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RECENSIONE DI ELECTROPLANKTON

Autore: Carlo Terzano

UN MAGNIFICO MONDO SUBACQUEO STA PER SPALANCARE LE SUE “PORTE” A TUTTI COLORO CHE, DOTATI DI UNA MENTALITà APERTA, POSSANO COMPRENDERLO.

 

 

I geni, si sa, spesso sono talmente stravaganti ed innovativi da risultare incompresi presso i loro contemporanei. Forse questo non sarà il caso del maestro Iwai, ideatore di Electroplankton, dato che insignirlo del titolo di “genio” potrebbe essere anche eccessivo, ma di sicuro si avvicina parecchio all’incomprensione generale che si sta sviluppando attorno al suo pargolo.

Electroplankton è un piccolo laboratorio musicale in cui il giocatore può, accarezzando, tormentando e punzecchiando dei particolari pesciolini, creare e campionare musica in un modo tanto strampalato quanto divertente ed innovativo.

Come ho detto, però, Electroplankton non è un “gioco” (almeno così come lo intendiamo noi, ma su questo torneremo più avanti), bensì un “laboratorio musicale”: ovvero, uno strumento con cui si può sperimentare, provare, ardire, senza essere guidati da alcun filo conduttore esterno voluto dai programmatori. Si fa quel che si vuole, insomma, per quanto lo si vuole e senza rispettare alcuna regola definitoria (le regole classiche dei giochi, se non si seguono quelle non si gioca correttamente o, per meglio dire, non si sta giocando a quel determinato gioco, bensì ad uno nuovo appena inventato). Si potrebbe dunque sostenere che ci si diverte fino a quando si trova qualcosa da fare, fino a quando rimane viva la nostra voglia di sperimentare, toccare, giocare e malmenare i piccoli esserini partoriti dall’eccentrica mente di Iwai-san.

 

 

“I videogiocatori sono ormai assuefatti dalle solite meccaniche dei videogiochi, che tendono ad imbrigliare la fantasia dell’utenza, Electroplankton la lascia galoppare liberamente!”

 

 

Gli obiettivi ludici non sono contemplati nell’apparentemente scarna impostazione di gioco: niente record da battere, avventure da continuare o principesse da salvare. Niente di niente. E’ come se voi entraste nel vostro garage e vi metteste a suonare con un gruppetto di amici: lo fate solo per voi e per il vostro divertimento, nessun pubblico è presente e può quindi essere divertito. Questa grossa “lacuna” (in senso lato) potrebbe lasciare disorientati la maggior parte dei videogiocatori, ormai assuefatti dalle solite meccaniche dei videogiochi, che tendono ad imbrigliare la fantasia dell’utenza, non a lasciarla correre liberamente.

Conseguenza diretta di questa mancanza è, ovviamente, una longevità ridotta o, per meglio dire, ad personam. Ci sarà il ragazzo che adorerà Electroplankton e che ci giocherà per mesi e mesi; mentre ci sarà anche chi (come mio padre, ad esempio) rimarrà impassibile ai suoni ed ai rumori dell’allegro stagno, alle mille e più forme di vita che si sviluppano su schermo, cambiando a seconda di come vi rapporterete con loro, e lo riterrà un esperimento fin troppo azzardato per essere compreso.

 

 

CI VUOLE UNA CERTA SENSIBILITà

In redazione circolano dalla fine di Giugno due copie del gioco di Iwai e, chissà perché, quando le si cerca, non vengono mai fuori. Sono sempre nel DS di qualcheduno, per farla breve.

Sarà che qua dentro siamo tutti poeti e musicisti (ma dove?), sarà perché siamo talmente sensibili da lacrimare alla sola vista degli occhioni dolci e spauriti dei cuccioli di Nintendogs (ma quando mai?), fatto sta che Electroplankton ci ha presi e anche di brutto.

In realtà siamo semplicemente dei videogiocatori disinibiti che vogliono far più esperienze possibili, che vogliono tirare al massimo le proprie console per vederne i limiti e per sperimentare strade sempre nuove. Siamo ingenui ma anche senza pregiudizi, quindi ci mettiamo a giocare ad ogni titolo (dal più comune al più bizzarro) con la solita voglia di vedere, imparare e sperimentare cose nuove.

