere i poteri istituzionali dal sottoscrivere quanto l’Assessore ai trasporti della nostra Regione, Alfredo Peri, ha voluto a tutti i costi formalizzare.
Forse l’Assessore Peri non ha ben chiaro che istituzionalmente deve considerarsi al servizio di quei cittadini che gli hanno conferito il mandato e dai quali provengono i quattrini del suo stipendio. Purtroppo invece l’Assessore Peri rifiutandosi di ascoltare le sacrosante proteste dei cittadini, li ha degradati al ruolo di sudditi.

Dobbiamo purtroppo constatare che non è la prima volta che all’Assessore Peri viene contestato un atteggiamento troppo benevolo nei confronti dell’ente ferroviario a danno degli utenti. Anche con la firma delle precedenti revisioni al contratto di servizio, aveva di fatto avvantaggiato le Ferrovie pur dicendo che l’intervento era stato fatto a favore dei viaggiatori.   
Questo ultimo accordo è ancora più svantaggioso e sembra essere fatto su misura per avvantaggiare le Ferrovie. Basti pensare che per la qualità del servizio offerto dai nuovi treni regionali si chiede che il servizio debba essere svolto “con materiale rotabile migliorato o comunque non inferiore rispetto all’attuale”. Che senso ha parlare di “materiale migliorato” (che peraltro è un’affermazione molto generica) quando poi si accetta che venga utilizzato anche il materiale attuale? Lo stesso dicasi per la frase “l’impiego di personale adeguato in quantità e competenza”; chi valuta la qualità e la competenza del personale? Anche i parametri di valutazione del servizio offerto sono del tutto assenti come si può notare dalla genericità del seguente testo, anch’esso tratto dall’accordo: “nel caso in cui l’esito della verifica posta in essere tra Regione e Trenitalia fosse da queste valutato sostanzialmente positivo, resta inteso che quanto convenuto… avrà validità anche relativamente agli orari degli anni successivi” Cosa si intende per “sostanzialmente positivo”? E’ questo un parametro adeguato per valutare la bontà di un servizio che la Regione acquista da Trenitalia per centinaia di miliardi delle vecchie lire? Perché non si fa valutare il servizio dai diretti interessati ovvero da noi viaggiatori?
Ma c’è dell’altro che dimostra come l’Assessore sia disposto a raccontare frottole pur di difendere gli interessi delle ferrovie. All’interrogazione numero 657 presentata al consiglio regionale sul problema del nuovo orario ferroviario Peri afferma “sono stati evidenziati i vantaggi senza nascondere le criticità che riguardano alcuni gruppi numericamente molto limitati”. L’Assessore Peri dimentica che un organo consultivo della Regione, il CRUFER, che raccoglie i comitati pendolari e consumatori della regione, ha dato per ben due volte parere completamente negativo sulla proposta del nuovo orario. Sono questi i gruppi “numericamente molto limitati” di cui parla?

Di fronte a queste palesi dimostrazioni di tutela degli interessi delle Ferrovie sentiamo di poter dire che l’Assessore Peri ha tradito il mandato ricevuto dai cittadini. Riteniamo quindi che avallando provvedimenti che si ripercuotono in modo pesantemente negativo sul quotidiano di migliaia di cittadini dovrebbe avere l’onestà morale di riconoscere i propri errori e rimettere il mandato.

L’Assessore Peri comunque non è l’unico responsabile della disastrosa situazione in cui gli utenti delle ferrovie si vengono a trovare in conseguenza del famigerato accordo. Chiunque ricopra una carica politica, anche non di governo, o istituzionale a qualsiasi livello e non ha fatto nulla, o non ha sentito il dovere di tentare di impedire con tutti i mezzi a sua disposizione, un danno annunciato, è ugualmente colpevole di aver dato un contributo al degrado del sistema di trasporto ferroviario.
Corresponsabile della situazione è certamente l’Agenzia per la mobilità regionale con i sui dirigenti e funzionari che invece di estendere a tutte le tratte regionali le dettagliate analisi che noi abbiamo compiuto per la Piacenza-Milano, si è data molto fare, secondo noi in modo molto fazioso, per evidenziare aspetti positivi, peraltro del tutto fittizi, come l’utilità del servizio IC per i pendolari, dimenticando colpevolmente di dire che i treni Interregionali con le stesse fermate avrebbero impiegato lo stesso tempo. Anche questi dirigenti e funzionari sono pagati con soldi pubblici e sarebbero tenuti a difendere gli interessi dei cittadini.

Ci è dispiaciuto poi vedere che anche dalle nostre amministrazioni locali, l’appoggio formale non si è trasformato in un’azione forte contro la Regione. Il Sindaco Reggi pur avendoci sempre sostenuto non se l’è sentita di appoggiare la nostra azione legale al TAR; adducendo come motivazione che i soldi dei contribuenti preferiva spenderli in modo migliore, ma c’è modo migliore di spendere i soldi dei contribuenti per difendere i loro diritti? Sono forse spesi meglio facendo ricorsi al TAR per la querelle delle partite di calcio al sabato pomeriggio?

Siamo anche stati incolpati di esserci arroccati e di rifiutare a priori quanto proposto dalle Ferrovie, senza averlo prima sperimentato, i fatti ci hanno dato ancora una volta ragione e comunque riteniamo che sia meglio arroccarsi per difendere i propri diritti piuttosto che appiattirsi su decisioni palesemente sbagliate e subirne le conseguenze senza fare nulla.

Questi ultimi tentativi della Regione di correre ai ripari ci sembrano tanto simili al voler chiudere la stalla quando ormai i buoi sono scappati, visto che quello che la Regione chiede sono solo modifiche a parziale recupero di quanto è stato perso con l’introduzione del nuovo orario. Ribadiamo invece che l’unica posizione da noi accettabile è chiedere l’immediato ripristino del vecchio orario per discutere successivamente i miglioramenti che devono essere apportati. Purtroppo invece ancora una volta assistiamo ad un ulteriore perdita di tempo, con l’Assessore Peri che rinvia il termine della valutazione del nuovo orario regalando a Trenitalia, sulla pelle di decine di migliaia di viaggiatori, altro tempo per cercare di rappezzare l’orario e nel tentativo di assuefare l’utenza ad un servizio peggiore del precedente. Temiamo che l’Assessore ci venga a dire che tutto sommato basta modificare l’orario attuale per renderlo accettabile; così eviterebbe alle ferrovie il ripristino del vecchio orario ovvero eviterebbe a Trenitalia la perdita del monopolio e dei profitti.

Per combattere queste strategie di Regione e Ferrovie sarebbe stato utile che il Sindaco ed il Presidente della Provincia si fossero recati personalmente a Bologna per sollecitare con vigore l’Assessore Peri ad annullare, senza compromessi, tutte le modifiche introdotte con il nuovo orario ferroviario. Forse in questo modo i pendolari si sarebbero sentiti meno soli e gli amministratori avrebbero potuto riguadagnare un po’ della popolarità perduta negli ultimi tempi.

Lettera dai pendolari: Il consiglio comunale aperto ai pendolari è troppo presto (26/1/2006)

Scrivo a nome di un gruppo di pendolari della tratta “Piacenza-Milano”.
Volevo far notare il problema di partecipazione per alcuni pendolari al consiglio comunale aperto che si terrà il prossimo 30 gennaio.
L’incontro dovrebbe iniziare verso le ore 17,30, ma avendo Trenitalia tolto dal servizio alcuni treni nella fascia pomeridiana, molti pendolari non potranno essere presenti all’inizio dell’incontro. Per l’occasione poteva essere assai utile l’ormai "defunto" treno InterRegionale delle 16.00, sostituito dall’InterCity 561 delle 16.05 da Milano Centrale, che però non è affatto utile a quei pendolari che salgono alla stazione di Mi-Lambrate, poiché non ferma in quella stazione.
Il primo treno utile per chi lavora, senza essere costretto a prendere qualche ora di permesso, è il treno Regionale 2283 delle 17.15 a Milano Centrale (17.22 a Mi Lambrate e 17.28 a Mi Rogoredo), che, se tutto va bene e se non ci sono ritardi, dovrebbe arrivare a Piacenza alle ore 18.05 … ma intanto ci saremo persi oltre 30 minuti di consiglio!
Non si potrebbe fare qualcosa per posticipare l’inizio dell’incontro, dando modo anche a chi non può arrivare prima di parteciparvi?

Comunicato stampa (24/1/2006)

A seguito delle rassicuranti affermazioni che qualcuno sta diffondendo per ammansire i viaggiatori, i pendolari di Lodi, Piacenza e Val D'Arda, ovvero coloro che vivono sulla propria pelle i disagi del nuovo orario, lontani da ogni coinvolgimento politico, non riconoscono alcuna positività nell'incontro tenutosi a Bologna tra Ferrovie e Associazioni consumatori e chiedono nuovamente il ripristino del vecchio orario come punto di partenza imprescindibile per ogni ulteriore aggiornamento dell'orario ferroviario.

Comunicato stampa (formato PDF 48Kb)

Rimozione dell'Assessore Peri (23/1/2006)

Per un problema tecnico ci siamo accorti che non era possibile scaricare l'email per chiedere la rimozione dell'Assessore ai trasporti della Regione Emilia Romagna Peri. Da oggi è possibile, chi condivide le nostre opinioni ora può farlo.

Le Ferrovie e la Regione Emilia Romagna non intendono ascoltare i pendolari (23/1/2006)

Ferrovie e Regione Emilia si rimangiano le promesse e continuano a non ascoltare le richieste dei pendolari per il ripristino del vecchio orario ferroviario, necessario come punto di partenza per ogni trattativa.
La promessa secondo cui in caso di fallimento dell'orario, ammesso dalle stesse Ferrovie e dalla Regione Emilia Romagna, era stata fatta dal Presidente Errani e dall'Ass. Peri in diverse occasioni.
Ora invece le Ferrovie, con arroganza, affermano che i problemi reali non sono quelli evidenziati dal nostro comunicato (letto durante l'incontro del 20 gennaio a Bologna). Questo significa che per le Ferrovie  gli allungamenti dei tempi di percorrenza, le mancanze di cadenzamento, le rotture di carico e l'aumento dei costi di viaggio non sono problemi importanti!
La cosa vergognosa è che in questa manovra hanno l'appoggio della Regione Emilia Romagna che, protesta solo formalmente, ma evita di chiedere il ripristino del vecchio orario. I dirigenti delle Ferrovie, che probabilmente contano sull'appoggio delle classe politica che li ha nominati, non intendono tornare indietro e cercano di guadagnare tempo per farci abituare ai disagi di questo orario. Si sentono così sicuri da arrivare a dire che gli Intercity introdotti al posto dei treni Interregionali non si toccano. Quest'arroganza deriva probabilmente dall'abitudine ad avere a che fare con subalterni sempre pronti a lodare il loro operato a prescindere dai risultati ottenuti.
Noi pendolari invece viviamo quotidianamente sulla nostra pelle i penosi risultati delle loro "geniali" trovate, che mirano solo ad aumentare i costi riducendo la qualità del servizio. Non siamo quindi per nulla spaventati dalla loro prepotenza e continueremo a combattere duramente per tutelare i nostri diritti fintanto che ciò che ci è stato tolto non ci verrà restituito, con o senza di loro.

Chiediamo tutti insieme che dal 1° febbraio 2006 venga ripristinato il vecchio orario ferroviario (19/1/2006)

Purtroppo le Ferrovie continuano con i loro giochetti nel tentativo di mantenere in vigore il nuovo orario ferroviario. Nonostante i titoli di molti giornali abbiano annunciato la "resa" delle Ferrovie, non è stato minimamente accennato se e quando verrà ripristinato il precedente orario ferroviario. Questa finta resa è a nostro parere organizzata  con il solo intento di regalare altro tempo alle ferrovie per "sperimentare" il nuovo orario sulla pelle di noi viaggiatori nel tentativo di assuefarci ai disservizi e di convincere l'opinione pubblica che per sistemare le cose basta modificare l'orario attualmente in vigore.

Ribadiamo per l'ennesima volta che non accetteremo questo modo di procedere che cerca di mettere inutili rappezzi agli infiniti disagi e disservizi creati dal nuovo orario, aiutando Trenitalia a mantenere a tutti i costi in vigore questo nuovo orario. L'ennesima conferma di questa intenzione viene dalla scelta di spostare a Bologna l'incontro del 20 gennaio, previsto in origine a Piacenza, sui problemi nelle Regioni Emilia e Lombardia. Ciò serve ad allontanare dal tavolo molti dei pendolari interessati per indurre le associazioni di consumatori presenti all'incontro ad accettare soluzioni di compromesso che non prevedano il ripristino del vecchio orario ferroviario.

La nostra posizione è che prima di discutere ogni modifica all'orario, dovrà essere ripristinato quello precedente. Non è ammissibile la ricerca di una qualsiasi soluzione partendo dall'attuale disastrosa situazione.
Qualsiasi soluzione che preveda il mantenimento in vigore, anche se modificato, di questo nuovo orario, o l’accettazione di qualsiasi compromesso o rappezzo, sarà interpretata come una forma di collusione con gli interessi delle Ferrovie.
In tal caso la nostra associazione anticipa fin d’ora che attuerà da subito ogni forma di opposizione e contrasto contro tale scelta e contro TUTTI i sui sostenitori.

Per maggiori dettagli sono disponibili i seguenti comunicati:

Comunicato Associazioni pendolari di Piacenza e Val d'Arda (66Kb)
Comunicato pendolari di Lodi (51Kb)

Si parte! Firmato l'avvio della causa contro il nuovo orario ferroviario (18/1/2006)

La sera del 17 gennaio 2006 il Consiglio dell'associazione pendolari ha votato all'unanimità l'avvio della causa contro il nuovo orario ferroviario firmato da Trenitalia e Regione Emilia Romagna.
La nostra associazione si è assunta questo importante impegno per tutelare i diritti dei pendolari e dei viaggiatori, contiamo sul sostegno di tutti per poterlo portare a termine con successo.
Il Consiglio ha votato anche il proseguimento della raccolta fondi per la causa. La cifra fino ad ora raggiunta è di circa 1650Euro contro i 2500 previsti.
La prossima settimana, per la raccolta fondi, manterremo aperta la nostra sede dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 20. Per chi li conosce i nostri consiglieri saranno disponibili in stazione o sui treni. Non fidatevi a dare soldi ad estranei se non siete certi che sono nostri consiglieri e soprattutto richiedete la ricevuta firmata.
Su questo sito troverete eventuali aggiornamenti degli orari e dei giorni di apertura della sede.

A casa TUTTI i dirigenti responsabili dei disagi! (18/1/2006)

Durante l'incontro tra Ferrovie, utenti e associazioni di consumatori tenutosi a Milano il 13 gennaio per la tratta Milano-Genova le Ferrovie hanno dovuto ammettere che il nuovo orario ferroviario ha dato risultati fallimentari. Nonostante ciò, la classe dirigente FS ha deciso di non accogliere le richieste degli utenti di abbandonare questo nuovo sistema ferroviario.

L'unica giustificazione che la dirigenza FS sa dare per salvare la faccia è quella della grave crisi in cui versano le ferrovie per mancanza di finanziamenti. Purtroppo però anche questa spiegazione non regge per diversi motivi.
Se si vuole aumentare il costo del servizio si devono offrire servizi migliorativi e non peggiori. Gli intercity che sono stati introdotti al posto degli Interregionali invece hanno tempi di percorrenza (a parità di fermate) uguali o superiori a quelli dei vecchi IR, meno posti a sedere e più scomodi, nessun servizio biciclette e in più saltano alcune tra le più importanti fermate pendolari. Per non parlare del rallentamento di molti treni regionali, della perdita di cadenzamento in molte stazioni e delle rotture di carico sulle tratte di media distanza (ovvero l’obbligo di cambiare più treni).

Va poi considerato l'uso vergognoso che fanno le ferrovie del denaro che viene dato a loro. Cominciamo dalle pubblicità televisive pagate a caro prezzo, ma completamente inutili visto che di fatto non c'è concorrenza. Con quei soldi si sarebbe potuto assumere altro personale o effettuare una migliore manutenzione del materiale rotabile. C'è poi la spinosa questione degli appalti. Dall'epoca dello scandalo delle "lenzuola d'ora" le ferrovie non brillano certo per efficienza nella gestione degli appalti. Vorremmo ricordare che solo nella stazione di Piacenza pochi anni fa è stata ristrutturata la sala d'aspetto, creandone una faraonica costata tantissimi soldi. Quella nuova sala durò assai poco e, ancora nuova, fu completamente distrutta per far posto alla successiva ristrutturazione che costò svariati miliardi di lire. Chi viaggia da un po’ di anni ricorderà anche l'appalto dato per la costruzione degli ascensori in stazione, sono passati10 anni per poter vedere gli ascensori funzionanti.

Vogliamo parlare degli appalti per gli impianti di condizionamento delle carrozze? Alcuni ferrovieri ci hanno detto che ve ne sono stati diversi e che ogni volta dopo l'installazione, fatta non correttamente, il condizionatore si guastava, ma nessuno pretendeva il risarcimento dei danni (tanto sono i viaggiatori che ci rimettono). Così ora vi sono moltissimi sistemi di condizionamento guasti, costati tanti soldi, ma che non si possono riparare perché costruiti da ditte differenti da quella che ha vinto l'ultimo appalto.
Parliamo poi dei soldi spesi per il restyling delle vecchie carrozze o per acquistare il nuovo materiale rotabile, un esempio eclatante di incapacità di progettazione. Nelle carrozze vi sono posti a sedere scomodi, porta bagagli altissimi, poco spaziosi e senza visibilità, porte automatiche futuristiche ma sempre guaste.
Perché la classe dirigente che doveva controllare tutti questi investimenti ha agito così male? Chi sono tutti questi dirigenti che fanno scelte palesemente sbagliate, come chi ha progettato il nuovo orario, e a dispetto dei loro errori non se ne vanno mai a casa? Non basta certo qualche capro espiatorio per cambiare la situazione. La classe dirigente FS andrebbe completamente ricambiata con persone che conoscono realmente i problemi, che hanno fatto la gavetta nelle ferrovie, senza raccomandazioni o spintarelle di partiti e organizzazioni, che hanno vissuto di persona tutti i problemi che ora devono essere risolti. Forse è il caso che noi viaggiatori, se vogliamo risolvere i nostri problemi, cominciamo a chiedere tutti insieme il ricambio dell’attuale classe dirigente con persone preparate, capaci, attente ai nostri bisogni, oneste e non lottizzate.

Restituite TUTTO quello che ci avete preso! (13/1/2006)

Iniziano in questi giorni le consultazioni tra Ferrovie e Associazioni consumatori per dare l'illusione di voler risolvere i disservizi e i disagi creati dal nuovo orario ferroviario. Molti giornali gridano la vittoria dei viaggiatori, ma in realtà siamo ben lontani dall'aver recuperato il tuttavia scadente servizio offerto dal vecchio orario. Diversi motivi, spigati di seguito, ci fanno temere che questi incontri siano il solito mezzuccio delle Ferrovie che per mantenere in vigore a tutti i costi il nuovo orario, illudendo i viaggiatori  e cercando di guadagnare tempo sperando in un'assuefazione di noi viaggiatori ai nuovi disagi.

Le Ferrovie decidono di cambiare interlocutore (dalle Regioni alle Associazioni di consumatori) senza considerare che alcune Regioni hanno già firmato un contratto che per legge continua a valere. In caso di accordo poi, si potrebbero scaricare le responsabilità dei disagi residui, sugli stessi "consumatori", quindi anche i pendolari, visto che sarebbero loro ad averlo sottoscritto. Così facendo si riducono anche le responsabilità delle Regioni firmatarie (prima fra tutte l'Emilia Romagna che ha dato l'avvio al cambio di orario con la firma dell'Ass. Peri), Regioni che sono la vera ed unica controparte di noi viaggiatori, utenti e consumatori, ma che ora cercano di defilarsi nonostante siano le responsabili di questa rovina.

Andrebbe poi valutata nel dettaglio l'effettiva competenza di tutte le associazioni di consumatori nel trattare una questione così delicata che richiede la conoscenza completa e dettagliata dei servizi offerti e degli orari ferroviari prima e dopo il cambiamento, nonché tutti i problemi creati dal cambiamento. Alcune associazioni di consumatori come l'ACU (Associazione Consumatori Utenti) hanno già confermato il totale appoggio alle nostre richieste che non prevedono l'accettazione di compromessi o rattoppi al nuovo orario dato che questi manterrebbero comunque disagi ad una parte dei viaggiatori.

