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...così inizia la storia   Scala di Giocca Osilo 2003

 

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Mit Insieme Together Ensemble  

Questa può essere considerata una favola del 2000, essa si basa su due elementi fondamentali: una profonda amicizia, un progetto da realizzare e ha, come lieto fine, il raggiungimento dello scopo prefissato.Bruno Ferrari e Gilberto Pozza, i due protagonisti, si sono conosciuti, qualche anno fa, lavorando nello stesso ufficio e condividendo le stesse passioni, in particolar modo “l’amore” per il mondo dei motori. Nel 1998 il Dottor Emilio Quaranta, giudice del Tribunale di Brescia, chiede a Bruno, ex rallista, di prender parte al RAAB (Rally Alto Appennino Bolognese) ma, a causa di impegni lavorativi, il giudice non può partecipare alla manifestazione sportiva; Bruno propone a Gilberto di affiancarlo come navigatore ed egli accetta entusiasta. La particolarità della situazione consiste nel fatto che Gilberto è un ipovedente cioè possiede un piccolo residuo visivo ma, incuranti dei problemi pratici che ciò comporta, i due si “lanciano” in questa nuova avventura. L’atmosfera respirata a bordo della 124 SPORT EUROPA era inebriante e questa esperienza unica ha fatto sì che i due soci, al ritorno, si riproponessero di possedere un’auto propria. In poco tempo, unendo quattro soldi, tanta passione e molto tempo libero i due amici hanno individuato e acquistato un BMW 2002 TII del 1973. Dopo averlo lucidato, attrezzato degli appositi sistemi di sicurezza e apportato le dovute modifiche al motore hanno partecipato, per il secondo anno consecutivo, al RAAB con grande soddisfazione per entrambi. All’appagamento finale ha contribuito, in modo determinante, la consapevolezza di possedere un’auto propria, ciò ha permesso qualche spericolatezza e derapata in più. In questo periodo i due amici, in simbiosi, pensano e progettano il coinvolgimento di non vedenti nell’ambiente rallistico, fino allora inaccessibile. Nell’anno 2000, dopo aver venduto il BMW un po’ a malincuore, Gilberto e Bruno, a seguito di una segnalazione, si fiondano in Friuli Venezia Giulia dove sono colpiti da una visione celestiale, all’interno di un garage si trovava una PORSCHE 911 RS 2700 ex corsa gruppo B color azzurro datata 1973. Dopo l’iniziale incredulità e una lunga contrattazione, la Porsche “approda” a Brescia tra lo stupore di amici e conoscenti. La passione per la Celestina ha indotto i due soci a ricostruirne la cronistoria provvista di date dei rally effettuati, fotografie e documentazione varia. Supportato da un’autovettura così potente e convinti della bontà del PROGETTO M.I.T.E. (Mit Insieme Together Ensemble) Gilberto e Bruno, con un gruppo di piloti, hanno richiesto un piazzale e chiamato a raduno, come navigatori, un gruppo di ragazzi non vedenti provvisti di note in braille per una dimostrazione tra i birilli, con testimonial d’eccezione Clay Ragazzoni. Nessuno può comprendere la felicità provata in quel pomeriggio dai giovani non vedenti che hanno scoperto la forma anatomica dei sedili, il rombo dei motori e la presenza del rooll bar oltre ad essere stati affascinati dal contatto con le carrozzerie delle auto da corsa. Questo primo enorme successo ha convinto i due amici a perseguire il progetto M.I.T.E. che dà la possibilità a persone non vedenti di svolgere il ruolo di navigatori, a fianco di esperti piloti, su auto da corsa storiche e non. Simbolo di tale progetto, in tutte le manifestazioni sportive, è la Porsche 911. Il 2 Giugno 2001, in occasione del rally storico di Franciacorta, tre ragazze (Cinzia, Chiara e Irene) hanno sperimentato le note in braille nelle prove speciali; la portata di tale evento è stata in parte limitata dal ridotto arco di spazio a cui le note facevano riferimento. Ciononostante Sandro Munari, testimonial della manifestazione, ha rilevato che è stata una proposta coraggiosa nonostante sia solo il primo passo cui il “Drago” ha dato il suo incitamento. Sempre nel 2001 Bruno e Gilberto, a bordo della Porsche partecipano al Rally di Korcula (22 Agosto) e al Rally di Franciacorta (10 Novembre) riportando in entrambi il primo posto nella classe di appartenenza.Tale straordinario risultato è stato raggiunto superando numerose difficoltà e piccoli problemi pratici sicuramente noti a tutti i navigatori. La data fondamentale per l’evoluzione del progetto M.I.T.E. è il 1 Luglio 2001 in cui l’assessorato dello sport comunale e provinciale e all’associazione HANDIAMO hanno dato l’opportunità di radunare un folto gruppo di ragazzi non vedenti della Lombardia nel piazzale di San Polo (Brescia) e farli diventare navigatori per un giorno a bordo di auto da rally. La manifestazione dava l’opportunità ai ragazzi di salire su diverse auto per alcuni giri; al termine della giornata i giovani hanno espresso il loro entusiasmo a Gilberto e Bruno per questa ulteriore possibilità di integrazione. Durante la pausa invernale, in preparazione al 2002, i responsabili del progetto M.I.T.E., decisi a continuare l’innovativa esperienza, hanno incontrato Ernesto Cinquetti, massimo referente dell’AUTOCONSULT & COMPETITION, che ha manifestato la propria ammirazione e l’appoggio incondizionato a qualsiasi iniziativa atta a inserire i non vedenti nell’ambiente rallistico, proponendo una stretta e solida collaborazione tra la sua organizzazione e il progetto M.I.T.E.. La conferma di quest’accordo è stata il rally del Garda del 2 Marzo 2002 a Salò dove, per la prima volta a livello Mondiale, i quattro navigatori non vedenti (Sandra Inverardi, Matteo Nappo, Dario Rossigni e Irene Verzelletti) possedevano un radar in braille che permetteva loro di non essere semplici passeggeri ma parte integrante della corsa.Il radar in braille è stato ideato e realizzato in tre fasi: inizialmente, una copia del radar fornito da Ernesto Cinquetti, è stato trascritta in braille su un floppy disc in modo sintetico ed essenziale. Nella seconda fase è stato eseguito il controllo, sul percorso rallistico, del master attraverso il confronto col radar tradizionale (in nero) da cui sono emerse alcune imperfezioni prontamente corrette. Infine, grazie alla disponibilità dell’Unione Italiana Ciechi di Brescia, sono state stampate cinque copie comprendenti circa 200 Km di note in braille. Il confronto con le precedenti esperienze (note in braille delle sole prove speciali e su circuiti) è improponibile; il rally del Garda, a detta dei diretti interessati, è stato fantastico, in quanto le note erano chiare e scorrevoli, e completo poiché essi sono stati veri navigatori con le responsabilità che tale ruolo comporta. Come in ogni favola anche questa è caratterizzata da un lieto fine, infatti, dopo aver superato alcune difficoltà e aver lavorato per diversi mesi in sordina Gilberto, Bruno, tutti i collaboratori e i non vedenti sono sicuri di aver imboccato una nuova strada che riserverà un orizzonte roseo e pieno di soddisfazioni.                                                                                          

Un ragazzo di Osilo Francesco Cozzula (ipovedente) è stato il primo sardo a partecipare a un rally di autostoriche come navigatore

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