Electroplankton è un titolo adatto tanto ai casual gamers, quanto ai patiti del genere. Piacerà ai musicisti (o chi addenta un po’ di quella stupenda materia), che vi potranno trovare spunti originali ed interessanti ed ai neofiti, che si potranno sbizzarrire non poco torturando gli allegri pesciolini dell’acquario virtuale. Piacerà più o meno a tutti, insomma, a patto che non lo si inizi a giocare con il sopracciglio aggrottato; col il pregiudizio di prendere parte ad un esperimento bizzarro e puerile, perché allora si perde ogni appiglio con il divertimento. Lasciatevi trasportare e siate, per una volta, un pochino irrazionali! Del resto, se vi divertite da matti facendo calpestare ad un idraulico legioni di tartarughe, potrete anche digerire il fatto di produrre musica accarezzando il pancino di simpatici totani, no?

 

 

BIOPSIA MARINA.

Nei numeri scorsi, abbiamo parlato talmente tanto della creatura di Iwai che spiegarne oggi il funzionamento sembrerebbe quasi inutile, ma del resto siamo in sede di recensione, quindi bisogna spendere qualche parola anche sul concept.

Electroplankton è un gigantesco stagno, composto da vasche più piccole. Ogni vasca (o laghetto, o acquario…) contiene la propria specie endemica di Plankton ed ognuna di queste grandi famiglie è caratterizzata in modo diverso, tanto nell’aspetto, quanto nelle abilità musicali. Abbiamo i Rec, per esempio: piccoli pesciolini su cui registrare la propria voce o brevi basi musicali, da intrecciare a loro volta con altri suoni e componimenti per mettere assieme, via via, un’architettura sempre più complessa e pronta a soddisfarci; i Lumiloop, una specie di totani su cui far girare vorticosamente la propria stylus. Maggiore saranno veloci i vostri “massaggi” sui loro pancini, più forte sarà la musica che le bestioline emetteranno per ringraziarvi; Volvoice: la prova meno musicale e più giocabile del gruppo. Toccando lo schermo si creano delle onde sonore che vengono poi remixate in maniera diversa dalle creature che nuotano attorno. Studiando i loro percorsi, comunque, si possono creare musichette piacevoli, ma l’impronta giocosa, in questo caso, è forte. Poi ci sono i Nanocarp: minuscoli pesciolini che navigano in branco. Toccare il touch screen significa agitarli e creare nel gruppo un piacevole scompiglio musicale. Come tante campane che rintoccano quasi contemporaneamente, anche i Nanocarp giocano sull’espansione del suono e sulla sua distorsione e sovrapposizione alla presenza di altre onde di pari e diversa intensità. Marine-Snow: la forma di Plankton che attirerà soprattutto i giocatori dotati di buon orecchio. Forse è la vasca più impegnativa visto che tirare fuori qualche bella melodia da questo branco dispettoso di pesci romboidali è difficile, ma sicuramente, una volta fattoci il callo, è anche una delle sessioni di gioco più divertenti e pronta a regalare grandi soddisfazioni. Luminaria: lo spartito dei pesci. Così potremmo definire questa vasca ricolmi di pesciolini che non aspettano altro che il vostro intervento per tuffarsi in un labirinto di frecce e viuzze. Intervenendo sulla loro direzione, si modifica il suono creato, proprio come se si stesse scegliendo la tonalità di una nota. Anche in questo caso ci vuole orecchio per tirare fuori qualcosa con cui intrattenere i propri amici.

E via di questo passo, visto che le specie di pesciolini presenti non terminano certo qua, ma ridurre questo articolo ad un mero elenco “alla Linneo” sarebbe di certo riduttivo.

 

 

UN GIOCO FINITO ED UN PASSATEMPO INFINITO.

Electroplankton è tutto qui. Come vedete le specie di pesci e le conseguenti modalità di gioco certo non mancano (anche se forse avremmo gradito la possibilità di mischiare assieme plankton di diverso genere, in modo da creare componimenti maggiormente diversificati ed elaborati), ma è proprio dove finisce il gioco che deve iniziare la vostra fantasia.

