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RECENSIONE DI CASTLEVANIA DAWN OF SORROW

Autore: Leonardo Gatto

IL PRIMO GIOCO PER DS COMPLETAMENTE BIDIMENSIONALE NON POTEVA ESSERE COSì BELLO. MA NON TUTTO, FORSE, è PERFETTO…

 

Previsto per il 29 Settembre in tutta Europa, Castlevania Dawn of Sorrow (acronimo di DS, curioso, eh?)è sicuramente uno dei capitoli più importanti della saga vampiresca. Non solo perché ormai questa fortunata serie partorita da Igarashi sta per compiere 20 anni, ma anche e soprattutto perché questo capitolo avrebbe avuto il difficile compito di adattarsi alle innovative caratteristiche supportate dal gioiellino Nintendo.

Insomma, questa volta il cacciatore di turno avrebbe dovuto sgominare Dracula e compagnia bella avvalendosi di acqua santa, aglio, crocifissi e stylus!!

Le innovazioni, dunque, non mancano, perché Konami ha mantenuto la parola data ed ora Castlevania Dawn of Sorrow è certamente il titolo più innovativo che la saga abbia mai partorito. Eppure, solo guardandolo, sembra tutto così uguale…

 

I SOLITI FAN DI DRACULA…

Ancora una volta c’è qualcuno che vuole riportare in vita il Principe delle Tenebre, ancora una volta, quindi, bisognerà farsi largo tra i bastioni del Castello per fermare questo scempio che rischia di far piombare il mondo nell’eterna oscurità. Questa volta, i nostri principali nemici saranno gli appartenenti ad una misteriosa setta dedita all’occultismo ed ai riti satanici. La santona di turno, Celia Fortner, ha fatto ricostruire fedelmente una copia dello storico Castello di Dracula utilizzando la magia nera ed ora il lugubre maniero altri non è che il quartier generale di tutti gli adepti. La loro forza magica cresce giorno dopo giorno e questo è testimoniato dal fatto che siano riusciti a far venire, direttamente dall’Inferno, tutti gli scagnozzi di Dracula, pronti a far la pelle a chiunque si avvicini troppo ai bastioni del castello.

Soma Cruz, l’eroe di turno, spalleggiato da altri due tizi taciturni (tra cui il classico erede della famiglia Belmont) ha raccolto la sfida ed ora il suo compito è infiltrarsi nel QI della malefica setta e fermare Celia prima che riesca a far rivivere Nosferatum.

 

UN VAMPIRO QUASI VENT’ENNE.

Ad una trama praticamente uguale a quella dei numerosi capitoli che l’hanno preceduto, si affiancano però numerose novità che meglio adattano Dawn of Sorrow alle potenzialità del DS.

Innanzitutto, il giocatore, durante il corso dell’avventura, dovrà più volte impugnare non solo i paletti di frassino, ma anche la stylus per intervenire su diversi particolari del livello. Una volta recuperato un particolare potere, infatti, si potranno distruggere determinare rocce (e quindi aprire nuovi passaggi) grattando semplicemente con il pennino sullo schermo.

Come se ciò non bastasse, poi, una volta che ridurrete all’impotenza i Boss finali, dovrete dar loro il fatidico colpo di grazia rinchiudendoli in un sigillo magico, sigillo che dovrà essere disegnato su touch screen nel modo corretto e nel tempo a disposizione, pena il risveglio della famigerata belva!

Insomma, impugnerete più spesso di quanto crediate la stylus, nonostante, in fin dei conti, il concept di gioco sia rimasto pressoché invariato.

 

“con questo episodio Castlevania non poteva avviarsi meglio all’incredibile traguardo dei vent’anni!”

 

Come era successo negli ultimi episodi della saga, inoltre, anche in Castlevania Dawn of Sorrow potrete, una volta uccisi i nemici, raccogliere le loro Anime per poi usarle come strumenti magici offensivi o difensivi. Ebbene, grazie alle caratteristiche di gioco multiplayer wireless della console, sarete in grado di scambiare con i vostri amici tutte le Carte-Anima raccolte, in modo da ampliare la vostra collezione e di ottenere quelle più rare! Fa un po’ Pokémon, ma è comunque una gradita possibilità…

Il titolo di Igarashi, purtroppo, non fa alcun utilizzo del piccolo microfono ma, del resto, avendo lasciato immutata la meccanica di gioco, è già tanto che si sia trovato spazio per le altre innovazioni appena descritte.

