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“Pensieri”

Giunti sul momento al mio cuore e su bianca pagina rinserrati.

di
Monia Di Biagio

© Proprietà esclusiva. [Monia Di Biagio] ® Tutti i diritti riservati.

Premessa dell’Autrice.

Quanti, cotal pensieri affollano la mente d’un poeta?

Fuggevoli, improvvisi,
ti lasciano incantata,
la bocca non pronuncia verbo,
l’anima inebriata!
Il cuore cantore è in attesa di poterli afferrare e nel modo più giusto decantare!
Con quel linguaggio che tutti possano capire, per comprendere proprio il medesimo pensiero dell’autore.

“Pensieri”, sono versi nati sul momento, repentinamente rinserrati su bianca pagina per renderli concreti, reali immortali! Per poter dire ciò che si pensa, in linea con la giustizia, con il rispetto, con l’amore! Pensieri imprescindibili da un animo che ama il tutto ed il tutto vuole onorare con le sue parole. Pensieri scritti di getto e non per questo meno puri, meno veri, anzi più sinceri, perché non stretti in quegli orpelli che la nostra amata lingua ci mette a disposizione, per rafforzare quell’armonia che è già del pensiero stesso! E quando il pensiero appena nato si fa messaggio sociale, solo allora si comprende appieno la sua grandezza, la sua forza. Innumerevoli pensieri, dedicati ad un genitore, ad un amico, alla nostra dolce metà, alla vita stessa, alla meraviglia universale che ci circonda e che sempre più spesso non notiamo più, come se ci fossimo abituati ad essa…Ma come ci si può abituare al preziosissimo dono di essere vivi, a quel divino regalo che ci è stato fatto di poter pensare, credere che la vita è tutto e noi siamo il tutto! Amiamo la Vita, perché se siamo qui è solo perché tanto siamo stati Amati!

Monia Di Biagio

"Lettera ad un grande Amico"

Massa Carrara, 18 Marzo 2003.

Carissimo Amico Sandro, ogni giorno, ringrazio il Destino, che ha voluto mettere sui miei passi, una persona straordinaria come lei; facendoci per caso incontrare, in un mondo fatto di pensieri, parole che all’unisono creano quell’armonia per la quale io stessa vivo: la Poesia! Maestro, le scrivo oggi, sperando di farle sorpresa gradita, ed allietare così questi giorni, che non hanno voluto essere fausti per lei, situazione che mi preoccupa e mi addolora moltissimo, perché io l’ho conosciuta come una persona, seppur anziana, di forte tempra e molto attiva, e mi spiace molto per questi suoi momentanei malesseri, che mi auguro passino al più presto! Colgo l’occasione per inviarle insieme a questa mia, la “bozza” della mia nuova Silloge di Poesie, “Pensieri”, una lettura spero gradita ed un modo come un altro per farle compagnia.

Raccolta di poesie a lei dedicata, per la quale cordialmente le chiedo, un prezioso dono per me: la Prefazione, scritta da lei! Dalla sua amabile ed inequivocabile, letterata mano, cui motore è un animo cantore d’impareggiabile fattura, dono che questa vita ha voluto infondere in lei e rendere noi partecipi, ed allietati lettori della sua grandezza stilistica e spirituale. Le inoltro altresì, i Saluti e gli Auguri di pronta guarigione, fatti con il cuore da tutti gli Amici di penna, del nostro modesto “Cenacolo Letterario”, così come lei tanto ama definirlo, che come ben sa altamente l’apprezzano e le vogliono molto bene!
 
Con questo concludo, salutandola con infiniti Stima ed Affetto,

Caramente, Monia. 

Prefazione
dell’ ill.mo Poeta Sandro Ciapessoni.