Se le ferrovie volessero veramente venire incontro ai viaggiatori non perderebbero tempo in tanti incontri, ma ripristinerebbero immediatamente il vecchio orario come richiesto dalle tante associazioni che hanno sottoscritto lo scorso novembre il patto di Voghera. Con la proposta di proseguire gli incontri fino al 15 febbraio le ferrovie si sono invece garantite un ulteriore allungamento del periodo di "tregua" prima della valutazione; periodo che era già stato fatto slittare dal 15 al 31 gennaio, con buona pace per noi pendolari che tutti i giorni continuiamo a subire disagi e vessazioni.
E' bene ricordare che per disagi non si intendono solamente i ritardi, ma anche la grande quantità di peggioramenti in tutte le fasce orarie, introdotti con il nuovo orario, che elenchiamo di seguito:

1) Sostituzione dei treni Interregionali con Intercity meno capienti che effettuano meno fermate per i pendolari e, a parità di fermate, impiegano tempi uguali o maggiori dei vecchi Interregionali.
2) Aumento dei costi di viaggio per molti pendolari, viaggiatori saltuari e per tutta la collettività; costi destinati ad aumentare fortemente in futuro, in parte sganciati dal paniere ISTAT, che quindi non ricadranno nel calcolo del tasso d'inflazione.
3) Rallentamento di un altissimo numero di treni Regionali, da qualche minuto a decine di minuti, tutto questo nel vano tentativo di coprire i ritardi sistematici dei treni.
4) Peggioramento del cadenzamento in molte stazioni con inutili raggruppamenti dei treni in brevi intervalli, separati da lunghe assenze di servizio. Questo per consentire un'agevole soppressione dei convogli ravvicinati ed in futuro una drastica riduzione di quegli stessi treni.
5) Riduzione dell'affidabilità di molte tracce orarie aumentando la concentrazione dei convogli e le possibilità di conflitti sulla linea con l'inserimento di treni lenti davanti a quelli più veloci che sono così destinati a subire rallentamenti.

Tutti questi peggioramenti introdotti dal nuovo orario non possono essere dimenticati ed è per questo motivo che negli incontri con le ferrovie è necessario ribadire che TUTTI questi disagi e penalizzazioni devono essere eliminati e non solo ridotti.
Il nuovo orario ci ha scippato tantissimi servizi e garanzie, per questo non può essere accettato se TUTTO ciò che ci è stato tolto non viene interamente restituito. Questo può essere ottenuto solo ripristinando il vecchio orario.
Per fare un esempio è come se qualcuno vi prendesse quello che avete dicendovi dapprima che lo fa per migliorare la vostra condizione, poi, a seguito delle vostre lamentele, che vi viene incontro rendendovi una parte di ciò che vi ha tolto, e magari pretendendo un ringraziamento.
L'inganno delle Ferrovie sta nel fatto che cercano di portarci a comparare la disastrosa  situazione attuale con quella leggermente migliore che si potrebbe avere con i rappezzi all'orario, ma dimenticando volutamente di fare un confronto con i servizi offerti dal vecchio orario.
E' per questi motivi che non ha alcun senso accettare il ripristino di qualche treno interregionale se prima ce ne erano molti di più, che non ha senso velocizzare qualche treno se ne hanno rallentati decine, che non serve l'aggiunta di qualche carrozza se prima ve ne erano molte di più, o avere qualche sconto in più (e provvisorio) se prima il viaggio costava molto meno.

Per tale motivo la nostra associazione negli incontri con le Ferrovie non accetterà alcun compromesso. Con chi ci ha tolto i servizi non si tratta!
Ci dispiace sentire che invece alcune Associazioni di consumatori, che dovrebbero fare esclusivamente gli interessi di noi utenti, siano già da ora disposte ad accettare compromessi, che quindi manterrebbero tanti problemi e disagi creati dal nuovo orario, obbligando noi utilizzatori del servizio a subire un peggioramento rispetto alle condizioni offerte dal vecchio orario.
Questa eventualità sarà interpretata molto negativamente da noi viaggiatori che saremo costretti a pensare che tali associazioni di consumatori siano solo al servizio di Trenitalia e di quei potentati economici e politici, collusi con le Ferrovie, che quotidianamente calpestano i diritti di noi cittadini.

Attenzione agli inganni delle ferrovie (10/1/2006)

Come avevamo anticipato da diversi mesi, il cambio del orario ferroviario sta seguendo un copione ben preciso. Dapprima le ferrovie per garantirsi i profitti hanno drasticamente peggiorato il servizio a dispetto di tutte le motivate critiche che noi pendolari avevamo fatto con molti mesi di anticipo. Già questo dovrebbe bastare per far licenziare in tronco l'attuale classe dirigente FS che invece per mesi ha sostenuto la bontà di questo nuovo orario. Dei semplici cittadini hanno dimostrato di conoscere molto meglio e saper prevedere molto più nel dettaglio i problemi delle ferrovie che non la sua classe dirigente FS. Probabilmente il problema più grosso delle ferrovie è proprio quella classe dirigente.

Ora che il nuovo orario ha mostrato tutta la sua inadeguatezza le ferrovie giocano, come da noi previsto, la carta del dialogo diretto con gli utenti, coinvolgendoli nelle solite inutili riunioni per cercare di mettere qualche rattoppo ad una situazione insostenibile. Così, con le solite affermazioni generiche di chi ci capisce poco o nulla, ci vengono a dire di voler risolvere "le criticità delle varie linee". Non potevano pensarci prima? In questo modo tentano di rabbonire l'opinione pubblica e i mass media facendo credere che stanno ascoltando i viaggiatori. Di fatto il loro scopo sembra essere solo quello di salvaguardare i propri meschini interessi, visto che è stata immediatamente respinta l'unica ipotesi sensata, ovvero ripristinare da subito il vecchio orario e ripartire da quello. E' ovvio, fanno troppo gola i tanti soldini che quei dirigentucoli incassano grazie all'uso forzoso degli IC per molti viaggiatori. Fanno troppo comodo i rallentamenti di moltissimi treni ed il loro declassamento a treni di rango inferiore per poter coprire i disastrosi ritardi e l'incapacità di gestire il sistema ferroviario in maniera efficiente. Fa troppo comodo un sistema di monopolio dove il costo di viaggio per molti treni non ricade completamente sul tasso di inflazione. Guarda caso a dicembre l'inflazione è scesa nonostante che per andare da Milano ad Ancona in Intercity si spenda quasi il doppio che con i vecchi Interregionali.
Tutto questo avviene con il beneplacito di una parte della classe politica che prima con le nomine politiche ha creato quella classe dirigente FS e ora la mantiene con i soldi di noi cittadini.

Come avevamo anticipato già da Luglio non accetteremo i mediocri rappezzi o i contentini che questi signori, con l'aiuto di amministrazioni compiacenti e degli amici politicanti, cercheranno di venirci a vendere. TUTTE le centinaia di peggioramenti del servizio introdotti con il nuovo orario dovranno essere rimossi e questo significa ripristinare il vecchio e ripartire da quello.
Noi viaggiatori continueremo a vivere sulla nostra pelle le soppressioni, i rallentamenti, la perdita di cadenzamento, le rotture di carico, le fermate che non ci sono più e l'aumento dei costi per un servizio peggiore. Sarà molto difficile darci a bere che il servizio è migliorato.
Chi vorrà appoggiare ancora quella penosa classe dirigente sappia che dovrà vedersela con noi viaggiatori che, a differenza di coloro che se ne stanno mollemente seduti sulle soffici poltrone del comando, non siamo dei fantocci ammaestrati, ne tantomeno disponibili ad ogni forma di addomesticamento, e soprattutto siamo molto ma molto arrabbiati.

Perché alcune mozioni a favore dei pendolari non sono state approvate? (10/1/2006)

Lo scorso 22 dicembre il Consiglio regionale dell'Emilia Romagna ha messo in votazione quattro mozioni presentate in tempi diversi a favore dei pendolari. Purtroppo è passata solo l'ultima presentata, quella dell'Ulivo che detiene la maggioranza.
Le altre mozioni, che richiedevano ad esempio il ripristino dei treni Interregionali o l'appoggio alla nostra causa contro le ferrovie, non sono invece passate. Ci chiediamo per quale motivo non siano state accolte anche quelle importanti richieste fatte in favore dei viaggiatori.
Come è nostra abitudine, nel segno della trasparenza, lasciamo la possibilità ai lettori di visionare personalmente i contenuti delle diverse mozioni e di conoscere chi le ha sostenute e chi no. Sul sito della Regione Emilia Romagna è possibile conoscere l'appartenenza politica dei singoli consiglieri. Ognuno potrà così trarre le proprie conclusioni.

Risoluzione Rifondazione Comunista 1/2
Risoluzione Rifondazione Comunista 2/2
Esito Votazione Risoluzione n° 818 di Rifondazione Comunista

Mozione Forza Italia 1/2
Mozione Forza Italia 2/2
Esito Votazione Mozione n° 837 di Forza Italia

Risoluzione Lega Nord 1/2
Risoluzione Lega Nord 2/2
Esito Votazione Risoluzione n° 897 della Lega Nord

Risoluzione Ulivo 1/2
Risoluzione Ulivo 2/2
Esito Votazione Risoluzione n° 952 dell'Ulivo

Perché il Sindaco non comincia a mantenere le promesse? (2/1/2006)

Dalla lettera aperta (38Kb) che il Sindaco Reggi ha inviato alla nostra Associazione emergono alcune incongruenze che vorremmo sottoporre all'attenzione dei viaggiatori.

Il Sindaco si è sempre detto contrario a questo nuovo orario che penalizza i pendolari Piacentini, ma nella lettera che ci ha inviato riconferma la necessità "di far trascorrere un congruo periodo di tempo" prima di dare una valutazione definitiva. Attendere significa da una parte continuare le sperimentazioni sulla pelle dei viaggiatori e dall'altra ritenere che l'unica fonte di disagio siano i ritardi. Cosa ne pensa allora il Sindaco dei disservizi che il nuovo orario ha introdotto in maniera definitiva, a prescindere dai ritardi? Parliamo dell'allungamento, da orario, dei tempi di percorrenza di moltissimi treni, del peggioramento del cadenzamento e della forte penalizzazione di molte stazioni utilizzate dai pendolari, delle rotture di carico su tratte come la Milano-Ancona ed infine dell'incremento di costi di viaggio per quei viaggiatori e pendolari che dovendo utilizzare gli Intercity al posto degli IR si vedranno da subito aumentare il prezzo del biglietto. Per i pendolari che l'aumento non lo pagheranno subito (ma prima o poi toccherà anche a loro) è bene ricordare che, grazie alla decisione della Regione Emilia Romagna, sarà la collettività a farsene carico, rimpinguando le tasche della dirigenza FS con soldi pubblici per un servizio IC, è bene ricordarlo, che potrebbe essere effettuato negli stessi tempi e molto più economicamente con i treni Interregionali.

Questi gravi peggioramenti, caro Sindaco, sono insiti nel nuovo orario e non spariranno aspettando un mese. La scelta di attendere significa che i disservizi saranno valutati solo in termini di ritardi, dimenticando quei peggioramenti sopra elencati che i viaggiatori stanno già subendo oltre ai ritardi. Forse per il Sindaco è scontato che noi viaggiatori accetteremo quanto è già stato imposto da orario. Altrimenti il Sindaco avrebbe già dovuto chiedere da tempo il ritiro totale di questo nuovo orario.

L'affermazione che nella lettera ci ha più colpito è quella in cui si parla di "linearità del percorso seguito dal Comune di Piacenza, senza contraddizioni ma mantenendo ben saldi i piedi al terreno, non perdendo di vista l’obiettivo che è quello di trovare soluzioni migliorative possibili per i viaggiatori", dove si conclude che "il Comune non è mai parte contrattuale" con Trenitalia.

Forse il Sindaco si è dimenticato che il Comune ha firmato 10 anni fa un Protocollo di intesa con le Ferrovie che non è mai stato rispettato per la parte riguardante i pendolari. Se il Comune volesse potrebbe chiedere l'applicazione di quell'accordo che ad esempio prevedeva tempi di percorrenza dei treni Interregionali (non degli Intercity) di 50 minuti MASSIMI tra Piacenza e Milano Centrale e una frequenza degli Interregionali di uno ogni mezz'ora nelle fasce pendolari!
La direzione in cui va il nuovo accordo è invece quella opposta. Si smantella il servizio IR a favore del più costoso e meno utile servizio IC (che salta molte stazioni pendolari) e si peggiora il cadenzamento del rimanente servizio Regionale. Perché Signor Sindaco come "parte in causa" non ha impugnato quell'accordo ufficiale la cui mancata applicazione ha fortemente penalizzato migliaia di pendolari e viaggiatori piacentini? Perché nonostante il suo volantino elettorale (49Kb) a pagina 4 riportasse esplicitamente: "Pretenderò rispetto dell'accordo con TAV" quella PRETESA, che non è una semplice richiesta, non si è da subito trasformata in atti concreti? Sono 3 anni che aspettiamo che "la tratta Piacenza Milano diventi comoda come una metropolitana", per fortuna che quella era la prima cosa che voleva affrontare. Sono anni che aspettiamo l'applicazione dell'accordo con la TAV come da lei promesso, ma quando negli incontri che abbiamo avuto con lei in questi anni abbiamo proposto di impugnare quell'accordo sia lei che l'Ass. Peri (presente ad alcuni incontri) avete ripetutamente tentato di dissuaderci dicendo che quell'accordo non ha alcun valore. Ma allora perché lo ha messo come uno dei 10 punti della sua campagna elettorale? Perfino sul sito del Comune di Piacenza sotto le "LINEE PROGRAMMATICHE DI MANDATO PER IL QUINQUENNIO 2002/2007" per i pendolari si prevede di "garantire gli accordi con la TAV" entro il 2005! Il 2005 è passato e non solo quanto stabilito dall'accordo con la Tav non è stato mantenuto, e non è stato fatto NULLA per farlo rispettare, ma con il nuovo orario le cose sono nettamente peggiorate, tanto che gli IR sono addirittura stati sostituiti dagli IC.
E' questo che intende dire quando parla di "non perdere di vista l'obiettivo"?
Immaginiamo che la suddetta pagina verrà presto rimossa o modificata dal sito del Comune, così gli ultimi giorni del 2005 l'abbiamo scaricata per tenerla come testimonianza (non più manipolabile) di ciò che il Comune avrebbe dovuto fare per noi pendolari. Altro che aspettare la fine di gennaio. Anche questa entrerà a far parte del nostro nutrito archivio di file, carte e filmati in cui abbiamo raccolto le decine di promesse da lei fatte ai pendolari.

Per questi motivi Signor Sindaco riteniamo ci siano tutti gli estremi perché il Comune e lei Sindaco in prima persona, come parte in causa, debba pretendere da Ferrovie e Regione, da subito e non tra un mese (visto che questo doveva essere fatto dal 2002), quanto il Comune aveva concordato con le Ferrovie, evitando di continuare ad umiliare i viaggiatori e i pendolari con equivochi indugi e inutili rinvii che da tre anni a questa parte hanno solo sfavorito i pendolari e a nostro parere ora servono solo a favorire le vergognose scelte di Regione e Ferrovie.

Altre cause contro le ferrovie (30/12/2005)

Entro breve renderemo nota la procedura su come ogni viaggiatore potrà intraprendere la causa contro le ferrovie per "i danni da disservizio permanente". Le cause saranno strutturate in modo che i costi non gravino sui viaggiatori che decidano di intraprenderle e in modo che si possa avere un veloce esito. Per questo tipo di azione il Comune di Piacenza ci ha sempre garantito il suo sostegno, contiamo quindi sul suo decisivo appoggio.
Per intraprendere la causa è importante disporre degli abbonamenti ferroviari per un periodo sufficientemente lungo, vi invitiamo quindi a non buttare i titoli di viaggio scaduti.

Auguri e ringraziamenti (30/12/2005)

Desideriamo approfittare degli auguri di fine anno per ringraziare tutti coloro  che  sono stati al nostro fianco in questi lunghi e faticosi mesi di aspro confronto con le Ferrovie e l'amministrazione regionale.

Ringraziamo:
I viaggiatori e i pendolari che ci hanno dato il loro appoggio sostenendoci con idee, osservazioni, contributi e con la loro partecipazione alle nostre iniziative.
Gli organi di informazione, soprattutto quelli del nostro territorio, sempre disponibili a diffondere i nostri comunicati e a pubblicizzare le nostre iniziative. E' certamente anche merito loro se i nostri progetti riescono ad essere conosciuti ed ottenere l'appoggio di tanti cittadini.
I nostri avvocati che con tanta pazienza e disponibilità, in treno e non solo, ci hanno offerto le loro fondamentali consulenze.
La Prefettura che ha prontamente recepito le nostre preoccupazioni e il nostro appello.

Infine la classe politica e amministrativa. In questi ultimi mesi abbiamo notato che a parte qualche amministratore regionale, secondo noi poco incline alle valutazioni oggettive, distante dai problemi reali dei cittadini e appiattito sulle pretese delle lobby di potere, il sostegno ci è arrivato da quasi tutta la classe politica che va da Rifondazione Comunista alla Fiamma Tricolore. Ognuno ha contribuito in base alle proprie capacità e possibilità. Alcuni hanno fornito utilissime informazioni e documentazione sui problemi da noi affrontati, altri hanno presentato mozioni, interrogazioni e risoluzioni per portare all'attenzione degli amministratori i nostri problemi, altri ancora hanno organizzato incontri e discussioni per ascoltare le nostre opinioni, qualcuno ci ha dato utili consigli, altri hanno partecipato con un contributo economico personale a sostegno della nostra causa.

Quello che ci ha colpito, e a dire il vero anche un po' commosso, è stato vedere come tante persone, di estrazione e ideali così diversi, abbiano sostenuto le nostre idee. Per noi è il segno che una volta tanto non contano gli schieramenti, ma solo il desiderio di uomini onesti di difendere i diritti dei cittadini. Speriamo che la politica possa sempre più spesso agire in questo modo e sia un esempio per coloro che pur essendo al potere si dimenticano dei bisogni e dei diritti di noi cittadini.

Ritiro contributi per causa contro l'orario FS (30/12/2005)

Ci scusiamo con quanti non riescono a trovare aperta la nostra sede per consegnare il contributo. Per ora purtroppo non siamo in grado di garantire una presenza certa e costante presso la sede dell’associazione (Stazione ferroviaria di Piacenza, Piazzale Marconi 32A vicino al parcheggio biciclette e al dopolavoro ferroviario). Se avete occasione di incontrare in treno i membri del nostro consiglio potete consegnare a loro il contributo; ricordatevi di farvi dare la ricevuta.

Attualmente abbiamo raccolto circa 1200Euro, altri 300Euro dovrebbero arrivarci dalle adesioni via Internet.

Occupazione simbolica della stazione di Fiorenzuola (23/12/2005)

I colleghi e amici pendolari di Fiorenzuola ci informano che il giorno 23 dicembre a partire dalle ore 18.30 fin verso le 19.15 (ritardi dei treni permettendo), vi sarà un'occupazione simbolica della stazione di Fiorenzuola a cui parteciperanno anche gli amministratori della Val d'Arda. Questa iniziativa è stata decisa per ribadire la contrarietà al nuovo orario ferroviario che penalizza fortemente la stazione di Fiorenzuola. Chiunque fosse interessato ad appoggiare questa pacifica iniziativa, a sostegno dei diritti dei pendolari e dei viaggiatori, potrà presentarsi nell'atrio di quella stazione all'orario sopra indicato. Sarà un'altra dimostrazione che i viaggiatori non sono soli e non sono disposti a subire l'arroganza e le prepotenze di certi politici e delle Ferrovie.

Quattro risoluzioni discusse in Regione: alcuni dettagli fanno la differenza (23/12/2005)

Il giorno 22 dicembre sono state discusse in Regione Emilia Romagna ben quattro risoluzioni contro il nuovo orario ferroviario. Sebbene non siamo ancora in possesso dei dettagli, che cercheremo di pubblicare appena disponibili, desideriamo fare alcune precisazioni sui contenuti. Intanto va detto che a questa votazione si è giunti dopo un rinvio avvenuto qualche settimana fa per mancanza del numero legale. In quest'ultima votazione, oltre all'originaria risoluzione presentata da Rifondazione comunista ne è comparsa una promossa da DS e Margherita. Oltre a queste vi erano anche quelle presentate da Lega e Forza Italia di cui purtroppo non abbiamo ancora informazioni.

