Nato a Los Angeles il 17 settembre 1948 ha studiato alla
Hollywood High School, diplomandosi successivamente alla
University of Southern California in discipline del teatro.
Molti lo ricorderanno nel fortunato ruolo di Jack Tripper,
scapolo che condivide l’appartamento con due ragazze single
nella famosissima serie “Tre cuori in affitto”,
per il quale ha vinto l’Emmy, il Golden Globe e il People's
Choice Awar. Sempre in tv ha lavorato nella serie comedy “Hooperman”,
che gli č valsa una candidatura all’Emmy e al Golden Globe e
un altro People’s Choice Award. Č stato quindi protagonista
della sit-com “Hearts Afire”, andata in onda dal 1992 a
tutto il 1995.
John Ritter ha interpretato oltre 25 film per la tv, tra cui
“Unnatural Causes” per il quale ha ottenuto una candidatura
all’Emmy come migliore attore, “Stephen King’s It”,
“Il sognatore di Oz”, “The Only Way Out”,
“Unforgivable” e “A Child’s Wish – Un giorno con
il Presidente” – con un’apparizione speciale nel ruolo del
presidente Clinton.
Da guest star č comparso in innumerevoli e popolari serie
televisive, aggiudicandosi una candidatura all’Emmy per la
partecipazione ad "Ally McBeal". Attualmente presta
giornalmente la sua voce a “Clifford, the Big Red Dog” nella
popolare serie di cartoni animati della PBS, per il quale ha
avuto due candidature all’Emmy.
Sul grande schermo John ha lavorato con Peter Bogdanovich in
“E tutti risero” e “Rumori fuori scena,” con Blake
Edwards in “Il piacere č tutto mio,” e ancora in “Piccola
peste”, “Lama tagliente” e “Panic”. Ultimamente č
stato protagonista, accanto a Sigourney Weaver, di
“Tadpole – Un giovane seduttore a New York”.
In teatro ha recitato in oltre 50 opere in tutto il paese e
ha da poco ultimato nove mesi di repliche come protagonista del
nuovo spettacolo di Neil Simon, che ha debuttato a Broadway,
“The Dinner Party – Festa a Cena”, vincitore di un Theatre
World Award e dell’Outer Critics Circle Award 2001.
John č scomparso per infarto l' 11 settembre 2003 durante le
riprese di un episodio della seconda stagione di “Otto
semplici regole”, comunque proseguita col consenso della
moglie.