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Sant'Elia in Tattinu

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La Chiesa di S.Elia, situata nella zona di Tattinu  e risalente all'epoca bizantina, e'  uno degli edifici sacri paleocristiani di maggior interesse nell'Isola.

L'edificio, restaurato recentemente, è di dimensioni molto ridotte, misurando metri 10x9, e ha una pianta a croce quadrifida, cioè sviluppa planimetricamente una croce greca a quattro bracci, l'incrocio dei quali è sormontato da uno pseudotamburo coperto da una cupola emisferica. L'altare è nella parte ovest, gli ingressi sono posti a sud e a est.  La volta è a botte, e il vano quadrato dove si incrociano i quattro bracci componenti la chiesa, è coperto dalla già descritta cupoletta, che non è più l'originale in quanto era già crollata ed era stata ricostruita nel Novecento.  I muri esterni sono caratterizzati dall'irregolarità dei conci: soltanto i blocchi degli spigoli risultano ben intagliati, squadrati regolarmente e ben disposti. Una cornice di rozze lastrine sporgenti, impostate sotto gli spioventi del tetto, che corrono lungo tutto il perimetro della costruzione, costituiscono l'unica decorazione. Il tetto dei bracci è coperto a doppio spiovente. L'ingresso centrale si apre nella semplice facciata, sul lato est che in passato doveva essere più lungo, ed è sormontato da un piccolo campanile a vela. L'interno è costituito dalla sobrietà dell'altare, situato nella profondità del braccio orientale. Si tratta in conclusione di una tipica chiesetta campestre sarda di fede cristiana, simile alle altre edificate, come già detto, dai Bizantini verso il I mill.d.C. Gli studiosi fanno riferimento, per confrontarne la tipologia, all'Oratorio di S.Vero Congius, a S.Saturnino di Cagliari, al Martirium di S.Antioco e alla chiesa di S.Giovanni di Assemini.  C'è un esempio anche ad Iglesias, mancante però della cupola e in via di restauro. Ancora oggi e' meta di devoti in occasione della festa annuale.

 

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