L'unica risoluzione passata è stata quella presentata dalla maggioranza DS e Margherita. A differenza di quella di Rifondazione (che è stata appoggiata anche da consiglieri dell'opposizione), quella passata non accoglieva la più importante richiesta dei pendolari, ovvero il ripristino del servizio di treni Interregionali. Nella risoluzione passata si parla genericamente di "pretendere da Trenitalia la soluzione dei disagi", una bella frase che Trenitalia farà propria dicendo, come sta già facendo ora, che l'85% dei treni viaggia con ritardi inferiori a 10 minuti. Non si capisce poi in base a cosa si definiranno le condizioni di "disagio". In caso di mancata riduzione dei disagi si propone di "ridiscutere il contratto di servizio" che non vuol dire nulla visto che i risultati delle precedenti "ridiscussioni" fatte dall'Assessore Peri hanno portato proprio a questo schifoso servizio.
Non vi è invece alcun impegno a richiedere alle ferrovie un servizio imperniato sulle richieste dei viaggiatori anziché come avviene ora imposto ai viaggiatori dalla dirigenza FS con l'avallo della Regione. Questo dovrebbe essere il comportamento di un'amministrazione civile che acquista un servizio pagandolo con soldi pubblici.

Ancora una volta ci sembrano le solite generiche affermazioni che ci sentiamo dire da mesi dall'Assessore Peri. Affermazioni che di fatto concedono molte scappatoie alle Ferrovie e agli pseudotecnici della Regione che avranno modo di elogiare ogni minima riduzione dei ritardi, dimenticando che invece, a parità di fermate, i tempi medi di percorrenza sono già da orario decisamente aumentati e viaggi che prima si potevano fare tranquillamente con gli Interregionali ora con gli Intercity possono costare fino al doppio senza alcun miglioramento del servizio.

Forse quei politici che hanno sostenuto la proposta delle Ferrovie senza degnarsi di ascoltare le nostre critiche ora si vedono con l'acqua alla gola e, sotto elezioni, a corto di sostegni, hanno optato per una tardiva quanto dubbia presa di posizione.
Noi invece, forti del sostegno dei viaggiatori e di quelle forze politiche che ci hanno mostrato il loro appoggio, siamo decisi a continuare per la nostra strada fino a che questo nuovo orario non verrà definitivamente ritirato.

Lettere dai pendolari: Chi dice che gli scontenti siamo solo noi piacentini è un bugiardo! (23/12/2005)

Stamattina (21/12) mi sono recato come già a Fiorenzuola sanno, a Bologna al consiglio regionale:

Andata: Regionale 11529 delle 8:10 a Fiorenzuola parte con 11 minuti di ritardo. Dovrebbe arrivare alle 9:30 a Bologna Centrale invece arriva alle 10:43 (73 minuti di ritardo).

Ritorno: Regionale 2136 delle 19:29 a Bologna parte con 16 minuti di ritardo
Dovrebbe arrivare alle 20:49 a Fiorenzuola invece arriva alle 21:07 (18 minuti di ritardo).

In treno la gente incazzata.
A Bologna mi avevano detto: "Ma perché voi di Piacenza/Val d'arda vi lamentate asserendo problemi anche a Parma/Modena/Bologna? Qui sembrano tutti contenti"
Ovviamente ho riportato la domanda ai miei compagni di viaggio, dato che sono pendolare per Milano e non li conosco.
Ovviamente le risposte sono state tutte dello stesso tono:
"Col cavolo", "I ritardi sono aumentati tantissimo", "I ritardi sono aumentati un poco, non tanto, ma non si capisce perché invece di migliorare si peggiori quando la proposta doveva essere migliorativa", "Sì comunque mi costringono a prendere l'Intercity", etc.

IO DI CONTENTI OGGI NON NE HO CONOSCIUTI!!!!!!!!!!!!

Aggiornamento della situazione (18/12/2005)

Ecco un aggiornamento della situazione sui vari fronti:

Causa contro Ferrovie e Regione Emilia Romagna
Procede la raccolta dei fondi, abbiamo oltrepassato il migliaio di Euro e stiamo ricevendo molte mail di adesione da pendolari che non riescono a trovare la sede aperta per effettuare i versamenti. Purtroppo ci è difficile organizzare gli orari di apertura che sono a discrezione dei nostri consiglieri pensionati. Se potete vi preghiamo di verificare di volta in volta se c'è qualcuno in sede. Intanto le amministrazioni della Val D'arda hanno mostrato l'intenzione di dare il loro appoggio all'iniziativa che è stata sottoposta anche al Sindaco di Piacenza che, assieme alla Provincia, deciderà a breve se appoggiare la causa. Non abbiamo ancora raggiunto la cifra che intendevamo raccogliere, ma visto il forte sostegno ricevuto da associazioni e amministrazioni la nostra intenzione è quella di proseguire. Ribadiamo ancora una volta che se la causa non dovesse partire restituiremo i soldi raccolti.
In questa battaglia ci sembra esemplare la scelta della regione Liguria che ha deciso di fare causa alle ferrovie per le eccessive soppressioni dei treni. Un atteggiamento ben diverso da quello tenuto dalla regione Emilia Romagna che per tutti questi anni, nonostante le continue critiche rivolte dalla nostra associazione, in caso di soppressione di treni faceva pagare a Trenitalia la ridicola penale di 2 Euro a Km, e solamente nel caso in cui entro l'ora successiva non vi fosse un altro mezzo sostitutivo. Questo dimostra secondo coi il completo disinteresse a tutelare i diritti dei viaggiatori.

Orario ferroviario

Ritardi PC.jpg (8450 byte)

Come mostra questa emblematica fotografia, scattata da un viaggiatore alla stazione Piacenza, non esistono più treni in orario. Questo nonostante le rassicurazioni di Trenitalia che secondo cui l'85% dei treni viaggia con meno di 10 minuti di ritardo e le promesse della Regione che valuterà a gennaio la situazione. Mettiamo in guardia tutti i viaggiatori dal lasciarsi ingannare da queste subdole affermazioni. In questo periodo, pur di salvare la faccia con i pendolari e con le amministrazioni, le Ferrovie stanno facendo viaggiare, comunque con scarsi risultati, i treni regionali con una priorità superiore a quella solita. Terminato questo periodo di privilegi, si ricadrà in un disservizio ancora peggiore. Stanno cercando di convincerci che se una volta ridotti i ritardi la situazione dovrebbe essere considerata accettabile. Questo però non è vero dato che dalle nostre analisi, effettuate treno per treno sulla linea PC-MI ma estendibili per alcuni aspetti a tutta la Regione, emerge che questo orario, anche con i treni puntuali, non è nel complesso migliorativo rispetto a quello precedente. Per questo motivo abbiamo sempre chiesto che non venisse accettato a priori. Ogni valutazione che la Regione si appresta a fare è quindi priva di significato perché considererà solo il servizio attuale senza la comparazione, fatta treno per treno, con il servizio precedente in termini di velocità, cadenzamento e costi. Riassumiamo brevemente i punti salienti dei peggioramenti causati dal nuovo orario:

1) Treni IC più costosi già da oggi per TUTTI perché pagati dai viaggiatori salutari, da una parte dei pendolari e da tutta della collettività (contributo regionale). In futuro, terminati gli sconti, anche da tutti i restanti pendolari. I treni IR potrebbero effettuare lo stesso servizio in termini di velocità di collegamento ad un costo enormemente inferiore, non vi è quindi alcuna giustificazione ad utilizzare i treni IC se non quella di garantire maggiori profitti alle Ferrovie.
2) I nuovi orario garantiscono una condizione di monopolio alle Ferrovie sulle tratte medio lunghe.
3) I nuovi orari hanno prodotto mediamente un allungamento dei tempi di percorrenza, un peggioramento del cadenzamento ed aumentato della probabilità di ritardi e soppressioni dei treni Regionali.

Proviamo già fin d'ora anticipare le affermazioni con cui l'Ass. Peri tenterà di giustificare il mantenimento in vigore di questo orario:
A) "I ritardi sono stati ridotti" (dimenticando che per la maggioranza dei treni i tempi di percorrenza sono stati sistematicamente aumentati rispetto all'orario precedente per coprire i ritardi).
B) "Restano ancora alcune criticità che le ferrovie si impegnano a risolvere entro breve, pertanto ritengo che la sperimentazione del nuovo orario debba continuare".
Ovviamente non cadremo nell'inganno di tali capziose affermazioni e procederemo con una dettagliata campagna informativa contro questo ennesimo tentativo di disinformazione.

Iniziative future e Immobility day
Dati gli innumerevoli disagi degli ultimi giorni molti viaggiatori ci chiedono come poter protestare, e come organizzarsi per difendere i loro diritti. Dati i numerosi impegni di questo periodo non possiamo ancora definire la data della prossima assemblea, per il momento le informazioni verranno fornite da questo sito.
La prossima iniziativa è quella dell'Immobility day, prevista per il 20 dicembre, che raggruppa diverse forme di protesta decise in autonomia dalle singole associazioni pendolari che un mese fa hanno sottoscritto il patto di Voghera e che sono contrarie all'introduzione del nuovo orario.

Rimozione dell'assessore Peri
Un'azione approvata già da alcune settimane dal nostro consiglio direttivo è la richiesta di rimozione dell'Ass. Peri dal suo incarico in quanto responsabile, come firmatario dell'accordo con le ferrovie, del peggioramento del servizio ferroviario regionale. Poiché la nostra associazione da diversi mesi aveva fornito a peri tutte le analisi che dimostravano e prevedevano i peggioramenti che vi sarebbero stati, ora chiede che l'assessore Peri venga rimosso dal suo incarico  per comportamenti lesivi e contrari alla tutela dei diritti dei cittadini. Vi invitiamo a scaricare la email di richiesta di rimozione dall'incarico e di spedirla agli indirizzi indicati:
email rimozione Peri formato word (23Kb)
email rimozione Peri formato .eml (5Kb)
Sempre l'Ass. Peri, che evidentemente non ha più argomentazioni convincenti per contrastare le nostre critiche, in un articolo pubblicato sul quotidiano Repubblica lo scorso 13 dicembre, dichiara che le multe pagate da Trenitalia alla Regione Emilia-Romagna per i disservizi ferroviari sono state versate alla Regione e NON vengono ridistribuite ai viaggiatori a seguito di espressa richiesta delle associazioni pendolari.
In primo luogo riteniamo doveroso che l'assessore intervenga tempestivamente per esplicitare in maniera chiara quali associazioni pendolari od organismi affini hanno formulato tale richiesta, senza limitarsi genericamente a riferimenti non meglio identificabili.
Questo alla luce del fatto che l'Associazione Pendolari Piacenza non ha mai comunicato in forma diretta all'assessore Peri una tale dichiarazione e che, al contrario, ha sempre chiesto apertamente che le multe venissero ridistribuite immediatamente e in forma completa ai viaggiatori. Fanno fede gli interventi pubblicati sul nostro sito Internet, sui media e, in maniera più forte, il chiaro riferimento che compare nella proposta alternativa per il miglioramento del servizio ferroviario presentata ripetutamente alla Regione a partire dallo scorso mese di luglio.
Per le suddette ragioni le dichiarazioni dell'assessore, se non rettificate e corredate delle opportune argomentazioni a sostegno, si configurano potenzialmente lesive dell'immagine e dell'operato della nostra Associazione in quanto, a nostro avviso, contribuiscono a mostrare una linea d'azione in totale contrasto con i nostri obbiettivi, infangando gratuitamente l'immagine della nostra associazione.

Iniziative di altri comitati
Per il giorno 20 dicembre i colleghi pendolari di Fiorenzuola invitano tutti i pendolari a verificare il rispetto integrale delle norme di sicurezza durante il viaggio, pretendendo se necessario dal capotreno che il treno prima di partire venga messo in condizioni di sicurezza per i viaggiatori. In caso il capotreno si rifiutasse di garantire la sicurezza è doveroso avvertire la Polfer che è tenuta a verificare e far rispettare tutte le norme di sicurezza a bordo del treno. Il caso tipico di mancanza di condizioni di sicurezza è la presenza di passeggeri nei passaggi di intercomunicazione tra le carrozze, condizione espressamente vietata dai regolamenti ferroviari. Altri regolamenti e leggi sono scaricabili con i seguenti documenti:
Regolamento comunità europea (PDF 95Kb)
Prefazione generale all'orario di servizio (htm 12Kb)
Obblighi servizio pubblico (Zip 331Kb)
DPR735 (PDF 296Kb)
Regolamento per la circolazione dei treni (PDF 381Kb)
Norme per il servizio con mezzi leggeri (981Kb)
Carta dei servizi 2005 scaricabile dal sito www.trenitalia.it
Altri documenti saranno aggiunti successivamente
La seconda forma di protesta proposta è quella di presentare il biglietto con un ritardo pari al ritardo del treno.

I colleghi Lombardi invece distribuiranno questo giornalino (PDF 144Kb) del pendolare che vi invitiamo a leggere e diffondere.

Disservizi in vertiginoso aumento (14/12/2005)

Tutte le analisi e i rischi che la nostra associazione sta presentando da mesi si stanno dimostrando concreti a dispetto delle falsità e imbonimenti diffusi da molte amministrazioni a cominciare dalla Regione Emilia Romagna e della relativa agenzia per la mobilità. Ecco una lista di alcuni incredibili episodi di cui siamo da qualche giorno testimoni sulla tratta Piacenza-Milano.

Lunedì 11/12
Il treno R2274, 7.59 da PC  (che dovrebbe essere il sostituto regionale veloce dell'IR2124) è stato fatto fermare in tutte le fermate del percorso, perché come regionale ora non ha le stesse tutele di un treno IR. Deve sostituire, ci è stato detto, il treno regionale R20424 soppresso. Guarda caso come avevamo previsto dei grappoli di treni regionali preannunciati a pochi minuti di distanza, ne parte uno solo e fa da regionale con tutte le fermate. Per di più ora però l'R2274 non essendo un IR, non è più soggetto alle penali come accadeva prima. Le FS possono rallentarlo a piacimento senza grossi rischi. Ma c'è di più, stando ai tabulati FS (ricevuti da un nostro informatore FS) risulta che il treno R20424 non era soppresso, ma è arrivato puntualmente a Milano!! Che riescano a fingere di far viaggiare un treno per ingannare la regione ed evitare anche le penali sulle soppressioni?
Altri IC della mattina viaggiavano con 20-25 minuti di ritardo. "Con le tratte brevi degli IC guadagneremo in puntualità" dicevano FS, per ora guadagneranno molto sul prezzo dei biglietti che devono pagare i viaggiatori rimasti senza IR, per un servizio comunque peggiore di quello IR.
La sera al ritorno un'ecatombe. Treni come il regionale "veloce" delle 17.22 a Lambrate fatti fermare in più stazioni, totale 30 minuti di ritardo. Chi è partito alle 19 da Milano per Fiorenzuola è arrivato alle 22, grazie alla soppressione di altri treni!

Martedì 12/12
Il treno IR2122 (7.08 da PC) si presenta con 7 carrozze agibili contro le 13 previste da contratto prima dell'11 dicembre. Ora infatti il nuovo contratto stipulato dal Rag. Peri assessore ai trasporti della regione emilia romagna, pare preveda per questo treno solo 8 carrozze, sebbene in quella fascia non sia stato introdotto alcun treno aggiuntivo. Anche in questo caso avevamo preannunciato da mesi che Trenitalia, non avendo abbastanza carrozze, per inserire altri treni non poteva che ridurre il numero di carrozze. Già a Piacenza i viaggiatori di quel erano in piedi. A Lodi le persone non riuscivano a salire. La ressa era tale che c'erano viaggiatori stipati anche nei passaggi di intercomunicazione tra le le carrozze (vietato dal regolamento ferroviario). Alcuni viaggiatori chiedono di mettere il treno in sicurezza prima di farlo ripartire. Per tutta risposta il capotreno cerca di chiudere le porte ghigliottinando chi si trova nel mezzo. La Polfer chiamata dai viaggiatori per mettere il treno in sicurezza denuncia per interruzione di pubblico servizio un viaggiatore che aveva chiesto l'intervento per evitare inutili rischi ai passeggeri stipati nel treno. Complimenti davvero alla Polfer e al personale del treno che, non rispettando i regolamenti, invece di tutelare i viaggiatori contro inutili pericoli, mettono a grave rischio la sicurezza di innumerevoli cittadini.
Lo stesso giorno il treno R2274 delle 7.59 si presenta a Piacenza con 5 carrozze contro le 13 che da contratto le ferrovie dovevano garantire il suo predecessore IR2124. Ma non basta, il materiale è quello dei treni regionali con sedili lerci e scomodi e poco spazio.
Al ritorno il treno R20431 (ore 18 circa da Milano) viene annunciato con fermata in tutte le stazioni. Quando i viaggiatori salgono scoprono che fermerà solo in alcune stazioni. Gli orari esposti a Lambrate e Rogoredo per quel treno riportano fermate completamente differenti da quelle riportate negli orari esposti alla stazione di Piacenza e sull'orario ufficiale! Chi avrà ragione?
Ultima sorpresa ci viene segnalata da un pendolare che viaggiando su un treno IC, alla prima fermata, con il treno stracarico, si è dovuto alzare e rimanere in piedi per il resto del viaggio per cedere il suo posto ad un signore che aveva prenotato quel posto. Questo significa che i pendolari sugli IC, non avendo la prenotazione, saranno destinati a rimanere in piedi!

Come da noi più volte sottolineato l'approssimazione, la superficialità e la scarsa competenza della classe dirigente FS si manifesta completamente in tutti questi disservizi e incongruenze, tipiche di un orario raffazzonato come tutte le opere portate avanti da questi signori negli ultimi anni.

Invitiamo tutti coloro che intendano segnalare il proprio dissenso a protesta re a questi indirizzi (1Kb), ovvero quelli degli amministratori che direttamente o indirettamente hanno permesso questo scempio.

Informiamo che la Regione Lombardia, che non ha ricevuto sufficienti garanzie dalle ferrovie, non ha ancora firmato l'accordo con Trenitalia. Imploriamo l'Assessore ai trasporti Moneta di non firmare, valutando nel dettaglio tutti i disservizi creati da questo nuovo orario, diffidando delle faziose fonti FS e chiedendo il ripristino del vecchio orario.

Il doppio gioco (12/12/2005)

Le tante proteste che i pendolari del nord/ovest stanno sostenendo da mesi iniziano a far breccia in qualche amministrazione. Mentre la Regione Emilia Romagna lo scorso novembre ha frettolosamente firmato l’accordo con Trenitalia, altre amministrazioni come Lombardia e Liguria hanno cercato fino all'ultimo di frenare la disastrosa manovra. Probabilmente si sono rese conto che le tante ricadute di tale cambiamento non saranno del tutto indolore. Solo per fare qualche esempio a Milano il dirottamento di migliaia di pendolari su alcune stazioni ferroviarie, a causa del peggioramento del servizio su altre, potrebbe produrre congestioni di alcune già critiche linee di metropolitana. Dato l’incremento dei costi di viaggio molti viaggiatori potrebbero trovare conveniente l’utilizzo dell’automobile anche per percorsi di media distanza ed intasare ulteriormente le strade.

La regione Emilia Romagna invece, dopo aver firmato, cerca con alcune amministrazioni locali, la complicità della nostra associazione tentando di spacciare, con le solite affermazioni generiche, che l’orario è migliorativo e senza aumento di costi, ma rifiutandosi di affrontare una comparazione treno per treno tra l'orario precedente e quello futuro. Si cerca di coinvolgere la nostra associazione in grotteschi ed inutili teatrini per imbonire i viaggiatori dicendo, a firma ormai avvenuta, di voler ora ascoltare le nostre richieste. Tutto questo dopo che per mesi se ne sono infischiati delle nostre analisi e delle nostre critiche. L’ultima notizia è che anche la commissione ai trasporti della Regione Emilia Romagna vorrebbe ora ascoltare il parere dei pendolari e utenti. Davvero curioso visto che il suo presidente, prima della firma, aveva detto che non avrebbe convocato la commissione “solo per ascoltare i pareri dei comitati di viaggiatori”. Che senso ha farlo ora? Forse l’inutile contrordine viene dall’alto visto che ora bisogna salvare la faccia nei confronti dei cittadini prossimi elettori. Pensano davvero che siamo così stupidi? Un altro  mezzuccio utilizzato sia dalla Regione che da alcune amministrazioni locali sta nell’evidenziare, a fronte dei disagi per i piacentini, i notevoli benefici per tutti gli altri 25000 viaggiatori della regione. Peccato che tale affermazione sia priva di fondamento visto che i rappresentanti di quei 25000 utenti, raggruppati nel comitato regionale degli utenti ferroviari (CRUFER - organo consultivo della Regione), abbiano finora bocciato in maniera totale, la proposta di Regione/Trenitalia.