Padova, 02 Maggio 2003

"Con sommo piacere mi accingo a stendere questa mia “presentazione”, tal pubblico lettore, del volume Silloge di Poesie “Pensieri” della Poetessa Monia Di Biagio. Si tratta di un “Corpus carmina” di notevole, duplice spessore: sia come contenuto quantitativo sia qualitativo. Raramente -devo affermare- ho avuto l’opportunità di vagliare scrupolosamente un complesso di composizioni di testi poetici di si fatta “perfetta stesura”, dove il linguaggio stilistico usato dalla Poetessa Di Biagio, mette in luce la sua ormai ben definita capacità nell’uso elegante della stilistica poetica in tutte le sue forme artistiche. Per la Poetessa Monia Di Biagio, la parola “stilistica” è e rimane “recente”. Nelle opere qui contenute (ed anche nelle altre che io ho avuto modo di studiare, anche se qui non pubblicate) ritroviamo questa sua personale concezione, affermata in diverse sue liriche. Esiste dunque nella sua forma “libera ed altamente espressiva” una norma stilistica costituita dall’assieme dei modelli letterari che la tradizione mette a disposizione di chi scrive e che necessariamente ne influenzano lo spirito, ma, in Monia Di Biagio, quanto più il fine dell’espressione è legato alla necessità pratiche, abituali, tanto è più facile che le sue libere creazioni espressive si realizzino, sviluppandosi, in modo fluido, scorrevolmente espressivo ed armonioso; quindi di immediata rifigurazione di concetti primari, insiti nell’autrice e che la stessa, ha così inteso “dipingere” con le sue parole quali erano al momento del concepimento dell’opera. Infatti importante per la Poetessa resta l’elemento costitutivo dello stile che è “linguaggio figurato” ed è analizzato come prodotto dell’esigenza di esprimere un sentimento con vivacità ed efficacia, maggiore di quanto non possa essere realizzato con una semplice enunciazione: ne risulta così una ricerca perfetta, approfondita e sapientemente contenuta nei canoni della stilistica poetica. L’uso sapiente che l’Autrice ci dimostra nel proporci le sue “figure poetiche”(metafore,comparazioni, similitudini, allegorie) eleva il suo modo espressivo a livelli finemente ricercati, anche dove in alcuni versi delle sue Opere, riaffiora una velata, pudica, malinconia, anch’essa propostaci con delicati colori, ed immersi in musicalità vibranti nei cuori sensibili. Citerò soltanto un’opera qui riprodotta, ma tutto il “Corpus carmina” ne è pieno, in “Mi immagino” nel 15° verso “sarà il mio medesimo destino”, proprio in quest’ultimo verso è racchiusa tutta una velata e musicale malinconia che l’Autrice con la sua sincera linea espressione, non ha potuto celare. Giovane Poetessa con animo sensibile nel guardare le vicende umane, trasforma e plasma questo suo naturale dono in lei insito sin dalla prima giovinezza in emozioni che sanno con squisita grazia “toccare” il profondo dell’inconscio umano. Ammiro questa giovane Poetessa e mi sento sinceramente onorato, d’aver steso questa mia breve “presentazione”. Ella certamente in avvenire non avrà bisogno delle mie parole, poiché le sue sono infinite gocce di emozioni (di gran lunga superiori ad ogni “presentazione”) che entrano nel cuore umano ed all’attento lettore, ciò dovrebbe bastare."

Con incondizionata stima Poetessa Monia, io le stringo la mano,

Sandro Ciapessoni.
 

Ringrazio Sandro, Amico d’Arte ed inestimabile Poeta.