Siamo di fronte ad un quadro bianco: sarete voi a dar sfogo alla vostra inventiva per colorarlo da cima a fondo, come più vi piace. Electroplankton è né più né meno uno strumento musicale: da solo non fa nulla, ci vuole qualcuno che lo capisca, che lo suoni e che, fondamentalmente, lo faccia divertire facendo buona musica. E’ un titolo umorale: perché, a seconda degli stati d’animo, si possono comporre musiche allegre o malinconiche, andando a punzecchiare i pesci dai timbri più squillanti o quelli più pacati e riflessivi.

Finché avrete voglia di passare del tempo con lui, Electroplankton non vi deluderà e, qualitativamente parlando, le ore che trascorrerete assieme saranno intense, allegre e gioiose.

Quando vi calerà l’ispirazione, allora potrete sempre passare ad altro, ma state certi che molto presto vi ritroverete nuovamente a nuotare nell’allegro universo ideato da Iwai!  

 

VAI ALLA PAGELLA

 

Sistema: Nintendo DS

Target: dagli zero ai novant'anni.

Genere: Laboratorio musicale

Giocatori: 1

Wireless Single Card: NO

Produttore: Nintendo

Distributore: Nintendo

Versione: JAP

Requisiti: Sapersi e volersi divertire.

Uscita: Non annunciata

Filmato: /

Copertina:

Non disponiamo ancora di informazioni sulla possibile localizzazione del gioco.

 

FOTO:

Gli allegri pesciolini scorazzano liberamente per lo schermo, emettendo di continuo onde sonore.

Strofinare velocemente la stylus sul pancino di questi simpatici totani è sicuramente la sessione di gioco più faticosa ed appagante.

Tutte le famiglie di plankton sono realizzate deliziosamente. Vederle danzare per tutto il touch screen riempie di gioia il cuore.

Questi sono i pesciolini più dispettosi: si divertono, infatti, a campionare e distorcere i suoni (incluse le voci) che raggiungono il microfono.

PAGELLA:

TRAMA:                                           /

+ /

- /

GRAFICA:                                       8,5

+ Deliziosa: un tripudio di forme, esplosioni e colori

- Sfondi anonimi, a dirla tutta...

SONORO:                                        9,4

+ La musica la fate voi!

- Speriamo in un sequel ancora più completo!

GIOCABILITà:                               9,6

+ Girare, punzecchiare, strofinare:non ci si ferma mai!

- /

LONGEVITà:                                  9,6

+ Teoricamente infinito!

- Dipende, però, da quanto vi farete trasportare!

GLOBALE:                                      9,3

Electroplankton è un titolo folle e geniale, che calza a pennello in una console innovativa come il DS. In un periodo di stallo videoludico, rappresenta proprio quello che i videogiocatori stanno cercando, a patto che siano abbastanza coraggiosi per affrontare concept mai visti prima d’ora. A tratti sembra più serio di un normale gioco e può essere paragonato ad un vero e proprio strumento musicale, a tratti, invece, sprigiona la sua natura colorata, edulcorata ed infantile, in grado di attrarre chiunque. La sua mutevole natura gli permetterà di incantare molti giocatori ma, come ho già detto, perché succeda il miracolo dovrete essere disposti a lasciarvi andare!

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 Voto per il gioco
 

l'Alfista PaZzO - 09/09/2005:
Voto: 9.5
Anche a me Electroplankton non mi sembrava così interessante, ma se qua ne parlano così bene mi posso fidare.

The-boss - 09/09/2005:
Voto: 9
Non ero molto convinto, ma Carlo mi ha persuaso...

MM - 09/09/2005:
Voto: 9
A questo punto non vedo l'ora di giocarci!

Flaffy - 08/09/2005:
Voto: 9
Sniff... la rece è quasi poetica, mi è piaciuta moltissimo... Carlo sei un mito!!!

True - 08/09/2005:
Voto: 8.5
Complimenti per l'articolo: è uno dei + belli che abbia mai letto, davvero!
Pagine: 1

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