Ci stupisce sentire che anche il Sindaco di Piacenza annunci con una lettera che le valutazioni del nuovo orario andranno fatte senza comparazioni con quello vecchio. Come è possibile sostenere che un orario è migliorativo se non lo si compara con quello precedente? Altro espediente che il Sindaco sembra copiare dalle Ferrovie è il voler valutare la puntualità dei nuovi treni, dimenticando candidamente che moltissimi treni sono stati opportunamente rallentati da orario proprio per cercare di mascherare i ritardi attuali. Persino gli Intercity hanno tempi di percorrenza maggiori di quelli che avrebbero i treni Interregionali a parità di fermate. Così ci potranno venire a dire che ora i treni sono più puntuali.

A dimostrazione che invece molti amministratori continuano a difendere gli interessi di Trenitalia e che quelle intraprese sono solo azioni per imbonire i passeggeri, spicca la mancanza del numero legale nella riunione in Regione dove si sarebbe dovuta discutere una risoluzione contro l’accordo firmato con Trenitalia. Anticipiamo che non appena sarà disponibile divulgheremo l’elenco dei consiglieri regionali presenti e assenti a quell’incontro; i cittadini trarranno le debite conclusioni.

Riteniamo quindi che l’attuale strategia della Regione abbia il solo scopo di utilizzare la nostra associazione come scudo contro la giusta rabbia dei viaggiatori, costruendo un alibi per gli amministratori responsabili. Noi invece intendiamo lasciare alle amministrazioni tutta la responsabilità delle loro scelte, saranno loro a dover risolvere i problemi che hanno creato.

Lettere dai pendolari: Il Fantatreno (12/12/2005)

Scarica lettera (formato PDF 28Kb)

Presentato un esposto alla Prefettura: Primi risultati (7/12/2005)

Il giorno 7dicembre 2005 la nostra associazione ha depositato alla Prefettura di Piacenza un esposto per segnalare:
1) I profili di illegittimità della delibera con cui la Giunta regionale dell’Emilia Romagna ha autorizzato la sottoscrizione del contratto con Trenitalia. Dato che la modifica ha implicazioni su tratte a carattere nazionale come ad esempio la Milano-Bologna-Ancona o la Torino-Piacenza-Bologna, che coinvolgono più regioni (complessivamente le regioni interessate al cambiamento sono almeno cinque: Piemonte, Liguria, Lombardia Emilia Romagna e Marche), tale decisione doveva essere preventivamente valutata a livello nazionale dal Ministero dei trasporti a tutela dei moltissimi viaggiatori residenti in prossimità dei confini regionali che in questo modo verranno pesantemente penalizzati dalla frammentazione che si creerà con il nuovo servizio.
2) I disagi derivanti a pendolari e viaggiatori dell’intera provincia piacentina, il vasto fronte di dissenso nei confronti della scelta operata dalla regione Emilia Romagna che potrebbe successivamente sfociare in forti contestazioni.
3) I risvolti negativi sotto il profilo dell’impatto ambientale, legati alla disincentivazione dell’uso del mezzo ferroviario per i viaggiatori diretti o provenienti da alcune stazioni particolarmente penalizzate, viaggiatori che saranno costretti ad utilizzare il mezzo privato al posto del treno.

Al fine di consentire le necessarie valutazioni dei suddetti punti l’Associazione pendolari ha richiesto un rinvio dell’entrata in vigore del nuovo orario ferroviario.

La prefettura ha comunicato in data odierna che la nostra segnalazione è stata recepita e inoltrata con procedura d’urgenza al Ministero dei trasporti, alla Regione Emilia Romagna e a Trenitalia.

Questo primo importante risultato dimostra l’efficacia dell’approccio scelto della nostra Associazione di utilizzare ogni mezzo legale per contrastare le decisioni prese dall’amministrazione regionale e da Trenitalia contro il parere di cittadini e utenti.

L’Associazione pendolari di Piacenza desidera ringraziare gli avvocati che stanno supportano queste azioni in particolar modo il loro coordinatore Avv. Umberto Fantigrossi.

Continua la raccolta di fondi per la causa (4/12/2005)

Ringraziamo di cuore i tanti pendolari che hanno aderito alla nostra richiesta di fondi per sostenere l’azione legale contro il nuovo orario ferroviario. Non essendo stato ancora raggiunto l’importo necessario abbiamo deciso di ritardare l'azione legale e proseguire la raccolta fondi anche per la prossima settimana. Ricordiamo che chi volesse contribuire potrà farlo inizialmente con una segnalazione via email dal titolo “Contributo” all’indirizzo pendolari.piacenza@libero.it , specificando l'importo che vuole offrire. In questo modo ci sarà possibile valutare rapidamente l'ammontare disponibile.

Gli effettivi versamenti potranno essere effettuati lunedì 5 dicembre 2005 dalle ore 7.00 fino alle 9.00, dalle ore 17.00 alle 20.00 e dalle 21 alle 22.30 presso la sede dell’associazione (Stazione ferroviaria di Piacenza, Piazzale Marconi 32A vicino al parcheggio biciclette e al dopolavoro ferroviario). Gli orari potrebbero subire piccole variazioni in funzione della disponibilità delle persone che effettueranno la raccolta. Per i giorni successivi a lunedì gli orari devono essere ancora definiti. Vi invitiamo a verificare gli aggiornamenti su questo sito.

A seguito del versamento verrà rilasciato un tagliando numerato con il nome della persona e l'importo versato. Questo tagliando permetterà di riavere la somma versata nel caso in cui la causa, per diverse ragioni, non dovesse essere fatta.
Ricordiamo che per il momento questa causa non è finalizzata alla richiesta di un risarcimento per i viaggiatori (azione che verrà fatta successivamente), ma è diretta contro il nuovo orario ferroviario.

La stessa iniziativa legale è stata sottoposta anche alle associazioni che hanno siglato il patto di Voghera (pendolari delle quattro regioni interessate al cambiamento d'orario) al fine di rafforzare l’incisività della protesta.

IMPORTANTE! Proposta una nuova iniziativa di contrasto (1/12/2005)

Purtroppo a causa di alcuni problemi organizzativi l'assemblea pubblica dei pendolari è stata spostata a data da definirsi. Ci scusiamo con le tante persone che ci hanno sollecitato a fare un nuovo incontro, incontro che cercheremo di organizzare prossimamente. Nel frattempo i nostri sforzi sono concentrati su una nuova possibilità di contrasto al nuovo orario. Questa possibilità, oltre a garantire una discreta probabilità di successo, consente di agire nella piena legalità e quindi senza rischi per i viaggiatori. L'iniziativa consiste nell'istituzione di una causa legale (i cui dettagli per ora non possono essere resi noti).

Purtroppo per istituire questa causa servono circa 2500Euro, che le nostre casse possono coprire solo in minima parte. Chiediamo quindi un contributo (del tutto libero e volontario) a coloro che sono interessati a sostenerci. Essendo migliaia di pendolari, il contributo che può offrire ogni persona si riduce drasticamente. Dal punto di vista formale la quota versata potrebbe essere considerata come quota di iscrizione alla nostra associazione.

Invitiamo le altre associazioni pendolari, anche di altre Regioni, a sostenere la nostra iniziativa. L'ultimo invito, ma non meno importante è per la classe politica e amministrativa, con l'invito a sostenere la campagna in difesa dei diritti dei viaggiatori, confermando, come più volte affermato pubblicamente, il sostegno alle iniziative dei viaggiatori e pendolari.

Invitiamo tutti i viaggiatori,cittadini e organi di informazione a divulgare quanto più possibile questa notizia.

Invitiamo coloro che intendano offrirci un contributo a segnalarci al più presto la loro disponibilità, inviando una semplice mail (dal titolo "Contributo" al nostro indirizzo pendolari.piacenza@libero.it , indicando l'importo che desiderano offrire. Per ragioni di tempo la disponibilità a dare un contributo dovrebbe essere segnalata entro la mattina di sabato 3 dicembre. In caso si raggiunga la somma necessaria, la mattina del 5 dicembre, alla stazione di Piacenza, presso la nostra sede (di fianco al capannone biciclette) si effettuerà la raccolta dei contributi. In caso di impossibilità ad inoltrare la causa per tempo, per esempio per insufficienza dei fondi raccolti, ogni donatore avrà diritto a chiedere la restituzione della somma versata. L'eventuale restituzione dovrebbe avvenire durante l'incontro del consiglio direttivo di mercoledì 7 dicembre o il mercoledì successivo.

Chi non potesse recarsi a Piacenza può lasciare il contributo ai nostri rappresentanti o a colleghi piacentini di fiducia, in alternativa può inviarci il proprio recapito telefonico.

Ci dispiace aver dato così tardi questa notizia, purtroppo le informazioni in merito alla possibilità di una causa legale ci sono arrivate solo da poco.

Il primo successo: i pendolari rispondono! (30/11/2005)

Lo scorso 29 novembre si è tenuta la prima assemblea dei pendolari. Forte l'adesione dei viaggiatori, la sede dell'associazione pendolari, nonostante l'ampio salone ed il lungo corridoio, è stata subito riempita dalla prima ondata di viaggiatori, è stato così deciso di spostarsi nel vicino e più ampio parcheggio biciclette. Nonostante l'ambiente ostile, freddo e poco illuminato, oltre 150 viaggiatori si sono presentati (150 solo gli indirizzi email raccolti). Questo nonostante lo scaglionamento dovuto all'arrivo dei treni e a dispetto dei ritardi di oltre 40 minuti di alcuni treni che hanno precluso la partecipazione di altri pendolari. Sono stati presentati tutti i problemi del nuovo orario, le pesanti responsabilità e scorrettezze dei politici e amministratori che hanno approvato il cambio di orario in barba ai pareri negativi dati da associazioni di pendolari e consumatori. Proposte svariate strategie di lotta, tra queste alcune molto simpatiche, prive di rischio e a forte impatto mediatico, come utilizzare "intensivamente" i recipienti della spazzatura in treno depositandovi la nostra spazzatura; oppure lasciare a terra il capotreno con alcuni trucchi. Critiche molto forti sono state fatte nei confronti dei politici che non hanno supportato del tutto o in parte i pendolari, dando di fatto un supporto alle proposte di Trenitalia. E' stato chiesto che le amministrazioni appoggino economicamente le azioni legali portate avanti dai dei pendolari. Ed infine di organizzare una manifestazione cittadina. E' stato anche proposto di andare ad applaudire, per la sua scelta nefasta, l'assessore regionale Peri (colui che ha firmato l'accordo con Trenitalia), che il giorno 30/11 alle 19.30 sarà presso il Comune di Piacenza, in piazza Cavalli n°2.
Sono state elencate le possibili strategie di lotta e le azioni legali che si intendono proporre (dal blocco legale dei treni, allo sciopero del biglietto, al boicottaggio dei prodotti pubblicizzati nelle stazioni e sui treni). E' stato anche chiesto di mantenere sotto pressione tutte le amministrazioni affinché contrastino con tutti i mezzi leciti, ma senza esclusione di colpi, la scelta dell'Assessore Peri.
L'assemblea si è conclusa dopo oltre 1h e 30' di fitto dibattito con la promessa di incontrarci ancora tutti, e in numero maggiore, lunedì prossimo in una sede adeguata che verrà resa nota al più presto.

Nuove email per fermare il nuovo orario ferroviario  (28/11/2005)

Vi invitiamo a scaricare e diffondere a quante più persone possibile la seguente email (già completa di indirizzi) indirizzata a tutti i Consiglieri regionali dell'Emilia Romagna.

Mail in formato .eml (17Kb)
oppure in formato .zip (4Kb) o in formato Word (23Kb)

Il patto di Voghera contro il cambio del nuovo orario ferroviario  (28/11/2005)

Sabato 26 novembre la nostra associazione ha partecipato all'incontro di Voghera con le associazioni di consumatori, utenti e pendolari di Lombardia, Emilia, Piemonte e Liguria per definire un documento di intenti e le linee di contrasto al nuovo orario ferroviario che saranno illustrate nell'assemblea dei pendolari del 29 novembre 2005.

Scarica il documento sul Patto di Voghera.pdf (53kb)

I pendolari di Piacenza non parteciperanno al comitato paritetico  (25/11/2005)

Il Consiglio direttivo dell'Associazione pendolari di Piacenza in data 23 novembre ha deciso che non parteciperà al cosiddetto "comitato paritetico", che a nostro giudizio non è altro che l'ennesima farsa organizzata dall'assessore Peri della Regione Emilia Romagna per ammansire e addomesticare noi viaggiatori.
Le motivazioni sono le seguenti:

1) La nostra associazione non accetta in alcun modo l'orario ferroviario proposto da Regione/Trenitalia e ne richiede tuttora il ritiro. Ogni forma di partecipazione che implicitamente avalli il nuovo orario è incompatibile con la scelta della nostra associazione.

2) Alcune amministrazioni stanno cercando di trascinare la nostra associazione nella commissione paritetica per coinvolgerci nella loro scellerata decisione ed usarci da schermo verso i pendolari. I problemi li hanno creati loro non ascoltando le nostre osservazioni ed avvertimenti, ora saranno loro solamente a dover rispondere a noi pendolari dei disservizi e a dover trovare le soluzioni ai problemi che sorgeranno. Non avranno da noi alcun appoggio, contributo o forma di collaborazione.

3) Le ferrovie dispongono di tutti i dati relativi alla circolazione ferroviaria, non vi è alcun bisogno di chiedere a noi gli effetti che produrrà l'entrata in vigore del nuovo orario. E' inutile nonché offensivo chiedere ora, ad accordo firmato, alla nostra associazione di ripetere per l'ennesima volta le analisi e le critiche che da molti mesi stiamo ripetendo in tutte le sedi e che l'Assessore Peri ha a disposizione da luglio 2005. Si tratta dell'ennesimo gioco per fingere di essere interessati al parere dei pendolari nell'attesa che i viaggiatori si adattino ai cambiamenti.

4) Per diversi mesi la nostra associazione ha preparato analisi e osservazioni che non sono state considerate né dall'assessore Peri né dalla sua agenzia di mobilità, avallando un progetto che riteniamo essere disastroso per i viaggiatori piacentini e per le decine di migliaia di altri viaggiatori dell'intera tratta MI- AN. E' un comportamento meschino l'aver firmato, nonostante le tante critiche, il contratto alle spalle dei pendolari e poi pretendere di valutarne con loro gli effetti ed i rimedi necessari.
Prima ci hanno bastonato ed ora ci porgono il cerotto. Hanno fatto fuggire i buoi ed ora vogliono far chiudere a noi la stalla.
Queste mediocri strategie da politicanti di quart'ordine non ci ingannano più.

Il Consiglio dell'Associazione pendolari di Piacenza, ritenendo scorretto e gravemente lesivo nei confronti dei cittadini, viaggiatori e pendolari il comportamento e le scelte operate dall'assessore ai trasporti Alfredo Peri, responsabile dell'accettazione del nuovo orario ferroviario, ne chiede l'immediata rimozione. La nostra associazione si attiverà da subito per sensibilizzare in merito l'opinione pubblica, le amministrazioni e l'intera classe politica.
A breve renderemo disponibili le mail di protesta da spedire.

Indetta l'assemblea dei pendolari piacentini (22/11/2005)

Il giorno 29 novembre a partire dalle 18.30 è indetta un'assemblea presso la sede dell'associazione pendolari di Piacenza (P.le Marconi 32A, Stazione FS di Piacenza, vicino al capannone biciclette e al dopolavoro ferroviario) a cui sono invitati a partecipare tutti i pendolari e i viaggiatori. La durata dell’assemblea sarà prolungata, se necessario fino a tardi, per poter ospitare il maggior numero di viaggiatori. L'assemblea avrà lo scopo di informare nel dettaglio su quanto sta succedendo, chiarendo le affermazioni generiche e parziali diffuse da ferrovie e amministrazione regionale che cercano di illuderci che il servizio migliorerà. Durante l'assemblea saranno ascoltati i pareri dei pendolari in merito alle proposte che ci sono giunte per contrastare l'entrata in vigore del nuovo orario. Vi invitiamo a partecipare e a diffondere la notizia. E' importante la partecipazione del maggior numero di persone per decidere insieme il da farsi.

All'incontro saranno anche presentate le azioni di contrasto proposte dal comitato di pendolari e associazioni consumatori delle quattro regioni  Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia, che si incontrerà nei prossimi giorni.

Anticipiamo fin d'ora alle amministrazioni che eventuali contentini dell'ultimo minuto (vedi sconti per altre tratte o l'aggiunta di qualche treno o fermata IC), non fermeranno la protesta contro un orario che sarà comunque disastroso e non può essere in alcun modo accettato. Chiediamo quindi alle amministrazioni locali, provincia e comuni, di dimostrare di essere veramente dalla parte dei viaggiatori pretendendo senza tentennamenti il ritiro integrale ed immediato del progetto firmato da Regione/Trenitalia.

Anche l'Adiconsum territoriale sostiene l'azione dei pendolari piacentini (22/11/2005)

L'Adiconsum territoriale ci ha fatto sapere di essersi schierata a fianco dei pendolari piacentini nella battaglia contro ferrovie e Regione. Un altro appoggio alla nostra azione che prosegue più decisa contro l'arroganza di una  classe dirigente FS non all'altezza, solo in grado di produrre disservizi e sprechi, e la prevaricazione dei tanti politici che l'appoggiano regalandole maggiori profitti a dispetto dei bisogni e delle richieste di noi viaggiatori. 

Una delegazione di pendolari protesta a Modena (21/11/2005)

Il giorno  19 novembre delegati della nostra Associazione con rappresentanti di Fiorenzuola e Parma si sono recati al "Seminario per lo sviluppo del sistema ferroviario regionale e modenese" per sensibilizzare con un volantinaggio (scarica volantino 47Kb) i  partecipanti all'incontro sui disastrosi effetti che il nuovo orario ferroviario porterà ai viaggiatori saltuari e pendolari.
A seguito di un incontro avuto in quell'occasione con il Presidente della Commissione mobilità e trasporti della Regione Emilia Romagna sono emersi altri elementi che consideriamo negativi. In totale contrasto con la richiesta del Consiglio Comunale di Piacenza il Presidente della Commissione ha detto che non intende convocare la commissione trasporti per ascoltare il comitato degli utenti dell'Emilia Romagna (contrario alla proposta). Ha inoltre detto di fidarsi maggiormente del parere degli amministratori che non di quello espresso dai comitati e associazioni di pendolari e utenti. Sembra poi che la Regione abbia usato la regola del silenzio assenso per valutare i pareri della amministrazioni locali (Comuni e Province). Ovvero chi non rispondeva, magari solo perché non era a conoscenza delle modifiche, veniva considerato d'accordo con la proposta di Trenitalia. E' facile in questo modo guadagnare i consensi. Infine il Presidente ha detto che l'Ass. Peri sta facendo delle verifiche in tutta la Regione per valutare i punti critici della proposta di Trenitalia. La cosa ci è sembrata priva di significato visto che prima si è firmato l'accordo e poi si fanno le verifiche per valutare i problemi che crea l'accordo.

Tutto questo dimostra ancora una volta che la Regione ha avuto fretta di firmare l'accordo contro l'interesse dei cittadini. Non smettiamo di protestare. Presto convocheremo un'assemblea per ascoltare il parere di tutti i viaggiatori.