Autore della premessa è lo stimatissimo Poeta Sandro Ciapessoni, mio Carissimo Amico “di penna”, al quale questa raccolta di poesie è dedicata. Ringrazio ogni giorno il Destino che ha voluto mettere sui miei passi questo Grande Letterato dei giorni nostri, ed il nostro primo incontro è stato casuale e di reciproca stima, trasformatesi ben presto in profonda amicizia, e scaturito proprio in quel luogo fatto di pensieri e parole, che all’unisono compongono una meravigliosa Armonia, quella musica che fa vibrare forte l’anima, alla quale io cerco di dedicare la mia stessa vita: la Poesia. Giuseppe Sandro Ciapessoni, nasce a Tramezzo, sul meraviglioso Lago di Como, nel 1924, oggi vive a Padova. Ha pubblicato quattro raccolte di poesie: Poetica Lariana, Rime, I cantici di Levante ed Ex imo corde. Sulla sua produzione poetica hanno scritto in molti manifestando così la propria stima al Poeta Sandro Ciapessoni, ed io che ho letto con immensa e crescente stima tutte le sue opere, posso dire di lui che riesce a mettere in rima con estrema sapienza e delicatezza la sua stessa vita, fatta di emozioni, ricordi, amori! La sua colossale opera poetica potrebbe essere definita come “lo scritto” delle diverse emozioni provate in un lungo arco di tempo e che tutt'ora prova, quelle dolci e quelle amare, ma rigorosamente sincere. Memorie antiche, e presenti legami, puri come egli li visse e continua a viverli ogni giorno. Insomma, tutto il suo straordinario poetare è il frutto di un’intera esistenza profondamente “vissuta” ed è intriso delle sue personali riflessioni circa il suo umano peregrinare, su questa terra. Il linguaggio utilizzato è aulico e prezioso, eppur sempre comprensibile, semplice, ed amabile, che delicatamente ti sfiora lo spirito, che dinnanzi i suoi amabili versi resta incantato. C’è nelle sue pagine, come una sorta di racconto autobiografico, tradotto nella musicalità dei versi, che è spontanea, connaturata col poeta, per cui piacevole e gradevole ne risulta la lettura. Egli parla della sua infanzia, delle sue origini, luoghi e personaggi ormai lontani eppur così vivi e presenti dentro di lui, tanto da trasmettere questo medesimo sentimento d’affetto vivo a tutti coloro che hanno avuto l’onore di ascoltarlo e leggerlo: è come sfogliare un album di foto ingiallite dal tempo eppur così care! Il lettore prova affetto per quei luoghi che non sono i suoi, per quegli amori che forse similmente ha vissuto, proprio perché Sandro riesce a tirare un filo di sentimenti puri, che si fanno poesia, che lo lega al suo ascoltatore, quando il sentimento del passato, che si fa canto! Un ricordare che a volte può ferire, perché in quel medesimo istante giunge chiaro alla mente ciò che non si ha più, che si è lasciato, e per sempre perduto, ma nei versi di Ciapessoni, non c’è mai amarezza, pessimismo, ma solo rassegnazione di fronte i cruenti eventi della vita e tutta quella dolcezza che sinceramente si fa Preghiera, Augurio di poter risfiorare un giorno quello che la vita, con lui crudele, ha voluto togliergli! Carducci scriveva: "Guai a quella poesia che sia soltanto musica, ma guai a quella poesia che non sia anche musica. E la poesia di Ciapessoni nel senso classico, è anche musica.

Monia Di Biagio

La mia personale dedica.

Due componimenti-dedica

al gentilissimo Poeta Sandro Ciapessoni.

“All’amico Poeta!”
 
Grazie,
cuore cercatore,
dell’umana natura,
instancabile decantatore.
 
Grazie,
d’averci reso partecipi
a versi tanto belli e soavi!
 
Applauso, fiori e giù il sipario!

Con affetto, Monia.

“Mi immagino….”
 
Leggo soavi parole,
d’un anziano poeta,
verbi intrisi di saggezza, gioia, speranza, malinconia
d’un Amore perduto, lontano.
 
50 primavere tra di noi,
ciò nonostante
io m’immagino,
e vivo anticipatamente
portentose
le sue emozioni!
 
Proprio come se,
un giorno,
forse,
questo suo,
sarà il mio medesimo destino:
ricordare ed anelare,
il volto dell’amato,
le gioie della spensierata gioventù,
volate con l’impetuoso vento,
al di là delle nuvole!

Monia Di Biagio.

 

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