L'intervista ai: Sintetici A Priori


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- Dal vostro primo Demo del 2001 qual'è lo spirito con cui avete affrontato quest' ultima registrazione?

SAP: Siamo entrati in studio molto carichi e con tutto il nostro entusiasmo (citazione da "Io ci sarò" di Piero Pelù), abbiamo badato molto di più all'accuratezza del suono ma mai con spirito di perfezionismo, abbiamo cercato di far nascere i nostri pezzi più spontaneamente possibile, in modo da rendere più efficace la trasmissione dello stato d'animo che li anima.

- Quali sono le sonorità e le tematiche che avete continuato a portare avanti e quali, invece, hanno subito delle modifiche?

Gaia: Beh penso che le nostre sonorità restano sempre quelle del rock melodico, ma cerchiamo sempre di sperimentare nuovi suoni che spazino dal folk all'elettronica, è vero porca miseria!! Tutto questo per cercare di evolverci artisticamente e quindi evitare di fossilizzarci su un genere. I testi restano molto spontanei: sono delle "visioni nel quotidiano". Se qualcosa è cambiato rispetto ai nostri primi pezzi... riflettendoci è l'atteggiamento più critico e più disilluso nei confronti delle situazioni che abbiamo sotto gli occhi.

- Ogni band ha un soggetto artistico di riferimento, ce n'è uno in particolare che vi accomuna, da cui traete ispirazione quando componete e quando suonate?

Angela: Penso che dalla nostra biografia si possa evincere che siamo cinque crani dominati da ispirazioni diverse e alcuni da scimmie urlatrici, per cui non è proprio possibile racchiudere in una band sola le nostre radici compositive. Cerchiamo piuttosto di farci influenzare positivamente dai live a cui spesso assistiamo, di big e non.

- Quali sono i vostri pensieri relativi all' odierno panorama musicale, ai grandi di sempre e ai giovani artisti di recente "nascita"?

Alessandro: Molti dei nuovi gruppi recentemente televisizzati sono probabilmente frutto di un business dilagante che la musica sta diventando. Riteniamo non sia giusto che oggi a vendere sia solo l'immagine anche se oggi chi vende più dischi ormai? Indubbiamente ci sono artisti attualmente che sono più che degni della fama conquistata; tra i nostri preferiti ci sono Subsonica, Marlene Kuntz, Afterhours, Cristina Donà, Après la Classe, Folkabbestia, Ziringaglia, 24 Grana... Per me "musica" è creazione metafisica e espressione dei più reconditi pensieri, emozioni e messaggi... e solo se ha queste caratteristiche la ritengo tale quando ascolto qualcosa di nuovo... tutto il resto non mi interessa...

- Il vostro è stato definito un "rock contaminato", cosa potete aggiungere per rendere al meglio l' idea di questa singolare definizione stilistica?

Daniele: Francamente ci stupisce piacevolmente questa definizione, in quanto è proprio nelle nostre intenzioni cercare di non inseguire un rock che continua ad imitare se stesso.Abbiamo sempre definito il nostro genere "rock melodico", anche se ormai oggi ci sono troppe influenze che non possono essere ignorate. Pensiamo di essere il prodotto di un'epoca in cui si è bombardati da una quantità infinita di diverse tendenze musicali.

- In che modo le apparizioni live e radiofoniche hanno contribuito alla vostra crescita musicale?

SAP: Sono state grandi esperienze che speriamo di ripetere il più spesso possibile. Ci hanno fatto divertire, "gasare", e ci hanno dato la possibilità di confrontarci e stringere amicizie con altri giovani musicisti della scena barese. L'esperienza live costituisce un momento fondamentale nella nostra crescita musicale, in quanto prova delle nostre capacità di trasmettere emozioni al pubblico, il cui parere per noi conta molto.

- Quali sono le aspettative in tal senso?

Sara: Vogliamo suonare su palchi sempre più grandi e importanti, di fronte a sempre più gente; ci piacerebbe andare in tournè, del resto a chi non piacerebbe...

Intervista by: Laura


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