Dopo avervi raccontato tutto questo non posso che concludere dicendo che, con questo episodio, Castlevania non poteva avviarsi meglio all’incredibile traguardo dei vent’anni.

 

EVOCAZIONE!

Una delle caratteristiche più interessanti e approfondite di Castlevania Dawn of Sorrow, riguarda la possibilità di immagazzinare le anime dei mostri abbattuti. In questo modo, presto il giocatore si ritroverà ben fornito di uno speciale mazzo (deck, per chiamarlo come vogliono i tempi odierni) di tantissime Carte-Anima, ognuna con i propri poteri, punti di forza ed abilità. Queste serviranno soprattutto per usufruire di magie particolarmente distruttive, oppure per evocare i Guardiani: mostri particolarmente potenti assoggettati al pieno volere del nostro Soma. Inutile dire che il potere delle carte tornerà utile soprattutto nelle situazioni più caotiche e difficili, quando, insomma, sarà meglio tirar fuori l’ammazza vampiri dagli impicci.

 

“Ogni guardiano ha il suo potere ed il suo aspetto predefinito: vederli all’opera è davvero un piacere per gli occhi!”

 

Per quanto riguarda i Guardiani, ogni creatura, una volta evocata, è destinata a far la propria mossa e a sparire immediatamente. Ma non sempre è così. Il più delle volte servono comunque a far piazza pulita dell’esercito di mostri che ci si para di fronte, ma alcuni mostri, invece, non faranno nulla di tutto questo e si “limiteranno” a proteggere Soma dagli attacchi nemici, lasciando al giocatore la possibilità di contrattaccare in tutta sicurezza. Ogni guardiano ha il suo potere ed il suo aspetto predefinito: vederli all’opera è davvero un piacere per gli occhi dato che non solo ogni volta riescono a stupire per via delle loro incredibili mosse, ma anche per via del fatto che sono stati realizzati ottimamente. Ne esistono numerosi ed i più forti, come è lecito aspettarsi, sono stati ben nascosti nelle stanze più recondite del Castello…

 

COMPLIMENTI PER L’ARSENALE!

Al giocatore la difficile (?) scelta che riguarda se calarsi nei panni del solito discendente della dinastia Belmont (gli ammazza vampiri della saga), dotato della solita frustrante frusta –gioco di parole voluto, perdonatemi!- oppure in quelli ben più interessanti del bel Soma, che potrà contare su di un arsenale di tutto rispetto.

 

“Le decine e decine di armi utilizzabili ispessiscono notevolmente la strategia che dovrete studiarvi per affrontare i vari mostri che troverete lungo la strada”

 

Proprio le armi, dopo i mostri, gli immani boss ed i Guardiani, sono le protagoniste di Castlevania Dawn of Sorrow. Sono tantissime e spaziano da spade ad agili fioretti, dai minuti pugnali a  pericolose balestre, da possenti spade alle taglienti asce a due mani… Insomma, ce n’è per tutti i gusti ma, soprattutto, per tutte le occasioni! Infatti, ogni arma bianca è dotata dei suoi punti di forza e di debolezza, che vengono riassunti nelle quattro principali voci ben note a tutti: danno inflitto, portata e rapidità. E’ chiaro, ad esempio, che il pugnale è assai leggero e facile da usare, dunque sarà possibile effettuare una lunga serie di colpi senza che il nemico possa intervenire ma, di contro, costringe Soma ad avvicinarsi troppo durante lo scontro e, soprattutto, il danno inferto è quasi nulla, specie se si combatte con i nemici più potenti. Viceversa, gli enormi ed arrugginiti spadoni o le gigantesche asce a due mani, permettono di combattere ad una certa distanza dagli avversari, il danno inflitto è spaventoso, ma per usarle occorre parecchia forza e Soma non sarà molto veloce nel ripetere i colpi.

Tutto questo ispessisce notevolmente la strategia che dovrete studiarvi per affrontare i vari mostri che troverete lungo la strada. Se i più deboli potranno essere affrontati in uno spettacolare corpo a corpo, con i boss è meglio sacrificare la velocità a favore della forza e quindi utilizzare le armi più potenti e che vi permettano anche di stare ad una certa distanza mentre effettuate l’attacco.

Oltre a queste, poi, come di consueto ci sarà tutta una serie di armi speciali, per lo più magiche o composte da mostri benevoli, il cui uso, vista l’immane potenza rilasciata, sarà comunque limitato a poche occasioni.

