Biografia di

Gabriel Garcia Marquez

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Casa natale ad Aracatana
La casa ad Aracatana
Aracatana (dove naque nel 1928)è un paesone
colombiano,situato nei pressi della costa caraibica.
Qui il caldo è dannatoe le piogge, torrenziali.E' il paese
reale da cui prende spunto per immaginare Macondo
"Ho avuto un infanzia di prodigi...i nonni avevano una casa piena di fantasmi. Erano persone di grande immaginazione e superstizione. in ogni angolo vi erano morti e memorie, e dopo le sei della sera la casa era intransitabile. Era un mondo prodigioso di terrore...""Ciò che mi è successo dopo è stato abbastanza piatto.
Crescere, studiare, viaggiare: niente mi ha incuriosito. Da allora non mi è accaduto più nulla di interessante."
Dopo la morte (1936) del nonno, entra in collegio.Intraprende una carriera, senza vocazione, in Legge. L'abbandona presto.
Si lega ad un gruppo di giovani scrittori, guidati da un anziano catalano esiliato, leggono assiduamente Kafka,
Faulkner e Virginia Woolf.

ai tempi dell'università e del girnalismo
All'università


G.G.M. giovane giornalista


Dal 1948 inizia a lavorare come giornalista per El Universal, il giornalismo rimarrà sempre il suo grande amore. Lavora per diversi giornali sparsi in Colombia.Pubblica i suoi primi racconti e Foglie Morte. Un suo reportage-denuncia darà fastidio a molti, costringendo il giornale per cui lavora a mandarlo in Europa: prima Ginevra, poi Roma.Nella città capitolina s'iscrive al Centro Sperimentale di Cinematografia. Ammira Fellini,,Pasolini, e De Sica.
Si trasferisce a Parigi

Nel 1958 ritorna in Colombia, dove sposa Mercedes Barcha. A Cuba è di scena la Rivoluzione di Fidel Castro, il quale l'anno successivo invita ufficialmente Marquez nel paese, per fargli fondare un agenzia di notizie. In qualità di direttore, nel 1961, si trasferisce a New York. Intanto scrive e pubblica La mala ora, Nessuno scrive al colonnello, e I funerali della Mama Grande.
Gabo con la famigliacon la famiglia
durante la cosegna del nobel
Durante la consegna del Nobel

Si trasferisce in Messico, dove nascono i suoi due figli.
I primi anni Sessanta sono dedicati tra l'altro
alla stesure di soggetti e di sceneggiature per alcuni film.
Dal 1966 a due anni più tardi quando viene pubblicato, le forze di Gabo sono tutte per Cent'anni di solitudine. Strepitoso successo di pubblico e di critica, svolta epocale per la letteratura contemporanea mondiale.
Da ora in poi si susseguono premi e riconoscimenti,
culminati nel premio Nobel de 1982.

Continua a scrivere...Cronaca di una morte annunciata, L'autunno del patriarca, L'amore ai tempi del colera, Dell'amore e di altri demoni sono solo alcuni tra libri, racconti e saggi pubblicati.
Si continua ad impegnare in campo politico combattendo la dittatura di Pinochet, e la destra in generale
Dal finire degli anni Ottanta ritorna alle sue origini giornalistiche.
Fa pubblicare le sue opere giornalistiche in vari volumi (Taccuino di cinque anni, Racconti Costieri...)

Nel 1999 si ritira dalla vita pubblica a causa di un cancro

Gabo oggi
G.G.M. oggi


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