L'assessore Peri firma il cambio di orario ferroviario contro il parere di viaggiatori e pendolari (18/11/2005)

Il giorno  17 novembre l'Assessore ai trasporti della Regione Emilia Romagna Peri, firmando un nuovo accordo con le ferrovie ha dato il via al saccheggio del servizio ferroviario a spese di decine di migliaia di viaggiatori. Questo nonostante tutti i pareri contrari espressi dalle associazioni di viaggiatori e consumatori e senza aver mai risposto alle numerose e dettagliate critiche mosse dai diversi comitati pendolari. Vi invitiamo a leggere alcuni dei comunicati e segnalazioni presentate da vari enti:

Aumento dei costi
Analisi Fiorenzuola
Documento Fiorenzuola
Interrogazione Lombardia
Interrogazione Emilia
Verità sulle linee Mi-Bo e Mi-Ge
Federconsumatori

Ancora una volta l'Assessore Peri ha dimostrato di essere completamente sottomesso alla volontà dei dirigenti delle ferrovie da cui, con denaro pubblico, acquista a caro prezzo un servizio ferroviario già ora disastroso, che con il nuovo orario peggiorerà ulteriormente la qualità, aumentandone persino i costi di viaggio. Condanniamo le affermazioni mistificatorie con cui il nuovo orario ferroviario viene favorevolmente presentato, senza far alcun riferimento alle decine di peggioramenti evidenziati nella nostra analisi dettagliata.

Riteniamo che l'Ass. Peri sia per questi motivi totalmente inadeguato al ruolo che occupa, ruolo che richiede la presenza di persone dedicate alla tutela dei diritti dei cittadini, avverse ad ogni forma di superficiale parzialità.
L'Assessore Peri e la giunta dell'Emilia Romagna si assumono da questo momento tutte le responsabilità di una tale scellerata decisione.
Da parte nostra la battaglia è solamente iniziata, contiamo sull'appoggio di tutti i viaggiatori che in questi mesi ci hanno sostenuto, per ribaltare questo stato di cose. A breve renderemo note ai viaggiatori le forme di opposizione al provvedimento.
Nel frattempo siete tutti invitati a continuate la protesta.

Lettere dai pendolari: Un invito al Sindaco Reggi (14/11/2005)

Lettera firmata ricevuta il giorno 11 novembre 2005

Gent.mo Ing. Roberto Reggi,
Ma è mai possibile che la nostra città perda i collegamenti logici, cadenzati ecc. con
Milano e Parma?
La mobilità dunque deve essere ostacolata? Restiamo sempre la cenerentola?
Continuiamo a perdere potere? Cosa significa perdere le fermate di Rogoredo e
Lambrate?
Soprattutto Lambrate per tutti gli studenti Piacentini che vengono a Città Studi, e per i
lavoratori che raggiungono il centro e l'est Milanese come ad esempio i tuoi ex colleghi del
CESI che ora devono fare il giro del mondo tutti i giorni? Fortuna che da alcuni anni
esistono figure come il mobility manager che studia i percorsi casa-lavoro ecc.
Io viaggio da più di quindici anni e ricordo i tempi in cui i Diretti impiegavano 41 minuti netti
per raggiungere Milano Centrale, ma anche solo 47 facendo le fermate di Rogoredo e
Lambrate. Dal prossimo mese come sarà? Soprattutto abbiamo perso il significato di
Interregionale, collegamento a media distanza tra più regioni ed alta mobilità. Questa
scelta mette in crisi il concetto di pubblico servizio. E se siamo ostaggi di un sistema
governato solo da giochi di potere, non oso pensare cosa potrà accadere a chi come noi
sarà sempre più frustrato ed ingolfato nella ressa.
Roberto Reggi fatti vedere, ricordati sempre che prima di essere politico sei comunque un
ingegnere ed un obiettore e pertanto sei abituato a misurarti con mezzi e risorse.
I pendolari aspettano fatti concreti, se il problema resta l'assessorato della nostra Regione,
che sia chiaro ed esplicito a tutti (il diavolo fa le pentole ma non i coperchi).
Scusa per lo sfogo, ma i concetti restano molto chiari e sulla nostra pelle.
Il nostro territorio negli ultimi quarant'anni ha dato molto in termini di risorse umane,
distruzione del paesaggio, inquinamento ecc. per la mobilità di persone e merci; se, prima
della conclusione della linea dell'alta velocità che ci attraversa e non ci collega alle grandi
distanze, perdiamo anche i collegamenti delle medie distanze, allora i piacentini sono
entrati nel medioevo.
Se per mantenere le relazioni che abbiamo conquistato in anni e anni di sacrifici occorrerà
bloccare la linea, così come è sempre capitato con i Mantovani, penso che allora il
rappresentante dei cittadini dovrà essere il promotore di azioni anche sensazionali.
E' un invito.

Continua l'opposizione alla proposta FS/Regione  (14/11/2005)

Il giorno 12 novembre si è tenuto a Bologna un nuovo incontro del Comitato Regionale degli Utenti del servizio Ferroviario dell'Emilia Romagna (CRUFER). E' stata ribadita la totale critica all'operato della Regione Emilia Romagna che, assieme a Piemonte, Liguria e Lombardia, prosegue nel voler approvare il nuovo orario proposto dalle Ferrovie. L'operazione, lo ricordiamo, porterà alla sostituzione dell'attuale sistema di treni Interregionali con i più costosi Intercity e all'inserimento di treni regionali, chiamati veloci, ma di classe inferiore rispetto agli IR, che copriranno tratte più brevi, con tempi di percorrenza mediamente più lunghi e con cadenzamenti peggiori. Per contrastare la scelta della Regione proseguiranno, con maggiore incisività, le iniziative di protesta dei pendolari. Resta aperta la possibilità di intraprendere le vie legali. Un membro del CRUFER ha infatti messo in evidenza che nello statuto del comitato, approvato dalla Regione, vi è un punto nel quale "la Regione si impegna a prestare all'Associazione tutta l'assistenza o la consulenza legale e fiscale necessaria allo svolgimento dell'attività istituzionale". Questo significa che la Regione dovrà concedere tutto l'aiuto necessario per eventuali cause che il comitato deciderà di fare per combattere la proposta delle Ferrovie.

Altre critiche al nuovo orario sono state presentate da un rappresentante dei pendolari della Romagna che, contestando quanto detto a fine ottobre dagli amministratori di quelle aree, ha evidenziato i sistematici rallentamenti di molti treni. Questo a dimostrazione che anche la Romagna non è immune dai peggioramenti. Novità anche sulle amministrazioni provinciali che sono contro con la proposta FS/Regione: Piacenza non è l'unica a criticare la proposta, come invece ci è stato ripetuto più volte. E' risaputo, ma non ci era stato detto prima, che anche la Provincia di Bologna è contraria alla proposta di Ferrovie/Regione che prosciugherà le risorse per il nodo locale bolognese. Invitiamo quindi il nostro assessore provinciale ai trasporti, che pochi giorni fa a Fiorenzuola ha confermato tutta la sua contrarietà alla proposta FS/Regione, a contattare quanto prima l'assessore bolognese per verificarne le intenzioni e attivare una campagna congiunta di contrasto alla proposta.

A meno di un mese dall'entrata in vigore del nuovo orario non è ancora possibile valutare gli effetti sulle cosiddette linee minori. La Regione, nonostante le richieste del CRUFER, non si è degnata di chiedere alle Ferrovie le bozze d'orario per quelle tratte. Buio completo anche sul numero di carrozze dei singoli convogli. Tutto questo ci preoccupa perché, un progetto serio, a fronte di un tale stravolgimento del servizio, dovrebbe essere concluso ben prima della sua entrata in vigore. Questo consentirebbe di fare attente simulazioni e una valutazione approfondita di tutti gli effetti, prima di concederne l'approvazione. Sembra invece che la classe dirigente FS stia gestendo anche questo progetto con la solita approssimazione e superficialità. Saranno probabilmente apportate modifiche fino all'ultimo momento compromettendo l'affidabilità del servizio ed impedendone una approfondita valutazione. Per Ferrovie e Regione la sola cosa importante sembra essere l'immediata approvazione della proposta, costi quel che costi. Poco importa se tutto avverrà sulla pelle e sulle tasche dei viaggiatori saltuari, dei pendolari e di tutta la collettività. Per esaminare le proposte dei pendolari non c'è tempo, tantomeno per rispondere alle molte critiche e obiezioni sollevate. Rimandare tutto di un anno dicono che non è possibile: per forza, come farebbe senza soldi una certa classe dirigente FS a sperperare miliardi in appalti come quelli per i sistemi di condizionamento sugli IR, perennemente guasti, o "investire" nelle inutili e indegne campagne pubblicitarie su stampa e TV? In aiuto a questi signori, che stanno facendo a pezzi il servizio ferroviario, accorrono le dirigenze regionali che evidentemente sono parenti stretti di alcuni colleghi dirigenti FS, e sempre tutti d'accordo, a prescindere dalla bandiera, nel succhiare il sangue a noi cittadini.

Informazioni per contrastare la proposta del nuovo orario FS (14/11/2005)

I politici che sostengono le Ferrovie stanno diffondendo ad arte alcune voci per spezzare il fronte di protesta dei pendolari. Ad esempio a noi emiliani viene detto, da oltre un mese, che avendo la Lombardia già firmato, non si può più tornare indietro. La stessa cosa fa la Lombardia che ai suoi pendolari racconta che l'Emilia ha già firmato e dunque l'operazione non può più essere fermata. Non è assolutamente vero. Nessuna delle Regioni ha ancora firmato, e ci stanno pensando bene prima di trovarsi contro migliaia di viaggiatori infuriati. Quindi possiamo e dobbiamo continuare la protesta che diventerà sempre più forte. Altre azioni saranno presentate prossimamente.

La Regione invia per posta elettronica, a molti pendolari, una rivista dal titolo alquanto ambiguo: "Pendolari ER". Sappiate che a dispetto del nome quella rivista riporta le opinioni della Regione e delle Ferrovie, non quello della nostra associazione. Per questo motivo consigliamo a tutti i pendolari di leggere anche le analisi e le osservazioni riportate sul nostro sito: www.pendolari.too.it

Invitiamo i pendolari di Castel S. Giovanni, Fidenza, Parma e di tutti i Comuni che subiranno peggioramenti con il prossimo orario (le cui bozze sono scaricabili dal nostro sito), a costituirsi in associazione e, analogamente a quanto fatto dai pendolari di Fiorenzuola, chiedere alle relative amministrazioni Comunali e Provinciali di votare mozioni contro il nuovo orario ferroviario. Queste associazioni avranno inoltre diritto a far parte del nuovo Comitato Regionale degli utenti ferroviari (CRUFER).

Un altro sonoro schiaffo alla proposta di Trenitalia/Regione arriva dalla neonata Associazione Pendolari di Fiorenzuola  (11/11/2005)

Il giorno 10 novembre, durante un acceso incontro tenutosi a Fiorenzuola, i pendolari della Val D'Arda hanno manifestato all'Assessore ai trasporti della Provincia di Piacenza la loro totale contrarietà al progetto del nuovo orario ferroviario proposto dalle Ferrovie e sostenuto dalla Regione Emilia Romagna e dall'Assessore Peri; Assessore che continua ad ignorare i pareri completamente negativi dati da tutte le associazioni pendolari della Regione e dall'organo consultivo regionale CRUFER che raccoglie anche altre associazioni di consumatori e utenti.
Il nuovo orario porterebbe pesanti penalizzazioni ai viaggiatori di Fiorenzuola che perderebbero il servizio di treni Interregionali sulle linee per Milano, Ancona, Genova e Torino.

I pendolari erano oltre un centinaio e al termine dell'incontro si sono costituiti in associazione chiedendo il totale appoggio della Provincia per la bocciatura del nuovo orario proposto. E' stato anche chiesto che l'intera Commissione Trasporti della Regione venga nella nostra provincia ad ascoltare le analisi e le critiche fatte da noi pendolari.
La neonata Associazione, a cui facciamo i complementi, e a cui va tutto il nostro appoggio, lavorerà a stretto contatto con noi piacentini.

Come ultimo atto, nonostante l'ora tarda, una nutrita delegazione di pendolari si è recata presso il Consiglio comunale dove era in discussione una mozione per richiedere la bocciatura del nuovo orario ferroviario.
La mozione è passata all'unanimità!
Il Sindaco di Fiorenzuola si è preso l'impegno di contattare tutti i Sindaci della Val d'Arda per chiedere il sostegno alla richiesta dei pendolari.

La serata ha segnato un altro passo importante nella lotta alla disastrosa proposta FS/Regione. Ha dimostrato che uniti possiamo ottenere quello che ci è dovuto, nonché la considerazione dei nostri amministratori che devono prima di tutto tutelare i nostri diritti e non gli interessi della classe dirigente FS.
Iniziative analoghe sono state annunciate a Fidenza, Parma e Castel S. Giovanni.
Il risveglio delle coscienze, come quello avvenuto a Fiorenzuola, potrà portare tanti benefici ed essere l'inizio di una nuova era, non solo per noi pendolari.

Come bloccare la disastrosa proposta del nuovo orario ferroviario 2005-06 (17/10/2005 aggiornato il 9/11/2005)

Invitiamo tutti i viaggiatori, pendolari e non, a protestare nei seguenti modi:

1) Scaricando il testo della lettera di protesta:
in formato email (10Kb) (con tutti gli indirizzi email, se non riuscite a leggerla SALVATELA PRIMA SU DISCO cliccando con il tasto destro e scegliendo l'opzione "Salva oggetto con nome")
oppure in formato .zip (4Kb)
oppure in formato Word (25Kb) con l'elenco degli indirizzi (21Kb)

(Tutti gli indirizzi sono contenuti nel primo file in formato email)

2) Informando quanti più  pendolari o semplici viaggiatori potete, inviando a loro la seguente segnalazione:
in formato email (77Kb) (se non riuscite a leggerla SALVATELA PRIMA SU DISCO cliccando con il tasto destro e scegliendo l'opzione "Salva oggetto con nome")
oppure in formato .zip (50Kb)

Altre forme di protesta verranno segnalate presto.
SPARGETE LA VOCE!

Nessuna pietà per chi lucra sulla pelle dei viaggiatori (3/11/2005)

Nulla di fatto durante l'incontro tenutosi ieri sera a Bologna tra il Comitato Regionale degli Utenti Ferroviari dell'Emilia Romagna e l'Assessore ai trasporti della Regione. Il comitato, come organo consultivo della Regione, ha ribadito le motivazioni che hanno portato al rifiuto della proposta di Trenitalia. Proposta che però la Regione intende comunque accettare. Inutile la richiesta di rinviare di una anno la decisione, facendo analisi più dettagliate sugli effetti della manovra per verificare le conclusioni a cui sono giunte le singole associazioni di consumatori e pendolari.
La Regione continua a non fornire le risposte alle molte richieste del comitato. Nonostante gli evidenti e gravi peggioramenti economici che porterà il nuovo orario, la Regione insiste nel volerlo approvare. Ricordiamo che l'orario viene imposto dalle ferrovie, quando invece sarebbe la Regione, come acquirente del servizio, a dover dettare le regole. La Regione sta quindi per autorizzare le ferrovie a fare enormi profitti sulla pelle di quei viaggiatori, abbonati e saltuari, che attualmente utilizzano il servizio Interregionale e che dall'11 dicembre saranno costretti ad usare il servizio Intercity.

Contrariamente a quanto annunciato da ambigui comunicati delle ferrovie, ci sarà un aumento di costo per tutti gli abbonati, non diretti a Milano, che intendono utilizzare gli Intercity (ad esempio sulle tratte Piacenza-Parma o Piacenza-Bologna).

La Regione ha giocato per l'ennesima volta la carta delle "povere ferrovie" a cui vengono tagliati i finanziamenti nazionali.
Pur dando la nostra totale solidarietà ai dipendenti delle ferrovie, con l'auspicio che non vengano messi a rischio i loro posti di lavoro, riteniamo che, finché una certa classe dirigente delle Ferrovie avrà la possibilità di sperperare miliardi di vecchie lire in ridicole ed inutili campagne pubblicitarie, come quella trasmessa in questi giorni sulle reti nazionali, non ci si possa stupire del taglio dei finanziamenti.

La Regione con questa manovra, criticata dagli stessi sindacati dei ferrovieri, appoggia quindi quella classe dirigente FS che ha trascinato il servizio ferroviario nelle condizioni a noi tutti note. Appoggiare questa manovra significa consentire alle ferrovie di spillare, a parità di servizio, molti più soldi dai viaggiatori, per consegnarli ad una classe dirigente totalmente inadeguata.
La Regione Emilia Romagna e l'Assessore ai trasporti Peri si dovranno assumere la responsabilità di tale scelta di fronte alle centinaia di migliaia di viaggiatori che subiranno queste pesanti penalizzazioni.

La battaglia quindi continua in forma ancora più serrata, vi invitiamo a non smettere di protestare.
Clicca qui per sapere come protestare

La protesta contro il nuovo orario FS si allarga a tutto il nord Italia (2/11/2005)

Anche Lombardia, Liguria e Piemonte coinvolte dalla disastrosa proposta che prevede lo smantellamento del servizio di treni Interregionali a favore dei più costosi e NON più veloci Intercity. Molte altre associazioni pendolari si stanno mobilitando contro il nuovo orario di Trenitalia che ridurrà enormemente la possibilità di utilizzare treni con tariffa ordinaria su molte tratte, obbligando a forti rallentamenti o a viaggiare con i molto più costosi treni IC su cui Trenitalia come monopolista può fare i prezzi che vuole senza che gli aumenti ricadano nel paniere ISTAT.
Quindi la filosofia è: TRENI PIU' LENTI E PIU' CARI e la Regione Emilia Romagna continua ad essere favorevole alla proposta delle ferrovie che costerà carissima, soprattutto ai viaggiatori saltuari (vedi analisi successiva).

Tante associazioni stanno lottando assieme a noi:
CONTINUIAMO A PROTESTARE COME SPIEGATO PIU' AVANTI!

Disponibile il resoconto dell'incontro del 28 Ottobre a Bologna e le dettagliate analisi sui nuovi costi per pendolari e viaggiatori saltuari:
Formato Word (43Kb)
Formato PDF (48Kb)

Consigliamo anche le interessanti analisi fatte dai colleghi della Lombardia che rivelano la vera strategia della manovra di Trenitalia:
La verità sulle tratte Milano-Bologna e Milano-Genova
Comunicato stampa Federconsumatori Lombardia

Non lasciamoci ingannare dalle proposte FS, ecco le nostre controproposte per il nuovo orario 2005-2006 (28/10/2005)

Sappiamo che la Regione Emilia Romagna sta scrivendo a molti pendolari nel tentativo di illuderli che le ferrovie stiano migliorando l'orario a nostro favore: NON CREDETECI! Le ulteriori modifiche sono in alcuni casi addirittura peggiorative rispetto alle precedenti e comunque continuano a prevedere lo smantellamento del servizio Interregionale a favore del più costoso Servizio Intercity, senza alcuna giustificazione visto che con le stesse fermate gli IR impiegherebbero lo stesso tempo se non addirittura meno degli IC.

La nostra Associazione ha invece preparato le seguenti proposte di miglioramento del servizio che produrrebbero innumerevoli benefici ai pendolari piacentini, senza aggravio di costi né per i viaggiatori né per la Regione. La Regione dovrà quindi spiegare ai cittadini per quale motivo insiste nel sostenere la disastrosa proposta delle ferrovie; proposta che, solo per il fatto che richiede continui rimaneggiamenti, dimostra tutta la sua inconsistenza e scarsissima affidabilità.

Di seguito trovate la proposta per l'orario ferroviario 2005-06 preparata dalla nostra associazione per le tratte piacentine:
Proposta Associazione Pendolari Piacenza (file PDF 45Kb) (se non riuscite ad aprirla SALVATELA PRIMA SU DISCO cliccando con il tasto destro e scegliendo l'opzione "Salva oggetto con nome")

La lotta al nuovo orario proposto dalle ferrovie prosegue:
CONTINUIAMO A PROTESTARE COME SPIEGATO PIU' AVANTI!

Anche il comitato utenti ferroviari dell'Emilia Romagna boccia la seconda proposta FS (20/10/2005 aggiornato il 24/10/2005)

Anche l'organo consultivo della Regione boccia la seconda proposta delle ferrovie e chiede alla Regione di non accettare questa nuova proposta (scarica analisi (294Kb), scarica riassunto analisi.PDF (189Kb)) che prevede minimi ritocchi, talvolta addirittura peggiorativi, rispetto alla precedente proposta di luglio.
ATTENZIONE: Contrariamente a quanto possono lasciare intendere alcuni comunicati, i pendolari non hanno per nulla ottenuto quello che chiedono, ovvero il rifiuto totale della proposta ed il mantenimento dell'orario attuale con la velocizzazione dei treni Regionali ed Interregionali.
La nuova proposta FS mantiene pressoché inalterati tutti i suoi disastrosi effetti: CONTINUIAMO A PROTESTARE COME SPIEGATO DI SEGUITO!

