1999-2006




Karting Club Bellunese
Ponte nelle Alpi - c'era ma ...non c'è più :-)


Il kart da Ponte nelle Alpi, all'Alpago, a....segue 

Il 1978 portò miglior fortuna al nostro campione che, sempre in compagnia della sua gentile signora, passò da una pista ad un circuito cittadino affinando così le sue doti di pilota. A fine stagione contò due 4° e tre 5° posto. L'anno d'oro del nostro Piero fu il '79, ben cinque vittorie e il quinto assoluto al campionato italiano della categoria 125 cc. junior.
Il 1979 fu l'anno storico per il karting bellunese. I successi di Navoni raggiunsero la vallata dell'Alpago e quattro alpagoti purosangue, raggiunti dall'eco delle vittorie di Piero bussarono alla sua porta e...tutto si concluse con l'acquisto di un kart 125 cc. in società. I quattro erano in ordine di età: Domenico, Elio, Sisto ed Ottavio soprannominato Furino che dei quattro aveva il compito di demolire il kart della "comunità".
Mi sembra di ricordare che fossimo nel febbraio del '79, i quattro partirono alla volta di Jesolo, scaricarono il loro kart ed iniziarono l'avventura. Si fecero subito conoscere dai meccanici della cittadina balneare, Ottavio, giovane di grande coraggio ma di scarso rispetto per i copertoni che gli addetti alla pista sistemano ai bordi del nastro d'asfalto, procurò agli altri tre "compari" un sacco di dispiaceri.
A questo punto i quattro ricordando un detto della zona che dice testualmente: "Le società le va ben dispari e sempre de manco de tre" decisero di comune accordo di mettersi in proprio. Elio acquista le azioni di Domenico e Sisto mentre Ottavio regalò la sua parte, cosciente di aver procurato parecchie sofferenze al pur forte e paziente Elio.
Domenico acquistò il kart usato di Piero, Sisto quello di Albeto di Motta di Livenza; Piero, rinnovati telaio e motore, ebbe "l'allegra compagnia" da svezzare. Siamo agli inizi del '79, la prima gara di Elio finì dopo appena mezzo giro di pista, tanta fu la furia e l'agonismo che il nostro pilota mise in questa sua prima esperienza. La seconda sempre a Jesolo, lo vide giungere al traguardo in 13° posizione.
Domenico debuttò a Parma, sulla pista più bella e difficile d'Europa. Raggiunse Parma grazie ad un furgone preso a prestito da un amico. L'impatto non fu molto incoraggiante, un concorrente, dopo un volo di una ventina di metri, venne trasportao all'ospedale e per un debuttante di fibra dolomitica come il simpatico baffo, le premesse non erano delle migliori.
Domenico prese il coraggio a due mani, entrò in pista e tra una uscita ed un testacoda concluse onorevolmente in 16° posizione. A maggio dello stesso anno fece il suo debutto anche Sisto, a Riccione, Sisto con la sua irruenza riuscì perfino a cambiare volto del bel circuito cittadino, distribuendo balle di paglia e copertoni a destra e a manca. Sisto agile come uno scoiattolo non si demoralizzò ad ogni uscita ripartì con sempre più veemenza e caparbietà; alla fine dovette arrendersi con il kart semidistrutto.
Il '79 per i tre moschettieri si concluse con un bilancio positivo: l'esperienza accumulata durante l'anno, qualche buon risultato e per l'allegro Sisto un bellissimo 1° posto sulla pista S. Pancrazio di Parma. L'anno '80 vide il karting bellunese nella categoria senior il promosso Piero e nella categoria junior il terzetto alpagoto composto da Sisto, Domenico ed Elio. Elio raccolse durante l'intera stagione otto secondi posti sempre alle spalle del fortissimo Miotti, ebbe la soddisfazione di poterlo battere soltanto in qualche manches. Quando i numerosi appasionati vanno a fargli visita, toglie gelosamente le foto dall'album e guardandole promette di rifarsi quando si ritroveranno assieme nelle categorie superiori.
A Domenico l'80 fruttò due secondi posti e quattro terzi bottino più che sufficiente a fargli prevedere che l'81 sarà un'altra musica. Sisto, preso tra impegni stressanti, occupato dal suo bell'ambiente situato vicino alla chiesa di Longarone non ha ne il tempo ne la possibilità di prepararsi con la cura necessaria. La passione non gli è sufficiente, la bravura come pilota non gli basta che a portare a termine quelle poche gare alle quali può partecipare, il suo motore lo tradisce in più di un'occasione e conclude la stagione seminando poco e raccogliendo nulla.
L'80 è un altro anno da segnare in rosso per l'entrata trionfale dei Fontana padre e figlio. Giampaolo, giovane dal viso aperto con due grandi occhi che trasmettono, a chi gli è vicino, una sensazione di giovane d'altri tempi, studioso e cocciuto come un alpino, prende tutto sul serio, si è messo in testa che diventerà un campione, un campione come Piero, come Domenico e come Elio... adesso termino qui... perche quello che scrissi nell'81 è rimasto sulle pagine che non trovo ! Mi dispiace, perdonami.


foto al centro: partenza alla Pista Azzurra
foto sotto: il pubblico alla Pista Azzurra

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