Il 1978 portò miglior fortuna al nostro campione che,
sempre in compagnia della sua gentile signora, passò da una pista ad un
circuito cittadino affinando così le sue doti di pilota. A fine stagione
contò due 4° e tre 5° posto. L'anno d'oro del nostro Piero fu il '79,
ben cinque vittorie e il quinto assoluto al campionato italiano della
categoria 125 cc. junior.
Il 1979 fu l'anno storico per il
karting bellunese. I successi di Navoni raggiunsero la vallata
dell'Alpago e quattro alpagoti purosangue, raggiunti dall'eco delle
vittorie di Piero bussarono alla sua porta e...tutto si concluse con
l'acquisto di un kart 125 cc. in società. I quattro erano in ordine di
età: Domenico, Elio, Sisto ed Ottavio soprannominato Furino che dei
quattro aveva il compito di demolire il kart della "comunità".
Mi sembra
di ricordare che fossimo nel febbraio del '79, i quattro partirono alla
volta di Jesolo, scaricarono il loro kart ed iniziarono l'avventura. Si
fecero subito conoscere dai meccanici della cittadina balneare, Ottavio,
giovane di grande coraggio ma di scarso rispetto per i copertoni che gli
addetti alla pista sistemano ai bordi del nastro d'asfalto, procurò agli
altri tre "compari" un sacco di dispiaceri.
A questo punto i quattro
ricordando un detto della zona che dice testualmente: "Le società le va
ben dispari e sempre de manco de tre" decisero di comune accordo di
mettersi in proprio. Elio acquista le azioni di Domenico e Sisto mentre
Ottavio regalò la sua parte, cosciente di aver procurato parecchie
sofferenze al pur forte e paziente Elio.
Domenico acquistò il kart usato
di Piero, Sisto quello di Albeto di Motta di Livenza; Piero, rinnovati
telaio e motore, ebbe "l'allegra compagnia" da svezzare. Siamo agli
inizi del '79, la prima gara di Elio finì dopo appena mezzo giro di
pista, tanta fu la furia e l'agonismo che il nostro pilota mise in
questa sua prima esperienza. La seconda sempre a Jesolo, lo vide
giungere al traguardo in 13° posizione.
Domenico debuttò a Parma, sulla
pista più bella e difficile d'Europa. Raggiunse Parma grazie ad un furgone preso a prestito
da un amico. L'impatto non fu molto incoraggiante, un concorrente, dopo
un volo di una ventina di metri, venne trasportao all'ospedale e per un
debuttante di fibra dolomitica come il simpatico baffo, le premesse non
erano delle migliori.
Domenico prese il coraggio a due mani, entrò in
pista e tra una uscita ed un testacoda concluse onorevolmente in 16°
posizione. A maggio dello stesso anno fece il suo debutto anche Sisto, a
Riccione, Sisto con la sua irruenza riuscì perfino a cambiare volto del
bel circuito cittadino, distribuendo balle di paglia e copertoni a
destra e a manca. Sisto agile come uno scoiattolo non si demoralizzò ad
ogni uscita ripartì con sempre più veemenza e caparbietà; alla fine
dovette arrendersi con il kart semidistrutto.
Il '79 per i tre
moschettieri si concluse con un bilancio positivo: l'esperienza
accumulata durante l'anno, qualche buon risultato e per l'allegro Sisto
un bellissimo 1° posto sulla pista S. Pancrazio di Parma. L'anno '80
vide il karting bellunese nella categoria senior il promosso Piero e
nella categoria junior il terzetto alpagoto composto da Sisto, Domenico
ed Elio. Elio raccolse durante l'intera stagione otto secondi posti
sempre alle spalle del fortissimo Miotti, ebbe la soddisfazione di
poterlo battere soltanto in qualche manches. Quando i numerosi
appasionati vanno a fargli visita, toglie gelosamente le foto dall'album
e guardandole promette di rifarsi quando si ritroveranno assieme nelle
categorie superiori.
A Domenico l'80 fruttò due secondi posti e quattro
terzi bottino più che sufficiente a fargli prevedere che l'81 sarà
un'altra musica. Sisto, preso tra impegni stressanti, occupato dal suo
bell'ambiente situato vicino alla chiesa di Longarone non ha ne il tempo
ne la possibilità di prepararsi con la cura necessaria. La passione non
gli è sufficiente, la bravura come pilota non gli basta che a portare a
termine quelle poche gare alle quali può partecipare, il suo
motore lo tradisce in più di un'occasione e conclude la stagione
seminando poco e raccogliendo nulla.
L'80 è un altro anno da segnare in
rosso per l'entrata trionfale dei Fontana padre e figlio. Giampaolo,
giovane dal viso aperto con due grandi occhi che trasmettono, a chi gli
è vicino, una sensazione di giovane d'altri tempi, studioso e cocciuto
come un alpino, prende tutto sul serio, si è messo in testa che
diventerà un campione, un campione come Piero, come Domenico e come
Elio... adesso termino qui... perche quello che scrissi nell'81 è
rimasto sulle pagine che non trovo ! Mi dispiace, perdonami.
foto al centro: partenza alla Pista Azzurra
foto sotto: il
pubblico alla Pista
Azzurra
nonobepi