 

UNA VITA DAVVERO SPERICOLATA.

Dopo tante avventure, la saga di Castlevania è finalmente approdata su DS. Il titolo di Igarashi, però, nonostante sia, dal pdv strutturale, solido e ben congegnato, non ci ha pienamente convinti. Giocandoci si ha infatti la sensazione di trovarsi di fronte ad un gioco studiato per GBA e poi, all’ultimo, trasferito nella line up del DS. Vuoi la grafica bidimensionale ed una palette di colori che, per quanto bella e ben definita, è più consona ad un Super Nintendo che ad un 64-bit, vuoi il limitato utilizzo della stylus, sta di fatto che sono stati fatti fin troppo pochi passi avanti per incontrare le vere possibilità offerte dal DS.

Visti i vergognosi risultati avuti su Nintendo 64, non ci saremmo certo aspettati un Castlevania 3D, ma avremmo comunque preferito una maggiore interazione col titolo, un uso massivo di pennino, microfono e doppio schermo (relegato, in questo caso, o alla funzione di inventario o di mappa).

Per quanto riguarda i classici parametri valutati in Pagella (trama, grafica, sonoro, giocabilità e longevità) siamo di sicuro di fronte ad un capitolo più che valido, per certi versi migliore anche delle ultime avventure comparse su Advance.

Resta comunque la spiacevole sensazione di trovarsi di fronte ad un gioco che ha mutilato quasi tutte le peculiarità del DS e che è corso ai ripari quando ormai era troppo tardi…

 

VAI ALLA PAGELLA

 

Sistema: Nintendo DS

Target: +7

Genere: Piattaforma

Giocatori: 1

Wireless Single Card: /

Produttore: KCET/Konami

Distributore: Nintendo

Versione: USA

Requisiti: /

Uscita: 29 Settembre

Filmato: /

Copertina:

 

 

FOTO:

La meccanica di gioco di Castlevania è rimasta immutata. Non mancano, però, novità davvero interessanti, come l'utilizzo dei Guardiani...

 

 

I nemici sono diversi e ottimamente realizzati, così come le armi che Soma può portare con sé.

 

 

Ecco uno dei 'sporadici' casi in cui viene fatto uso della stylus: grattando romperete i blocchi e creerete così una nuova strada.

 

 

La stylus ritorna anche negli scontri con i Boss. Per dar loro il colpo di grazia, infatti, bisognerà disegnare un sigillo per intrappolare il maligno...

PAGELLA:

TRAMA:                                           7,5

+ /

- Qualcuno vuole resuscitare Dracula...

GRAFICA:                                       8,1

+ Buona la palette di colori, sfondi e sprite ben fatti

- Siamo su DS, qualcosa in più poteva esser fatto...

SONORO:                                        9,2

+ Ottimi componimenti  gotici e tenebrosi!

- A quando versi dei nemici agghiaccianti?!

GIOCABILITà:                               8,1

+ Ottimo piattaforma, sulla falsariga di Metroid!

- Caratteristiche del DS poco usate. Vogliamo di più!

LONGEVITà:                                  9,0

+ Non infinito ma appagante. Molti segreti sparsi.

- Non è il più difficile e longevo...

GLOBALE:                                      8,3

Castlevania Dawn of Sorrow è sicuramente un buon gioco, che fa proseguire con dignità una delle saghe più longeve ed amate dai videogiocatori. Purtroppo, però, poco si adatta alle caratteristiche eccentriche del DS. Sembra quasi che sia nato su GBA e che sia stato trasferito, in seguito, nella line up del bivalve grigio-perla...

Inutile dire che vogliamo giochi ancora più speciali, più eccentrici e, soprattutto, in cui si possa far un uso maggiore di stylus, microfono e doppio schermo!

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 Voto per il gioco
 

Il Poppone - 09/09/2005:
Voto: 7
Anche io l'ho in versione jap, ma + di sette non credo di dargli...

Lord Fauno - 09/09/2005:
Voto: 8
Peccato per l'utilizzo limitato della stylus e del touch screen. Comunque l'ho in vers. jap e mi piace.

Fabio.2 - 09/09/2005:
Voto: 8
Anche se sembra + un episodio per GBA, credo di prenderlo.

Marky - 09/09/2005:
Voto: 8
Io non lo conoscevo ma penso di prenderlo ora.

Link16 - 08/09/2005:
Voto: 8
Sono un grande fan della saga e lo voglio a tutti i costi!
Pagine: 1

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