1981. Decisissimi come solo i montanari sanno fare. Il
cantiere era già in moto. Si procedeva a ritmo frenetico. Chi a paglia,
che poi divenne ...fieno, chi ad altoparlanti, chi a transenne, chi a
sponsor e chi a premiazioni, ce n'era per tutti e tutto dopo orario di
lavoro. Bepi, cioè il "public relation" decise di interessarsi alla storia
del Karting a Belluno, eccola:
Il kart da Ponte nelle Alpi,
all'Alpago, a....
Siamo agli inizi del '70, Piero Navoni,
bresciano, stabilitosi a Ponte nelle Alpi, vide correre Patrese sulla
Pista Azzurra di Jesolo. Rimane subito colpito dal mondo del kart, ritorna
a casa, si ritira in soffitta e comincia a costruirsi il suo primo kart.
Rovistando tra i ricordi fotografici me lo mostrò non molto tempo fa e
riuscii a stento a trattenere una risata, che sicuramente lo avrebbe
mortificato. I sacrifici che Piero fece, per costruire questa specie di
mostro a quattro ruote, rubando ore ed ore alla famiglia ed al suo già
poco tempo libero. Lavorando giorno e notte in una angusta soffitta tra la
curiosità degli altri inquilini, è stata grande. Il kart aveva la
maledetta abitudine di non avviare mai contemporraneamente i suoi due
potenti motori e, quasi sempre Piero si rassegnava ad utilizzarne solo il più ubbidiente. La
pista preferita dalla famiglia Navoni era situata in una località vicina
al fiume Piave, nelle vicinanze di Longarone, dove Piero, moglie e figlie,
tra un sempre folto gruppo di curiosi, si esibiva cavalcando il suo
gioiello rosso Ferrari, che tra un sibilo ed un'autocensione faceva
crepare d'invidia gran parte del pubblico presente.
Piero s'accorse che
con quell'arnese non poteva fare grandi cose, caricò il tutto sul furgone,
portò la sua creatura al mare e la barattò con un 100 cc. con il quale
iniziò la sua avventura kartistica.
Tra un giro di pista ed una sosta ai
box, incontrò il futuro vicecampione d'Europa Vittorio Bressan, iniziò tra
i due un'amicizia sincera che dura tutt'ora. Il buon Vittorio vedendo
Piero alle prime armi s'accorse che il futuro kartista avrebbe avuto
bisogno di aiuto e gli offrì la sua esperienza e la sua collaborazione. Chi conosce bene
questo ambiente sa che ogni pilota novello ceh si affaccia sulle piste
viene guardato con sospettoe, neanche Piero potè sottrarsi a questa
regola. Il suo kart suscitava ilarità tra i suoi colleghi per uno strano
silenziatore che si era costruito ingegnosamente utlizzando la lattina di
una nota bibita di origine americana. Piero intuì che con quel
silenziatore non poteva far molta strda, lo sostituì e iniziò l'attività
agonistica. Tra l'incontro con la vittoria di Patrese a Jesolo e la
lattina-silenziatore si arrivò al 1977, anno in cui Piero gareggiò per la
prima volta classificandosi al 15° posto.
Chiuse il '77 con due
onorevolissimi 5° posto. segue ---->
Nella foto Ponte '81:
sullo sfondo Furlanetto, Angelo e a destra il casco con dentro la
"testolina di Paolo"
foto sotto una delle tantissime vittorie di
"S-ciopèt"
più in basso, l'intervista di Egidio Bergamo al
vincitore.