Analisi completa delle nuove DISASTROSE proposte di Trenitalia per l'orario 2005-06 e relativi commenti (3/10/2005)

Le ferrovie e la Regione Emilia Romagna continuano a riproporre un orario che porterà enormi disagi per tantissimi pendolari.
Le ferrovie con argomentazioni generiche, superficiali e fasulle stanno cercando di ingannare viaggiatori e amministrazioni sul servizio che intendono introdurre da dicembre 2005.

Ecco i punti salienti dell'analisi che è possibile scaricare integralmente cliccando qui (294Kb):

Treni IR convertiti senza ragione in IC
Il servizio IR verrà smantellato a favore di quello IC, ma il minor tempo di percorrenza di alcuni IC è solo dovuto all'eliminazione di alcune fermate utilissime ai pendolari come Milano Lambrate, Lodi, Fiorenzuola e in parte Milano Rogoredo, non al fatto che gli IC viaggeranno più velocemente. La velocizzazione del servizio è quindi fatta sulla pelle di migliaia di pendolari:

Solo sulla MI-PC per avere 6 fermate IC in più
andranno perse 40 fermate IR nelle stazioni pendolari!

Se i treni IR avessero le stesse fermate degli IC,
gli IR impiegherebbero lo stesso tempo o addirittura meno!
A questo punto conviene mantenere gli IR senza alcune fermate
risparmiando tantissimi soldi!

Inoltre alcuni IC non sono stati introdotti come nuovi al posto degli IR, ma si è utilizzato treni già esistenti.
Lo smantellamento del servizio IR a favore degli IC sarebbe solo un ricco regalo alle ferrovie ed un colpo alla concorrenza.

Treni Regionali veloci (RV) non in grado di sostituire il servizio IR
Il servizio fornito dai treni RV è di peggior qualità rispetto al servizio IR perché i treni regionali hanno livelli di precedenza inferiori e tempi di percorrenza più lunghi. In alcuni casi le ferrovie hanno cercato di accorciare le percorrenze dei treni RV con "accorgimenti di tracciatura", un'operazione di facciata completamente irrealistica ed inaffidabile, per illuderci che i treni RV possano fornire un servizio al pari dei treni IR.

I treni RV saranno destinati a sistematici rallentamenti, soppressioni e trasformazione in Regionali con tutte le fermate.

Treni Regionali pesantemente rallentati
Vi sarà un fortissimo allungamento delle percorrenze dei treni Regionali (oltre 1h 30' sulla tratta PC - MI)

Cadenzamento disastroso
Vi sarà una compressione dei treni R e RV in strette fasce orarie. Che obbligheranno i treni a viaggiare molto ravvicinati, seguiti e preceduti da lunghi tempi morti dove transiteranno treni a lunga percorrenza.
Nelle fasce pendolari lunghi periodi, fino ad 1h30', con totale assenza di servizio!

Situazione drammatica a Milano Lambrate

che peraltro sarà servita solo da treni regionali!

Spropositato aumento dei costi (per chi dovrà usare gli IC al posto degli IR)
- Da subito +95% per tutti i viaggiatori con biglietto.
- Da subito +14% per i pendolari con abbonamento (pagato dalla Regione con soldi pubblici che invece potrebbero essere dati in altro modo ai pendolari, ad esempio con sconti su abbonamenti o rimborsi per disservizi).
- Successivamente +65% anche per i pendolari.

Monopolio di FS/Trenitalia

Il gruppo FS/Trenitalia guadagnerebbe enormi privilegi che vanificheranno l’utilità del bando di gara europeo 2006 (che sarà solo per treni R e IR)

Motivazioni:
- Monopolio FS/Trenitalia sulle medie distanze (ci sarà solo il servizio IC non soggetto a bando di gara).
- FS/Trenitalia impedirà l’ingresso di concorrenti nell’offerta del servizio sulla media distanza per mancanza di tracce disponibili per eventuali nuovi treni IR.
- FS/Trenitalia evita anche ogni concorrenza all’attuale servizio Intercity. Ad esempio sulla Mi-Bo-An l’ingresso di treni IR efficienti darebbe forte concorrenza all’attuale, costoso e poco efficiente servizio IC.(Sulla MI-BO l’IC costa il 65% in più dell’IR e viaggia alla stessa velocità).
- Per la concorrenza restano solo tracce Regionali (brevi) ==> nessuna concorrenza alla media percorrenza.
I treni Regionali sono destinati a subire ritardi e soppressioni per consentire il transito degli altri treni in sistematico ritardo ==> Poco appetibili alla concorrenza ==> FS/Trenitalia scoraggia così l’ingresso di competitori anche su brevi tratte==> Una volta senza concorrenti FS/Trenitalia potrà sfoltire i molti treni Regionali che viaggiano ravvicinati a pochi minuti di distanza.
- Aumento enorme dei profitti per FS/Trenitalia dato l'obbligo per molti viaggiatori IR ad utilizzare i treni IC (+65% del costo) ==> Nessuna concorrenza anche in futuro.

Conclusioni
Dall’analisi dettagliata fatta dalla nostra associazione emerge che quella di Trenitalia è una proposta raffazzonata, senza alcuna garanzia di funzionamento, volta solo ad assicurare il monopolio sulla media percorrenza alle FS ed incrementarne i profitti.

I treni IR vengono convertiti in IC solo per aumentare i profitti e garantire il monopolio. Per i viaggiatori non vi sarà alcun miglioramento effettivo legato a questa operazione. La velocizzazione dei treni potrebbe essere ottenuta in maniera identica anche con i treni IR.

Trenitalia non ha personale ne materiale rotabile per far viaggiare i treni attuali, non vi è alcuna garanzia che vi possano essere più treni. Vi sono invece rischi di ritardi soppressioni e drastica riduzione del numero di carrozze anche sulle linee secondarie.

La Regione Emilia Romagna, che dovrebbe svolgere una funzione di controllo sul servizio che acquista dalle ferrovie, si sta fidando di affermazioni generiche delle ferrovie, avallando questa proposta senza fare dettagliate analisi, critiche e approfondimenti, d’obbligo per una modifica di questa portata.

La soluzione proposta NON è in alcun modo accettabile
Chiediamo che il nuovo orario 2005-06 riparta da quello in vigore, correggendo senza stravolgimenti alcuni peggioramenti introdotti nel corso degli ultimi anni.

L'Associazione pendolari di Piacenza presenterà tra alcuni giorni una proposta di servizio partendo dall'orario attualmente in vigore.

COME PROTESTARE
Scrivendo ai seguenti indirizzi puoi segnalare le tue opinioni a coloro che dovranno decidere lo smantellamento degli IR sulle le nostre linee (spargi la voce, per fermarli dobbiamo protestare tutti insieme):

assmobilita@regione.emilia-romagna.it;
tpl@regione.emilia-romagna.it;
segpres@regione.emilia-romagna.it;

e per conoscenza a:

urp@infrastrutturetrasporti.it;
sindaco@comune.piacenza.it;
assessore.calza@provincia.pc.it;
presidenza@provincia.pc.it;

La regione Emilia avalla l'allucinante proposta FS per il nuovo orario ferroviario (30/9/2005)

Nonostante le innumerevoli, documentate e pesanti critiche presentate da noi pendolari alla Regione, il giorno 29/9/05 a Bologna, in presenza di FS, sindacati, associazioni pendolari, associazioni consumatori, e amministrazioni locali, l'Assessore ai trasporti della regione Peri ha concluso l'incontro dicendo che entro 10-15 giorni si arriverà alla firma del contratto per il cambio di orario. La funzionalità del nuovo orario, dice Peri, sarà valutata periodicamente direttamente sul campo (ovvero sulla pelle di noi viaggiatori!).
Il Sindaco Reggi, presente all'incontro, si è speso a favore dei pendolari segnalando, fra l'altro, il disastroso servizio che si avrebbe sulla stazione di Milano Lambrate.

L'analisi dettagliata della nuova proposta, che mette in luce gli innumerevoli e devastanti danni, nonché gli inganni, che le ferrovie cercano di nascondere, sarà disponibile su questo sito entro pochissimi giorni.

La nostra associazione ha in programma una serie di iniziative per contrastare questa folle decisione. Come a luglio siamo riusciti a frenare la proposta che la dirigenza FS dava per approvata entro luglio, così ora potremo fermarli per sempre.

Presto vi faremo  avere notizie. Spargete la voce abbiamo bisogno dell'intervento di tutti!

Lettera aperta a Comune e Provincia di Piacenza per bloccare il cambio di orario ferroviario richiesto dalle ferrovie (23/9/2005)

L'Associazione Pendolari di Piacenza deve purtroppo prendere atto che a dispetto di quanto era stato concordato nel corso dell'incontro dello scorso 27 luglio 2005 presso il Comune di Piacenza, FS-Trenitalia, tramite la regione Emilia Romagna, non ha fornito, per gli inizi di settembre, la documentazione richiesta sull’aggiornamento delle bozze del nuovo orario ferroviario, ne tantomeno le risposte ai quesiti sollevati durante l'incontro in termini di:
- affidabilità di molte tracce orarie;
- pessimo cadenzamento e allungamento dei tempi di percorrenza di moltissimi treni regionali;
- mancanza delle informazioni complete in merito al servizio proposto, come il numero di carrozze dei vari convogli o il tratto di linea da essi percorso.

Tutto ciò, unito al fatto che è ormai prossimo il cambio di orario ferroviario, fa presupporre che le ferrovie intendano imporre la propria proposta, con l’appoggio della Regione Emilia Romagna, senza consentire un’attenta analisi delle modifiche proposte ne tantomeno permettere la relativa esposizione delle osservazioni; osservazioni che le amministrazioni avrebbero dovuto utilizzare per decidere se accettare o meno la proposta delle ferrovie.

L'unica informazione pervenuta dalla Regione Emilia Romagna a metà settembre riporta solo generiche e scarne informazioni, che comunque non sarebbero nemmeno in grado di soddisfare le richieste, peraltro largamente insufficienti, fatte dal Sindaco Reggi il 27 luglio scorso.

Poiché le amministrazioni comunale e provinciale, in campagna elettorale, hanno preso l’impegno davanti a tutti gli elettori di difendere e tutelare i diritti dei viaggiatori pendolari,

tenuto conto del rapporto di consulta, firmato dalle amministrazioni, con cui Comune e Provincia riconoscono l’Associazione Pendolari di Piacenza come rappresentante dei pendolari piacentini;

considerato:
- che l’Associazione Pendolari di Piacenza valuta complessivamente tutte le proposte di modifica presentate da Trenitalia come largamente sfavorevoli rispetto all’orario attuale, sia per i pendolari che per i cittadini del comune e della provincia di Piacenza;

constatato:
- che la proposta di FS-Trenitalia vanta un fittizio incremento del servizio che non può essere in alcun modo credibile, considerate le enormi carenze di materiale ed organico presenti nel servizio attuale.
- che l’attuale proposta di conversione dei treni IR in IC precluderebbe ogni reale possibilità di concorrenza sul servizio ferroviario a media percorrenza, rafforzando solo il monopolio di Trenitalia e vanificando completamente l’utilità del bando di gara 2006,
- che l’attuale proposta costituirà un considerevole e ingiustificato aumento di costi per l’amministrazione regionale e per i viaggiatori.

Chiede a Comune e Provincia di agire con ogni mezzo nei confronti della Regione Emilia Romagna e del gruppo FS-Trenitalia al fine di impedire l’accettazione di tale disastrosa proposta, eventualmente patrocinando, come concordato durante l’incontro del 9 marzo 2005, una causa legale contro le ferrovie.

Invitiamo tutti i pendolari a reagire energicamente contro questo abuso che porterà alla distruzione permanente dell’attuale servizio di treni Interregionali con ingiustificati aumenti, diretti ed indiretti, del costo di viaggio.
Per protestare potete scrivere a:

sindaco@comune.piacenza.it;
assessore.calza@provincia.pc.it;
presidenza@provincia.pc.it;
tpl@regione.emilia-romagna.it;
assmobilita@regione.emilia-romagna.it;
segpres@regione.emilia-romagna.it;

Lettere dai pendolari: La bufala dei regionali veloci (26/8/2005)

In vista delle novità che si preannunciano per la stagione autunnale di Trenitalia, voglio unirmi alla protesta degli altri pendolari piacentini e rappresentarvi la mia totale contrarietà al nuovo orario previsto da FS.
L’iniziativa di trasformazione dei treni interregionali in regionali cosiddetti “veloci” si è già rivelata nei fatti inefficiente e fortemente penalizzante per i pendolari piacentini: mi riferisco, a titolo di esempio, al treno PR-MI in partenza da PC alle 7,35 che impiega ben più di un’ora di percorrenza tra PC e Mi Lambrate. Tale treno arriva (quando va molto bene) verso le 8,20 all’ingresso di MI Rogoredo e lì resta fermo in attesa di entrare nella stazione di Rogoredo anche per 10-15 minuti (a volte anche di più), senza alcuna informazione sulle motivazioni, probabilmente dovute ad un numero esorbitante di precedenze sulla linea !!!! Inoltre tra Rogoredo e Lambrate il percorso, che non dovrebbe durare più di 4-5 minuti, arriva spesso ad una durata di 15 minuti. Ritengo non si possa parlare di regionale veloce !!!
La prospettiva, sottesa all’iniziativa prevista per fine anno, è che tutti i treni abbiano la stessa sorte e questo è davvero inaccettabile e terrorizzante!
Vi rendete conto di quanti sono i pendolari che scendono normalmente a Rogoredo e Lambrate? Si tratta di centinaia e centinaia di piacentini che, con la trasformazione in Intercity dei treni normalmente utilizzati, si troverebbero a veder crescere ulteriormente il tempo di percorrenza della tratta casa – lavoro di almeno un quarto d’ora.
Chiedo all’assessore regionale ai trasporti dell’Emilia Romagna che si renda conto CONCRETAMENTE (e non a parole) delle condizioni di viaggio dei pendolari piacentini verso Milano o verso Parma e che blocchi, con la responsabilità che gli compete, le iniziative unilaterali di revisione degli orari sulle tratte ferroviarie interessate, coinvolgendo sempre le associazioni pendolari, in fase di analisi delle proposte e non quando queste sembrano già essere esecutive.
In tal senso chiedo ancora a tutti di ascoltare veramente la protesta dei pendolari, i cui rappresentanti, che già conoscete, hanno sempre garantito massima ragionevolezza, serietà e competenza nell’approccio alle questioni di interesse, con il solo obiettivo (che spero sia da voi condiviso) di consentire un minore disagio a chi, per scelta o per obbligo, utilizza giornalmente i mezzi FS per recarsi al lavoro.
In assenza di precisi segnali, sono sicuro che la protesta dei pendolari sarà comunque rappresentata con forza a tutti gli enti competenti e ai mezzi di stampa.
Aggiungo qualche altra considerazione:
Penso che un’iniziativa importante debba riguardare l’informazione agli utenti dei treni che accumulano ritardo sul percorso. Tale informazione dovrebbe essere un obiettivo preciso di chi ha la responsabilità di gestire il percorso di un mezzo; l’informativa inoltre non deve essere generica ma precisa e dettagliata; propongo pertanto (se già tale obbligo non è previsto dal regolamento) che il capotreno sia tenuto ad avvisare i viaggiatori dei ritardi e delle motivazione degli stessi, utilizzando gli altoparlanti già presenti sui treni (cosa che attualmente non avviene).
Da ultimo vi segnalo solo alcuni dei disservizi riportati dal servizio di trenitalia sms2go; premetto che, su un totale di 45-50 minuti (teorici) di percorrenza della tratta PC-MI, un ritardo di 15 minuti (che costituisce circa il 30% del viaggio complessivo) sia inaccettabile; inoltre le informazioni che ho riportato riguardano solo 4 treni di interesse) (osservazione limitata a partire da giugno 05):

- 08/06/05: treno 2124: ritardo di 17 minuti c/o stazione di Villa Cadè non recuperato
- 14/06/05: treno 2124: ritardo di 14 minuti c/o stazione di S. Ilario D’Enza non recuperato
- 22/06/05: treno 2139: ritardo di 40 minuti c/o stazione di MI Centrale
- 28/06/05: treno 2139: ritardo di 40 minuti c/o stazione di MI Centrale
- 05/07/05: treno 2124: ritardo di 28 minuti c/o stazione di Rubiera non recuperato
- 08/07/05: treno 2124: perturbazione treno dalle 8,50 alle 9,20 (previsione) a causa di problemi di circolazione c/o stazione di MI Lambrate
- 18/07/05: treno 2139: ritardo di 35 minuti c/o stazione di MI Centrale non recuperato sul percorso
- 19/07/05: treno 2124: ritardo di 14 minuti c/o stazione di Fiorenzuola non recuperato
- 20/07/05: treno 2124: ritardo di 18 minuti c/o stazione di Fiorenzuola non recuperato
- 27/07/05: treno 2137: ritardo di 26 minuti c/o stazione di MI Centrale non recuperato sul percorso
- 27/07/05: treno 2141: ritardo di 25 minuti c/o stazione di MI Lambrate non recuperato sul percorso
- 28/07/05: treno 2141: treno soppresso
- 01/08/05: treno 2124: ritardo di 15 minuti c/o stazione di S. Ilario D’Enza
- 01/08/05: treno 2124: variazione ritardo di 15 a 48 minuti c/o stazione di Parma non recuperato sul percorso
- 01/08/05: treno 2139: ritardo di 18 minuti c/o stazione di MI Centrale non recuperato sul percorso
- 03/08/05: treno 2124: ritardo di 15 minuti c/o stazione di Parma non recuperato sul percorso
- 04/08/05: treno 2124: ritardo di 14 minuti c/o stazione di S. Ilario D’Enza non recuperato
- 04/08/05: treno 2139: ritardo di 32 minuti c/o stazione di MI Centrale non recuperato sul percorso
Segnalo inoltre che i messaggi di ritardo segnalati dal servizio in questione coprono non più della metà dei reali ritardi dei treni su quella tratta: ad esempio il giorno 09/08 il treno delle 18 – 2137-, partito da MI Centrale in orario, è arrivato a Lodi con 20 min. di ritardo e improvvisamente, SENZA ALCUNA INFORMAZIONE AI VIAGGIATORI, si è trasformato in regionale fino a Piacenza, con fermate in tutte le stazioni (anche a S. Stefano Lodigiano !!!) accumulando a PC un ritardo di 40 minuti circa. Non so come vengono calcolate le penali, ma un viaggio che dura 1h e 30m invece di 52m mi sembra meriti una penalità adeguata alla percentuale di ritardo (75% in più rispetto al tempo teorico) !
Aggiungo infine che anche ieri (11/08) e oggi (12/08, poco fa) il treno regionale “veloce” (...?...) che parte da PC alle 7,35, direzione MI, ha accumulato tra i 20 e i 25 minuti di ritardo in arrivo a Rogoredo, facendomi perdere una coincidenza a Lambrate (vergognoso !!!!!!!).
E questo solo fino a oggi ..... Chissà che cosa ci riserva il futuro !! Vi sembra accettabile? Vi sembra serio?
C’è qualcuno che si sta occupando realmente di migliorare le cose?

Perché le amministrazioni continuano ad appoggiare la proposta delle ferrovie? (17/8/2005)

Dobbiamo constatare che purtroppo le amministrazioni continuano a sostenere il disastroso progetto delle FS, cercando di apportare minimi ed insufficienti rappezzi ad una proposta disastrosa che da dicembre 2005 prevede tra l’altro la sostituzione del servizio di treni IR con treni IC sulla tratta MI - BO - AN.
La scelta delle amministrazioni è davvero singolare visto che in origine la modifica nasceva da una proposta FS, da valutare in alternativa all’attuale orario. Le amministrazioni, che più volte hanno riconosciuto la propria incapacità di esaminare nel dettaglio la proposta, dovrebbero quindi essere semplici portavoce e rappresentare le opinioni dei pendolari. Accade invece che siano diventate loro stesse sostenitrici della proposta delle ferrovie.

Visti i tantissimi difetti del nuovo orario proposto, cercare rappezzi dell’ultimo minuto non ci sembra la soluzione corretta. Per costruire qualcosa di buono non si può partire da un progetto completamente sbagliato e questa proposta è stata giudicata fallimentare dalla maggioranza dei pendolari e delle associazioni della nostra Regione e andrebbe semmai rivista completamente.
Le amministrazioni però non considerano il nostro rifiuto e le lamentele dei pendolari piacentini, ma soprattutto sembrano voler ignorare anche il parere ben più autorevole del Comitato Regionale degli Utenti Ferroviari dell’Emilia Romagna (C.R.U.F.E.R.), un organo consultivo regionale, che riunisce le associazioni di pendolari e consumatori della Regione, che in data 30 luglio 2005 ha bocciato la proposta del nuovo orario FS.

Perché nonostante il rifiuto dei pendolari le amministrazioni insistono nel voler farci accettare questa proposta, cercando di dimostrare con un’operazione impossibile che quell’orario migliorerà la condizione di noi viaggiatori?
Dalla lettera pubblicata dal quotidiano Libertà lo scorso 10 agosto, inviata dal Sindaco di Piacenza ai pendolari, sembra che l’amministrazione comunale sostenga la proposta delle ferrovie.

Pur apprezzando la buona volontà del Sindaco nel cercare una soluzione di compromesso, siamo consapevoli che il Sindaco riceve dalla Regione contributi e finanziamenti per il Comune di Piacenza, quindi potrebbe non essere completamente libero di prendere decisioni a favore dei pendolari ma contrarie al parere della Regione; Regione che fin dall’inizio si è schierata a favore della proposta delle ferrovie.

Detto questo anticipiamo alcune osservazioni alle affermazioni fatte dal Sindaco nella sua lettera inviata ai pendolari piacentini:

Perché non mantenere l’orario attuale?
Il Sindaco parla della modifica al prossimo orario ferroviario di dicembre senza considerare l’alternativa di mantenere l’orario attuale. La cosa ci stupisce alquanto visto che, stando a quanto ci era stato detto, quella era una proposta delle ferrovie, che poteva essere anche rifiutata lasciando le cose come sono attualmente. Ci sentiremmo più rappresentati dall’amministrazione comunale se il Sindaco volesse considerare, tra le possibili soluzioni alla questione, anche quella di mantenere in vigore l’attuale orario e quindi l’eventualità che quella proposta venga respinta in toto. Questo dimostrerebbe che le amministrazioni locali non hanno già accettato la proposta di cambiamento d’orario, come invece ci era parso di capire durante l’incontro in Comune dello scorso 27 luglio.

Le richieste sono del Sindaco, non dell’associazione pendolari!
Il Sindaco sostiene che “si tratta di ottenere…” come se quelle richieste provenissero dalla nostra associazione. Teniamo a precisare che quelle richieste sono state formulate dal Comune per tentare una soluzione di compromesso, ma sono lungi dal risolvere i gravi problemi da noi elencati e soprattutto dal produrre una soluzione migliore di quella attuale. Noi abbiamo solamente dato la disponibilità a valutare nuovamente eventuali alternative, ma senza accettare rappezzi parziali che non sanino i problemi.

Le fermate degli IC non saranno per tutti i pendolari
La prima richiesta del Sindaco è che venga concessa ad alcuni treni IC la fermata di Milano Rogoredo o di Milano Lambrate. Intanto va detto che durante l’incontro il Sindaco aveva parlato di tale richiesta per tutti gli IC e non solo per alcuni. Restano comunque escluse altre stazioni utilizzate dai pendolari piacentini come Lodi o Fiorenzuola. Inoltre se un treno IC comincia ad effettuare fermate intermedie aumenta il suo tempo di percorrenza e non offre alcun vantaggio rispetto agli attuali IR.
Oltre a questo siamo curiosi di sapere come il Sindaco pensa di liquidare quei pendolari “sfortunati” che non avranno a disposizione l’altra fermata di Milano, che invece ora viene garantita in maniera efficiente dal servizio interregionale. Dovranno viaggiare con i treni regionali? Chi li rimborserà per i maggiori disagi e per l’allungamento del tempo di percorrenza?
L’idea di avvantaggiare una parte dei pendolari a danno di un’altra ci sembra poco proficua, al contrario sembra solo un tentativo di dividerci, creando fittizi vantaggi per taluni e reali svantaggi per altri.
Noi pendolari però non ci lasciamo abbindolare dalle solite promesse di un servizio migliore e sapremo come rispondere.

I treni Regionali veloci non sono come gli Interregionali
La richiesta secondo cui le fermate dei treni Regionali Veloci (RV) dovranno rimanere quelle attuali è una cosa priva di significato, visto che ai regionali veloci sono già state assegnate le sole fermate degli IR. In caso di soppressione di altri treni però, nessuno potrà impedire ai capistazione di aggiungere altre fermate ai regionali veloci.
I problemi da noi segnalati per i treni RV riguardano invece l’aumento in molti casi dei tempi di percorrenza rispetto ai vecchi treni IR, la totale mancanza di credibilità di alcune tracce orarie, il peggiore cadenzamento ed il minor livello di precedenza.
Se il Sindaco avesse voluto aiutarci avrebbe dovuto chiedere per quei treni il mantenimento dello stesso tempo di percorrenza degli interregionali attuali, le stesse tracce orarie e l’attuale livello di precedenza, ovvero che fossero anch’essi degli IR e non dei regionali veloci. Non serve a nulla chiedere che siano mantenute le stesse fermate se poi i tempi di percorrenza vengono aumentati ed il livello di precedenza viene diminuito.

I costi di viaggio aumenteranno di molto per tutti!
La questione del “senza sovrapprezzo per i pendolari” è poi un autentico inganno. Non è vero infatti che il costo dell’abbonamento rimarrà lo stesso. Il prezzo aumenterà e la differenza verrà pagata dalla Regione con soldi pubblici che invece potrebbero ritornare ai pendolari sotto altre forme, anziché finire nelle tasche delle ferrovie. Quindi, anche se non direttamente, l’abbonamento ci costerà di più.
Resta poi il fatto che quando il contratto con le ferrovie scadrà l’intero aumento del 64% ricadrà interamente su noi pendolari. Questo è già successo il 1° agosto 2003 quando i pendolari emiliani si videro annullare da un giorno all’altro lo sconto sui treni IC introdotto dopo la sostituzione di alcuni IR con gli IC. Anche in quel caso era stata data la solita “garanzia” del “senza sovrapprezzo per i pendolari”.
Completamente aperta resta la questione dei viaggiatori saltuari che, non utilizzando l’abbonamento, non potranno usufruire di alcuno sconto e si vedranno da subito aumentare i costi di viaggio del 66% (calcolato per la tratta MI-BO). Il Sindaco non dovrebbe tutelare anche i diritti di quei piacentini? Cosa sta facendo per loro? Pensa che sia giusto che chi oggi utilizza saltuariamente il servizio di treni Interregionali da dicembre dovrà pagare il 66% in più per un servizio che non offre vantaggi concreti?
Come dimostrazione portiamo il confronto tra il servizio di 2° classe di uno dei treni Interregionali più utilizzati e l’equivalente Intercity:

Treno nella tratta MI-BO Tempo di percorrenza Costo del viaggio in 2°classe
IR 2137 (18.00 MI - 20.30 BO) 2h 30’ 10.12€
IC 597 (17.50 MI - 20.10 BO) 2h 20’ è -7% 16.78€ è +66%

Quindi a fronte di un aumento del 66% del costo di viaggio si ha un ridicolo 7% di risparmio sul tempo di percorrenza.
E’ questo quello che il Sindaco vuole per i cittadini piacentini che attualmente utilizzano i treni IR in modo saltuario?

L’importanza dei “dettagli”
Nella lettera il Sindaco afferma di non voler entrare nei “dettagli tecnici di alcune incongruenze” evidenziate dalla nostra associazione, che sono in fase di verifica da parte delle ferrovie. Se per “incongruenze” si intende il pessimo cadenzamento e il rallentamento di moltissimi treni regionali che, raccolti in anguste fasce orarie, sono destinati a pesanti ritardi o alla sistematica soppressione, diciamo che “incongruenze” non ci sembra il termine più adatto.
Si tratta di decine di treni che nella valutazione complessiva del nuovo orario non potranno che essere considerati come un ulteriore grave peggioramento del servizio.
Facciamo anche notare che sono stati proprio i “dettagli tecnici” di quelle “incongruenze” ad aver fatto la differenza visto che sia il Sindaco che l’amministrazione provinciale avevano valutato positivamente per i pendolari l’offerta fatta dalle ferrovie, salvo poi accorgersi, a seguito della nostra dettagliata analisi, che quella proposta era solo molto peggiorativa.

La proposta “coordinata” delle ferrovie non è un segno positivo per i pendolari
Viene giudicato come positivo il fatto che per la prima volta vi sia una “proposta coordinata tra Trenitalia e RFI”. Non vediamo cosa ci sia di positivo per i viaggiatori visto che l’orario attualmente in vigore, nato senza alcuna “proposta coordinata”, è senz’altro migliore di quello ideato per il prossimo dicembre.
Il solo vantaggio da questo coordinamento lo avranno le ferrovie che, se riusciranno ad imporre questa proposta, potranno occupare tutte le tracce orarie più importanti con i loro treni a lunga percorrenza.
In questo modo potranno scoraggiare l’ingresso di eventuali competitori, italiani o stranieri che, con il bando di gara 2006, potrebbero concorrere per il servizio di treni IR e Regionali, e potrebbero addirittura inserire un efficiente servizio di trasporto IR capace di far concorrenza all’attuale servizio IC. Se invece le attuali tracce orarie degli IR verranno occupate dagli IC questo non sarà più possibile.
Questa interpretazione spiega quindi il reale motivo del “coordinamento” tra le varie società delle ferrovie, che ha come unico scopo quello di difendere l’attuale regime di monopolio del servizio ferroviario, svuotando di significato il bando di gara per il servizio di trasporti regionale.
Questo coordinamento è quinti tutt’altro che positivo per i viaggiatori e serve solamente a congelare l’attuale gestione del traffico ferroviario, lasciandolo interamente in mano a quella classe dirigente che fino ad oggi ha dimostrato di non saper produrre alcun miglioramento nel servizio e della quale i pendolari da anni auspicano il ricambio.

Non è vero che le consultazioni stanno avvenendo in tempo utile, non c’è tempo per un’attenta analisi delle proposte
Non comprendiamo infine come il Sindaco possa dire che “le consultazioni stanno avvenendo in tempo utile”. L’operazione viene fatta proprio a cavallo delle vacanze estive e come se non bastasse il tempo che abbiamo avuto a disposizione per l’analisi della prima versione delle bozze è stato assolutamente insufficiente. Oltre a ciò va detto che le ferrovie, per rispettare le scadenze interne, consideravano già tardivo un congelamento dell’orario a fine luglio 2005.
Il Sindaco avrebbe invece dovuto chiedere di avere a disposizione il tempo necessario per un attento esame dell’intera proposta (che per l’analisi di tutte le fermate e dei tempi di percorrenza di tutti i treni della tratta richiede mesi e non giorni), chiedendo di rinviare la decisione all’orario ferroviario 2006-07.
Quale è il motivo della fretta di concludere tutto e subito se non l’interesse delle ferrovie di monopolizzare le tracce orarie per rendere non appetibile ad altri concorrenti la gestione del servizio ferroviario?

Conclusioni
Questa manovra sembra quindi essere destinata a tutelare solamente l’attuale classe dirigente delle ferrovie che, con l’arrivo di una reale concorrenza, perderebbe tutti i privilegi ed ogni possibilità di sopravvivenza. Se questa manovra venisse accettata dalle amministrazioni verrebbe vanificato ogni tentativo di migliorare l’attuale servizio ferroviario; operazione che non può prescindere dal ricambio della classe dirigente FS, quella per intenderci che viene scelta in base alle nomine politiche e che ha portato all’attuale inefficienza delle FS.

Come abbiamo già detto diamo la nostra disponibilità ad analizzare eventuali nuove proposte purché ci venga lasciato tempo sufficiente per esaminarle nei dettagli. Ovviamente non accetteremo interventi che non risolvano i problemi da noi evidenziati. Inoltre deve essere chiaro che l’eventuale nuova proposta sarà confrontata solamente con l’attuale orario in vigore e non con la proposta precedente. Conosciamo bene il trabocchetto di valutare i miglioramenti rispetto ad una precedente proposta disastrosa per illuderci che vi siano dei vantaggi. Questi sono i trucchi che le ferrovie ed i loro partner usano tutte le volte che devono far ingoiare un boccone amaro ai viaggiatori. Noi pendolari però siamo ben vaccinati contro questi perfidi e meschini sotterfugi e non ci lasceremo ingannare.

Siamo convinti che questa smania di voler farci accettare in fretta e a tutti i costi il disastroso nuovo orario sia guidata dal solo l’interesse di difendere i profitti e i posti di potere all’interno dell’attuale sistema di gestione delle ferrovie.
Noi pendolari siamo però in tanti, decisi e consapevoli che questa manovra sia stata architettata per tutelare i privilegi di una classe dirigente FS che pur di mantenere il controllo del sistema ferroviario non esita a distruggere il servizio di trasporto per i pendolari e a rivalersi sulla pelle di noi viaggiatori.
Per questo motivo invitiamo tutti a non abbassare la guardia continuando a protestare e a valutare con molta attenzione i comunicati illusori e le false promesse che le ferrovie ed i loro partner cercheranno di propinarci nelle prossime settimane.

Anche la consulta per la mobilità regionale appoggia i pendolari piacentini e boccia la proposta del nuovo orario FS (2/8/2005 aggiornato il 7/8/2005)

Un altro intervento a favore dei pendolari piacentini è arrivato dall'incontro tenutosi a Bologna lo scorso 30 luglio. In quella sede la consulta per la mobilità regionale, formata dalle associazioni di pendolari e consumatori della regione, non ha accettato la proposta del nuovo orario fatta da FS/Trenitalia (clicca qui per scaricare il verbale approvato dalla consulta - 24Kb).

Durante l'incontro è stato anche smascherato un altro forte interesse di Trenitalia/FS a modificare l'orario attuale. Dal 2006 infatti la regione Emilia Romagna, per assegnare il trasporto regionale (treni IR e Regionali), dovrà emettere un bando di gara europeo. Questo significa che altre società, anche straniere, potrebbero rilevare il trasporto regionale con la prospettiva di renderlo più efficiente. Con il cambiamento di orario proposto da Trenitalia/FS tutte le tracce orarie dei treni interregionali passerebbero invece ai treni IC, che al contrario non sono soggetti al bando di gara. Non dimentichiamo che un servizio IR efficiente (gestito da un'altra società) potrebbe fare una forte concorrenza all'attuale servizio IC. In questo modo quindi le ferrovie contrastano l'arrivo della concorrenza, e conservano la condizione di monopolio sulla quasi totalità delle tracce ferroviarie, lasciando solo minimi e miseri spazi ai treni regionali che dovranno concedere molte precedenze ai treni IC. Per come è stato concepito, l'orario si presta benissimo alla soppressione sistematica di uno o due convogli nei gruppi di treni che viaggiano a ridosso l'uno dell'altro. Con il risultato che di fatto circoleranno molti meno treni di quanti ne vengono ora promessi.

Alla luce di queste considerazioni, il presunto aumento della quantità di chilometri-treno, sbandierato più volte anche dalla regione, sembra essere solo un'altra astuzia, non supportata da alcun fondamento. Fino ad oggi infatti Trenitalia ci è venuta a dire che non riesce a far viaggiare i treni con un numero adeguato di carrozze per mancanza sia di materiale rotabile che di personale. Come è possibile che in pochissimi mesi riesca ad avere talmente tanto materiale e personale da poter aumentare l'offerta?

La mancanza di spazi per inserire un sevizio IR efficiente renderebbe non appetibile l'opportunità ai competitori stranieri che non avrebbero alcuna possibilità di intervento. A questo punto le ferrovie, non avendo più concorrenti, potranno sfoltire anche il servizio di treni regionali, ammassati a pochi minuti di distanza l'uno dall'altro solo per giustificare una maggiore offerta.
Da ciò si comprende anche l'estrema urgenza di varare questa modifica (si parla dei primi di settembre), senza concedere tempo alle controparti di valutare con attenzione tutti gli effetti e le ripercussioni che vi saranno.

E' da notare anche che l'ingresso di una società straniera nella gestione del trasporto ferroviario regionale non avrebbe tanto ripercussioni sui dipendenti, facilmente tutelabili da un adeguato contratto, quanto sulla classe dirigente ad alto livello, che correrà il rischio di essere spazzata via dalla nuova dirigenza.

Questa operazione quindi, più che a offrire vantaggi ai viaggiatori, sembra puntare alla tutela degli interessi e dei privilegi dell'attuale classe dirigente FS, ovvero di coloro che sono responsabili dell'attuale stato del servizio ferroviario.

Analisi completa delle proposte di Trenitalia per l'orario 2005-06 e relativi commenti (28/7/2005)

Scarica l'analisi delle proposte di Trenitalia per l'orario 2005-06 con i nostri commenti e giudica tu stesso i peggioramenti del servizio.

Analisi proposta d'orario 2005-06 (288Kb aggiornata al 2 novembre 2005)
Analisi proposta d'orario 2005-06 zippata (190Kb aggiornata al 2 novembre 2005)

Se non sei d'accordo con la proposta puoi protestare agli indirizzi che trovi più avanti.

Incontro in Comune per discutere le proposte di Trenitalia per l'orario 2005-06 (28/7/2005)

Durante l'incontro abbiamo presentato una dettagliata analisi (scaricabile sopra) che, incredibile a dirsi, non era stata fatta dagli uffici regionali preposti alla valutazione delle modifiche dell'orario. Gli stessi amministratori comunali e provinciali sono rimasti colpiti dai fortissimi peggioramenti che produrrà questo nuovo orario, mascherato dalle ferrovie come un miglioramento per noi pendolari.
A difendere le proposte di Trenitalia c'era l'unico rappresentante Regionale intervenuto, che ha difeso il progetto rilanciando addirittura, per i piacentini, uno sconto del 100% sul sovrapprezzo degli Intercity. Ciò significa solo che le ferrovie vogliono farci viaggiare sugli IC (comunque inutili per il 70% dei pendolari, che non scende in Centrale) pur di non mollare il ricco business della trasformazione degli IR in IC che frutterà moltissimi soldi a Trenitalia.

E' molto strano che da un primo sconto del 60-80% si sia arrivati fino al 100%. Forse stiamo rompendo le uova nel paniere a qualcuno e vogliono tenerci buoni. Certo che sembra di essere al mercato delle vacche, se protesti ti fanno lo sconto. E' così che si decidono le tariffe del servizio ferroviario?
Resta poi la questione del contributo regionale usato per lo sconto. La regione dice che sarà limitato al 20%, ma sono comunque soldi pubblici, che invece potrebbero andare ai pendolari sotto forma di altre iniziative, per esempio come rimborsi per i ritardi. Quindi non è più vero che l'operazione sarà gratuita, verrà pagata dalla collettività e le FS intascano e ringraziano. Poi resta il rimanente 80% di sconto fatto da Trenitalia, ci credete? Secondo noi è possibile che la Regione lo copra in modo indiretto, per esempio comprando lei nuovi treni da dare a Trenitalia o dando premi per il miglioramento di qualche tratta o cose simili. Alla fine quindi scopriamo che quel servizio IC che vogliono mettere al posto degli IR non è più gratuito!

Già nel 2002 alcuni IR emiliani furono trasformati in IC e ai pendolari venne detto che non avrebbero pagato una lira d'aumento. La cosa andò avanti per un anno, poi il 1° agosto 2003 (sempre nello stesso periodo) quei pendolari scoprirono con grande sorpresa (senza preavviso o possibilità di replica) che da quel momento avrebbero dovuto pagare il prezzo pieno!
Ecco perché non ci fidiamo di quello che dicono o firmano le ferrovie.
Non facciamoci ingannare perché quando finirà il periodo dello sconto ci troveremo sul groppone un incremento di almeno il 64%, che tra l'altro non ricadrà sul tasso d'inflazione. Questo sempre che le ferrovie non decidano, poco dopo, di introdurre o aumentare i balzelli e le tasse varie per l'accesso agli IC. E allora non potremo più chiedere di riavere indietro i vecchi interregionali, li avremo persi per sempre.

Ma ci sono molti altri punti aperti. Chi tutela i viaggiatori saltuari (vacanzieri, ma non solo) che senza abbonamento si vedranno di colpo un aumento enorme del costo del biglietto? A tutelarli dovrebbe pensarci la regione che però ha ribattuto che per chi va al mare quell'aumento "ci può stare". Alla faccia della tutela dei cittadini! Abbiamo proprio dei dirigenti che difendono il nostro interesse.

La regione ha persino tentato di difendere e indicare come vantaggiosa la proposta del disastroso cadenzamento dei regionali, che porterà al raggruppamento di molti treni regionali seguiti o preceduti da ampi vuoti di servizio, anche di oltre un'ora (troverete i dettagli nell'analisi). Ci saranno fino a 3 treni in 6 minuti, che non servono a nulla se non alle ferrovie che li potranno sopprimere, come già fanno, per farne circolare uno solo e stracarico. La regione si è giustificata dicendo che almeno i treni partiranno sempre con il più veloce davanti ed i più lenti dietro, per non creare intralci, ma è stata puntualmente smentita con alcuni controesempi che mostravano proprio l'opposto, ovvero come alcuni treni lenti da orario fossero stati messi prima dei veloci. E' ovvio che questo genererà solo ritardi e rallentamenti per consentire i sorpassi. Segno questo che non si sono nemmeno letti le bozze d'orario! E per fortuna sono loro che dovrebbero decidere.

Inoltre, quando abbiamo chiesto perché i cosiddetti treni RV (regionali veloci) non mantengono la denominazione di IR, visto che dovrebbero sostituirli, non ci è stata data spiegazione, segno che non saranno la stessa cosa. Idem per gli IC senza sovrapprezzo, perché non li vogliono chiamare IR?

Restano poi tantissimi altri problemi. Uno è che gli IC fermano comunque solo in centrale pertanto non sono inutilizzabili dal 70% dei pendolari. Il sindaco e l'Assessore della provincia, in un tentativo di mediazione, hanno chiesto alla regione di far introdurre a tutti le fermate alternate a Lambrate o Rogoredo, nonché di risolvere tutti i problemi segnalati da noi pendolari per i regionali. La regione ha però detto che quella proposta era definitiva e sarà difficile rimaneggiarla a tal punto.

Restano poi i problemi dei pendolari da Fiorenzuola, Fidenza e Parma che sembrano essere irrisolvibili.

Intanto però regione e Trenitalia hanno fretta di decidere, per i primi di settembre vogliono chiudere tutto!
Noi, come abbiamo detto, restiamo disponibili ad analizzare tutte le bozze (purché complete) che vorranno inviarci, a patto che poi ascoltino le relative osservazioni, senza prendere decisioni a priori sulla nostra pelle.
Come ribadito alla riunione, non accetteremo alcun rappezzo o contentino che voglia darci l'illusione di aver assecondato qualche nostra osservazione.
Deve essere chiaro che non potremo accettare qualsiasi soluzione che sia peggiorativa rispetto alla condizione attuale.

E' folle pensare di partire da un orario disastroso per metterci subito delle pezze. Eppure vogliono farlo, ma nessuno ci ha spiegato perché non si mantiene l'orario attuale cercando di migliorare quello.

Nell'analisi troverete anche le iniziative che intendiamo adottare in caso la regione decida di accettare la proposta del nuovo orario.
Grazie al vostro incredibile sostegno che abbiamo ricevuto in questi giorni sappiamo di potercela fare.
Siamo davvero in tanti e tutti uniti potremo farci ascoltare dagli amministratori perché, fino a prova contraria, loro hanno il dovere di tutelare i diritti di noi cittadini, prima di fare gli interessi delle ferrovie.

Continuate a segnalare agli amministratori le vostre opinioni, vi terremo aggiornati sugli sviluppi.

Ecco come vogliono smantellare il servizio di treni Interregionali(17/7/2005)

Scarica le bozze del prossimo orario ferroviario invernale e giudica tu stesso:
Linea Bologna - Milano (PDF, 106Kb)
Linea Milano - Bologna (PDF, 111Kb)

Scrivendo a questi indirizzi puoi segnalare le tue opinioni a coloro che dovranno decidere lo smantellamento degli IR sulle le nostre linee:

tpl@regione.emilia-romagna.it;
assmobilita@regione.emilia-romagna.it;
segpres@regione.emilia-romagna.it;

e per conoscenza a:

sindaco@comune.piacenza.it;
assessore.calza@provincia.pc.it;
presidenza@provincia.pc.it;

Solo per fare alcuni esempi sulla tratta per Milano i treni Interregionali delle 8.03 da Piacenza e delle 16.00, 17.25, 18.00, 18.50 e 20.00 da Milano Centrale spariranno lasciando il posto a treni regionali o Intercity. Questi ultimi, oltre al maggior costo, avranno anche l’inconveniente di non fermare in stazioni come Milano Rogoredo e Milano Lambrate, utilizzate da almeno il 70% dei pendolari piacentini diretti a Milano. Nelle restanti fasce orarie, di interesse per studenti e lavoratori part time, la cancellazione degli interregionali sarà pressoché totale!

Moltissimi pendolari si dovranno così adattare a viaggiare su treni Regionali che, come sempre, le ferrovie garantiscono essere veloci e puntuali. Pur di illudere i viaggiatori Trenitalia si è premurata di inventare una nuova sigla battezzata “RV”, che dovrebbe significare “regionale veloce”. Come può un regionale (il locale di una volta), all’ultimo gradino delle precedenze, essere veloce? Se saranno così veloci come gli attuali interregionali che bisogno c’è di cambiare la sigla da IR a RV? Queste sono le solite ingannevoli rassicurazioni  che ci vengono propinate da anni, il solito fumo negli occhi per illudere i viaggiatori che il servizio migliorerà. In realtà i treni regionali perderebbero ogni diritto di precedenza e, come avviene già ora, sarebbero perennemente al seguito di tutti gli altri. Saranno i primi ad essere rallentati, fermati o soppressi in caso di problemi.

L’infelice esperienza con i regionali veloci i piacentini l’hanno già avuta con il treno delle 7.35 per Milano, inserito alcuni anni fa. Dapprima doveva essere un Interregionale, poi è stato messo un Diretto e da qualche anno è stato trasformato in Regionale. Ovviamente i dirigenti delle ferrovie garantirono che sarebbe stato “veloce come un interregionale”. Oggi quel treno dovrebbe arrivare a Milano alle 8.40, quindi con tempi già superiori a quelli degli interregionali, ma spesso arriva molto più tardi, con durata del viaggio di 75 minuti e più, questo grazie alle precedenze che come regionale deve dare a tutti gli altri treni.

La verità quindi sarà molto diversa da quello che Trenitalia tenta di farci credere. Sulle nostre tratte i treni Interregionali spariranno quasi completamente e, a dispetto dei tanti allungamenti di percorrenza introdotti gli anni scorsi, vi saranno ulteriori rallentamenti per molti dei treni regionali che restano. Un esempio eclatante è il regionale che dovrà partire da Piacenza alle 7.40, in piena fascia pendolari, per arrivare a Milano alle 9.18, ovvero dopo 1 ora e 38 minuti (ritardi esclusi). Il primato di lentezza però spetterà al treno delle 16.02 da Milano che, se puntuale, arriverà a Piacenza alle 17.48, ovvero dopo 1 ora e 46 minuti (teorici) di viaggio! Questo lo chiamano miglioramento?
L’eliminazione del servizio di treni Interregionali vanificherebbe inoltre quei già miseri vincoli sui treni IR, peraltro non fatti integralmente rispettare dalla Regione, presenti oggi nel contratto di servizio con le ferrovie.
Se queste proposte dovessero entrare in vigore i treni a lunga percorrenza invaderanno ogni spazio e a molti pendolari resterebbero solo treni regionali continuamente fermi ai semafori per farsi sorpassare da Intercity ed Eurostar.

A proposito del favoloso sconto del 60% sul biglietto, annunciato dall’assessore provinciale Calza, temiamo si riferisca solo al supplemento IC e non al biglietto intero, non viene nemmeno detto se sarà definitivo o provvisorio e se varrà anche per gli abbonamenti. Sarebbe anche interessante sapere se verrà pagato con soldi pubblici. Ci stupisce infatti sentire che a fare le veci delle ferrovie sia proprio l’assessore ai trasporti della Regione Peri (che invece dovrebbe essere la controparte di Trenitalia), è addirittura lui a rilanciare che lo sconto sarà dell’80%.
Ora che si deve far ingoiare il boccone a noi pendolari si cerca di indorare la pillola promettendo da una parte sconti favolosi che, come già avvenuto in passato, avrebbero solo una durata transitoria, dall’altra puntualità e velocità di collegamento, dichiarazioni che puntualmente restano disattese.

Ci chiediamo per quale motivo la Regione sia così interessata ad eliminare sulle nostre tratte il servizio di treni interregionali che fino a poco tempo fa difendeva. Ci spaventa l’idea che per risparmiare qualche soldo sul contratto di servizio stipulato con le ferrovie, la Regione sia disposta a sacrificare, sulla pelle dei pendolari, l’attuale servizio interregionale.

Le ferrovie dal canto loro avrebbero tutto l’interesse ad eliminare il servizio interregionale visto che potrebbero fornire un servizio più scadente con i treni regionali. Sul lungo periodo inoltre potrebbero contare su una quota di pendolari che, nel vano tentativo di trovare un servizio migliore, sarebbe costretta ad utilizzare i più cari treni Intercity.

Il servizio interregionale invece ha tutte le potenzialità per essere un efficiente mezzo di collegamento tra le città. Perché non viene fatto funzionare come dovrebbe? Forse perché le ferrovie guadagneranno di più smantellandolo? Il servizio che le ferrovie si erano impegnate a garantire con i treni interregionali era di tutto rispetto se si pensa che su una tratta come la Piacenza - Milano il tempo di percorrenza massimo doveva essere di 50 minuti con un cadenzamento di treni ogni 30 minuti nelle fasce pendolari. Il servizio interregionale inoltre non prevede il pagamento di alcun supplemento, come invece avviene per gli Intercity. Che bisogno c’è allora di smantellarlo per lasciar posto agli Intercity? Perché la Regione, che paga le ferrovie, non pretende da Trenitalia di avere un servizio efficiente con gli interregionali? Perché si cerca di giustificare a tutti i costi un’operazione così sporca e sconveniente per i pendolari piacentini?

Con tutto il rispetto per il giudizio dato dagli assessori, riteniamo che a dover valutare la proposta siano i viaggiatori che, a differenza di chi prende le decisioni, vivranno sulla propria pelle i reali effetti del cambiamento. Per questo motivo invitiamo tutti a prendere visione degli orari e segnalare la propria opinione alla regione che dovrà prendere la decisione se adottare o meno questo servizio.

Se voi pendolari vorrete bloccare questa manovra ricordate che sarà indispensabile l’intervento e la collaborazione di tutti. Esprimete in ogni caso tutti le vostre opinioni inviandole ai nostri amministratori. Solo così si renderanno conto se vale la pena o meno adottare quell'orario che la nostra associazione, dai dati in possesso, giudica molto negativamente.

Conosciamo bene le strategie di Trenitalia, sappiamo che le proposte presentate sono sempre molto peggiorative per poi fingere, in fase di trattativa, di assecondare qualche richiesta dei viaggiatori. Da parte nostra anticipiamo che ci opporremo ad ogni anche minimo smantellamento o peggioramento del servizio Interregionale. Le nostre richieste per il prossimo orario invernale si riferiranno all’orario in vigore e reclameranno la velocizzazione degli attuali treni interregionali che nel corso degli ultimi anni sono stati progressivamente rallentati da Trenitalia con il benestare della Regione.

Pendolari attenti, vogliono togliere i treni IR sulla Bologna-Milano! (11/7/2005)

Da un mese chiediamo alle amministrazioni di poter visionare da subito le proposte di Trenitalia per il prossimo orario ferroviario, che entrerà in vigore nel prossimo dicembre, ma nulla ci è stato fornito. Come mai? Si teme la reazione dei pendolari? Intanto la data dell'incontro di presentazione a Piacenza delle nuove proposte di Trenitalia continua slittare, ora è fissata per il 27 luglio.

Si parla della sostituzione di parte dei treni IR con treni IC. Ovviamente una scelta che penalizzerà molte migliaia di pendolari piacentini e non solo. Visto che i treni IC non effettuano tutte le fermate degli IR e soprattutto costano di più. Non crediamo al calmieramento dei prezzi, nemmeno ad eventuali contributi temporanei della regione che durerebbero solo l'arco di qualche anno, giusto per ingannare i viaggiatori fingendo che i costi ora non cambiano.

Le premesse ci sono tutte, in perfetto stile FS.
Non si fanno conoscere per tempo i dettagli ai pendolari: cosa costerebbe inviare preventivamente un documento con la proposta a tutte le associazioni? Perché la Regione pur conoscendoli da tempo non ci fornisce in anticipo i dettagli e non accetta che arriviamo al dibattito preparati? E' questo il suo concetto di trasparenza?
Come sempre la manovra viene fatta nel periodo estivo quando molti pendolari sono in vacanza.
I treni IR viaggiano in sistematico ritardo e la situazione si presta bene a proporre il solito fasullo miglioramento del servizio, come ci viene detto ogni anno.

Chi ci guadagna da una mossa come questa?
Sicuramente le FS che fornirebbero un servizio altrettanto scadente (meno treni e quelli che restano ad un prezzo più elevato).
La Regione che senz'altro sborserebbe meno soldi alle ferrovie.

Chi ci perde?
I pendolari che avranno meno treni IR a disposizione e meno fermate nelle stazioni che utilizzano. Questo li potrebbe costringere a prendere più mezzi con un notevole aumento dei tempi di percorrenza. Senza contare che prima o poi i treni IC verrebbero a costare più cari degli IR, e come ben sa chi li prende la loro puntualità non è certo delle migliori.

Insomma l'ennesima astuzia della classe dirigente FS con l'appoggio di alcuni politici per spillarci più soldi e darci di meno.

Se qualcuno pensa che con le vacanze i pendolari si dimentichino di difendere i propri diritti si sbaglia di grosso. La nostra lotta contro ogni sostituzione dei treni IR con treni IC comincia da subito. Ma non finisce qui, dovranno ripristinare i treni IR con tempi di percorrenza adeguati, su tracce orarie appropriate. Siamo stanchi di avere treni IR relegati a dare precedenze persino ai treni regionali o diretti.

L'unico modo per difenderci è far sentire la nostra voce. Siamo in tanti e sappiamo bene che l'unica cosa che temono i politici è la mancanza di consenso tra l'opinione pubblica. Iniziamo da subito ad esprimere le nostre opinioni sul loro operato e sulle scelte che dovranno compiere.
La Regione Emilia ha il diritto dovere di respingere questa folle proposta. Chiediamo agli amministratori di bloccare questa manovra iniziando a comportarsi fin da subito in modo corretto e trasparente con noi cittadini pendolari.

Per saperne di più clicca qui.

Puoi protestare scrivendo a:

tpl@regione.emilia-romagna.it;
assmobilita@regione.emilia-romagna.it;
segpres@regione.emilia-romagna.it;

e per conoscenza a:

sindaco@comune.piacenza.it;
assessore.calza@provincia.pc.it;
presidenza@provincia.pc.it;

Treni Interregionali a rischio di estinzione (12/6/2005)

Alcune associazioni pendolari ci hanno segnalato una notizia, ufficiosa ma attendibile, secondo cui “dall'orario 2006 il gruppo FS sta pensando ad una riorganizzazione del servizio con la probabile sostituzione dei treni Interregionali con treni Intercity”. Questa operazione dovrebbe avvenire su diverse tratte, tra cui anche la Milano - Bologna.
Sulla direttrice Milano - Bologna un attacco ai treni interregionali era già stato portato qualche anno fa quando, tranne che nelle fasce pendolari, alcuni di essi erano stati sostituiti da treni Intercity. La battaglia prosegue tuttora con l’inserimento, anche nelle fasce pendolari, di treni Intercity che vanno ad intralciare e rallentare il transito dei treni Interregionali. E’ successo ad esempio con l’inserimento dell’IC 575 a ridosso dell’IR2139 delle 18.50 da Milano. In questo modo molti viaggiatori vengono spinti a utilizzare l’IC per evitare i pesanti ritardi e le snervanti attese imposte al treno Interregionale dal transito dell’Intercity.

La ventilata ipotesi di smantellamento del servizio Interregionale è però ancora più grave. Sebbene non ufficiale ha già messo in allerta molte associazioni pendolari. Sarebbe la conferma della strategia FS di spillare più soldi ai viaggiatori con la scusa, solo formale, di migliorare il servizio. La sostituzione dei treni IR con gli IC porterebbe infatti ad un pesante aumento dei costi di viaggio per le decine di migliaia di viaggiatori, non solo pendolari, che utilizzano il servizio IR. Per giunta l’aggravio di costi non inciderebbe minimamente sul calcolo dell’inflazione, poiché non viene variato il costo dei biglietti. Non si può nemmeno parlare di un miglioramento del servizio visto che i ritardi dei treni Intercity sono spesso paragonabili a quelli dei treni Interregionali. Nella tratta Bologna – Milano inoltre si rischierebbe di perdere alcune fermate molto utilizzate dai pendolari ma poco servite dagli Intercity. Buona parte dei viaggiatori sarebbero quindi costretti a compiere tragitti più lunghi per raggiungere il luogo di lavoro, con un aumento del tempo di percorrenza globale rispetto all’uso dei treni interregionali.
Insomma un provvedimento che porterebbe solo forti disagi ai molti pendolari della nostra regione.

Questo annuncio in forma non ufficiale ricorda la collaudata strategia usata dalle ferrovie per introdurre provvedimenti peggiorativi per l’utenza. Per raggiungere l’obiettivo di sostituire anche solo una parte dei treni Interregionali con gli Intercity vengono diffuse voci molto più preoccupanti, come il completo smantellamento del servizio interregionale. Poi si giustifica l’introduzione degli Intercity con il miglioramento del servizio, usando il solito messaggio mistificatore: “ti chiediamo più soldi, ma ti offriremo un servizio migliore”. Infine, a seguito delle proteste, le ferrovie fanno un passo indietro e mostrano di ridurre il numero di treni IR che verranno converti in IC, lasciando credere di aver ascoltato le richieste dei viaggiatori. In realtà hanno raggiunto il loro obiettivo.
Questa tattica viene sistematicamente utilizzata dalle ferrovie per apportare peggioramenti al servizio pendolari. Uno dei tanti esempi è l’allungamento del tempo di percorrenza dell’IR2039 da Milano per Piacenza che dai 44 minuti di qualche anno fa è stato portato a 64 minuti (+45%) poi diventati 60 in seguito alle proteste dei pendolari. Quell’ultima riduzione, ci venne detto, era la prova che le Ferrovie e la Regione stavano facendo qualcosa in favore dei pendolari. Giudicate voi.

La conversione da IR a IC non sembra trovare una giustificazione nemmeno nell’esigenza di avere maggiori fondi per gli investimenti. I tagli dei finanziamenti nazionali, portati spesso come giustificazione del pessimo servizio (persino gli amministratori regionali che invece dovrebbero essere la controparte delle ferrovie), sono largamente compensati dagli investimenti miliardari regalati dallo stato e dalle amministrazioni alle ferrovie. Primo fra tutti la costruzione dell’alta velocità finanziata con soldi pubblici, per non parlare del materiale rotabile (motrici e carrozze) che le regioni comprano con soldi pubblici per poi regalare alle ferrovie. Eppure le ferrovie continuano a piangere miseria. La trasmissione Report del 17 aprile 2005 ha mostrato che i dirigenti delle ferrovie italiane percepiscono stipendi più alti dei loro colleghi USA, nonostante da noi i costi dei biglietti sino inferiori ed il servizio sia più scadente. Non sarà che i guadagni ottenuti con tali operazioni finiscano poi nelle tasche di chi dirige le ferrovie? Una revisione del numero di dirigenti e dell’ammontare dei loro stipendi potrebbe forse evitare l’assurdo espediente di convertire i treni Interregionali in Intercity.

Una scelta così pesante come lo smantellamento del servizio interregionale andrebbe poi ad incidere sull’amministrazione di tale servizio che attualmente è in carico alle Regioni. Vista la sudditanza mostrata in più occasioni dalla nostra Regione nei confronti delle scelte FS temiamo che la Regione non sarà in grado di opporre un’adeguata resistenza a una scelta così scellerata.

Per noi pendolari invece si tratta di una questione importante. Sul tappeto ci sono l’aumento del costo del viaggio e l’ulteriore intollerabile allungamento dei tempi di percorrenza. Nel caso in cui la notizia venisse confermata le ferrovie sappiano che dovranno aspettarsi una reazione dura e compatta di tutte le associazioni pendolari, molte delle quali sono già sul piede di guerra: i treni Interregionali, in qualunque fascia oraria, non si toccano!

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